Recensione Adventure Bar Story

Cucinare per sopravvivere.

Versione testata 3DS.

Tanti sono gli esperimenti di titoli rpg con componenti gestionali che abbiamo provato nel corso degli anni, ma dobbiamo ammettere che, fino ad oggi, non ci era mai capitato di sperare di droppare del sale e qualche foglia di insalata uccidendo ratti e mostri di ogni tipo. Almeno finché non è arrivato Adventure Bar Story che, attraverso uno stile tutt’altro che moderno, ci ha portato in una dimensione tutta particolare del mondo della ristorazione, dove «devi mangiare per diventare grande», come dicono sempre le nostre mamme.

Così, passando dal mondo mobile al 3DS con un discreto aumento di prezzo (4,99€ il costo su eShop), il particolare gioco di ruolo sviluppato da Rideon ci ha intrigato fin dai primi minuti, costrigendoci ad appassionarci alle vicende della bella Kamerina e della giovane Siela: riusciranno le due sorelle a salvare il loro locale dalle grinfie della grande ristorazione in franchise?

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Una bella cameriera conta, ma…

SielaSì perché il locale di famiglia non sta certo attraversando il suo momento migliore: passato in gestione proprio a Kamerina, il bar è diventato meno appetibile di una bettola di periferia, con pochi avventori che si guardano bene dal consumare il pessimo cibo che, di tanto in tanto, viene loro servito. L’attrazione principale del bar pare infatti essere proprio l’avvenente ragazza, mentre Siela vive nel suo mondo di fiaba dove tutto va bene e la sua casa/ristorante non è sull’orlo del fallimento.

A svegliarla dal torpore, però, un “bel” giorno arriva un avido imprenditore senza scrupoli, tale Gustav, padrone del rinomato Cassel Garden e delle numerosi sedi della più importante catena di ristorazione del regno di Cassel. Questo losco individuo vuole rilevare il bar di Kamerina per sfruttarne la posizione strategica e, grazie alla sua grande influenza, probabilmente di stampo mafioso, difficilmente potrà essere fermato con delle belle parole. Inaspettamente, però, Siela prende coscienza della tragica situazione e decide di fare qualcosa: alla tenera età di 16 anni, eccola arrivare alla conclusione che deve assolutamente imparare a cucinare. C’è però un piccolissimo problema: senza un soldo, come farà a comprare gli ingredienti, le pentole (!!!) e a procurarsi le ricette?

Niente paura: il mercante della città (Fred, 17 anni) conosce luoghi dove procacciarsi tutto il necessario ed è disposto ad accompagnarla. Parte così la nostra avventura nel regno di Cassel, con i primi due membri della squadra, che presto diventerà più numerosa, pronti a combattere per raggiungere cibarie di ogni sorta. Cosa? Vi state chiedendo come un’imbranata che non sa nemmeno preparare un’insalata possa imbracciare una spada o un arco per affrontare delle bestie selvatiche? Non fatelo, come al solito non trovereste risposte plausibili. 

Mangia che é buono!

A parte qualche buco narrativo di una trama-pretesto tutto sommato sufficientemente divertente e curiosa, il fulcro del gioco si fonda su meccaniche di avanzamento giornaliero e su una crescita dei personaggi limitata e originale allo stesso tempo. I combattimenti, innanzitutto, non ci fanno aumentare di livello: l’esperienza ottenuta aumenta sì l’affinità con i vari elementi per padroneggiare diverse abilità, ma, per  un bel level up, dovremo mangiare a più non posso i piatti da noi cucinati. Durante l’eplorazione dei dungeon più complessi diventa allora fondamentale capire quando possa essere la fuga la soluzione migliore: una volta morti tutti i membri della nostra squadra il game over è inevitabile. Non esistono ospedali da dove ripartire, la salute si rigenera in automatico tornando in città. Fortunamente, la possibilità di salvare in ogni momento, anche su 3 slot diversi, riduce molto il livello di difficoltà di un titolo che, altrimenti, sarebbe stato inadatto allo stile mordi e fuggi tipico degli smartphone.

In secondo luogo diventa importante l’organizzazione delle giornate e la gestione delle vivande: lo stomaco dei personaggi può contenere un quantitativo limitato di ciboabilità-esperienza e, soprattutto, non potremo recarci in uno dei dungeon all’esterno di Casselburg più di una volta al giorno. Tale limitazione si applica, poi, a qualsiasi luogo decideremo di raggiungere: se decidessimo di recarci nella fattoria di Ostenlein, per esempio, non saremo poi in grado di andare a raccogliere ingredienti nella foresta, potendo così contare solo sui frutti del nostro raccolto.

Il menù del bar-ristorante, infine, è la nostra ultima preoccupazione della giornata: combinando gli ingredienti raccolti o acquistati durante le nostre escursioni, possiamo creare le ricette più disparate e bizzarre, che dovremo poi aggiungere al menù tenendo conto anche della volontà dei clienti, desiderosi di provare nuovi piatti ogni giorno. Abbiamo anche la possibilità di scoprire gli ingredienti nascosti delle ricette in parte sconosciute anche solo parlando con alcuni abitanti ma, se non vogliamo sprecare troppo tempo, sarà la nostra intuizione a permetterci di scovare l’ingrediente segreto per un’ottima tempura di patate. Attenzione però: in caso di ricetta sbagliata, gli ingredienti utilizzati andranno perduti! Cimentarsi in preparazioni troppo originali, potrebbe allora risultare controproducente.

Non è uno smartphone

Nonostante la ripetitività di fondo di tale sistema di crescita, mitigato solo dalle boss fight (leggi: contest di cucina) che si tengono ogni dieci giorni per accrescere la popolarità del locale, Adventure Bar Story si lascia giocare in tranquillità. Il titolo è in grado, in realtà, di innescare molti meccanismi di dipendenza tipici dei giochi free-to-play, ma rimane comunque un gioco di scarso livello tecnico e con un level design tutt’altro che ispirato. 

Il porting per Nintendo 3DS regala qualche novità, come l’utilizzo dello schermo inferiore per la visulizzazione dei menù, ma la precisione dei controlli risulta accettabile solo perché i combattimenti a turni e la produzione di ricette non richiedono grossi sforzi. Gradevole, invece, la colonna sonora, capace di accompagnarci piacevolemente tra i dungeon e le vie di Casselburg.

Commento finale

Adventure Bar Story può essere un piacevole passatempo per tutti coloro che cercano un rpg diverso dal solito. La ripetitività di fondo, anche negli scenari, viene in parte compensata da una longevità sopra la media per un gioco da 5€ (se si escludono i titoli Virtual Console, ovviamente) e da un sistema di crescita dei personaggi unico nel suo genere.

Un titolo stuzzicante per i ritagli di tempo, nulla di più, niente di meno.

Pro Contro 
– Longevo ed originale…  
– … ma alla lunga risulta ripetitivo
– Level design poco ispirato
  Voto Globale: 65

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