Recensione DmC Devil May Cry Definitive Edition

Stile senza compromessi.

Versione testata PlayStation 4.

Remastered a non finire. Questa sembra la strada imboccata dalla nuova generazione di console, finora caratterizzata da tanti rinvii illustri, qualche tech demo e piccole grandi delusioni. Ma se per i grandi classici del passato una nuova veste grafica è spesso un’operazione dovuta, come giustificare la rimasterizzazione di titoli in HD usciti su tutte le piattaforme da poco più di 24 mesi? E’ in queste occasione che ci vengono allora incontro le ormai inflazionatissime Definitive Edition.

Diciamocelo chiaramente però: pur amando incondizionatamente le console per tanti motivi, è lapalissiano sostenere che i multipiattaforma possano essere gustati nel loro massimo splendore tecnico già al momento della loro uscita, a patto che si abbia un PC all’altezza della situazione. E Dmc Devil May Cry, reboot di una delle saghe più amate di sempre uscito il 15 gennaio 2013, non è certo rappresentato l’eccezione che conferma la regola. Controverso dal punto di vista stilistico ma assolutamente valido in tutti gli altri aspetti, il titolo già allora mostrava tutto quello che avrebbe voluto essere a chi aveva la fortuna di giocarlo su un PC di fascia medio-alta. I 60fps e i 1080p, insieme ad ottimi effetti di luce, facevano così impallidire le comunque buone versioni per PS3 ed Xbox 360, evidenziando quel gap generazionale che la nuova edizione si propone di colmare.

Ma il boost grafico non sempre riesce e, da solo, non può sempre giustificare un’operazione del genere. Cosa ci offre, allora, Capcom nella sua versione definitiva di DmC Devil May Cry? 

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Soccorso fraterno

Si parte subito con una piccola curiosità: qualche secondo di censura nel filmato iniziale che, durante un colorito dialogo tra Mundus e Lilith, è stato brutalmente tagliato. Tameem Antoniades, creative director di Ninja Theory, ha comunque giustificato la modifica, inserendola nella lista delle “scelte artistiche” messe in atto per migliorare la fase narrativa del gioco. Insomma, quella battuta a sfondo sessuale non piaceva agli stessi creatori del giococensoredInsieme ad una nuova cutscene che non si era fatto in tempo ad inserire nella versione originale, le modifiche alla sceneggiatura si fermano qui.

Parlare eccessivamente del dlc Caduta di Vergil non fa troppo bene a questa edizione ma, visto che c’è, non possiamo non spendere due parole anche su questo add-on.

Pur essendo slegato dal gioco base, con nuove mosse e nemici, oltre ad uno scontato nuovo personaggio, Vergil’s Downfall prende le mosse da uno degli eventi chiave della campagna principale (non vi faremo spoiler, tranquilli). A differenza degli altri contenuti a nostra disposizione, è stato però realizzato in maniera troppo approssimativa: la storia di Vergil risulta così poco più che mediocre, con una longevità che si attesta su un paio di ore di gioco prive di un vero livello di sfida, anche a causa di un combat system meno curato rispetto a quello di Dante.

Gli altri dlc, alcuni dei quali gratuiti come il Palazzo di sangue o prettamente estetici come i costumi che permettono di assumere le sembianze dei “vecchi” Dante e Vergil, non aggiungono in realtà nulla di sostanziale. La questione cambia invece profondamente quando si parla di modalità hardcore, turbo e migliorie grafiche.

Più veloce, più tosto, più bello…

Se i 1080p non sono determinanti, è indubbio che per un hack ‘n’ slash tecnico come DmC i 60fps possano fare, eccome, la differenza. Certo, mi vedo già i pcisti ridere sotto i baffi al pensiero di dover aspettare 2 anni per poter godere di questo livello tecnico, ma tant’è: eccetto per qualche sporadico e quasi impercettibile calo di framerate, la Definitive Edition riesce, finalmente e definitivamente, a colmare il gap tecnico con il PC, introducendo tutta una serie di effetti che in alcuni frangenti rendono l’immagine su PS4 ancora più nitida rispetto alla controparte PC.

dmc devil may cry definitive edition 6

E’ quando si parla di modificatori, però, che i veri fan del genere possono iniziare a fregarsi le mani. E ci riferiamo a quelli che, quando parli di Inferno di Dante, non riescono proprio a mandare il loro primo pensiero a quella famosa, divina, Commedia. Forte della nuova stabilità del framerate, ecco che Dante mette il Turbo, in una nuova modalità che incrementa del 20% la velocità del gioco, rendendo il titolo decisamente più frenetico, tecnico e divertente. Abbiamo poi una nuova modalità Hardcore, in cui il bilanciamento viene sostanzialmente rivisto, rendendo più difficile far salire l’indicatore combo. Se ciò non bastasse, infine, è stato aggiunto anche un nuovo livello di difficoltà per i giocatori più sadici, quelli che godono dannatamente nel mettersi alla prova in ogni livello, rendendo la sfida sempre più tosta, dura, stimolante.

Ninja Theory, in più, non ha dimenticato i fan di vecchia data, creando un nuovo sistema per lockare i nemici, che può essere personalizzato a piacimento.

Commento finale

DmC Devil May Definitive Edition è un remaster fatto veramente come si deve. Se si riesce a passare sopra la scarsa qualità dei dlc, che, purtroppo, non possono essere totalmente ignorati, la nuova edizione proposta da Ninja Theory va a limare quasi tutti gli aspetti critici messi in mostra dalle versioni per console di passata generazione: framerate e lock-on dei nemici su tutti. Se a ciò si aggiungono i nuovi modificatori di difficoltà, ecco che otteniamo una Definitive Edition in grado di ingolosire non solo chi non ha ancora mai sperimentato il nuovo corso della serie, ma anche tutti quelli che avevano storto il naso per alcune mancanze o che non vedono l’ora di mettere alla prova le proprie abilità con una nuova sfida.

Caldamente consigliato a chi se l’è perso nella scorsa generazione, il “nuovo” Dante può così essere un valido riempitivo anche per chi l’ha già incontrato più di una volta. In attesa che la next-gen abbia, prima o poi, il suo vero inizio… 

Pro Contro 
– Finalmente colmato il gap tecnico con la versione PC
– Bilanciamento delle difficoltà rivisto su più livelli
– Rosolve gran parte delle criticità del titolo originale
– Il Dlc Caduta di Vergil è ben poca cosa
  Voto Globale: 85
 
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