Recensione Dragon Ball FighterZ

Il picchiaduro più forte dell’universo.

Dragon Ball FighterZ ci aveva già colpiti in positivo al momento del suo reveal. Qualche mese più tardi, quando lo abbiamo potuto provare a Lucca, la sensazione si è corroborata: sembrava proprio il picchiaduro che aspettavamo da tempo, quello che i fan di Dragon Ball di tutto rispetto meritavano da anni. Perché sì, l’esperimento di Dragon Ball Xenoverse è stato interessante, supportato, ma se alla fine si è tornati al caro vecchio fighting game in 2D ci sarà pure qualche motivo.

I server di Dragon Ball FighterZ al momento (oggi è il day one) non sembrano particolarmente stabili. Ogni due per tre ci sbattono fuori, impedendoci di godere delle feature più importanti del titolo come vorremmo: quelle che ne giustificano l’acquisto nei mesi successivi alla pubblicazione ufficiale. Ma non è un problema: le avevamo già provate, anche durante la beta della settimana scorsa.

Quello che dovevamo invece vedere e tastare con mano erano i contenuti di Dragon Ball FighterZ nel dettaglio, per essere sicuri che il titolo non si riducesse a una spolverata di elementi belli da vedere per i fan della serie, ma poi inconsistenti nel gameplay. Beh, pericolo scampato: Dragon Ball FighterZ è uno dei picchiaduro più solidi e divertenti degli ultimi anni.

Tra Z e Super

Dragon Ball FighterZ è stato presentato come il gioco definitivo della serie Dragon Ball Z, ma le cose si sono evolute rapidamente (o erano già state progettate dall’inizio), in virtù dell’enorme successo che in Giappone ed in Occidente sta riscuotendo Dragon Ball Super. Davvero potevamo aspettarci che un picchiaduro non avesse nel suo roaster Goku Black, Zamasu, Lord Beerus e le trasformazioni in Super Sayan God Super Sayan? Anche dette più semplicemente Super Sayan Blue dal laconico Vegeta.

Del resto personaggi di Dragon Ball Super apparivano già in Dragon Ball Xenoverse 1 e 2 come contenuti più o meno aggiuntivi. Dal punto di vista della trama, tuttavia, Dragon Ball FighterZ non segue il nuovo anime e manga della serie, ma semplicemente Dragon Ball Z. In questo modo, ma molto più rapidamente del solito per fortuna, ripercorreremo i momenti più importanti della serie, con la Saga dei Sayan, di Namecc, del Torneo di Cell e infine di Majin Bu.

Per l’occasione, è stato realizzato dal creatore del brand anche un contenuto esclusivo proprio per Dragon Ball FighterZ. Si tratta della Trama degli Androidi con l’aggiunta di un personaggio inedito per la serie: Androide 21. Non vi faremo spoiler di sorta, e sicuramente il tutto non brilla per una trama da premio oscar, ma siamo sicuri che il boss finale del titolo vi colpirà di sorpresa. Non solo durante la battaglia, ma proprio a livello di ideazione del personaggio. Sempre che non ve lo siate spoilerato prima del lancio: male, in caso.

Semplice ma appagante

Dragon Ball FighterZ non presenta un livello mostruoso di difficoltà, né comandi così astrusi da richiedere mesi prima di essere assimilati adeguatamente. E’ un fighting game all’antica, ma pensato per un tipo di fruitore moderno, che non ha tempo né voglia per sentirsi frustrato da un gioco che ha pagato settanta euro. La curva di apprendimento per le mosse è rapida e indolore, lo dimostra un tutorial striminzito che dura pochi minuti e ci lancia direttamente in battaglia contro avversari potentissimi.

La gestione del personaggio è affidata naturalmente al nostro controller con cui impartire attacchi a distanza o ravvicinati, potenti o leggeri, ma soprattutto da due barre a schermo. Una indica la Salute, l’altra la Stamina: quest’ultima si compone di barre, necessarie per eseguire le potentissime mosse Super dei personaggi. Una mossa Super scatena il KI del personaggio in questione, e sarà più o meno potente a seconda di quante barre di energia avrete scelto di consumare (o avrete a disposizione) per lanciarla.

Ma la semplicità dei comandi non tradisce un titolo realizzato in modo superficiale. Per chi avrà tempo e voglia da dedicargli, Dragon Ball FighterZ può rivelarsi estremamente appagante, e una vera e propria sfida (soprattutto online). Ogni personaggio è diversa dall’altro, in un bilanciamento studiato davvero con intelligenza. E naturalmente ci sono guerrieri, come Lord Beerus ad esempio, che all’inizio vi faranno chiedere a voce alta: -Ma come diavolo si usa, questo? E cosa sa fare?-.

All’inizio le risposte non sono semplici, ma dopo aver trascorso il giusto tempo col personaggio ne svilupperete il potenziale latente: vi assicuriamo che ognuno di essi è forte in qualcosa, e che la strategia è uno dei punti forti del titolo. Soprattutto per via della battaglia a squadre.

Sei guerrieri in campo

Dragon Ball FighterZ permette scontri di 3 VS 3, online o contro l’intelligenza artificiale. Ogni giocatore controllerà quindi tre personaggi, che potranno avvicendarsi in campo in un certo ordine ma anche scambiarsi di posto (più o meno) in ogni momenti. Quelli che restano nelle retrovie possono aiutare gli eroi in campo mediante assist predefiniti. Iniziate a capire ora perché la strategia è un elemento molto importante di Dragon Ball FighterZ?

Le modalità di gioco, inoltre, non si fanno certo desiderare. La Modalità Storia presenta 3 archi narrativi predefiniti, non è molto longeva ma neppure inserita come mero contentino per i giocatori. E poi, avevate davvero voglia in fondo di ripercorrere l’ennesima volta la storia dall’arrivo di Nappa e Vegeta sulla terra?

C’è poi la Modalità Scontro Libero in cui affinare le proprie abilità contro il PC, e la modalità Multiplayer sia Online che in Locale. Come dicevamo all’inizio, i server di Dragon Ball non sono al momento la cosa più stabile del pianeta, ma comunque il comparto online, a fronte di modalità tutto sommato riciclate dai precedenti capitoli della serie, fa il suo dovere aumentando a dismisura la longevità del titolo.

Eccezionale, senza mezzi termini, il comparto grafico e tecnico realizzato da Bandai Namco. Dragon Ball FighterZ sembra il più bell’episodio dell’anime che si sia mai visto, e possiamo gustarlo giocando e combattendo in prima persona, sul televisore di casa.

Commento Finale

Se siete fan della serie Dragon Ball e amanti del genere picchiaduro, non c’è neanche bisogno di starci a pensare: uscite di casa e andate a spendere bei soldoni per portarvi a casa Dragon Ball FighterZ. Se il genere non vi attira molto, invece, forse dovreste ponderare l’acquisto: prima di ogni cosa il gioco è un solido fighting game, mentre a suo modo gli Xenoverse erano anche degli RPG con un minimo di missioni secondarie a variare l’offerta di gioco, e un comparto online/social più sviluppato. Siamo comunque di fronte al titolo di Dragon Ball più valido degli ultimi cinque anni, e ne siamo contenti.



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