Recensione Game of Thrones Episodio 5

Questa volta la trama sfiora il capolavoro.

Versione testata PlayStation 4 e PlayStation 3.

Se siete credenti saprete benissimo che i miracoli esistono. Se siete non credenti, saprete benissimo che per i credenti i miracoli esistono, e pur disdegnandoli dovrete ammettere che alcuni di essi hanno un certo fascino. Se è vero che i miracoli o esistono o non esistono ma hanno comunque fascino, questa volta la produzione TellTale ricorda tutte e due le cose in una volta: il nuovo episodio, il penultimo della stagione, è qualcosa di incredibilmente vicino a un capolavoro. Soprattutto se messo in relazione a quello che lo ha preceduto, questo è un miracolo.

 

Torniamo a casa, ma torniamoci bene.

Vi ricordate di quella volta che Asher, Beskha e Malcolm dovevano salvare Mereen per conto di Daenerys Targaryen, la signorina che invece dei gatti preferisce i draghi come animali da compagnia? Bene, se avete giocato al quarto episodio avrete anche visto che ce l’hanno fatta (se non lo avete giocato, perchè diamine state leggendo la recensione?). Quindi è arrivato il momento che anche la regina mantenga la parola data: un esercito con cui Asher possa fare ritorno ad Ironrath e salvare la sua famiglia dalla tempesta in arrivo. E la regina mantiene la sua parola. Più o meno.

Senza rovinarvi il piacere di vivere da voi il nuovo episodio, sappiate che per ripagare gli intrepidi guerrieri donerà loro dei lingottoni d’oro. Dal momento che non può permettersi di dare in prestito i suoi soldati, almeno regala abbastanza oro con cui comprarsene dei propri. Ma dove andare a trovarli dei buoni guerrieri con così poco tempo a disposizione? Beskha ha un’idea. Un’idea che riporterà Asher a Mereen alla ricerca di mercenari in gamba. Un’idea che costerà un sacco di botte, legnate, ma anche l’affiorare di temi e scene da applausi: schiavismo, lealtà, determinazione, arringhe politiche. La storia di Asher questa volta è mozzafiato, introduce tanti nuvoi personaggi uno più carismatico dell’altro, e vi porrà almeno in due frangenti davanti a decisioni semplicemente massacranti per la vostra labile psiche da postmoderni. Scelte che hanno a che fare con la vita e la morte. Come se TellTale volesse farsi perdonare delle scelte inesistenti, e se esistenti almeno imbarazzanti, dei capitoli precedenti.

Le trame dei protagonisti in questo episodio iniziano a ricongiungersi nella macrotrama principale: non serve un genio per capire che se Asher deve tornare ad Ironrath, e Rodrik è a capo di Ironrath, allora Asher deve incontrare Rodrik. No, non vi ho appena detto che Asher incontra Rodrik, vi ho detto che dovrebbe essere probabile che i due si incontrino. Sono due cose diverse. Nel frattempo a King’s Landing Mira continua a fare quel poco che può fare, portando avanti uno dei filoni narrativi meno riusciti, che a nostro parere sono presenti solo per allungare il brodo e mettere in scena personaggi televisivi come Tyrion e Cersei: ma è perdonabile. Gared invece porta avanti la sua ricerca del North Grove con i suoi improbabili compagni: e anche qui i colpi di scena non mancano, sono gestiti bene, e arrivano dei cattivi che devono molto agli erranti di The Walking Dead. Ma sono molto più pericolosi.

Di Rodrik e Ironrath non vi diciamo nulla, perchè vi rovineremmo i primi cinque minuti di gioco, che già fanno intuire come questa volta il prezzo del biglietto valga il costo della corsa, e di quella dopo, e di quella dopo ancora.

La scelta è nelle tue mani

E questa volta per davvero. Era dai tempi di The Walking Dead, con un paio di scorci molto azzeccati in The Wolf Among Us, che TellTale non proponeva delle scelte degne di questo nome: ovvero emotivamente difficili da effettuare, potenzialmente gravose per il proseguo della storia, e interessanti di per se stesse. A queste si aggiungono, come sempre, altre meno riuscite: ma non sarà affatto difficile distinguere le prime dalle seconde. State attenti a cosa scegliete: almeno per il momento pare che l’ultimo episodio dipenda da esse. Il tempo ci dirà se si realizzeranno in qualcosa di coerente, ma pare difficile il contrario.

In questo episodio, a causa di un evento che non possiamo rivelarvi pena il linciaggio, gran parte delle meccaniche esplorative sono state sostiuite dal quick time event, dalle botte, dalle armi, e negli intervalli più rilassanti (fisicamente rilassanti, psicologicamente sempre tesi) dai dialoghi tra personaggi. In questi ultimi le scelte si azzerano per lasciare il posto alla conversazione, alle emozioni dei personaggi: per capire dove sta andando a parare il tutto è necessario coronare la psiche dei protagonisti del gioco, comprendere cosa adesso è il momento di comprendere, perchè rimasto in sospeso troppo a lungo. E sì, sto parlando anche del famoso traditore di Ironrath. Che è in realtà il maggiordomo. No, non è vero, quello è l’assassino.

I boati dei grandi guerrieri

Naturalmente non vi sarete aspettati cambiamenti nello stile grafico, sonoro o prettamente tecnico rispetto ai passati episodi: e avete fatto bene, perchè il contrario era semplicemente impossibile. Una volta che TellTale mostra un dato stile nel primo episodio di una stagione, allora quello sarà lo stile di tutta la stagione, con i suoi pregi e i suoi difetti: assiomatico. Ma questa volta, più delle altre, dello stile non importa a nessuno: se state questo episodio come primo, allora siete pazzi, se invece più probabilmente lo state giocando come quinto, allora vi siete già adattati e non c’è niente da fare. Le sfocature ci sono, i colpi d’occhio non sempre riescono e se riescono ormai sono sempre quelli: montagne innevate, King’s Landing circondato dai mari, Ironrath e alberi vari. C’è anche da dire però che alcune novità, emergenti soprattutto nella trama di Gared, rendono pienamente soddisfatti anche gli occhi. Si tratta di un nuovo tipo di nemici non umani, che non vi descriviamo per non rovinarvi la storia, ma che sono rappresentati davvero bene, anche graficamente.

La fluidità è quella che è, i modelli poligonali anche. Ma come dicevamo, questa volta si chiude un occhio più che volentieri. La trama mai come prima richiede concentrazione e dedizione assoluta. E il sonoro non rovina le atmosfere: anzi accompagna l’intera esperienza donandole quel fascino in più che altrimenti si perderebbe. Lo si nota particolarmente nelle situazioni di tensione assoluta, o nel clamore delle armi, o nell’apparente rilassamento dei discorsi tra dua amici, salvo scambiarsi con rapidità incredibile nel proseguire degli eventi. E il tutto è orchestrato particolarmente bene, anche meglio che in passato.

Commento finale

Game of Thrones Episodio 5 a un passo dalla fine compie il miracolo, e l’interesse, che prima ha conosciuto alti e bassi, picchi e delusioni, schizza alle stelle. Ora bisogna sapere, bisogna giocare, bisogna vedere come va a finire. Potrebbe finire male, potrebbe finire bene: ma comunque vada a finire, la colpa o il merito sarà potenzialmente anche nostro. Perchè questa volta il “nido delle vipere” ci ha costretto a effettuare delle scelte importanti. Vero: nei giochi TellTale tutto sembra sempre preimpostato, e lo è. Ma magari questa volta la libertà creativa e soggettiva si prenderà la propria rivincita. Per quanto riguarda il voto, noi crediamo che su di esso debbano pesare quasi completamente la storia e la componente narrativa, soprattutto in un prodotto come questo. D’altra parte lo stile grafico complessivo fin dal primo capitolo ci ha sempre lasciato l’amaro in bocca, così come la componente tecnica: il nostro è quindi un 80 che si regge per il 70% sulla narratività. Se quel restante 30% fosse stato migliore, avremmo avuto senza problemi un 85.

Pro Contro
– La trama impenna
– Scelte mozzafiato
– Nuovi personaggi, tutti caratterizzati adeguatamente
– Troppo breve, come sempre
– Tecnicamente resta quello che è sempre stato
Voto Globale: 80

Rispondi

Ultimi Articoli