Recensione Halo Infinite -Modalità Campagna

Dopo sei anni di travagliato sviluppo, finalmente la lunga attesa di tutti i fan, sia della vecchia guardia, che dei nuovi, è terminata: Halo Infinite è arrivato sulle nostre Xbox (dalla Xbox One in poi) e PC. Secondo i piani di 343 Industries ed Xbox Game Studios sarebbe dovuto essere la killer app al day one di Xbox Series X, ma tant’è l’uscita si è protratta di un anno.


Versione testata: PC


Viste le aspre critiche scaturite durante la prima presentazione del gameplay lo scorso anno, 343 Industries si è presa tutto il tempo necessario, evitando di dare in pasto a critici e giocatori un prodotto incompleto, non definito e facilmente soggetto al pubblico martirio.

Il 15 novembre è uscita la beta del multiplayer, aspetto preponderante di Halo, questa la nostra prova a caldo, permettendo così ai giocatori un primo approccio calibrato, potendo testare e tenere sotto controllo la tenuta dei server, correggere in corso d’opera qualche bug, in attesa del 8 dicembre, data fissata per l’uscita della versione definitiva e completa di Halo Infinite.

Il successo della beta multiplayer, tanto distante dagli shooter moderni, come Call of Duty Vanguard o Battlefield 2042, frenetici ed iper veloci, è stato decretato dall’ottima stabilità del netcode, da un gameplay poco rivoluzionario ma dalle basi granitiche, sempre divertente, appagante, con un time to kill più compassato e scontri spesso al limite dell’epicità.

Scopriamo insieme se anche le gesta di Master Chief in solitaria, varranno il prezzo del biglietto!

Un nuovo inizio

In Halo 5 Guardians, penultimo capitolo della saga, avevamo lasciato Master Chief alle prese con la ribellione di Cortana, la sua fedele (fino a quel momento) IA, che non accettando la sua fine programmata, aveva capeggiato l’attacco di tutte le intelligenze artificiali verso qualsiasi forma di vita.

Una situazione definitivamente drammatica, alla quale Master Chief coadiuvato dalla dottoressa Halsey e dall’equipaggio della nave spaziale UNSC Infinity, ha cercato disperatamente di porre rimedio.

Halo Infinite

La trama di Halo Infinite parte esattamente dopo 6 mesi dall’epilogo di questi ultimi tragici eventi. La campagna si svolgerà all’interno del vasto mondo conosciuto come Installazione 07, o meglio ancora Zeta Halo. La flotta dell’ UNSC Infinity è stata annientata, i pochi sopravvissuti si trovano bloccati in questo nuovo mondo semi distrutto. Questo sperduto angolo di universo è controllato da uno spietato clan di Brute, Gli Esiliati, i quali stanno cercando di riparare l’anello al fine di entrare in possesso dell’arma più potente dell’intera galassia.

Vestendo i panni, o meglio la corazza, del leggendario ed iconico Master Chief, dovremo opporci ai Brute, seppur in netta inferiorità numerica e male armati, impedendo a quest’ultimi di raggiungere i loro scopi, arginandoci ancora una volta alle minacce incombenti sul genere umano.

Al nostro fianco avremo due compagni di viaggio: Echo-216, uno dei sopravvissuti della flotta, il quale ci guiderà tra le varee aree a bordo del suo Pelican, ed una nuova IA chiamata Arma, il cui rapporto e legame con Master Chief sarà protagonista indiscusso durante tutta l’avventura.

Nell’ottica di evitare qualsiasi forma anche lieve di spoiler, quello che vi abbiamo descritto è giusto l’incipit iniziale della campagna, il resto della storia starà a voi scoprirlo nelle 15 ore circa che impiegherete per portarla a termine.

Sandbox lineare

Non fatevi ingannare, sin dalla prima fuori uscita sulle terre dello Zeta Halo, nonostante una visione piuttosto vasta, le avventure di Halo Infinite si svolgeranno sempre in delle macro-aree ben delineate, all’interno delle quali si svilupperà il gameplay vero e proprio.

Nonostante la presenza di mezzi di terra e volanti, con i quali coprire spostamenti più velocemente, di panorami naturalistici estesi a perdita d’occhio, il gioco non mostra mai vere connotazioni Open World, rimanendo sempre ancorato, nel bene e nel male, ad aree sandbox minuziosamente sviluppate.

Halo Infinite

Sin da subito avremo a disposizione una TacMap attraverso la quale individuare insediamenti nemici, obiettivi e tutto quello che ci sarà utile durante l’esperienza di gioco.

Fatta eccezione per alcune skill che potremo potenziare, di cui parleremo approfonditamente più avanti, Halo Infinite non è un RPG, non ha una crescita attraverso dei livelli, non ha zone bloccate/vietate in attesa di progressione.

Lo svolgimento della trama principale è piuttosto lineare, così come la successione delle varie quest che ci porteranno a compierla: avremo si attività secondarie come la conquista di basi nemiche, la distruzione dei Ripetitori Radio, o ancora la ricerca di vari collezionabili, ma tutto ciò sarà slegato dagli eventi principali.

Risulterà comunque utile impiegare tempo in queste attività, piuttosto che tirare dritto verso la main line, in quanto attraverso quest’ultime si potranno raccogliere punti utili allo sblocco dei potenzialmente per le varie abilità, oltre che acquisire upgrade vari sia estetici che pratici riferiti ad armi, armature e veicoli, che ci ritroveremo poi sbloccati nel multiplayer.

Ben nascosti e difficili da trovare saranno i teschi, i quali una volta utilizzati andranno ad influire su alcuni modificatori di gioco riferiti alla campagna single player, alterandone le dinamiche.

Skill: Rampino über alles

Preso mano (di nuovo) con il nostro leggendario eroe, acquisiremo piuttosto velocemente tutte le varie abilità ausiliari, oltre a quelle già presenti di default, come la scivolata, la scansione dell’ambiente circostante e lo sprint.

Lo scudo nucleo, il sensore di minaccia, la copertura portatile saranno strumenti a nostra diposizione, alcuni passivi come lo scudo, ed in quanto tale utile da potenziare, che avrebbero potuto giocare un ruolo ben più determinante all’interno della campagna se solo non fosse esistita un’ ultima skill: il rampino.

Halo Infinite

Per carità, ogni esperienza di gioco sarà diversa, e magari le parole riferite al nostro giocato non troveranno completo riscontro nella vostra avventura, ma per quel che ci riguarda, una volta acquisito il rampino, è stato quasi impossibile sostituirlo.

In qualche sporadica situazione gli abbiamo preferito il sensore di minaccia a causa di nemici invisibili da dover individuare, e ancor più raramente abbiamo utilizzato la copertura portatile, ma nel 90% dei casi Q ha significato rampino.

Halo Infinite

Utile per sgusciare via da situazioni compromesse, per accorciare la durata degli spostamenti, per sfruttare l’efficace verticalità del level design, per stunnare gli avversarsi catapultandoci addosso ad essi manco fossimo novelli Scorpion di Mortal Kombat (al contrario, ndr), il rampino è veramente il compagno perfetto.

Forse troppo, volendogli trovare un difetto, in quanto relega tutte le altre skill al ruolo di inefficaci comprimarie, vanificando il lavoro svolto dal team per svilupparle e rendendo il gameplay troppo rampino-centrico.

Arsenale e gunplay

Aspetto che assume assoluta centralità della produzione è senz’altro il gunplay. Il buon Master Chief risolverà qualsiasi problematica gli si parerà davanti a suon di proiettili e gli scontri a fuoco saranno il pane quotidiano durante le ore di gioco.

Halo Infinite

Due aspetti ci sono piaciuti veramente molto, e sono la gestione delle varie tipologie di armi e munizioni durante la campagna e l’IA nemica (molto meno quella dei compagni).

Riguardo quest’ultima c’è da dire che, anche approcciando il gioco a difficoltà normale, l’intelligenza dei nostri avversari, abituati all’IA media delle altre produzioni in commercio, spesso tutt’altro che esaltante, si è dimostrata veramente abile, fluida e dinamica. I nemici usano sia scudi che le coperture fisiche, quelli più agili sfruttano rapidi cambi di direzione per mandare a vuoto i nostri colpi.

Molto spesso siamo stati persino aggirati e presi alle spalle, insomma trovarsi nel bel mezzo del combattimento in Halo Infinite è veramente gustoso e costringe a tenere d’occhio il radar in tutte le direzioni.

Inoltre nonostante sia un gioco combat-based, le munizioni reperibili non saranno mai sovradosate: molto spesso capiterà di dover proseguire nell’esplorazione con armi di fortuna raccolte lungo l’ambientazione o droppate dai nemici uccisi, permettendo così di familiarizzare ampiamente con tutte le tipologie di armi presenti in gioco.

Quest’ultimo aspetto risulterà fondamentale nel proseguo dell’avventura, in quanto ad un certo punto sarà lampante la necessità di cambiare tipo di arma in base ai nemici che ci troveremo di fronte.

La somma definitiva di tutte queste sfaccettature sarà un gunplay avvincente, ostico, appagante e molto variegato.

Difetti e crepe di una produzione cross-gen

Un fatto è assodato: Halo Infinite è una produzione cross-gen, ed in quanto tale, nonostante alcuni scorci belli da vedere, ed interni riprodotti con dovizia di particolari, manca senz’altro quell’effetto wow tipico di produzioni tripla A next-gen.


Press Build PC

  • Mobo: Asus Tuf X570- Plus Gaming
  • Cpu: AMD Ryzen 5800X
  • Gpu: Zotac 3080 Trinity OC Version
  • Ssd: Sabrent Nvme 2.0 1TB
  • Ram: Ballistix 3600mhz , DDR4, 16GB
  • Video: OLEDLG55C9

Giocato su questa configurazione in 4K, con dettagli al massimo, abbiamo goduto (e godiamo tutt’ora in multiplayer) di un bel gioco, molto fluido, con rarissimi drop di frame (esclusivamente in un paio di precisi frangenti della campagna), ma che nonostante tutti i “potenti” mezzi utilizzati, quasi mai lascia stupefatti per fattura tecnica.

Tornando di nuovo alla trama invece, c’è da dire che l’antagonista principale non sia di certo tra i più carismatici ed ispirati che ci sia capitato di affrontare, oltretutto la sensazione, riferendoci allo Zeta Halo, è che il mondo di gioco sia popolato ed “attivo” solamente all’interno delle aree designate al gunplay, trovando per il resto un contorno svuotato e privo di attrattive e pericoli.

Oltretutto, per quanto concerne gli ambienti all’aperto, in Halo Infinite è presente pressoché lo stesso identico bioma per tutto lo svolgimento dell’avventura, per carità, anche bello da vedere, ma alla fine ripetitivo oltre che totalmente piatto sotto gli aspetti dell’interazione con elementi ambientali e relativa distruttibilità.

Ottima cosa invece l’implementazione di Dolby Vision e Dolby Atmos, feature tecniche che vanno ad impreziosire i comparti audio e video della produzione di 343 Industries, rispettivamente con una gestione “intelligente” dell’HDR, e la presenza di un surround di grande immersione.

Commento Finale

Tributo – senza mezzi termini – al capostipite della serie Halo: Combat Evolved, Infinite si svecchia un po’ della polvere dei precedenti capitoli, ma rimanendone saldamente e fieramente legato. Questo ultimo capitolo della serie, nato da una lunga e travagliata gestazione, ci consegna un prodotto cross-gen nel cuore e nell’aspetto, ma rivelandosi una produzione ormai salda e matura, al punto da poterla considerare come uno degli shooter migliori in circolazione. Gunplay vario e bilanciato, un IA quasi sempre dinamica e convincente, rendono l’esperienza di gioco appagante e soddisfacente anche se affrontata a livello normale. In attesa nei mesi a venire della ciliegina sulla torta, ovvero la modalità co-op per il single player, potremo continuare a divertirci in “infinite” battaglie multiplayer, perché in fine dei conti Halo, è sempre Halo.

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8.5

Halo Infinite


Tributo - senza mezzi termini - al capostipite della serie Halo: Combat Evolved, Infinite si svecchia un po' della polvere dei precedenti capitoli, ma rimanendone saldamente e fieramente legato. Questo ultimo capitolo della serie, nato da una lunga e travagliata gestazione, ci consegna un prodotto cross-gen nel cuore e nell'aspetto, ma rivelandosi una produzione ormai salda e matura, al punto da poterla considerare come uno degli shooter migliori in circolazione. Gunplay vario e bilanciato, un IA quasi sempre dinamica e convincente, rendono l'esperienza di gioco appagante e soddisfacente anche se affrontata a livello normale. In attesa nei mesi a venire della ciliegina sulla torta, ovvero la modalità co-op per il single player, potremo continuare a divertirci in "infinite" battaglie multiplayer, perché in fine dei conti Halo, è sempre Halo.

PRO

Gunplay vario ed avvincente, Dolby Atmos immersivo, lore e trama come da tradizione

CONTRO

IA dei compagni deficitaria, aree open world vuote e piatte, secondarie poco coinvolgenti
Stefano Taccari
Stefano Taccari
Gamer dal 1987, padre di due piccoli gamers, griller, Dungeon Master e batterista hardcore. "I VG sono uno strumento che ci permette di entrare in contatto con altri universi".

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