Recensione in pillole Bloodhound: First day in hell

Bloodhound: First day in hell è l’opera di debutto del giovanissimo team polacco Kurger & Flint. Lo studio con base a Varsavia, formatosi solo nel 2021 e composto da 12 persone, a distanza di due anni dalla “nascita” ci offre questo suo primo titolo. Non si tratta di una produzione “ruffiana”, aspetto che avrebbe quasi sicuramente indirizzato le vendite ad un pubblico più ampio, anzi va a posizionarsi in una sorta di “nicchia”, pensata per gli amanti di un genere specifico, ovvero quello degli indie shooter.

Volete scoprirne di più a riguardo? Non dovrete far altro che leggere la nostra recensione.

Che gioco è?

Come anticipato nell’introduzione, Bloodhound: First day in hell è un arcade shooter in prima persona, dall’ambientazione decisamente horror e splatter. Titolo dai ritmi di gioco velocissimi, ispirato senza alcun dubbio a titoli leggendari, appartenenti all’era videoludica di fine millennio scorso.

Dovremo vestire i panni, e soprattutto imbracciare le armi, di un membro dell’Ordine dei Custodi dei Cancelli, incaricato di sorvegliare le porte dell’Inferno dal Culto di Astaroth, che attraverso i suoi efferati membri, cercherà di farsi largo al fine di diffondere il male sulla terra.

Avviato il gioco, ci verrà chiesto di settare il livello tra facile, normale e difficile.

Apro un inciso che ha tanto il sapore di coming out: Come ogni titolo che approccio, fatta qualche rara eccezione, almeno la prima run sono solito impostarla su normale. Questo per avere un’esperienza bilanciata, che mi permette di conoscere il gioco senza affannarmi troppo ed altrettanto per valutare cosa gli sviluppatori intendono per “normale”. Bene, dopo diversi tentativi passati per lo più ad imprecare, ho dovuto avviare la run a facile. E se pensate che così facendo io abbia risolto i miei problemi, vi sbagliate di grosso. Questo titolo è veramente satanico anche al livello di difficoltà più semplice!

Una volta avviata la partita verrà proposto un veloce tutorial sull’assegnazione dei comandi, il che a conti fatti si è verificato più una trappola che altro. Questo perché appena chiusa l’ultima finestra, non avrete il tempo nemmeno per scorgere il minimo dettaglio dell’ambientazione, che frotte di nemici vi saranno subito addosso. In pratica, non sarà del tutto innaturale trovarsi subito stesi a terra, con un beffardo “Git Gud” (slang storpiato di Get good, in sostanza “allenati a migliorare!”) a schermo.

Bloodhound: First day in hell

Perché giocarlo?

Bloodhound: First day in hell indubbiamente farà breccia nel cuore degli amanti del genere. Un po’ per il gameplay intransigente e super adrenalinico, altrettanto per ambientazione e colonna sonora assolutamente accattivanti. Avrete a disposizione un nutrito e ben variegato arsenale di armi a disposizione: fucile a canne mozze, mitragliatrice, revolver, lanciarazzi, balestra e perfino una motosega lanciafiamme, solo per darvi qualche esempio. Tutto questo ben di Dio servirà per far fronte ad una mole di nemici esagerata, che vi incalzerà a ritmo veramente incessante.

Non solo le armi faranno parte dell’ equipaggiamento in questo mondo infernale, ma come da titolo del genere, potrete acquisire scudi per la corazza, medikit per ristorare la vostra salute ed altro ancora. Importantissime saranno delle chiavi da raccogliere lungo i vari stage, necessarie a proseguire l’avventura.

Per quel che ci riguarda, una delle note maggiormente positive della produzione è stata indubbiamente la colonna sonora. Un’inarrestabile ondata metal fatta di pesanti riff distorti, che si avvierà all’apparizione dei nemici, e che vi supporterà gasandovi come pochi, durante il perpetuo crivellare colpi. Sin dal primo menù di gioco, la soundtrack farà in modo di caricarvi psicologicamente, al sanguinosissimo ed efferato viaggio che dovrete percorrere.

Questo sviluppato dal team di Kurger & Flint è un titolo estremamente immediato, fatto di piccole aree riempite di nemici ed equipaggiamento, di boss nel caso di quelle speciali, per cui impararne le dinamiche ed appassionarsi all’incedere sempre più frenetico e difficile, potrà attrarre indubbiamente gli amanti dei titoli schietti e senza ulteriori accessori o abbellimenti.

Bloodhound: First day in hell

Perché no?

Innanzitutto perché il gioco ha una curva di difficoltà alta e poco graduale. Sin dalle prime fasi, o sarete veloci a sparare e “danzare” attraverso i nemici tra dash e schivate, oppure la schermata di end game vi farà spesso visita. Inoltre quanto elogiato sopra, ovvero l’immediatezza e la pochezza di contenuti, per alcuni potrebbe essere un male. Sostanzialmente la story line non è pervenuta, godersi gli ambienti di gioco viene eventualmente relegato al post-strage di nemici, perché durante vi sarà impossibile, e quindi con una godibilità relegata a margine.

Il titolo viaggia forte a livello di FPS, ma questo anche grazie ad un comparto grafico, si ispirato a titoli d’annata, ma pur sempre al limite del “pixelloso“, aspetto che magari potrebbe turbare le esigenti pupille degli amanti degli spacca-mascella.

Anche a livello di gun play il gioco ci è parso piuttosto grezzo: hit box non sempre precise, una leggerezza comune all’impugnare le armi che poco fa godere di diverso rinculo, pesantezza e manovrabilità delle stesse (e qualche glitch dovuto sicuramente alla gioventù di produzione e del team stesso, ndr).

E poi, va bene prendere ispirazione da pilastri del genere, da cui poi risulta difficile prendere la propria strada e risultare originali, ma ne consegue che l’utilizzo di alcuni asset di gioco, di skin dei nemici, ci abbia lasciato un po’ la sensazione di già visto, già vissuto.

Bloodhound: First day in hell

Commento Finale

Bloodhound: First day in hell è un’opera prima del giovane team polacco , che non va alla ricerca di facili consensi, o di ampie platee. Un arcade shooter dalle forti tinte horror, dal ritmo a dir poco adrenalinico, in cui fronteggiare incessanti e folti gruppi di nemici dall’inizio fino all’end game. Incorniciato in una suadente quanto angosciante ambientazione infernale, è impreziosito da un colonna sono che esalta pienamente lo stile di gioco. Il gameplay risulta ancora un po’ grezzo ed a tratti può risultare scarno di contenuti. Un biglietto da visita per gli sviluppatori di Varsavia, che potrà essere raccolto volentieri dagli amanti del genere e da chi vorrà catapultarsi in una vorticante danza tra sangue e proiettili.

Codice review gentilmente fornito da https://keymailer.co

6.5

Bloodhound: First day in hell


Bloodhound: First day in hell è un'opera prima del giovane team polacco , che non va alla ricerca di facili consensi, o di ampie platee. Un arcade shooter dalle forti tinte horror, dal ritmo a dir poco adrenalinico, in cui fronteggiare incessanti e folti gruppi di nemici dall'inizio fino all'end game. Incorniciato in una suadente quanto angosciante ambientazione infernale, è impreziosito da un colonna sono che esalta pienamente lo stile di gioco. Il gameplay risulta ancora un po' grezzo ed a tratti può risultare scarno di contenuti. Un biglietto da visita per gli sviluppatori di Varsavia, che potrà essere raccolto volentieri dagli amanti del genere e da chi vorrà catapultarsi in una vorticante danza tra sangue e proiettili.

PRO

Ritmo incalzante | Gameplay adrenalinico | Colonna sonora potente e coerente con il genere

CONTRO

Hitbox un po' grezze | Aridità di contenuti | Qualche glitch da risolvere

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