In questi ultimi anni il genere Cyberpunk sta vivendo una rinnovata vita, complici anche e soprattutto produzioni videoludiche che ne hanno utilizzato il contesto. Basti pensare a Cyberpunk 2077 la discussa tripla A di CD Projekt Red, alla “relativa” serie TV Netflix Edgerunners o alla piacevole sorpresa The Ascent. Questa volta è il turno di Deadlink, sviluppato da Gruby Entertainment e distribuito da SuperGG.com.
Rispetto ai giochi sopra citati Deadlink si discosta nettamente come genere, mantenendo però tutti quelli che sono i canoni di questo tipo di ambientazione, offrendo un prodotto decisamente intrigante.
Disponibile esclusivamente su PC Windows, questi i requisiti per giocarlo al meglio:
MINIMI
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: AMD FX-8350 or Intel i5-3570
- Memoria: 6 GB di RAM
- Scheda video: AMD Radeon™ HD 7970 or NVIDIA GeForce GTX 680 2 GB
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 15 GB di spazio disponibile
CONSIGLIATI
- Sistema operativo: Windows 10 64-bit
- Processore: AMD Ryzen™ 5 2600 (Intel i7-4770)
- Memoria: 16 GB di RAM
- Scheda video: AMD Radeon™ RX 590 or NVIDIA GeForce GTX 1060 6GB
- DirectX: Versione 12
- Memoria: 15 GB di spazio disponibile
Che gioco è?
Deadlink è un prodotto ibrido, shooter FPS in stile cyberpunk con elementi roguelite. Il gioco è localizzato unicamente in inglese, questione tutto sommato di poco conto per chi mastica poco la lingua, considerando che l’aspetto narrativo ricopre un ruolo marginale e che gli elementi dell’hub di gioco si metabolizzeranno facilmente.
Per dare comunque un’idea di incipit, il titolo di Gruby Entertainment ricalca senza particolari apprensioni il classico plot-cyberpunk ribelli vs corporazioni. Vestiremo i panni di un agente scelto per partecipare ad un protocollo sperimentale denominato appunto Deadlink. In sostanza saremo al comando di un esoscheletro autonomo, dotato di arsenale di armi ed equipaggiamento, con il quale calarci in un mondo distopico ed in rovina, composto da una società mista tra umani e robot, con l’obiettivo di annientare le corporazioni che lo governano.
Al nostro fianco, nell’hub di gioco, avremo una squadra che ci fornirà di volta in volta informazioni e strumenti utili al fine di proseguire verso la nostra missione.
Ovviamente trattandosi di un titolo con struttura roguelite, va specificato che ci troviamo in presenza di permadeath per cui una volta che saremo sconfitti, torneremo all’inizio della partita. Andando avanti in ogni run però, saremo in grado di accumulare crediti da poter spendere per potenziare le stat/skill di partenza del nostro esoscheletro.
Saremo dunque in grado di potenziare gli HP, la % di danno inflitto e altri fattori determinanti. Portando a termine dei progressi durante le run, avremo a disposizione esoscheletri molto diversi come arsenale e skill, così da poter scegliere quello più adatto al proprio stile di gioco preferito.
Nei vari livelli generati proceduralmente, potremo visitare le sedi centrali di quattro mega corporazioni. Tra uno stage e l’altro il gioco ci permetterà di scegliere se potenziare il nostro equip, se comprare token da utilizzare nell’hub di gioco, oppure se affrontare sfide particolarmente temibili ma dalla ricompensa decisamente appetibile.
Scelte in un roguelite sempre difficili da fare, e che in un modo o nell’altro risulteranno decisive per l’esito finale della run, decretandone un grande successo o una sonora disfatta.
Perché giocarlo?
Appena avviato il gioco per la prima volta la soundtrack partita in sottofondo ci ha causato un flashback potentissimo: Cyberpunk 2077.
Sul serio, se non fossi stato io al PC e qualcuno avesse avviato il gioco, avrei scommesso qualsiasi cifra sull’IP di CD Projekt RED!
Aspetto a nostro avviso ottimo, considerando che abbiamo amato alla follia le musiche dei vari artisti che hanno partecipato e contribuito alla colonna sonora di Cyberpunk 2077. Anche sotto l’aspetto grafico Deadlink ci ha quasi pienamente soddisfatti: colori iper saturi, con uno stile che strizza l’occhio al cel shading, ambientazioni ricche di neon ed elementi a video fluo.
Comparti grafici e sonori di questo tipo, uniti ad una meccanica di gameplay estremamente veloce, adrenalinica e dinamica conferiscono al gioco un aura molto appariscente ed affascinante. Ogni run ci ha risucchiati in un vortice inarrestabile di salti, scatti, proiettili volanti e nemici in ogni angolo dello stage.
Ambienti sempre piuttosto piccoli ma con un level design abbastanza curato, progettati di volta in volta per poter mettere in atto attraverso l’esoscheletro, combo acrobatiche per sfuggire ai nemici o per sorprenderli e condurli ad un’eliminazione veloce.
Al completamento di ogni stage potremo potenziare il nostro esoscheletro con degli innesti, fino ad un massimo di 4. Ognuno di questi consumerà una quantità di energia e si attiverà in base all’azione a cui lo abbiamo collegato.
Nonostante gli elementi a disposizione per customizzare l’esoscheletro siano pochi, e che arsenale ed equipaggiamento siano fissi, ci siamo sempre divertiti ad innestare il nostro personaggio, complice quella persistente componente ansiogena riguardo allo scegliere bene o scegliere male.
Alla fine di ogni run verrà mostrato un riepilogo di quanto si è riusciti ad andare avanti, e di tutti i dettagli relativi, schermata fondamentale a saziare la nostra infinita fame di avanzamento.
Perché no?
Approcciare a Deadlink potrebbe causare sin da subito reazioni diverse (ed in alcuni casi avverse), in base al background del giocatore. Se rientrate nell’elitaria categoria degli hardcore gamer, particolarmente esperta e specializzata nei roguelike, il titolo di Gruby Entertainment non vi torcerà nemmeno un capello.
Avrete già assimilate nel vostro bagaglio culturale dinamiche di gioco, permissività disponibili, curva di difficoltà e quanto altro tipico del genere. Un approccio del genere renderà la quality of life decisamente migliore, potendo iniziare a godere delle qualità del gioco senza farsi prendere dallo sconforto e dalla frustrazione.
Se così non fosse, la faccenda si potrebbe fare un po’ più dura, niente però che allenamento, perseveranza, pazienza, ed ovviamente miglioramento delle skill personali non possano mitigare.
Oltre alla questione roguelite, il gioco è veramente molto veloce e dinamico, per cui l’atteggiamento del giocatore dovrà necessariamente essere molto concentrato e dai buoni riflessi. Gli stage in Deadlink sono delle frenetiche danze, tra salti e proiettili, nelle quali fermarsi equivale necessariamente a morire. Dovrete essere giocatori d’attacco, e questo atteggiamento sul lungo periodo chiaramente stanca.
Ma ehi, siamo videogamer o pappamolla? Sostanzialmente le motivazioni per cui potremmo consigliare di non giocarlo, sono di natura tecnica. Deadlink non è un titolo adatto a tutti. Gameplay e struttura richiamano piuttosto un’utenza di un certo tipo, adatta ad una determinata esperienza videoludica. D’altra parte però va aggiunto che chiunque iniziasse a prendere confidenza con le run, con i nemici e le varie dinamiche di gioco, ne ricaverebbe sempre maggior soddisfazione.
Commento finale
Deadlink non è un titolo adatto a tutti. FPS iper dinamico e veloce, basato su una struttura roguelite con permadeath e tutto l’armamentario del genere. Bello da vedere, coloratissimo ed ispirato artisticamente, dalla colonna sonora piena e calzante per un’ambientazione cyberpunk che si rispetti. Limitato per quelle che sono le dinamiche del genere, offre comunque una grande varietà di run strutturate diversamente. Non particolarmente curato sotto l’aspetto narrativo, riversa nel gameplay tutte le sue doti migliori. Se interessati consigliamo di acquistarlo subito, in quanto lanciato con un prezzo ribassato, che salirà con l’inserimento di nuovi contenuti.