Recensione Little Nightmares 2

Little Nightmares 2 è un puzzle platform horror sviluppato da Tarsier Studios, lo stesso studio dietro l’originale Little Nightmares. I giocatori controllano Mono, un bambino costretto ad esplorare un mondo quasi “mastodontico” popolato da strani mostri e pieno zeppo di oscuri segreti. La maggior parte del gioco è ambientato in una città buia e tortuosa, dove sembra che piova incessantemente e sia sempre notte. La popolazione della città è controllata da una misteriosa trasmissione televisiva che rende tutti quasi completamente passivi, ma sono i mostri grotteschi a rappresentare la più grande minaccia per Mono e il suo disperato tentativo di fuga.

Gli edifici infestati all’interno della città costituiscono la maggior parte dei livelli di Little Nightmares 2. Uno di questi è caratterizzato da una scuola piena di micidiali studenti/marionette che ci inseguiranno a vista e un insegnante squilibrata capace (in stile Mister Fantastic) di allungare il proprio collo a dismisura. Un’altra sezione del gioco è ambientata in un ospedale abbandonato dove i pazienti non sono altro che manichini sparpagliati per tutto l’edificio su barelle, sedie a rotelle o, a volte, semplicemente ammassati in enormi ceste o sui pavimenti e privati dei propri arti.

Soltanto guardando i nemici (e i loro strani comportamenti) si ha un senso di tensione e di timore persistente, ma quando prendono vita con animazioni eccellenti e in diversi casi scoraggianti, tutto assume un aspetto ancora più spaventoso. I nemici avanzano inesorabilmente verso di noi con movimenti frastagliati e irregolari e a velocità variabili che li rendono a dir poco inumani, e ciascuno dei grandi mostri del gioco ha animazioni uniche che li rende ancora più grossolani e inquietanti delle loro controparti nemiche “normali”.


Versione testata: Xbox One S



Versione testata: Xbox One S

Mille modi per morire in Little Nightmares 2

Il modo principale in cui è possibile interagire con gli ambienti inquietanti di Little Nightmares 2 è attraverso vari tipi di puzzle, che è necessario risolvere per passare da una sezione all’altra. La maggior parte di questi sono abbastanza semplici, ma diventano un po’ più impegnativi (e praticamente privi di indizi) man mano che si avanza nel gioco.

Un puzzle ci ha fatto posizionare dei pezzi su una scacchiera (seguendo le indicazioni di un indizio nascosto dietro ad una mappa) per raggiungere un interruttore segreto, mentre un altro ci ha fatto trovare un modo piuttosto macabro per estrarre una chiave dallo stomaco di un orsacchiotto di peluche. Il livello scolastico presenta una grande sezione furtiva in cui siamo stati chiamati a girare una manovella per raggiungere una piattaforma sopraelevata mentre la mostruosa insegnante suonava il piano.

Il suo modo di suonare poteva mascherare i suoni di Mono che azionava la manovella e trascinava una sorta di mobile girevole per arrivare in cima alla piattaforma. La tensione è stata palpabile. Appena si interrompeva la melodia dovevamo immediatamente fermarci e attendere con le pulsazioni a mille che l’insegnate riprendesse a suonare. Questi puzzle non sono esattamente rivoluzionari, ma si adattano bene al mondo di Little Nightmares 2 e creano modi costantemente nuovi per interagire con il mondo inquietante di gioco.

Little Nightmares 2

Siamo morti tantissime volte, vuoi per fretta, vuoi per legnosità dei comandi. È inevitabile lasciarci le penne; basta una mossa avventata o un errore di valutazione sulle capacità effettive dei nemici et voilà, eccovi servita una morte memorabile. Cadute pirotecniche con tanto di rumore in sottofondo di ossa frantumate, trappole che avremmo dovuto utilizzare a nostro vantaggio che invece ci si sono ritorte contro e chi più ne ha più ne metta. Indubbiamente le orribili morti in cui siamo incappati dimostrano l’incredibile capacità creativa di Tarsier Studios.

Comandi da rivedere

I salti nel gioco sembrano imprecisi e un po’ imbarazzanti. La meccanica è affidata ad una combinazione di tasti che in diversi momenti, piuttosto che aiutarci ci hanno penalizzato (e non poco). Così come l’utilizzo di strumenti per offendere, quali tubi, asce, martelli, si è rivelata essere un’impresa a dir poco titanica. Tutto il gioco richiede l’ausilio di tali attrezzature, talvolta anche per aprire alcuni passaggi (ad esempio in una porta o per attraversare un muro). La sezione dove siamo stati costretti ad utilizzarli di più è stata nella scuola, forse fra i livelli meglio realizzati ma anche più ostici da affrontare. Gli studenti/marionetta hanno una velocità impressionante e coordinarsi e attendere il momento giusto per colpire con un bel martello non è stato per niente facile. Anche dopo aver completato il gioco, abbiamo rivissuto alcuni momenti del terzo livello e siamo morti – pur conoscendo cosa sarebbe successo – innumerevoli morti.

Inoltre, diverse sezioni soffrono di una evidente mancanza di indicazioni su dove andare e su cosa fare nello specifico, il che potrebbe tradursi – sommato alla meccanica carenti di salto e di utilizzo degli oggetti – in un vagabondaggio frustrate e mortale.

Quando il level design del gioco è al suo meglio, è abbastanza per compensare l’imbarazzante platforming. La maggior parte dei segmenti platform di Little Nightmares 2 sono collegati direttamente alla risoluzione di un puzzle o forniscono una nuova prospettiva sull’ambiente, permettendoci di arrampicarci sopra le aree attraversate in precedenza per vederle da una nuova angolazione, o dandoci una nuova visione d’insieme.

Questi momenti rompicapo e platform combinati ci hanno costretto a esplorare ogni centimetro delle stanze più inquietanti e pericolose del gioco, rallentando il ritmo dello stesso e amplificando ogni momento di tensione.

Meglio soli o accompagnati?

La più grande novità di Little Nightmares 2 è l’aggiunta di un compagno chiamato Six, il protagonista del gioco originale. Durante la maggior parte dei livelli, Six vaga con noi, assistendoci nelle sezioni platform per raggiungere sporgenze lontane, guidandoci nella giusta direzione, o anche semplicemente tenendoci la mano mentre corriamo in un luogo particolarmente buio. Sì, c’è davvero un pulsante per “tenere la mano” ed è adorabile.

In alcuni dei momenti più stressanti, spaventosi e culminanti del gioco, Six si separa da Mono, lasciandoci più soli di quanto avremmo mai potuto essere nel gioco originale. I livelli sembravano molto più solitari e i nemici diventavano ancora più inquietanti e giganteschi.

In una sezione particolarmente ispirata, Six viene rapito dalla forza malvagia di un livello. All’inizio ci siamo preoccupati, come è giusto che sia, di salvare il nostro malcapitato compagno di avventure. Poi ci siamo resi conto che avremmo dovuto continuare attraverso il mondo di gioco da soli, il che ha introdotto un tipo completamente nuovo di paura che era molto più efficace del semplice trovare un altro modo per evitare che il nostro personaggio morisse. È stata una sensazione permanente, a dir poco amplificata, ben lontana da quella che è riuscita a darci il primo capitolo della serie.

A volte è meglio darsela semplicemente a gambe

A volte, Little Nightmares 2 abbandona il suo stile puzzle platformer intelligente a favore di sezioni più orientate all’azione. La maggior parte di queste scene coinvolge i mostri del gioco che scoprendo Mono, lo inseguono incessantemente. Queste sezioni, sebbene cambino radicalmente il ritmo compassato del gioco, ci sono sembrate quelle meno ispirate di Little Nightmares 2.

Vuoi perché sono risultate essere un po’ blande e vuoi perché abbiamo avuto la sensazione che fossero troppo punitive. Mentre correvamo lungo un corridoio casuale, ci siamo trovati più e più volte bloccati per mezzo di una visuale scomoda o un comando che inesorabilmente ci ha fatto fallire la “missione” in quanto il boss di turno ci ha divorato.

Inoltre, trattandosi di un gioco cupo e scarsamente illuminato, la maggior parte delle nostre morti sono state registrare mentre dovevamo superare decine di manichini giganti pronti ad acchiapparci. Il motivo? L’impossibilità di capire come sgattaiolare oltre questo particolare e velocissimo nemico, senza essere catturati. Con un po’ di fatica e inventiva ce l’abbiamo fatta ma è stata incredibilmente dura e a tratti scoraggiante.

Little Nightmares 2

Tutti questi difetti di controllo e della telecamera sono impercettibili durante i momenti più lenti del gioco. Le sezioni stealth sono abbastanza indulgenti e generalmente un passo falso non coordinato non ci ha quasi mai condannato, e le sezioni platform non presentano un eccessivo “danno da caduta” che renderebbe il fallimento eccessivamente frustrante.

Ma quando Little Nightmares 2 si trasforma in un gioco d’azione, questi passi falsi diventano evidentissimi e le animazioni delle morti che sono così inquietanti ed eccitanti da guardare la prima volta diventano stantie dalla terza o quarta esperienza di “trial and error”.

In un certo senso, l’inclusione di queste sezioni ha molto senso. Si sentono come una sorta di valvola di sfogo della pressione che permettono di scaricare l’immensa tensione, preparando il giocatore per il prossimo round di lenta esplorazione. In un film dell’orrore, questi sarebbero i momenti in cui finalmente arriva lo spavento e vediamo l’assassino rivelarsi. Ma in Little Nightmares 2, questa “scelta” non era effettivamente necessaria.

Quando ci siamo mossi furtivamente evitando lo sguardo di un nemico ancora e ancora, abbiamo avuto delle enormi soddisfazioni per essere riusciti a superare la sezione. Ognuna di quelle piccole paure era infinitamente più efficace delle sequenze di inseguimenti folli prolungate del gioco, ed erano progettate meglio intorno ai controlli di gioco e ai limiti legati alla telecamera.

Grafica e tecnica

Dal punto di vista tecnico, oltre ai problemi legati ai controlli e alla telecamera abbastanza incerta e mal calibrata, dobbiamo però segnalare ciò che ci ha maggiormente sorpreso in positivo. Il level design così come l’art design e la direzione artistica è incredibile, in alcuni momenti abbiamo avuto la sensazione che lo sviluppatore avesse tratto ispirazione dallo sterminato catalogo di film cult del genere: Poltergeist, Slender Man, e diversi titoli distopici.

Un lavoro certosino che ci ha davvero lasciato a bocca aperta. Bellissimi gli effetti meteorologici, la pioggia è incredibilmente dettagliata e convincete e anche il sound design è memorabile. Ogni momento di Little Nightmares 2 è scandito da suoni e effetti audio azzeccatissimi. In alcuni momenti sono stati capaci di aggiungere un ulteriore strato di sottile disagio ad azioni semplici come camminare in una stanza completamente vuota o muoversi sotto la pioggia scrosciante fra palazzi piegati su sé stessi e la desolazione più assoluta.

Commento finale

Quando Little Nightmares 2 si attacca alle cose che sa fare meglio, è un grande titolo platform horror, unico nelle sue paure. Quasi tutto, dalla prospettiva di Mono come un personaggio minuscolo e quasi impotente in un mondo gigantesco, alle rappresentazioni dei mostri grotteschi, alla città misteriosa che è stata conquistata dai suoi televisori, si combina per creare un mondo meravigliosamente sconvolgente che non volevamo smettere di esplorare, anche dopo la fine sconvolgente del gioco.

Indubbiamente non tutto funziona alla perfezione, soprattutto in termini di combattimento e durante le sezioni action ma Little Nightmares 2 rappresenta un degno successore del primo capitolo e apre le porte ad un nuovo genere e perché no, ad un nuovo entusiasmante sequel, che considerando quando abbiamo visto, potrebbe essere ancora più crudo, cupo e stracolmo di tensione.

8.2

Consigliato per gli amanti dei platform horror


Quando Little Nightmares 2 si attacca alle cose che sa fare meglio, è un grande titolo platform horror, unico nelle sue paure. Quasi tutto, dalla prospettiva di Mono come un personaggio minuscolo e quasi impotente in un mondo gigantesco, alle rappresentazioni dei mostri grotteschi, alla città misteriosa che è stata conquistata dai suoi televisori, si combina per creare un mondo meravigliosamente sconvolgente che non volevamo smettere di esplorare, anche dopo la fine sconvolgente del gioco. Non tutto funziona alla perfezione, soprattutto in termini di combattimento e durante le sezioni action ma Little Nightmares 2 rappresenta un degno successore del primo capitolo e apre le porte ad un nuovo genere e perché no, ad un nuovo entusiasmante sequel, che considerando quando abbiamo visto, potrebbe essere ancora più crudo, cupo e stracolmo di tensione.

PRO

    - Direzione artistica e level design stellari
    - Puzzle intelligenti che costruiscono efficacemente il mondo di gioco e sono soddisfacenti da risolvere
    - Sound design azzeccatissimo

CONTRO

    - Alcune sezioni sono troppo frustranti e si basano su meccaniche di combattimento lente e goffe
    - Le sezioni action non convincono
    - Qualche lieve glitch e compenetrazione poligonale

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