Recensione Mafia II

Sono solo affari, nulla di personale.

Versione testata: PC, PlayStation 3, XBOX 360.

Quando si parla di Mafia, bisogna sempre usare le parole appropriate onde evitare di cadere nell’errore di darle troppo credito in confronto alla legge, alla giustizia e agli uomini che sono morti per essa. Nel nostro caso ne parliamo da un punto di vista prettamente videoludico e artistico, un pò come si fa con i film che hanno raccontato negli anni le vicende dei picciotti siciliani: la serie de Il Padrino, C’era una volta in America, Gli Intoccabili, Quei Bravi Ragazzi (Goodfellas). Proprio il lungometraggio di Martin Scorsese sembra aver ispirato il team di sviluppatori 2K Czech nel poggiare le basi della storia che riporta dopo 6 anni il secondo capitolo su piattaforma Personal Computer e console next-gen: Mafia II.

Picciotti non si nasce, si diventa

Il filmato d’apertura del gioco introduce il protagonista di Mafia II, Vito Scaletta, un giovane siciliano sbarcato in America con tutta la famiglia quando era ancora bambino. Dal sogno americano nel quale molti emigranti italiani hanno creduto, anche la famiglia Scaletta si ritrova a passare alla cruda realtà dei sottoborghi poveri, dove la situazione sociale disagiata si contrappone ai ricchi quartieri della Empire Bay, l’enorme città statunitense che riprende per molti versi la New York degli anni ’50 con usi e costumi fedeli all’epoca. Il giovane Vito, di ritorno dalla seconda guerra mondiale, ritroverà quella difficile vita di quartiere e familiare che non è mutata negli anni dalla sua partenza.

E’ da qui che il giocatore assume i panni del protagonista, prendendo parte in prima persona agli eventi che si susseguiranno dopo il suo ritorno a casa Scaletta. Gli anni della giovinezza passati assieme al suo amico di sventure Joe Barbaro ritornano con forza nel destino di Vito, specie dopo che la sua famiglia a causa di debiti contratti dal padre finisce in guai seri con uno strozzino senza scrupoli. La scelta di optare per la strada dei soldi facili infischiandosene della giustizia, dei sani principi, del guadagnare poco sudando molto come invece gli aveva insegnato suo padre, porterà il giocatore ad assistere all’evolversi del protagonista alle prese con le vicende mafiose.

La storia è narrata attraverso 15 capitoli, di cui i primi 7 rivestono il periodo criminale diciamo così “da gavetta”, mentre i restanti narrano la scalata di Vito alla gerarchia mafiosa con la conseguente carica di conflitti tra famiglie a cui il nostro “antieroe” prenderà parte come protagonista.

Boom Boom Boom

La scelta del livello di difficoltà si riflette in una I.A. in grado di diventare piuttosto ostica al livello di difficoltà più alto e soprattutto in una resistenza ai colpi d’arma da fuoco del protagonista da quasi invincibile a limitata. Il gameplay di Mafia II è supportato da un insieme di comandi che permettono al giocatore di effettuare una varietà di azioni che vanno dal semplice muoversi a piedi e interagire con oggetti e persone, a scassinare, rubare e guidare un auto, nonché a sparare proprio come uno sparatutto in terza persona sfruttando i ripari occasionali. Sulla mappa sono sempre evidenziati in modo facile e intuitivo i luoghi di maggiore interesse come un negozio di abbigliamento per modificare il proprio aspetto, un negozio di armi per munirsi di maggiore potenza di fuoco, un garage per riparare un auto danneggiata o anche modificarla per non risultare più rubata.

Sempre vicino al radar compaiono all’occorrenza alcune icone che fanno capire lo stato della vostra reputazione, con un emblematico Wanted a mettervi allerta circa la possibilità dei poliziotti di riconoscervi e quindi arrestarvi, mentre con un revolver e delle stelle a rappresentare il fatto che i poliziotti non solo vi hanno riconosciuto ma vi hanno sotto tiro; più stelle sono accese e più probabilità ci sono che siate colpiti anche mortalmente. Il sistema si comporta diversamente da quanto visto nei capolavori di Rockstar, con due diversi livelli di ricerca da parte della polizia: il primo basato sull’aspetto del protagonista e sui suoi abiti vi costringerà a camminare il meno possibile a piedi e cambiarvi d’abito al primo negozio di vestiti che incontrerete.

Il secondo invece è basato sul riconoscimento della targa dell’auto del nostro Vito: per superare indenni i controlli della polizia, sempre molto frequenti nelle strade di Empire Bay, vi toccherà passare per lo sfasciacarrozze e cambiare colore e targa alla vostra auto. Evitare quindi di incrociare una pattuglia della polizia o anche un agente a piedi diventa una pratica assolutamente necessaria, a meno che non sia il vostro passatempo preferito ingaggiare sparatorie con le forze dell’ordine. Le missioni hanno sempre qualcosa che le rende diverse dalle precedenti, con una buona alternanza di fasi tutto fuoco e azione a situazioni in stile “stealth”.

Il paragone con Grand Theft Auto è ovviamente inevitabile, sia perché Empire Bay potrebbe ricordare anche Liberty City in un periodo differente sia per le meccaniche di gioco praticamente molto simili, come il radar e la gestione della mappa per fare un esempio. Ma dire che Mafia II è solo un GTA ambientato negli anni ’50 sarebbe un errore madornale. Giocando al titolo di 2K Czech ci si accorge come la differenza c’è. Ed è presto spiegata.

Pur appartenendo al genere free roaming, sia il primo titolo che Mafia II sono vissuti in modo molto lineare sfruttando la sensazione realistica che un free roaming può dare interagendo con la città e i suoi abitanti senza però essere troppo liberi di fare ciò che si vuole. Infatti grazie al susseguirsi delle missioni principali frammentate solo da uno stacco dovuto alla scena di pausa attività quando si porta il protagonista a dormire, il giocatore è guidato passo passo nella progressione della trama. Proprio questo elemento sebbene funzionale alla narrazione “cinematografica” va ad inficiare in parte la longevità del titolo, essendo ridotte praticamente all’osso tutte le missioni secondarie a cui altri titoli, in primis GTA o Red Dead Redemption ci hanno abituati. Qui non ci sono delle situazioni che possono essere vissute con leggerezza, non c’è possibilità per il giocatore di mettere da parte un attimo la storia principale e inseguire nei 10 minuti liberi che si hanno nella pausa pranzo, un obiettivo secondario. La tensione è sempre al massimo e gli eventi si succedono senza soluzione di continuità.

Apprezzata novità nella gestione delle sparatorie è la possibilità, quando ci si ripara, di scivolare lungo i lati dell’oggetto a cui si è appoggiati semplicemente premendo un tasto. In questo modo si possono raggiungere i nemici accerchiandoli.

Infine sparsi per il territorio vi sono degli elementi collezionabili tra cui le pagine della rivista Playboy, con le playmates in tutto il loro splendore e gli avvisi della polizia circa i ricercati che permettono di sbloccare oggetti di contorno come immagini, concept-art e poster fino a nuovi abbigliamenti e altre auto, ben 30. Comunque ancora troppo poco per alimentare la voglia di rigiocare il titolo.

Baciamo le mani

La narrazione fila via in maniera eccezionale, catalizzando l’attenzione dell’utente quasi come fosse uno spettatore di un gangster movie, soprattutto nelle scene di intermezzo realizzate con un taglio cinematografico di ottima fattura, sia per il tipo di inquadratura che per le espressioni facciali degli attori in digitale e doppiati interamente in italiano. I dialoghi infatti sono il fiore all’occhiello della produzione 2K Games, con frasi, battute e  dialetti siciliani senza sbavature. La città poi è resa viva grazie ad una riproduzione ed un dettaglio incredibile uniti alla popolazione che reagisce ad ogni vostra azione e al cambiamento climatico (definito a priori), specie su PC dove è praticamente difficile trovare una produzione di così alto livello. La gestione degli elementi è ottimamente realizzata grazie al PhysX di Nvidia, riuscendo a modellare anche ogni piccolo cambiamento come la deformazione sotto i colpi dei proiettili della struttura di un’auto o di una colonna di cemento, con effetti particellari di fumo e detriti sufficienti a lasciarvi sbalorditi.

Pur con una risoluzione ed alcuni effetti minori, le versioni console sono in ogni caso molto apprezzabili, utilizzando una risoluzione in alta definizione a 720p ed una gestione della fisica eccelsa, dimostrando quanta roba riesce a gestire il motore grafico in tempo reale. La gestione delle luci resta di buon livello così come la gestione delle ombre, solo in rari casi a tratti marcati.

Ciononostante, il titolo soffre di un effetto tearing (taglio orizzontale dello schermo) che si presenta a seconda delle situazioni di gioco, della comparsa improvvisa di componenti di dettaglio (effetto pop-in) e per alcune textures di basso livello giusto per non appesantire il motore grafico in modo così oneroso come sulla controparte PC.

Inoltre, la riproduzione delle armi e del loro diverso effetto quando si spara è piuttosto fedele sia nei tempi di ricarica che nel diverso modo di mirare e colpire l’avversario. A ciò si aggiunge la possibilità di guidare le auto con maggiore realismo attivando nelle opzioni la funzione “simulazione”, fornendo al giocatore anche diversi stili di guida a seconda dell’autovettura e delle condizioni dell’asfalto: asciutto, bagnato, ghiacciato, innevato.

Commento finale

Mafia II è un gioco che riesce a trasmettere il ritmo dei gangster movie resi celebri dalle interpretazioni di protagonisti del calibro di Al Pacino, De Niro,  Joe Pesci:  la città di Empire Bay, le ambientazioni anni ’50 e la storia intrigante vi rapiranno inoltre già dalle prime fasi di gioco. Essere nei panni di Vito Scaletta (incredibilmente somigliante a Francesco Scianna, il protagonista maschile di Baaria, l’ultimo film del maestro Tornatore)  vi porterà ad assaporare lo stile mafioso nelle sue varie forme, dalla piccola criminalità di strada, fino ai piani alti del potere, con riferimenti anche alla cultura dell’america di quegli anni. Un gameplay assortito e ottimamente inserito nel contesto narrativo non lasciano dubbi sulla qualità del lavoro svolto dagli sviluppatori, anche se una limitata e voluta interazione con l’ambiente e le missioni secondarie quasi nascoste dalla campagna principale potrebbero non soddisfare i puristi del free-roaming. La mancanza di una componente multiplayer online è compensata da missioni aggiuntive scaricabili, che comunque non vanno a modificare la storia principale. Un titolo che merita di essere assaporato nelle sue 15 ore, anche solo per aggiungere un tassello a quell’enorme mosaico del “male italiano”, come lo ha definito qualcuno, reso pero’ romantico a torto o a ragione, dal cinema e dalla letteratura e ora anche dai videogames.

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9.0

Un altro gioiello nella serie


Mafia II è un gioco che riesce a trasmettere il ritmo dei gangster movie resi celebri dalle interpretazioni di protagonisti del calibro di Al Pacino, De Niro,  Joe Pesci:  la città di Empire Bay, le ambientazioni anni '50 e la storia intrigante vi rapiranno inoltre già dalle prime fasi di gioco. Essere nei panni di Vito Scaletta (incredibilmente somigliante a Francesco Scianna, il protagonista maschile di Baaria, l'ultimo film del maestro Tornatore)  vi porterà ad assaporare lo stile mafioso nelle sue varie forme, dalla piccola criminalità di strada, fino ai piani alti del potere, con riferimenti anche alla cultura dell'america di quegli anni. Un gameplay assortito e ottimamente inserito nel contesto narrativo non lasciano dubbi sulla qualità del lavoro svolto dagli sviluppatori, anche se una limitata e voluta interazione con l'ambiente e le missioni secondarie quasi nascoste dalla campagna principale potrebbero non soddisfare i puristi del free-roaming. La mancanza di una componente multiplayer online è compensata da missioni aggiuntive scaricabili, che comunque non vanno a modificare la storia principale. Un titolo che merita di essere assaporato nelle sue 15 ore, anche solo per aggiungere un tassello a quell'enorme mosaico del "male italiano", come lo ha definito qualcuno, reso pero' romantico a torto o a ragione, dal cinema e dalla letteratura e ora anche dai videogames.

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