Recensione Penny’s Big Breakaway, ho sempre desiderato diventare uno yo-yo

Con un palmares che vanta un certo Sonic Mania, le aspettative verso gli sviluppatori di Penny’s Big Breakaway erano piuttosto concrete. Dopo aver fondato nel 2018 uno studio internazionale diviso tra Melbourne, Los Angeles e Londra, Evening Star presenta il suo primo progetto con un’incursione in un genere non così facile da gestire nel 2024: il platform 3D in stile anni ’90. Ma il talento, si sa, è capace anche di andare al di là delle classificazioni di genere e può sempre trovare la via per sorprendere e meravigliare.

Distribuito da Private Division, Penny’s Big Breakaway è un ritorno allo stile platforming di circa venti o trent’anni fa con ammiccamenti evidenti all’età dell’oro a cavallo tra la generazione a 32-bit e gli sforzi sgargianti di Dreamcast e GameCube. Se con la celebrazione del riccio blu SEGA gli sviluppatori avevano mostrato tutta la loro perizia nel cogliere l’anima più autentica di una serie così storica, cosa avranno combinato con la loro prima IP proprietaria?

Penny’s Big Breakaway è disponibile dallo scorso 21 Febbraio per PC (via Steam), Nintendo Switch, PlayStation 5 ed Xbox Series.


Versione testata: PlayStation 5


Walk the dog

Penny è una giovane ed estroversa artista di strada con un grande sogno: diventare una stella. Quando Eddie, Imperatore del mondo di Macaroon, bandisce un concorso per nuovi artisti di corte, Penny decide di cogliere l’occasione. L’incontro fortuito con la misteriosa Stringa Cosmica trasforma il comune Yo-Yo della ragazza in un essere vivente dalle capacità straordinarie ma dispettose. Durante l’audizione infatti, è proprio l’oggetto divenuto senziente che denuda l’Imperatore, suscitandone le ire funeste. Costretta alla fuga dall’esercito di pinguini dell’Imperatore, Penny dovrà trovare il modo di riabilitare il proprio nome e svelare il mistero dietro la Stringa Cosmica.

Penny’s Big Breakaway propone molta tradizione, ma altresì anche spunti moderni.

L’avventura immaginata da Evening Star accompagna il giocatore attraverso undici mondi ed una grande quantità di livelli, ciascuno costruito nel ricordo ed omaggio ad una ben precisa scuola di platforming. Palese è infatti il rimando ad una stagione d’oro del genere, quando sulla conclusione degli anni ’90 ci si affacciava agli inizi del nuovo millennio con proposte sempre più 3D, colorate ed spumeggianti.

Impossibile infatti non rivedere, nelle ispirazioni cromatiche e strutturali, capisaldi dell’immaginario della grande SEGA di Sonic e del compianto Dreamcast. Allo stesso modo è facile notare alcune ispirazioni ad idee e suggestioni dei grandi lavori Nintendo, ma anche uno stato d’animo che ci ha ricordato perle perdute come Billy Hatcher and the Giant Egg. Un predominio di colori pastello e costruzioni poligonali semplici ma ricche di stile (caratteristica che abbiamo segnalato anche nella nostra recensione di Lunistice), unite a musiche divertenti ed allegre.

Lo Yo-Yo sarà la vostra principale risorsa.

Around the world

L’ironico preambolo della storia di Penny’s Big Breakaway fornisce l’incipit giusto e spensierato per contestualizzare non solo il tono dell’avventura, ma anche le principali feature di gameplay.

Anzitutto, lo Yo-Yo costituisce non solo il mezzo attraverso cui potrete interagire con l’ambiente, ma anche la vostra principale arma per difendervi nonché mezzo di traversal. Proprio quest’ultima funzionalità permette infatti a Penny di sfruttarne le capacità per navigare i livelli con rapidità e grande tecnica. Si potrà, ad esempio, utilizzare lo Yo-Yo per dondolare nel vuoto a mo’ di liana (in modo molto simile a quanto visto in Hell Pie) ed estendere i vostri salti nel vuoto, oppure decidere di salirci sopra e sfruttare il momentum di una discesa per acquisire velocità. Big Breakaway è infatti pensato anche e soprattutto per gli amanti delle time trial, grazie all’inclusione di un sistema di combo (legato alla varietà dei trick che riuscirete a realizzare) nonché di punteggi da battere. La lezione di Sonic Mania, in fondo, non è molto distante in questo senso.

Non mancano i collezionabili da raccogliere.

Tuttavia è bene precisarlo: non vi aspettate di padroneggiare da subito il sistema di controllo di Penny’s Big Breakaway. Non perché sia difficile in senso stretto. Ma anche e soprattutto per l’abitudine che dovrete avere nei confronti del level design. La telecamera fissa, nonostante quasi sempre ben disposta, può saltuariamente avere controindicazioni sulla visibilità. Gran parte dei livelli iniziali, inoltre, tendono a somigliarsi fin troppo senza proporre particolari originalità (salvo poi riprendersi molto bene nella seconda parte).

Le funzionalità dello Yo-Yo non terminano qui. Il suo insaziabile appetito potrà essere soddisfatto ingurgitando specifici power up capaci di attribuire nuove e temporanee abilità. Ad esempio, perché non azzannare un bel panino per diventare un’enorme sfera con la quale rotolare senza pietà verso i nemici? Proprio loro sono l’altro elemento ludico che caratterizza Big Breakaway. Come vi abbiamo accennato, Penny sarà braccata dall’esercito di pinguini dell’Imperatore Eddy. Presenti in numero soverchiante, vi salteranno addosso a prima vista per fermarvi: il vostro obiettivo sarà evitarli, scaraventarli lontano o scrollarveli di dosso prima che vi blocchino definitivamente. Non siamo di fronte ai Goomba, insomma.

A fine livello potrete esibirvi con un numero di abilità con lo Yo-Yo.

The creeper

Il platform di Evening Star riesce a conquistare con il suo stile ben delineato e per le proprie idee di gameplay. Piccoli grandi traguardi che si mischiano con delicatezza ai capisaldi ludici di un ben preciso genere videoludico. Tuttavia, non tutto va per il verso giusto.

Anzitutto, la direzione artistica generale. Sebbene le ispirazioni siano evidenti, non possiamo non evidenziare che alcune scelte di design siano piuttosto acerbe (come gli NPC). Allo stesso modo, la palette cromatica sposata non è esattamente una novità e non spicca rispetto a tanti altri prodotti dello stesso genere. Non aiuta, inoltre, un comparto tecnico povero. Al netto di una buona stabilità su PlayStation 5, tradisce infatti un eccesso di leggerezza nella profondità di campo, con un FOV deliberatamente troppo incerto.

Il level design migliora andando avanti.

Come già citato, anche il level design ed il sistema di controllo presentano qualche spigolo di troppo. Se il primo non ha grandi colpe al di là di una parte iniziale “scolastica” ed una finale ispirata ma molto complessa, il secondo ci ha lasciato qualche dubbio di troppo.

Sebbene sia facile da apprendere e difficile da padroneggiare, la sensazione è che a volte non sia comunque abbastanza fluido. Un’impressione che si estende dalla singola azione fino al flow delle time trial, che possono diventare un’impresa per player esperti (e molto pazienti). Anche la gestione dei pinguini non ci ha esattamente convinto. Vista la scarsissima leggibilità delle sezioni in cui dovrete gestirne un grandissimo numero a schermo, il rischio sarà quello di gameover improvvisi ed imprevisti.

Occhio ai nemici più ostinati.

Commento finale

Penny’s Big Breakaway è una piacevolissima incursione nel platform 3D a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio. A metà tra rievocazioni SEGA e suggestioni Nintendo, la produzione Evening Star convince e diverte soprattutto grazie alla gimmick dello yo-yo, capace di inserire dinamiche di gameplay fresche anche in un contesto molto tradizionale. Sfortunatamente non tutte le sezioni risultano a fuoco, così come alcune meccaniche ludiche perdono di nitidezza ad un occhio attento. Ciononostante, è un titolo che saprà intrattenere e divertire i fan del genere nonché i nostalgici.

7.5

Penny's Big Breakaway


Penny's Big Breakaway è una piacevolissima incursione nel platform 3D a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio. A metà tra rievocazioni SEGA e suggestioni Nintendo, la produzione Evening Star convince e diverte soprattutto grazie alla gimmick dello yo-yo, capace di inserire dinamiche di gameplay fresche anche in un contesto molto tradizionale. Sfortunatamente non tutte le sezioni risultano a fuoco, così come alcune meccaniche ludiche perdono di nitidezza ad un occhio attento. Ciononostante, è un titolo che saprà intrattenere e divertire i fan del genere nonché i nostalgici.

PRO

Tanti livelli e collezionabili | Lo yo-yo introduce dinamiche interessanti | Le time trial piacciono sempre a tutti |

CONTRO

La gestione dei nemici non è particolarmente pulita | Il level design è piuttosto ordinario nella prima parte | Graficamente colorato ma povero |

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