Recensione Raji: An Ancient Epic

Versione testata: PlayStation 4

Negli ultimi giorni abbiamo provato Raji: An Ancient Epic, primo titolo di Nodding Heads Games, un piccolo studio di sviluppo basato a Pune in India. Lo scopo di questo gruppo di ragazzi è promuovere ed ampliare la conoscenza della millenaria cultura indiana, che come molte culture nate in oriente è interessante e ricca di misteri.

Il loro impegno è stato supportato da Super.com, un publisher britannico che ci ha portato negli ultimi anni titoli decisamente particolari, da Retro Machina a Zelter.

Storia

Raji: An Ancient Epic, come visibile dal trailer, è un’avventura dinamica con visuale isometrica che ci vedrà interagire con le divinità tipiche della mitologia indù e balinese e trae chiaramente la sua ispirazione da antichi testi indiani, tra cui il Ramayana ed il Mahabharata (due dei più grandi poemi epici della religione induista).

La nostra storia inizia con Raji, una giovane circense ed il suo giovane fratellino Golu. I due conducono una vita semplice, deliziando il popolo con acrobazie e spettacolo di marionette. Questa normalità viene però bruscamente interrotta durante il giorno del Raksha Bandan, una festa dedicata all’amore e ai doveri tra fratelli e sorelle, infatti, un gruppo di demoni guidati dal signore dei demoni Mahabalasura, il quale intende sterminare l’intero genere umano.

La giovane, colpita da un demone nel tentativo di salvare il fratellino, prega Durga (la Dea indiana della Guerra) per portare a termine il compito. La Divinità, mossa a compassione dalla ragazza e convinta che non sia un’umana come le altre decide di aiutarla donandole la potentissima arma sacra Sharanga e chiedendole di salvare non solo i bambini, ma il mondo intero.

Raji: An Ancient Epic

Gameplay

Il titolo, sin dal primo minuto vi ricorderà i grandi classici del passato, dal primo Prince of Persia alle avventure “isometriche” di Lara Croft. La cosa però non rappresenta un problema, difatti, le meccaniche funzionano a puntino, rendendo l’esperienza di gioco davvero godibile.

Anche l’idea di lavorare a telecamera fissa non è male, come ben sapete non pochi titoli in passato hanno fatto fiasco a causa di una cattiva gestione della telecamera, ma questo non è il caso. Infatti, durante la vostra avventura avrete sempre in bella vista una porzione di schermo grande abbastanza da farvi ammirare l’interessante mondo di gioco creato dal team di sviluppo indiano.

Uno degli aspetti che sicuramente vi colpirà di più riguarda le animazioni. Parliamo di un sistema decisamente accattivante, ogni cutscene è rappresentata come uno spettacolo di marionette, questa decisione lascia nel giocatore il dubbio che l’intera avventura sia solo un racconto del giovane Golu. Nonostante molti prediligano l’approccio tridimensionale, ma siamo sicuri che questo modo di raccontare i fatti vi piacerà.

La gestione dei livelli è decisamente lineare, offrendo poche possibilità di esplorazione, se non in alcuni rari casi. L’unico piccolo problema riscontrato durante la nostra prova riguarda il sistema di salti, purtroppo mai abbastanza precisi.

Raji: An Ancient Epic

Combat System e Albero Abilità

La nostra Raji, nonostante la sua apparente debolezza derivante dalla sua natura umana, è in grado di eliminare orde di demoni grazie ad una determinazione incrollabile e all’aiuto degli Dei. Questi ultimi aiuteranno la protagonista con le loro armi migliori, dal possente Trishul di Darga al preciso Sharanga di Vishnu.

Il sistema di combattimento, si presenta sin da subito decisamente divertente, infatti, la protagonista (similmente al buon Principe di Persia) si distingue in combattimento grazie alle sue doti circensi, che unite all’utilizzo magistrale delle armi divine le permettono di eliminare qualunque nemico agilmente.

Al fine di aumentare le capacità combattive della ragazza Raji: An Ancient Epic vi presenterà la possibilità di potenziare le sue capacità attraverso dei poteri di natura elementale. Valorizzare le abilità combattive della circense porteranno ad una sorta di squilibrio nel combattimento, tanto da rendere meno accattivanti tutti gli scontri a venire.

Comparto Tecnico

Con tutta probabilità, Raji: An Ancient Epic vi ha attirato grazie al suo aspetto particolare. Questo fattore dipende infatti dalla grafica ambientale offerta dal titolo è decisamente impattante e riesce ad offrire un’immersività unica. Purtroppo è un mondo poco esplorabile. Tutto ciò è accompagnato da un comparto sonoro decisamente ispirato. Il melodioso suono del sitar, del flauto e di tutti gli strumenti a percussione tipici della musica tipica di Bollywood, riescono a fornire a Raji: An Ancient Epic un’atmosfera unica e quasi onirica.

Commento finale

L’esordio dei ragazzi di Nodding Heads Games è decisamente ottimo, difatti, nonostante Raji: An Ancient Epic non brilli per longevità (dovrebbero bastarvi più o meno 5 ore) e rigiocabilità, siamo di fronte ad un prodotto dal gameplay solido, divertente e ad alto impatto culturale. Purtroppo, come ogni videogioco indipendente nato dalla mente di pochi ragazzi, non possiamo dire che la magica avventura di Raji sia esente da difetti, tra questi evidenziamo un frame rate ballerino ed uno scarso bilanciamento nel combat system una volta sbloccate alcune abilità.

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7.5

Consigliato


Raji: An Ancient Epic è il titolo di lancio del giovane team di sviluppo indiano Nodding Heads Games. Questo interessante videogioco, riprende le meccaniche ludiche di vecchie glorie come Tomb Raider e Prince of Persia e le mescola egregiamente all'interno di un'atmosfera a dir poco onirica. Il tutto accompagnato da un comparto musicale di grande qualità.

PRO

    - Comparto musicale di grande qualità
    - Scoprire le leggende indiane non ha prezzo
    - Gameplay semplice e divertente
    - L'estetica dei mondi è particolarmente ben curata

CONTRO

    - Frame rate ballerino
    - Rigiocabilità pressoché assente
    - Troppo breve
    - Bilanciamento del combat system da sistemare
Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

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