Stellar Blade è stato annunciato per la prima volta nel 2019 come Project Eve, e rappresenta il primo titolo tripla A di SHIFT UP, sviluppatore coreano di giochi per dispositivi mobili. Dai trailer pubblicati – a dir poco impressionanti (ricchi di cutscene e sezioni di gameplay) – a primo acchito, si è evinta una certa somiglianza con un altro popolare videogioco pubblicato nel 2016: NieR: Automata. Sebbene sia palpabile una certa “ispirazione” al prodotto di PlatinumGames, Stellar Blade impiega davvero pochissimo tempo per distinguersi.
Sviluppato da Shift Up e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, Stellar Blade, arriverà in esclusiva su PS5 il prossimo 26 aprile 2024.
Versione testata: PlayStation 5
Il futuro dell’umanità è in bilico in Stellar Blade
Devastata da strambe e potenti mostruosità, la Terra è stata abbandonata e ciò che resta della razza umana – ormai decimata – è fuggita in una colonia nello spazio. Dopo aver lasciato la colonia, Eve, membro della 7ª Airborn Squad e protagonista di questo action/adventure, arriva, non senza un’accoglienza che dire violenta è dire poco; infatti le navi spaziali e i suoi compagni di squadra vengono letteralmente spazzati via mentre, suo malgrado, si schianta sulla Terra, sui resti abbandonati e desolati del pianeta un tempo splendente, con una missione: salvare l’umanità reclamando la Terra dalla razza aliena che l’ha devastata e nota come Naytiba. Ma mentre Eve affronta i Naytiba uno per uno, scoprendo i misteri del passato tra le rovine di quella che un tempo fu la civiltà umana, si rende conto che la sua missione è tutt’altro che semplice. Infatti, nulla è come sembra…
L’inizio della storia del gioco introduce in modo efficace la sua protagonista principale, accompagnata nelle prime fasi dalla più esperta Tachy; all’apparenza Eve sembra timida, chiusa e poco sicura di sé. Ben presto, però, grazie ad un evento scatenante, si capisce come Eve, sia più di quello che lei stessa creda, tanto da dimostrare di essere un’eccellente guerriera e non solo. Eve inizia la sua avventura di crescita, scoperta e soprattutto di carneficina per riconquistare il pianeta (accompagnata da Adam e e successivamente anche da Lily, che funge da supporto ingegneristico). Avanzando nel corso della campagna, attraversando la città futuristica (Xion molto simile alla Sion biblica, un luogo di rifugio e sicurezza) devastata dai mostri, si approfondisce non soltanto il plot narrativo (piuttosto familiare ma altrettanto efficace), ma anche gli aspetti caratteriali ed il background del personaggio controllato dal giocatore.
A proposito di storia, molti dei suoi elementi cardini sembrano – a partire dai nomi dei protagonisti (Eve stessa viene chiamata “Angelo” dai superstiti di Xion) – essere ispirati alla creazione biblica e ai racconti della fine dei tempi (in particolare al libro dell’Apocalisse) con temi profondi, misteriosi e rivelatori.
Gameplay stellare
Sebbene sia evidente che Stellar Blade si sia ispirato alla pletora di action game/hack-and-slash pubblicati negli ultimi 10 anni, fra tutti, il già citato NieR: Automata, passando per Bayonetta (più nelle fattezze avvenenti del main character che a livello squisitamente di gameplay), fino ad arrivare a Devil May Cry 5, dopo aver affrontato più di qualche mostro mutate che non disdegna di cogliere il giocatore in maniera del tutto inaspettata, diventa piuttosto palese che il gameplay di Stellar Blade sia più vicino al combattimento, ragionato, preciso e gratificante di giochi come Sekiro: Shadows Die Twice rispetto ai più aperti ed indulgenti NieR: Automata, Bayonetta & Co.
Morire in Stellar Blade comporta la rigenerazione dei nemici e riporta Eve all’ultimo checkpoint attivato. Alcuni oggetti consumabili non verranno ripristinati così come i punti esperienza che non dovranno essere recuperati dopo la morte.
Proprio come gli acclamati titoli di FromSoftware, Sekiro ed Elden Ring, Stellar Blade premia la pazienza e l’analisi delle metodologie di attacco dei nemici. Eve e i nemici sono dotati di uno scudo che si danneggia dopo ogni attacco effettuato fino a scomparire del tutto, aprendo quindi le relative difese e dando a noi e ai nemici la possibilità di infliggere danni critici. Per fortuna, i controlli sono piuttosto reattivi sebbene non sempre perfetti (mostrando qualche lieve incertezza in alcune occasioni quando si utilizza la parata e si prova qualche contraccolpo, fallendo miseramente il timing) e rendono il combattimento appagante e sicuramente più immediato rispetto al combat system leggermente più “legnosetto” che tanto contraddistingue i Souls pubblicati negli ultimi anni.
Compiere una schivata perfetta o una parata eseguita con il giusto tempismo è davvero entusiasmante e vi “gaserà” ogniqualvolta sconfiggerete un nemico o un gruppo di nemici; il combat system si apre ulteriormente una volta che l’albero delle abilità inizierà a riempirsi. Abilità come teletrasportarsi/flash dietro un nemico che colpisce all’impazzata ed è pesantemente corazzato e/o sferrare contrattacchi devastanti e di diverso tipo, dopo una schivata tempestiva, sono meccaniche che funzionano egregiamente e che devono essere padroneggiate al meglio delle proprie capacità, mentre il potenziamento di attacchi speciali/abilità Beta (assegnati ai tasti quadrato, cerchio, triangolo e croce e che si ricaricano grazie all’energia Beta), combo (che possono essere tranquillamente testate in qualsiasi punto di controllo) effettuabili a mezzo della lama sanguigna (l’arma principale di Eve), insieme al drone che può “trasformarsi” in diverse armi a distanza a lungo raggio e che grazie agli upgrade fornisce alcune varianti al combattimento di Stellar Blade (oltre a dare la possibilità al giocatore di personalizzare l’esperienza di combattimento) e permette di infliggere ingenti danni.
Senza dimenticare le abilità esplosive (acquistabili ai terminali dei campi base), come quella Overdrive che sovraccarica il corpo di energia esplosiva e che va ad aumentare la potenza d’attacco e la velocità di attacco in mischia o ancora Tempesta che – proprio come dice il nome – scatena una devastante tempesta di lame. Queste abilità possono essere ricaricate in caso di schivata eseguita perfettamente, parata e Flash; una volta ricaricata, potrete eseguire attacchi tanto spettacolari quanto efficaci. Una volta carpite tutte le meccaniche, abilità, combo, e dopo aver sconfitto boss su boss, ne vorrete ancora di più e sarete ansiosi di sbloccare più tecniche e abilità da mettere subito alla prova contro i mostri grotteschi che dovrete affrontare successivamente.
Qui una volta c’era una città …
L’esplorazione della mappa di gioco, accessibile mediante lo sfioramento del touchpad del DualSense (pienamente supportato in tutte le sue caratteristiche feature, feedback aptico e trigger adattivi), è fondamentale in quanto consente, non soltanto di scoprire qualcosina sulla lore di gioco ma anche e soprattutto di ottenere oggetti e potenziamenti nascosti in forzieri e compagni purtroppo caduti per migliorare le capacità tecniche e le abilità di Eve e agevolarla nella missione che le sue compagne guerriere non possono più portare a termine. Per evidenziare i punti/oggetti di interesse, è possibile schiacciare il touchpad, in questo modo verrà scansionata – in modo non dissimile a quanto accade in Death Stranding – tutta l’area circostante.
Ad impreziosire ulteriormente l’esperienza, è la possibilità di accedere – abbandonando i sentieri battuti – ad una moltitudini di missioni extra (del tutto evitabili ma che vi consigliamo caldamente di affrontare), che ricompenseranno il giocatore con succose ricompense (e ad intriganti segreti dietro la caduta della Terra). Certo, non stiamo ai livelli delle quest secondarie di Red Dead Redemption 2, ma possiamo dirvi che le abbiamo trovate abbastanza diversificate e non sempre semplicissime da portare a termine, in quanto richiedono – il più delle volte – di attraversare la landa e il vasto deserto e raggiungere angoli piuttosto “remoti” della mappa e – naturalmente – di affrontare una pletora di nemici.
Il mondo di gioco è pieno di documenti, schede di memoria e codici di accesso che approfondiscono non soltanto la storia ma offrono uno scorcio dei ricordi e delle testimonianze di una nutrita schiera di NPC
… ormai devastata dai Naytiba
Quest’ultimi li abbiano trovati ben diversificati, versatili, imprevedibili; si dividono in diverse categorie: Naytiba servitore, guerriero, élite e Alpha. Nello specifico, nella prima categorie vengono ricomprese creature piuttosto semplici da affrontare ma attenzione, non da sottovalutare. Per lo più di piccole dimensioni, compatte e tendenti ad attaccare in gruppo. Nella seconda categoria – invece – troviamo una moltitudine di creature in grado di dare al giocatore più di un grattacapo; dai mostri dalle fattezze “umanoidi, come ad esempio il “Grillo falciante”, il “Beholder”, il “Combattente teschio” e il Guardiano, passando per creature deformi come l’arnia, sostanzialmente un enorme massa di nidi ritorti e gonfi di Naytiba o l’Idra capace di fluttuare grazie ai campi magnetici e di mimetizzarsi con l’ambiente. Nelle ultime due categorie, sono ricompresi i boss che spremeranno a fondo tutte le capacità e abilità di Eve.
Tutte le creature di Stellar Blade sono potenzialmente letali, in quanto sfruttano attacchi variegati (per lo più velocissimi) – grazie agli arti lunghi e affusolati, artigli poderosi, code flessibili e affilate, la possibilità di utilizzare armi, come ad esempio può fare il Droide Torretta o il Berserker Teschio, e che se non comprese e “studiate” (sia in termini di schemi di attacco e sia e soprattutto di punti deboli), possono portare il giocatore a cocenti Game Over.
Grafica e tecnica di Stellar Blade
Stellar Blade, quando fu annunciato, sarebbe dovuto essere multipiattaforma, nello specifico come titolo giocabile per PS4, Xbox One e PC; solo successivamente il progetto è diventato esclusivo per PS5. E’ chiaro che l’approccio a piattaforma singola presenta dei grandissimi vantaggi, in particolare per quanto riguarda le modalità grafiche/prestazioni e l’ottimizzazione delle stesse. In Stellar Blade la modalità performance e bilanciata puntano ai 60 fps, attraverso diversi approcci che “modificano” sensibilmente la qualità dell’immagine, mentre la modalità qualità/risoluzione punta ai 30 fps e al 4K.
Il motore grafico prescelto da SHIFT UP è l’Unreal Engine 4 ormai arrivato ad un livello di maturità incredibile. Ogni momento di Stellar Blade, a partire dalla battaglia iniziale dell’opening, passando per i paesaggi distopici e desolati, fino ad arrivare a quel che resta delle città e della flora e della fauna, un tempo prosperosa, sono stati realizzati con cura magistrale. I filmati mettono a fuoco i dettagli dei personaggi. I primi piani della nostra eroina Eve mostrano shader della pelle di altissima qualità e animazioni facciali dettagliatissime. La luce interagisce in modo altrettanto realistico con la pelle, i capelli, gli occhi e i materiali della tuta. E non mancano nemmeno i punti luce nella scena. Effetti particellari luminosi e trasparenze spesso riempiono lo sfondo durante le sequenze, insieme ad effetti volumetrici per simulare l’innalzamento della polvere nell’aria. Il movimento, combinato con una profondità di campo di alta qualità, porta Stellar Blade a passare per un moderno film d’animazione in CGI. È una presentazione cinematografica che impressiona.
Per quanto riguarda gli elementi e gli oggetti presenti negli scenari di gioco, invece, tanta cura è stata posta anche in termini di fisica con diversi punti del mondo tangibili ed interattivi. I capelli di Eve si muovono realisticamente (siamo rimasti sbalorditi quando vengono mossi da raffiche di vento o quando si effettua un salto carpiato all’indietro), insieme a svariati elementi della sua uniforme standard, alla sua cravatta e al drappeggio di stoffa trasparente sul retro e dei tanti altri outfit che possono essere indossati per personalizzare il personaggio. Anche i nemici vengono decapitati o squarciati a metà proprio nel punto in cui la lama ha colpito, mentre gli oggetti, come casse, sassi, barili, si rompono, cadono ed esplodono in modo davvero realistico.
Parlando dettagliatamente delle diverse modalità selezionabili, la modalità bilanciata è la prima che abbiamo testato e che è diventata anche la nostra opzione predefinita. È anche la più interessante delle tre modalità, poiché mira a dare il meglio fra performance (60 fps) e qualità visiva (4K). Naturalmente, l’output 4K è ottenuto tramite ricostruzione temporale. Ciò sta a significare che la risoluzione di base utilizzata è molto inferiore al 4K nativo. Anche i 60 fps non sono propriamente granitici, piccoli cali al di sotto del frame rate target, sono piuttosto frequenti (soprattutto nelle situazioni di gioco più concitate). Passando invece alla modalità grafica preferisci performance, gira a 1440p nativi con upscale a 60 fps. Infine abbiamo la modalità qualità, che va a 30 fps e con risoluzione 4K. La modalità grafica preferisci risoluzione è un’ottima opzione se si predilige l’estetica visiva, ma a 30 fps diventa più complesso gestire il timing di combattimento. Tutte le altre impostazioni – indipendentemente dalla modalità selezionata – sono identiche.
Detto questo, la nostra raccomandazione è comunque di optare sempre e comunque per la modalità bilanciata, poiché sembra offrire il miglior compromesso tra qualità dell’immagine e reattività grazie ai 60 fps.
La musica è un elemento fondamentale nel gioco e ritrae eccellentemente la visione del mondo di Stellar Blade. Sono presenti circa 100 tracce. Il 60% delle canzoni sono state create internamente, mentre il restante 40% è stato creato da uno studio sonoro chiamato Monaca, guidato dal compositore Keiichi Okabe (che è stato anche il compositore per NieR: Automata). Per far godere al meglio al giocatore la meravigliosa colonna sonora, c’è il Tempest Audio 3D AudioTech; con un bel paio di cuffie vi sentirete davvero parte del mondo e delle ambientazioni post apocalittiche di Stellar Blade. Infine, ottimi i tempi di caricamento, non avevamo dubbi a riguardo, grazie all’SSD di PS5.
Commento finale
Stellar Blade è un titolo a dir poco incredibile; sebbene inizialmente si percepisca una certa ispirazione alla pletora di action game/hack-and-slash pubblicati negli ultimi 10 anni, fra tutti, NieR: Automata, ben presto, se ne differenzia, riuscendo ad avere un’anima tutta sua, sia action ma anche souls-like, il che rappresenta il connubio perfetto. Le meccaniche inizialmente action, prendono una piega inaspettata, avvicinandosi rapidamente al combat system ragionato, preciso e gratificante di giochi come Sekiro: Shadows Die Twice ed Elden Ring rispetto ai più aperti ed indulgenti NieR: Automata, Bayonetta & Co. Mentre la lore, che potremmo definire quasi biblica, seppur piuttosto familiare, funziona egregiamente, grazie a temi profondi, misteriosi e rivelatori. Ottimo lavoro da parte dello sviluppatore anche in termini grafici e tecnici (c’è qualche lieve incertezza ma nulla che possa minare l’esperienza di gioco); meravigliosa la colonna sonora che vi farà sentire davvero parte del mondo e delle ambientazioni post apocalittiche di Stellar Blade. Insomma, il prodotto di SHIFT UP, è – considerando anche il periodo di magra dell’industry videoludica – assolutamente da acquistare, sia per i fan del genere e sia per chi è alla ricerca di un’esperienza matura, potente e avvincente!