Certe storie non invecchiano mai, ed è proprio il caso di Suikoden e Suikoden II, due pietre miliari del genere JRPG che hanno segnato l’infanzia e l’adolescenza di molti giocatori. Dopo anni di richieste da parte della community, Konami ha finalmente deciso di riportarli alla luce con Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars, un’edizione che punta a modernizzare l’esperienza senza tradire l’anima dei giochi originali.
Ma questa remaster è davvero all’altezza delle aspettative? Si tratta di un tributo ben realizzato o di una semplice operazione nostalgia? Scopriamolo insieme.
Versione testata : Playstation 5
Un’eredità intramontabile: la trama che ha fatto la storia
La serie Suikoden ha sempre puntato sulla sua narrazione profonda e sui personaggi memorabili, e questa remaster non fa eccezione. Suikoden I ci catapulta in un mondo sull’orlo della guerra civile, mettendoci nei panni del figlio di un generale che si ritrova coinvolto in una ribellione contro un impero oppressivo. Il viaggio è costellato di incontri con personaggi unici, ognuno con il proprio passato e le proprie motivazioni, fino alla formazione dell’esercito che deciderà il destino del regno.
Con Suikoden II, la posta in gioco si alza. La storia si fa più matura e carica di sfumature, mettendo al centro il legame tra due amici, costretti a schierarsi su fronti opposti in una guerra tra il Regno di Highland e le Città-Stato di Jowston. La forza della narrazione sta proprio nei tradimenti, negli intrighi politici e nei momenti emotivi che ancora oggi riescono a colpire i giocatori.
Se c’è una cosa che questa remaster dimostra, è che le grandi storie non invecchiano mai. I dialoghi ben scritti, i colpi di scena e la crescita dei personaggi mantengono intatta la loro potenza anche dopo decenni. Per chi non ha mai vissuto queste avventure, questa è l’occasione perfetta per scoprire due tra i JRPG più apprezzati di sempre.

Un ritorno fedele, ma con qualche riserva
Quando si parla di Suikoden I & II HD Remaster, è importante chiarire fin da subito una cosa: questa non è un’operazione di remake, ma un restauro volto a preservare il fascino originale dei due giochi, modernizzandoli quanto basta per adattarli agli standard attuali.
Il lavoro svolto da Konami si concentra principalmente sulla pulizia e la rifinitura del comparto visivo: gli sprite in pixel art sono stati rielaborati in alta definizione, mantenendo il design originale ma rendendo i dettagli più nitidi e leggibili. Gli sfondi, ridisegnati per adattarsi alle nuove risoluzioni, riescono a dare una nuova profondità agli ambienti senza stravolgere l’atmosfera dell’epoca. Anche gli effetti di illuminazione sono stati migliorati, donando un po’ più di vita ai villaggi, alle città e ai dungeon.
Oltre alla grafica, anche la qualità della vita ha ricevuto alcune migliorie. L’interfaccia utente è stata rivista con caratteri più leggibili e menù più chiari, facilitando la navigazione tra inventario, statistiche e dialoghi. Il comparto audio, pur rimanendo fedele all’originale, ha ricevuto una pulizia generale, con effetti sonori più definiti che migliorano l’immersività.
Tuttavia, è qui che iniziano le riserve. Per quanto questa remaster sia ben fatta, manca quel tocco in più che poteva renderla davvero imperdibile. Non ci sono contenuti extra, nessuna intervista con gli sviluppatori, nessuna galleria di bozzetti o dietro le quinte per approfondire la storia della saga. Nemmeno una modalità museo che potesse dare ai fan più storici qualcosa di speciale. Considerando il peso che Suikoden ha avuto nella storia dei JRPG, un tributo più ricco sarebbe stato il giusto riconoscimento per il suo lascito.
Nel complesso, siamo davanti a una remaster solida e ben realizzata, che riesce a riportare due giochi leggendari sulle piattaforme moderne con un restyling rispettoso e alcune migliorie utili. Ma non è l’edizione definitiva che i fan speravano, e lascia la sensazione che si potesse fare qualcosa di più per celebrare una serie così amata.

Confronto con le versioni originali: cosa cambia davvero?
Chi ha giocato gli originali su PlayStation 1 si starà chiedendo: cosa cambia rispetto al passato?
- Grafica migliorata: gli sprite dei personaggi sono stati puliti e gli sfondi hanno ricevuto un restyling per adattarsi alle risoluzioni moderne.
- Effetti sonori rimasterizzati: le musiche sono rimaste fedeli, ma i suoni ambientali sono stati rifatti.
- Velocità di gioco migliorata: è stato introdotto il tasto per velocizzare gli scontri, rendendo più snello il grinding.
- Traduzione rivista: i dialoghi di Suikoden II sono stati finalmente corretti e migliorati, eliminando errori storici come il famigerato “The Bright Shield Rune is…”.
Tuttavia, il feeling del gameplay è rimasto invariato, nel bene e nel male. I movimenti a griglia possono risultare legnosi, e il backtracking tra le città è ancora presente. Se vi aspettate un ammodernamento totale del gameplay, potreste rimanere delusi.
Grafica e sonoro: un lifting leggero ma efficace
Il comparto visivo di Suikoden I & II HD Remaster è stato aggiornato, con fondali in alta definizione, effetti migliorati e un’interfaccia utente più pulita. Tuttavia, Konami ha scelto di mantenere il pixel art originale, rinfrescandolo senza stravolgerlo. Il risultato è un mix che cerca di rispettare l’identità estetica del passato, pur adattandosi agli schermi moderni.
Anche il comparto sonoro ha ricevuto un aggiornamento. Gli effetti audio sono stati rifiniti per risultare più chiari e immersivi, e le colonne sonore originali continuano a brillare con le loro melodie memorabili. La sensazione è quella di un restauro rispettoso, che mantiene viva l’anima del gioco senza snaturarla.

Gameplay classico, con piccole ma significative migliorie
I giochi originali vantavano un sistema di combattimento a turni dinamico, con un interessante mix tra combattimenti individuali, battaglie a squadre e guerre su larga scala. Tutto questo è rimasto intatto, ma sono state aggiunte delle funzionalità moderne che migliorano la qualità della vita del giocatore:
- Salvataggio automatico, per evitare di perdere progressi in caso di sconfitta.
- Accelerazione delle battaglie, per rendere il ritmo più rapido.
- Nuovi effetti visivi per incantesimi e abilità, che danno più impatto agli scontri.
Sono piccole aggiunte, ma fanno la differenza, specialmente per chi gioca per la prima volta e potrebbe trovare il gameplay originale un po’ troppo macchinoso rispetto agli standard odierni.
Il fascino delle 108 Stelle del Destino
Uno degli elementi più iconici di Suikoden è il sistema di reclutamento dei personaggi. Entrambi i giochi offrono la possibilità di reclutare fino a 108 personaggi, ciascuno con la propria storia, abilità e ruoli nella guerra. Alcuni si uniranno automaticamente nel corso della trama, altri richiederanno missioni secondarie o condizioni particolari.
Questa remaster non aggiunge nuovi personaggi, ma rende più chiari alcuni processi di reclutamento, evitando che i giocatori perdano membri importanti per una decisione sbagliata o per la mancanza di informazioni.
Quanto vale questa remaster? Prezzo e contenuti
E qui arriva la domanda cruciale: Suikoden I & II HD Remaster vale il prezzo richiesto?
Se sei un fan storico, probabilmente l’acquisto è quasi obbligato. La qualità della remaster è buona e rivivere questi classici in HD è un’esperienza che merita. Ma sei un nuovo giocatore, potrebbe non essere un acquisto prioritario, considerando che il gameplay e la narrazione, seppur eccellenti, non hanno ricevuto aggiornamenti significativi rispetto al passato.
Manca qualcosa? Sì. Sarebbe stato bello avere contenuti extra, come interviste, concept art o una modalità galleria per rendere il pacchetto più ricco.
Il prezzo è giusto per due JRPG di questa qualità, ma il valore percepito dipende molto dalla vostra esperienza con la saga.
Commento Finale
Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars è un’operazione che riesce a riportare due giochi leggendari sulle piattaforme moderne con un tocco di modernizzazione, senza intaccare la loro essenza. La storia è ancora coinvolgente, il gameplay mantiene il suo fascino, e le piccole migliorie rendono l’esperienza più accessibilea chi si avvicina per la prima volta alla serie.
Non siamo di fronte a una rivoluzione, ma a un restauro che, pur senza stravolgere, riesce nel suo intento: far riscoprire due capolavori del passato.
Se sei un fan storico della saga, questo è un acquisto obbligato. Se non hai mai giocato a Suikoden, questa è l’occasione perfetta per scoprire perché è ancora oggi considerato un must del genere JRPG.





