Recensione Gears of War 2

Gli ingranaggi della guerra tornano a girare sulla console di Microsoft con uno dei titoli più attesi di questa nuova generazione di console: è arrivato Gears of War 2

Gears of War 2

I venti di guerra spirano ancora minacciosi, il tempo di mettere fine alla guerra, annientare o essere annientati, vivere o morire, è alla fine giunto. In un conato di orgoglio la COG, Coalizione dei Governi Organizzati, ha finalmente deciso di sferrare un attacco al cuore delle Locuste, lì dove si nascondono e si riproducono, nelle profondità della terra. Ne va della salvezza di Jacinto, l’ultima città inespugnata di Sera, e ultimo baluardo della razza umana.

Se non avete mai sentito parlare di Marcus Fenix e della squadra Delta, di Locuste e Imulsion e cioè non avete mai sentito parlare di Gears Of War, probabilmente avete vissuto gli utlimi due anni videoludici su di un altro pianeta. Il capolavoro Epic ha infatti rappresentato un vero e proprio spartiacque tra la vecchia generazione di videogames e la nuova, ed in definitiva come qualcun altro l’ha definito ha rappresentato un manifesto estetico non soltanto per la console di Microsoft ma per l’intera “next generation” di console. L’uso eccelso del motore grafico Unreal Engine ( sviluppato dalla stessa Epic), una visuale in terza persona (a spalla come la si definisce), un sistema di copertura innovativo per uno sparatutto e soprattutto una modalità online che per mesi e mesi ha tenuto incollati ai pad cicciottelli di xbox milioni di videogiocatori, sono solo alcuni degli elementi che il primo capitolo di GOW ha regalato al pubblico degli hardcore gamers.


A due anni da quel primo GOW è facile comprendere come l’attesa del nuovo gioiellino di Epic fosse spasmodica. Il timore che una rivisitazione del titolo potesse snaturarne la sua natura hardcore e le speranze di miglioramento di un titolo che ancora a due anni di distanza sa ancora sorprendere, si intrecciavano nel cuore di tutti fan. Ebbene a queste aspettative Epic games ha saputo rispondere innovando, senza strafare, e migliorando quegli aspetti che nel primo capitolo non avevano convinto del tutto.


Comparto tecnico

Grafica
Iniziamo subito col dire che Gears of War 2 è uno spettacolo per gli occhi. L’Unreal Engine 3 compie un lavoro eccelso riproducendo ambientazioni incredibilmente ampie, il 70% delle quali all’aperto e il 30% al chiuso con una profondità di campo visivo vastissima e sostenendo un frame rate alto e costante, un inusitato numero di nemici a schermo, effetti particellari spettacolari e una incredibile gestione delle luci ambientali – memorabile il passaggio nel buio del deposito illuminati solo dalle luci di Jack, il robot factotum, oppure nella caverna del monte Kodor a bordo del Centaur. L’elemento forse pero’ più sorprendente di questo GOW2 è, a nostro parere, il level design. Il paesaggio che circonda la squadra Delta è curato nei minimi particolari, esageratamente vario nel proporre ambientazioni di gioco sempre diverse come raramente ci è capitato di osservare in altri videogame, ispirato come pochi quando riproduce una città distrutta e abbandonata cosi’ come il “Vuoto” , le viscere del pianeta Sere abitate dalle spaventose Locuste.

Certo non manca qualche appunto, qualche elemento poco convincente come la tanto attesa gestione dei liquidi, vista in azione nella tech demo dell’Unreal Engine 3.0, ma che nelle meccaniche di gioco appare ancora un po’ troppo trascurata. Cosi’ come l’interazione con gli elementi ambientali è ancora da migliorare: sebbene passi in avanti rispetto al primo capitolo siano indubbiamente stati fatti, distruggere o scorticare qualche colonna qua e là ci sembra ancora troppo poco per un titolo del calibro di GOW2.


Le cut scene, tutte realizzate con lo stesso motore del gioco, sono piuttosto frequenti e assolutamente fantastiche in quanto a regia e realizzazione, contribuendo non poco a regalare una vera sensazione cinematografica all’avventura. Durante le stesse sarà comunque possibile muovere lo sguardo del nostro personaggio.

Audio
Il comparto audio è ben fatto con musiche di sottofondo ed effetti sonori non sempre azzeccatissimi ma sicuramente gradevoli. Il doppiaggio pur non raggiungendo picchi altissimi di recitazione è comunque buono con qualche momento di assoluta ironia. Qualche problema nella sincronia del labiale. Fate attenzione al personaggio di Dizzy, la voce del doppiatore vi ricorderà, se non siete eccessivamente giovani, un personaggio dei cartoni, a voi scoprire quale. Ovviamente il titolo fa largo uso di improperi vari, ma nelle situazioni che vi troverete ad affrontare ci stanno tutti


Gameplay

Le modifiche introdotte al gameplay hanno reso, se possibile, ancora più truculento il gioco: la possibilità di terminare gli avversari con delle vere e proprie brutality vi spingerà alle volte a lanciarvi nella mischia incuranti del fuoco nemico solo per riuscire a terminare l’avversario nella maniera più atroce (spezzargli il collo, schiacciargli la testa con un calcio o prenderlo a pugni fino a fargli esplodere la testa).

Con Gow2 è stata anche introdotta la possibilità di farsi scudo con un avversario prima di spezzargli il collo, tecnica inaspettatamente utile mentre vi trovate sotto il fuoco dei cecchini e la possibilità di segare in due parti l’avversario grazie alla motosega posta sotto il Lancer o di ingaggiare un duello di motoseghe.


Interessante inoltre la possibilità di piazzare le bombe sui muri per utilizzarle come cariche di prossimità o nel duello corpo a corpo per lasciare un ricordino agli avversari.

Oltre al Lancer e alle altre armi già presenti nel primo capitolo ne sono state introdotte di nuove e a altrettanto letali: Mulcher, molto simile alla troika ma con la possibilità di trasportarla; Pistola Gorgon a ripetizione; Hummer Burst fucile d’assalto più potente nel far fuoco rispetto al Lancer ma meno adatto ai combattimenti corpo a corpo; Lanciafiamme Scorcher; Granata velenosa (uccide chiunque si trovi nelle vicinanze)


Nuovi anche alcuni nemici come i Brumak, i Kantus, le Locuste martello, le Locuste granatieri e Scorge, temibile boss munito di arma a doppia lama-motosega.


Per il resto la giocabilità è sostanzialmente la stessa, sicuramente un pregio per tutti coloro che hanno passato notti insonni nel multiplayer online. L’IA dei nemici è migliorata anche se siamo ancora lontani dai fasti raggiunti in titoli come Bioshock, quella dei compagni del Delta Team al contrario è assolutamente ben congegnata rendendo il loro aiuto assolutamente fondamentale nello svolgimento delle più concitate fasi del gioco.

Longevità
Gears of War 1 aveva sicuramente nella longevità il suo tallone d’achille, Gears of War 2 offre una durata sicuramente adeguata al tipo di gioco che si sostanzia in 10-11 ore di azione per cinque capitoli di gioco.


Per quanto riguarda la parabola di difficoltà questa sembra essere stata rimodulata rendendo il passaggio dalla modalità Facile a Normale meno brusco e permettendo anche a chi non ha una buona dimestichezza con le meccaniche di gioco di potersi godere l’intera campagna. Ai giocatori più esperti sono risevate le due modalità più difficili (molto difficili).

La trama come era stato annunciato più volte dallo stesso Bleszinsky è più profonda intrecciando misteri e rivelazioni con una certa coerenza narrativa. Sin dall’inizio quando una voce narrante delle locuste vi spiegherà l’antefatto, noterete subito un alone di mistero intorno alle sue parole che ovviamente non vi sveliamo in anticipo per non rovinarvi la sorpresa. Finalmente i personaggi sembrano avere un ruolo chiave nello svolgersi degli eventi, la loro caratterizzazione si è fatta infatti leggermente più profonda, con Dom sempre alla ricerca di sua moglie e un nuovo giovane ed inesperto personaggio al seguito del gruppo.


Online

L’online, punto forte del precedente capitolo, si conferma assolutamente straordinario e almeno per quanto ci è stato possibile vedere in questa fase ancora non aperta al pubblico priva di particolari bug o lag. Interessanti anche le nuove modalità introdotte: oltre al classico match 5 vs 5 e ad una modalità cooperativa online fino a 5 persone, sono state introdotte altre quattro modalità: Guardian (modifica della modalità “Assassinio” con introdotto il respawn); Wingman (i giocatori saranno divisi in squadre da due e ogni squadra avrà gli stessi personaggi); Meatflag (tipo “Acchiappa bandiera” ma con lo scopo di catturare un personaggio al centro della per trascinarlo nella propria base difendendolo dagli avversari); Orda ( 5 giocatori giocano in un’unica squadra (COG) e dovranno affrontare delle orde di locuste controllate dal computer. le prime ondate saranno composte da semplici droni mentre nelle ultime saranno presenti i boomer e le nuove locuste).

Per quanto riguarda le mappe online queste saranno: Ingorgo, River, Security, Day-One; nella confezione inoltre troverete un modulo attraverso il quale potrete scaricare le mappe del primo capitolo.


Conclusioni e giudizio

In definitiva Gears of War 2 si conferma uno dei titoli più interessanti di questa stagione natalizia, un gigante nel suo genere, in grado di trainare da solo le vendite natalizie della console di Microsoft. Assolutamete consigliato a chi ha amato il primo capitolo e anche a coloro che invece non l’hanno ancora giocato. Un titolo che da solo vale l’acquisto della console.

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

Rispondi

Ultimi Articoli