Synthetik, una panoramica generale

È di questi giorni la notizia che Flow Fire sta per pubblicare un seguito di Synthetik, sparatutto di tipo twin-stick shooter con struttura rogue-lite uscito per PC qualche tempo fa. Data la particolarità del primo titolo, sia dal punto di vista concettuale che per come è stato gestito, vale la pena fare una breve panoramica su questo gioco per capire un po’ meglio in cosa consiste e magari cogliere l’occasione per recuperarselo. Attualmente è in sconto su Steam al 75% e lo resterà fino al 19 aprile 2021.


Synthetik: un po’ di storia

Nel 2018 Flow Fire, studio di videogiochi indipendente con sede a Berlino, pubblicava Synthetik. Si tratta di un twin-stick shooter ad ambientazione futuristica con delle caratteristiche abbastanza peculiari a distinguerlo dalla gran massa di titoli rogue-lite che affollano sempre più il panorama indie.

A parte le caratteristiche alquanto particolari del suo concept, Synthetik è emerso anche per l’importante cura post-lancio che ha ricevuto, dato che si è arricchito con una versione ampliata (dal titolo: Synthetik: Legion Rising, che di fatto è un aggiornamento del gioco base), una versione “Ultimate” comprensiva di migliorie e aggiunte e con uno “spin-off” gratuito, intitolato Synthetik: Arena.

Quest’ultimo abdica alla struttura rogue-lite a livelli procedurali per proporre alcune modalità fisse (come la Sopravvivenza) che sfruttano lo stesso gameplay. Anche per questa rielaborazione, comunque, è stata introdotta una versione “Premium” (a pagamento) che introduce ulteriori contenuti su questa modalità speciale.

Questo speciale si concentrerà su una disamina veloce di entrambe le pubblicazioni, cercando di capire anche cosa possiamo aspettarci dal nuovo episodio, che entrerà in Early Access quest’estate.


Umani contro macchine

La vicenda di Synthetik è banalotta, ma racconta quello che basta per giustificare il contesto. In un futuro in cui l’umanità inizia a demandare sempre più compiti alle macchine, le cinque intelligenze artificiali più potenti del mondo acquistano consapevolezza e si uniscono per costruire un esercito di automi in grado di schiacciare il genere umano.

La resistenza umana si affida ad un prototipo ibrido di androide cibernetico per evitare la catastrofe e fermare le macchine impazzite. E questo è più che sufficiente a creare il pretesto per una serie infinita di sparatorie, ma con MOLTA “esclusione di colpi”. Il senso di quest’affermazione sarà chiaro tra poco, quando verranno evidenziate le particolari meccaniche di Synthetik: Legion Rising.


A caccia di robot nel labirinto

L’anima del gioco è quella di un twin-stick shooter con visuale 2D che propone livelli procedurali (quindi generati in modo diverso ad ogni partita) nei quali bisogna, sostanzialmente, aprirsi la strada tra le macchine ribelli e cercare l’uscita. Lungo la strada è possibile raccogliere nuove armi (se ne possono portare fino a tre primarie e una secondaria), potenziamenti, crediti e dati (che sono utili per la “ricerca” tra una partita e l’altra).

Come in molti titoli rogue-lite di questo tipo, spetterà al giocatore decidere se imboccare l’uscita subito dopo averla trovata o cercare di “perquisire” per intero i livelli, rischiando di subire danni ma con l’allettante prospettiva di trovare armi, gadget o anche elementi che possono essere conservati da una partita all’altra, rendendo così più agevoli le iterazioni successive.

Gli automi sono di tanti tipi: da quelli di natura antropomorfa, che sembrano soldati dotati di armi, granate e scudi anti-sommossa ai robot di sorveglianza che fluttuano a mezz’aria, passando per le torrette missilistiche e quelle in grado di inviare droni d’attacco a inseguire il protagonista anche dietro gli angoli e a grande distanza.


Sparatorie “scomode”

Una delle caratteristiche più singolari di Synthetik: Legion Rising risiede nella dinamica delle sparatorie. Per cominciare, è un gioco in cui la diversificazione delle armi e la precisione hanno un ruolo fondamentale. Rimanendo fermi è possibile mirare e infliggere colpi mirati alla testa o in altre parti vulnerabili del nemico, infliggendo significativamente più danni; ovviamente, però, ci si espone maggiormente al rischio di essere colpiti. Il sistema di mira è organizzato in modo intelligente e rende utili tutte le armi del gioco.

Anche la ricarica è quanto meno particolare: come se si maneggiasse un’arma vera, bisognerà prima espellere il vecchio caricatore (rinunciando a tutti i proiettili che ancora contiene) e poi ricaricare, con una dinamica di “ricarica attiva” molto simile a quella di Gears of War. Dato che le munizioni sono limitate, questo imporrà un approccio relativamente “tattico” a sparatorie che sono comunque veloci e frenetiche, creando un mix dal sapore unico nel panorama indie rogue-lite.  A complicare ulteriormente le cose, le armi possono incepparsi (e richiedere diversi “colpi alla vecchia maniera” per essere rimesse in funzione) o surriscaldarsi se le si sottopone a un utilizzo eccessivo.

Essere colpiti comporta un abbattimento dello scudo e, nel caso questo si esaurisca, della salute. Sono disponibili diversi gadget per curarsi, potenziare l’equipaggiamento, ricaricare le munizioni o avere altri effetti, ma anche questi dovranno essere attivati manualmente e solo con una blanda capacità di accesso a una “scelta rapida”.


…e i loro perché

Tutte queste scelte a sfavore di un gameplay “facile e fluido” servono proprio a dare al giocatore un senso di perenne tensione. A costringerlo a studiare i nemici prima di ingaggiarli. O a ragionare velocemente sulle scelte da fare anche nel poco tempo e nella concitazione di una battaglia.

All’inizio può apparire frustrante, specie a chi venga da altri giochi dal sapore più veloce e “immediato” (come Enter the Gungeon); tuttavia, una volta padroneggiato il meccanismo, è appagante sconfiggere gli avversari con precisi colpi alla testa, armi a basso rinculo o  tattiche di aggiramento.


Un rogue-lite variegato

Per aggiungere complessità e varietà, il gioco prevede numerose classi tra cui scegliere la propria specializzazione: il cecchino, ad esempio, si specializza nelle armi a lunga gittata e in  gadget specifici per le uccisioni rapide e silenziose; l’ingegnere ha un drone di supporto e può costruire torrette che attacchino i nemici mentre lui cerca un riparo o raccoglie oggetti; e il demolitore si serve di potenti esplosivi per spazzare via ogni resistenza sul suo cammino.

Tra una partita e l’altra è possibile effetturare una “ricerca” di nuovi progetti usando una valuta speciale raccolta, i dati. Questo sbloccherà nuove possibilità di drop per le partite successive, aumentando la rosa di opportunità di miglioramenti tra cui verranno estratti casualmente i potenziamenti e gli oggetti nelle run a venire (una dinamica ben collaudata nei rogue-lite, simile a quello che avviene, ad esempio, in Neon Chrome).


Synthetik: Arena

Il gioco è stato supportato con numerosi contenuti post-lancio. Di questi, il più interessante è sicuramente Synthetik: Arena, uno “spin-off” gratuito in cui le dinamiche di combattimento, di mira e di ricarica delle armi restano invariate: si abbandona, però, la struttura a livelli consecutivi generati proceduralmente in favore di modalità alternative.

Piuttosto che ambientare le sue sparatorie in livelli generati casualmente, con battaglie contro i boss di tanto in tanto, Arena prevede una serie di combattimenti a ondate con cinque diverse modalità di gioco.

Bisognerà difendere un obiettivo dai nemici, dare la caccia a bersagli di alto profilo in giro per una grande mappa, cercare riserve di denaro per conseguire potenziamenti o resistere il più a lungo possibile (come in una vera modalità Survival).

Rispetto al gioco principale appare tutto un po’ meno casuale e più controllabile, ma le caratteristiche salienti del gioco sono ancora tutte lì. Ci sono ancora classi diversificate con talenti sbloccabili, una pletora di armi modificabili e un interminabile sciame di robot dalle voci elettroniche ai quali sparare. Apprezzabile soprattutto in cooperativa, Synthetik: Arena costituisce un’ottima occasione per toccare con mano l’originale gameplay della serie.


Synthetik 2

Qualche giorno fa Flow Fire ha annunciato che è in arrivo un seguito per Synthetik. Il nuovo episodio punterà a mantenere la forte identità che ha caratterizzato e differenziato dalla massa il suo predecessore, ma potenziandone tutti gli aspetti.

Di conseguenza è lecito aspettarsi un combattimento dal sapore tattico e con un elevato grado di sfida (ai limiti del punitivo). Il gioco, però, si gioverà di una grafica completamente in 3D e amplierà tutte le meccaniche che già hanno reso variegato e originale Legion Rising.

Ad esempio, verrà aggiornato e ampliato il già esistente sistema delle classi. E ci sarà anche da aspettarsi anche una forte caratterizzazione delle armi e dei gadget, la cui varietà rappresenta spesso l’anima di un gioco rogue-lite perché alimenta il senso di scoperta e di “persistenza” tra una partita e l’altra, anche se si ricomincia da zero ogni volta che si muore.

Il nuovo episodio introdurrà anche delle fazioni, caratterizzando e diversificando ancora meglio i nemici, i loro armamenti e imbastendo nuove sfide basate su tale caratterizzazione. Un aspetto molto importante di Synthetik 2 è anche che includerà una modalità cooperativa fino a 4 giocatori e il supporto alle mod personalizzate.


Synthetik su Steam

Per chi ha giocato il primo titolo e lo ha apprezzato, questi sono sicuramente annunci di grande interesse. La curiosità potrà essere parzialmente saziata quest’estate, quando Synthetik 2 entrerà in Early Access su Steam.

Chi invece non fosse minimamente al corrente dell’esistenza di questa serie e volesse provare il primo episodio, ha a disposizione ancora tre giorni (fino al 19 aprile) per acquistarlo su Steam con uno sconto del 75%. Da dicembre del 2020 è disponibile la versione “Ultimate” di Synthetik: Legion Rising. Quest’ultima contiene un approfondimento della storia, revisioni e bilanciamenti al gameplay iniziale e contenuti aggiuntivi.

Synthetik 2 ha già una pagina Steam, dalla quale può essere messo in wishlist.

Rimanete sintonizzati per avere ulteriori aggiornamenti sullo sviluppo di quest’originale progetto.

Alessandro "Arcangelo" Verso
Alessandro "Arcangelo" Verso
Dopo aver attraversato l'Abisso come Raziel ed esserne uscito molto più forte (ma anche più brutto) di prima, ha ripreso la sua passione per i videogiochi a 360°: giocare, commentare, scrivere. PCista convinto, si addentra sempre con cautela in una "Next Gen" di console.

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