Warhammer: End Times – Vermintide [Hands On]

A caccia di Skaven dopo la Gamescom

Versione testata PC

Il nostro primo incontro con Warhammer: End Times – Vermintide, in quel di Colonia, nell’ormai lontana Gamescom, ci ha sicuramente lasciato una sensazione positiva, non scevra però da qualche perplessità di fondo.
Di recente abbiamo avuto poi la possibilità di testare maggiormente il titolo prodotto dai ragazzi dello studio di sviluppo Fatshark, riuscendo a trarne qualche considerazione più approfondita rispetto soprattutto al gameplay . La closed beta a cui abbiamo preso parte in effetti ci ha consentito, pur nei limiti impliciti in un’occasione simile, di venire a capo di alcune domande che ci eravamo posti dopo aver visionato l’alpha del titolo, il quale in quei giorni non godeva nemmeno di quel minimo di campagna promozionale necessario a considerarlo con la dovuta attenzione, rischiando di passare del tutto in sordina nel mare sconfinato di Colonia.

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Locandiere, dammi una quest!

Per tutti quelli che non hanno mai sentito parlare del titolo, urge una breve presentazione.
Prendete Left 4 Dead, il pacchetto completo, tra orde di nemici pronte ad assaltarvi da ogni luogo della mappa a vostra insaputa e la frenesia di un gameplay che lascia molto spazio all’improvvisazione, ma allo stesso tempo richiede la giusta dose di cooperazione tra i membri della squadra.
Unite al tutto le atmosfere cupe, gotiche, prettamente dark-fantasy di uno dei franchising più famosi prodotto da Games Workshop, nello specifico quello di Warhammer Fantasy, anche se la produzione sembra strizzare l’occhio nello specifico molto più a Mordheim per quanto riguarda le ambientazioni claustrofobiche nelle quali vi troverete a cercare di sopravvivere. Mescolate e ricoprite il tutto con una grafica mozzafiato ed avrete Warhammer: End times – Vermintide.
Il nostro viaggio è iniziato in maniera molto semplice.
Scelto il personaggio tra un roster attuale composto da 5 personaggi iconici della serie, ognuno dotato di due differenti tipologie di attacco con peculiari caratteristiche, ci siamo ritrovati catapultati in una tetra locanda illuminata solo da qualche fiaccola alla pareti, in attesa di partecipare alla nostra prima missione cooperativa insieme ad altri giocatori oppure in alternativa per scegliere una delle quest disponibili da una mappa posta su un tavolo al suo centro. Davvero pochi preamboli come ci si aspettava dunque. la battaglia ci attendeva già al di fuori delle mura, inutile attendere oltre.
Il tempo di recuperare qualche oggetto dal baule messo a disposizione dal locandiere e ci ritroviamo tra gli oscuri vicoli della città devastata dalle orde di Skaven, i quali, come accadeva in Left 4 Dead con gli zombie, non si sono fatti molti problemi a mettere a ferro e fuoco tutto l’ambiente circostante.

Toglietemi questo cappio dal collo!

Il gameplay, come sospettavamo visto l’ovvio riferimento a Left 4 Dead, si è dimostrato subito abbastanza lineare. Ogni mappa presenterà degli obiettivi missione da completare per proseguire nella lotta e non avrete un attimo di respiro tra l’uno e l’altro. In ogni strada, su ogni tetto,  all’interno di ogni piccolo anfratto ci saranno sempre orde di malefici servitori del Ratto Cornuto pronti a colpirvi senza risparmiare le forze. Ogni personaggio sarà dotato essenzialmente di due tipologie di attacco differenti corrispondenti per lo più a due diverse armi, una in mischia ed una a distanza. Il terzo slot sarà invece riservato ad eventuali medikit che troverete sparsi per le mappe, da utilizzare su voi stessi o i vostri alleati. E, credeteci, ne avrete davvero bisogno visto il ritmo forsennato delle battaglie.
Dal canto loro gli Skaven non staranno lì a guardare mentre farete strage di loro come se non ci fosse un domani. Proprio come gli eroi presenteranno anche degli speciali attacchi, dimostrando di non essere semplice carne da macello. Ad esempio alcuni saranno in grado di intrappolare letteralmente un personaggio rendendolo inabile ad agire legando un cappio intorno al suo collo e poi sollevandolo su di una forca, il tutto in tempo reale. Starà poi ai vostri compagni d’avventura liberarvi prima che sia troppo tardi o al massimo resuscitarvi dopo che sarete morti, ma prima che il vostro corpo svanisca per sempre non consentendovi più di ritornare in missione a menare fendenti a destra e a manca.  La cooperazione e le giuste tempistiche di risoluzione di questi ed altri inconvenienti saranno una delle componenti fondamentali del nuovo titolo ambientato nell’universo di Warhammer.
L’unica pecca che abbiamo riscontrato all’interno di un prodotto che, pur essendo in fase di beta, ci è sembrato avere tutti i requisiti per ritagliarsi un buon bacino di utenza, risiede nella probabile ripetitività che alla lunga potrebbe stancare visto che dopo qualche missione la varietà non ci è sembrata tale da scongiurare l’eventuale noia.
Il dubbio dunque che Warhammer: End Times – Vermintide aveva sollevato in alcuni di noi già durante la Gamescom permane anche in questa nuova occasione. Per dare, però, il nostro giudizio definitivo e sancire una volta per tutte la vera ed effettiva godibilità a lungo termine del titolo non ci resta che attenderne l’uscita ufficiale  fissata per il 23 ottobre.
Voi continuate a seguirci se siete interessati a scoprire approfonditamente tutti gli aspetti di questo nuovo titolo Fatshark.

Commento finale

Sono un grande fan di Warhammer e delle atmosfere che il marchio Games Workshop è riuscito a creare in questi anni per gli appassionati del genere. Nonostante tutto il fascino cupo e gotico mi sembra sia stato riprodotto fedelmente, nutro ancora una enorme perplessità circa la ripetitività di alcune meccaniche che oltre a svilire anche il fan più accanito potrebbero portare a snaturare un background complesso come quello di Warhammer. Staremo a vedere.

Aspettative Perplessità
– Frenesia e botte da orbi targate Warhammer
– Tutto il fascino del dark-fantasy
– Una maggiore profondità di personalizzazione.
– Alla lunga continua a voler sembrare ripetitivo.
 
 

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