Recensione Spec Ops: The Line


Dubai insabbiata!

Nei panni del sergente Walker, il giocatore viene inserito in un contesto post apocalittico nel quale, al comando della Delta Force composta di due commilitoni Adams e Lugo, ha il compito di recuperare da Dubai il 33mo Battaglione Fanteria americano guidato dal colonnello John Konrad per far evacuare la città e tornare a casa, visti i continui fallimenti ottenuti in questo deserto ricco di insidie. Ma qualcosa non va nel modo giusto; una serie di eventi, tra imboscate e tempeste di sabbia, porta il protagonista a scontrarsi contro una serie di difficoltà sempre più grandi, quasi insostenibili.

Da una parte ci sono soldati agguerriti che si comportano come mercenari a cui si aggiungono abitanti del luogo trasformati in abili ribelli che non vogliono lasciare il loro territorio, dall’altra la sabbia, questo elemento naturale che riesce a modificare gli equilibri di alcune situazioni e dalla quale non è facile uscirne fuori visto che ha praticamente cambiato i connotati di una lussureggiante città e reso i presenti quasi come prigionieri.

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Infatti proprio quest’ultimo componente, la sabbia, ha determinato lo stravolgimento di una Dubai che da paradiso d’oriente è divenuta una città fantasma, costituita da strutture fatiscenti, sprofondata nel deserto e dalla quale emerge solo grazie ad alcuni grattacieli rimasti in piedi e poco altro. La più grande tempesta di sabbia di tutti i tempi ha devastato ogni cosa.

La trama introduce quindi una situazione complicata, di non facile comprensione, ma che mette il giocatore nelle vesti di uno spettatore di quello che poi il team vuole raccontare: un soldato che al comando del squadra Delta Force deve resistere ai sotterfugi architettati da qualcuno nell’ombra e fare delle scelte infelici, tra giusto e sbagliato.

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La narrazione che unisce gli eventi di capitolo in capitolo, non lascia scampo a distrazione di alcun tipo grazie anche ad una buona regia che esalta le interpretazioni dei personaggi, tra cui il radiofonista, che con le sue frasi ricorda un pò la voce notturna in The Warriors, non lesinando mai frasi scontate e arricchendo i dialoghi persino con delle chicche ben inserite negli eventi.

Pur non incontrando tanti personaggi durante il cammino, il titolo riesce lo stesso ad entusiasmare, a divertire come ci si aspetta da uno shooter, senza per questo risultare inferiore a tanti altri titoli blasonati.

La ricerca della verità sarà un percorso non facile ma obbligato, tenendovi incollati allo schermo, come dispersi nel deserto alla disperata conquista di una sorgente d’acqua per dissertarsi.

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