Recensione This War Of Mine: The Little Ones

Versione testata: PlayStation 4

La guerra. La guerra non cambia mai“. Cambieranno certo gli strumenti con cui gli uomini si fanno e si faranno la guerra, i motivi, le giustificazioni, ma di una cosa potete stare certi: la crudeltà, lo squallore, la morte, quelli non cambieranno mai.

La citazione con cui abbiamo deciso di aprire questa recensione è di Ulysses Grant, generale dell’Unione nella guerra di secessione americana e poi 18esimo presidente degli Stati Uniti, ed è stata usata e abusata in tantissimi giochi, da Fallout a Metal Gear. Parafrasandola potremmo applicarla anche ai videogames che questo aspetto hanno, da sempre, trattato: “I videogiochi di guerra non cambiano mai“.
Da sempre il videogiocatore è chiamato a prendere le parti dell’una o dell’altra fazione, a diventare “un eroe” , a portare morte a quelli che, per una ragione o per l’altra, sono “i cattivi”. Nessuno nel campo dei videogames a differenza di quanto è accaduto con il mondo del cinema, fino ad ora aveva mai pensato di cambiare la prospettiva mettendoci dalla parte della vittima comune di ogni guerra: i civili. L’idea semplice ma geniale è venuta agli 11 Bit studios, come spesso accade un gruppo di ragazzi semi sconosciuti di stanza in Polonia, sempre più capitale creativa dei videogames in Europa.

This war of mine: The Little Ones è un videogame che si propone un obiettivo molto ambizioso: creare emozioni forti, catapultando il giocatore all’interno del conflitto che per anni ha insanguinato l’Europa, l’assedio di Sarajevo, ma dalla parte dei più deboli, quelli che la guerra non la fanno ma la subiscono. Su queste basi gli 11 Bit Studios modellano la loro formula per un gameplay che, più che divertire, vi farà pensare, più che farvi trascorrere del tempo spensierato, vi metterà di fronte a scelte che vi faranno rimeditare il vostro rapporto con il medium videoludico.

La formula videoludica è piuttosto basilare e ruota attorno all’alternanza di giorno e notte, nell’ambito di un contesto a metà strada tra il gestionale e il surivival. Durante il giorno sarete responsabili di un rifugio e dovrete quindi prendervi cura di coloro che hanno deciso di affidarsi a voi per sfuggire agli orrori della guerra. Dovrete sfamarli, farli riposare, curare le loro ferite, accogliere i nuovi arrivati ed impedire che i più piccoli soffrano ancor di più le privazioni della guerra. Thiswarofmine1Di notte invece, quando le armi sembrano tacere, il bisogno vi spingerà ad inviare all’esterno del vostro rifugio alcuni membri della vostra comunità, i più qualificati sulla base delle loro skills, alla ricerca di risorse importanti come medicine, armi, cibo, per poter andare avanti durante le difficili fasi dell’assedio. Queste fasi sono dominate dalla precarietà e dalla tensione nascente dalla consapevolezza che basterà un piccolo contrattempo per perdere il vostro compagno, cambiando irrimediabilmente il corso della vostra esperienza. Ogni altro NPC infatti potrebbe essere potenzialmente un nemico oppure un alleato e soltanto quando sarete a tu per tu con lui conoscerete l’entità della minaccia.
Durante la notte avrete anche modo di scegliere il tipo di gioco a cui giocare: cinico e spregiudcato, non facendovi scrupolo di rubare ad altri disperati e di uccidere, oppure pacifico e collaborativo, mettendo in conto però di dividere risorse a stento sufficienti per una sola comunità o di incontrare persone che non sono della vostra stessa risma morale. Allo stesso tempo il vostro edificio potrebbe essere preda di altri disperati in cerca delle vostre risorse e, per questo motivo, occorrerà che la vostra “casa”, o ciò che ne resta,  sia ben presidiata. Ancora una volta vi toccherà scegliere chi lasciare a difesa e chi, eventualmente sacrificare. Perchè tutto questo non si trasformasse in un semplice gestionale alla The Sims, gli sviluppatori erano consapevoli che avrebbero dovuto creare immedesimazione con i personaggi, ed è per questo che di ciascuno di loro, oltre che foto e nomi reali, vi verrà fornita una scheda che ne descriverà i tratti, le abitudini, le caratteristiche. A mano a mano che proseguirete prendendovi cura dei vostri protetti, conoscendoli nel profondo grazie ad eventi felici o luttuosi e non soltanto sulla base di una scheda fatta di caratteristiche prestabilite,   vi sarà impossibile non sviluppare empatia con ciascuno di essi. Questa stessa empatia vi farà più volte restare impietriti dinanzi ad una scelta da compiere o dinanzi alla morte di un vostro compagno e potrebbe compromettere la vostra capacità di giudizio razionale. I personaggi saranno inoltre influenzati dalle scelte da voi compiute: la morte di un componente del vostro gruppo, l’essere stati costretti ad uccidere o l’averlo fatto volontariamente inciderà sul morale ed avvierà una serie di eventi, positivi o negativi, capaci di modificare radicalmente la prosecuzione della storia. 

Come avrete forse capito This War of Mine è un gioco basato sulle scelte; scelte che ben presto si trasformeranno in “esistenziali”: sceglierò razionalmente Marko piuttosto che Bruno perchè ha più chance di salvarsi, o mi farò guidare dal cuore? Sono pronto a sacrificare Arica per salvare Roman? Sono solo alcune delle domande che ci hanno lasciato etteralmente ore a pensare, indice questo che qualcosa si è effettivamente mosso dentro di noi.

Ancora altre scelte

Anche l’assai scarsa quantità di risorse richiederà delle scelte definitive da parte vostra; ad esempio scegliere il riscaldamento oppure la creazione di un mercato dei metalli consumerà risorse che, una volta utilizzate, non saranno più recuperabili, costringendovi a convivere magari con una scelta sostanzialmente sbagliata. Thiswarofmine4Come spesso accade però nei videogiochi moderni, non c’è un modo giusto o sbagliato di giocare: l’obiettivo è sopravvivere con almeno un personaggio al termine dell’assedio, ma in un contesto più generale la portata delle nostre scelte ci ha portato più volte a pensare di aver fatto una scelta sbagliata.

Se sotto il profilo puramente emozionale This War of Mine: The little Ones non ha rivali nell’attuale panorama videoludico su console, il gioco appare decisamente carente sul piano della longevità, sulla quale ha sicuramente anche inciso la natura low budget della produzione. Nonostate un buon sistema di generazione causale di eventi dopo alcune ore di gioco le vostre azioni diventeranno ripetitive e le situazioni che si verificheranno, sempre più simili l’una all’altra. Non viene incontro nemmeno una componente narrativa solida che vi spinga a proseguire e, in un gioco come questo, ciò potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per alcuni di voi. Certo ci sono dei dialoghi tra i personaggi, ma la gran parte delle volte questi si risolvono in richieste particolari, senza la capacità di creare un sostrato narrativo in grado di fare la differenza. A poco inoltre sembra aver giovato in questa versione console l’introduzione dei bambini. Questi, sebbene apportino ancora qualcosa in più all’esperienza emozionale, già su altissimi livell, offriranno ben poco al gameplay co
mplessivo, riducendosi in sostanza in nuovi soggetti a cui pensare.

Dal punto di vista tecnico il gioco non ha molto da offrire, ma la palette cromatica e le illustrazioni del mondo di gioco sono in grado di aumentare l’immedesimazione in un mondo, quello stravolto dalla guerra, che non ha più colori, ma piccoli sprazzi di colore grigio e tonalità di grigio e nero, proprio come nella Guernica di Picasso nella quale la monocromia contribuisce ad esaltare ancor di più il grido disperato dell’artista contro tutte le guerre. Pur senza eccellere, la colonna sonora contribuisce ad alimentare il clima pesante e straniante dell’opera.            

Commento finale

This War Of Mine: The little ones è stata una esperienza profondamente disturbante. Un’esperienza originale e soprattutto necessaria al mondo videoludico perchè in grado di far riflettere sulla guerra e la violenza, troppo spesso banalizzata dai tanti videogames (non tutti) senza un’anima. E’ un’esperienza che tutti dovrebbero fare ma che non è per tutti. Se cercate emozioni forti mentre stringete in mano un pad, This War of Mine: The Little Ones saprà regalarvene alcune davvero toccanti, tuttavia la struttura narrativa piuttosto limitata ed una certa ripetitività di fondo sono difetti che è impossibile nascondere e che alla lunga potrebbero allontarvi dal titolo. E’ tuttavia un meraviglioso esperimento che ci ricorda ancora una volta quanto forte sia la capacità del medium videoludico di veicolare emozioni.

Pro Contro 
– Tremendamente emozionante
– Originale
– Un titolo necessario al mondo dei videogames
– Struttura narrativa eccessivamente limitata
– Ripetitività
  Voto Globale: 80
 
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