GreedFall – la nostra recensione

Rotta verso nuovi orizzonti.

Di questi tempi, gettarsi nel mondo degli RPG (come in altri generi d’altronde) ed offrire una storia ed un gameplay capaci di non essere un more of the same non è per nulla facile. Lo è ancora meno, poi,  quando a farlo è un piccolo team di sviluppo come Spiders, noto ai più probabilmente per titoli come The Technomancer oppure Bound By Flame, che punta perlomeno a ritagliarsi un posto fra i più apprezzati nonostante il budget indubbiamente molto ridotto rispetto alle grandi compagnie.

L’ultima fatica di questi ragazzi si chiama GreedFall, che sin dai primi trailer ci ha incuriosito non poco e che pareva avere tutte le carte in regola per riservarsi un angolino, nel suo “piccolo”, fra i big del genere.

Il viaggio della speranza

Nel gioco vestiremo i panni di De Sardet, protagonista il cui sesso sarà determinato dall’editor che ci accoglierà prima di iniziare la nostra avventura, discreto nelle possibilità di personalizzazione estetica in quanto si limita semplicemente ai tratti del viso e a barba e capelli. Una volta definiti, verremo messi di fronte alla scelta della classe del personaggio fra Guerriero, Tecnico e Magia. Ogni archetipo metterà a disposizione abilità uniche, attributi e talenti (come scienza, scassinamento e artigianato) sbloccabili tramite uno skill tree abbastanza esteso ed anche aperto, in quanto durante il gioco sarà possibile accedere a perks di altre classi oppure azzerare i punti assegnati utilizzando degli appositi cristalli, permettendoci così di cambiare il nostro stile di gioco.

In qualità di nipote del Principe d’Orsay, sarà nostro compito salvare la cittadina portuale di Sérène, un tempo ricca e sfarzosa ed ora in preda a deterioramento, caos e morte a causa dell’epidemia di malicore, una malattia che rende il sangue nero e che sta uccidendo poco a poco tutti gli abitanti. La risposta per porre fine a questo sterminio e riportare l’ordine è l’isola di Teer Fradee, un luogo incontaminato verso cui salpare per cercare una cura ma che, al contempo, ospita creature pericolose e popoli in guerra fra di loro che non renderanno facile il nostro obiettivo.

Il plot appare semplice e non particolarmente originale, ma ben presto rivela una sottostruttura ricca di sfaccettature che dà origine ad una narrazione più ampia ed approfondita grazie alle centinaia di missioni secondarie, che in gran parte non si limitano ad essere delle mere fetch quest (per intenderci, vai-recupera-torna) o obiettivi forzati per allungare il brodo, ma anzi compongono pezzo per pezzo un mosaico narrativo che va oltre la storia principale. Saranno necessarie almeno una ventina di ore per portarla a termine, che raddoppiano senza dubbio sommandovi le quest secondarie; per offrire un’ulteriore libertà di scelta ai giocatori, inoltre, in molteplici casi potremo adottare approcci differenti nel loro completamento: farsi strada a suon di fendenti non sempre è la soluzione migliore, e avere qualche punto speso in modo strategico nel carisma può dissuaderci anche dall’intraprendere azioni furtive, queste spesso superflue e mai veramente necessarie. Non mancheranno le arene in cui affrontare diversi round contro avversari sempre più forti e la caccia per ottenere risorse utili per le nostre creazioni.

E’ inoltre presente una discreta rigiocabilità, dato che avremo accesso a diversi finali multipli sulla base di svariate scelte che dovremo prendere nel corso dell’avventura e della relazione instaurata con fazioni e membri del gruppo.

A quest’ultimo proposito, oltre appunto a dover tenere gestire le varie fazioni presenti nel gioco i cui rapporti dipenderanno dall’esito delle relative missioni, al nostro fianco avremo anche dei compagni (più di uno contemporaneamente) che sosterranno la nostra causa e ci faranno da braccio destro non solo nei combattimenti, ma anche per alcune opzioni di dialogo nelle quali non potremo sfruttare alcuni tratti importanti come il carisma per una riuscita positiva. Sebbene fossimo scettici sulla effettiva utilità di questi NPC, in realtà si sono rivelati tutt’altro che carne da macello: nelle battaglie il loro appoggio si sente eccome, soprattutto perché, come per il nostro protagonista, anche loro possiedono abilità e statistiche uniche, fra le quali la possibilità di essere curati tramite l’impiego della magia. A “legarci” maggiormente ai nostri membri, poi, ci pensa un livello di rapporto che varia in base a come ci porremo nei loro confronti, in particolare nei dialoghi, portandoli ad essere sempre più affiatati oppure ad odiarci. In termini di I.A., pertanto, possiamo dire di non aver riscontrato difetti degni di nota e lo stesso vale per i nemici, che in particolar modo alla difficoltà più alta si sono rivelati tosti ed aggressivi, boss inclusi.

Luci e ombre in quel di Teer Fradee

Oltre a poter personalizzare il nostro equipaggiamento scegliendo le armi (due da mischia ed una da distanza) e i pezzi di armatura più adatti al nostro stile di gioco, tutti ovviamente con statistiche e bonus ben differenziati, è inoltre possibile potenziare diversi componenti: nel caso di una spada, ad esempio, dirigendoci da un fabbro con le monete e i materiali richiesti potremo montare un pomolo differente per buffare il danno; lo stesso vale per le armature, delle quali potremo migliorare la resistenza a determinate tipologie di danno oppure applicare benefici come la rigenerazione della salute. Con le conoscenze necessarie nell’artigianato, ovviamente, potremo realizzare le modifiche personalmente sfruttando i tavoli da lavoro, con i quali saranno anche creabili pozioni alchemiche e trappole trovando le relative ricette.

Tutto ciò sarà applicabile anche ai nostri compagni di viaggio, in quanto avremo il totale controllo del loro equipaggiamento e, perciò, decideremo noi stessi come armarli e vestirli, rispettando comunque le statistiche che possiedono. Possiamo tranquillamente dire, quindi, che il sistema di crafting risulta ben sviluppato e in linea con titoli ben più noti nel genere, offrendo una varietà di personalizzazioni piuttosto ampia e soddisfacente; tuttavia, i menu di gioco, almeno all’inizio, potrebbero risultare un po’ “macchinosi” da consultare (almeno su console). Manca l’usura dell’equipaggiamento, che non è un fattore che affligge negativamente l’esperienza di gioco ma ci teniamo a fare un appunto per i giocatori più hardcore, i quali avrebbero sicuramente apprezzato questo “plus”, implementandolo magari nella difficoltà più elevata.

Nonostante si tratti di un RPG, il mondo di gioco risulta sì abbastanza vasto ma “delimitato”, suddiviso in macro aree di medie dimensioni, seguendo pertanto un minimo di linearità al contrario di titoli quali Skyrim o The Witcher. La componente esplorativa, in ogni caso, ha la sua importanza ed è marcata, fra scrigni e casse in cui trovare oro e oggetti, luoghi di interesse per sbloccare i viaggi veloci, antri di bestie e molto altro.

Una delle note dolenti di GreedFall, invece, arriva con il sistema di combattimento: sebbene sia sufficiente, i due soli attacchi disponibili (tre includendo l’attacco eseguito riempiendo la barra del furore) per quanto riguarda la mischia e il risicatissimo numero di incantesimi lanciabili lo rendono decisamente troppo monotono e in parte ostico da padroneggiare inizialmente, complice anche la sensazione di imprecisione che trasmette. La pausa tattica, inoltre, permette di accedere ad una sorta di menu rapido senza aprire direttamente l’inventario e selezionare al volo oggetti utili quali pozioni o trappole, assegnandole eventualmente a dei tasti rapidi, al fine di poterli utilizzare durante i combattimenti, ma poche volte ci siamo trovati nella condizione di utilizzarla. Lo stampo del combat system è prettamente action ed immediato e non richiede alcuna dimestichezza concatenando combo complesse, certo, ma sotto questo aspetto si poteva fare molto di più.

Inoltre, vedere che il cambio arma avviene come per magia, senza alcuna animazione, ci ha fatto storcere parecchio il naso perché, considerando il buon lavoro svolto per l’intera produzione, ci è parso più una mancanza di volontà di implementare delle movenze che un reale limite sul fronte tecnico.

Proprio parlando del profilo tecnico, non di rado i vari paesaggi sapranno regalarci scorci davvero suggestivi, con un’ambientazione settecentesca unita ad uno stile fantasy in grado, insieme, di regalare un’atmosfera molto gradevole. Purtroppo, però, il comparto grafico di GreedFall, da noi testato su XBOX One S, appare visivamente non al passo con i tempi, con animazioni legnose, texture a bassa risoluzione anche abbastanza evidenti, modelli di NPC che si materializzano passando da una stanza all’altra di un edificio ed un level design generale che per alcuni versi ci è risultato un po’ riciclato. Ad “aiutare” un po’ questo aspetto, però, ci pensa il frame rate, praticamente sempre ben ancorato ai 30 fps. Migliore la situazione nel comparto sonoro, che può contare su un doppiaggio in inglese di ottima fattura e musiche ben realizzate, anche se in alcuni frangenti siano risultate poco spiccate.

Commento finale

In un certo senso, i ragazzi di Spiders hanno cercato di redimersi dalle produzioni precedenti e dimostrare che l’impegno e la dedizione, indipendentemente dal numero di persone dietro ad un progetto, ripagano sempre. GreedFall, infatti, si rivela essere un titolo senza troppe pretese e, al contempo, ambizioso che riesce a ricavarsi una piccola nicchia fra i grandi nomi dei giochi di ruolo. Non fa gridare al miracolo con meccaniche innovative né tantomeno è esente da difetti, ma la formula di gioco funziona e siamo felici di riconoscere le fatiche di Spiders. Sicuramente, GreedFall verrà apprezzato per ciò che è dagli amanti del genere, ovvero un RPG di buona fattura sviluppato da un piccolo ma audace team che secondo noi, migliorando i nei segnalati nella recensione e facendo il salto di qualità, potrebbe veramente puntare a realizzare un eventuale seguito capace di intimorire la concorrenza attuale.

GreedFall
8.0 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Sistema di crafting e personalizzazione dell'equipaggiamento ben sviluppati
    - Longevo al punto giusto e discreta rigiocabilità
    - Finalmente dei compagni utili e non fini a sé stessi limitandoli al semplice combattimento
Contro
    - Combat system troppo legnoso e sviluppato superficialmente
    - Graficamente non al passo con i tempi
Riassunto
GreedFall si rivela un titolo senza troppe pretese e, al contempo, ambizioso che riesce a ricavarsi una piccola nicchia fra i grandi nomi dei giochi di ruolo. Non fa gridare al miracolo con meccaniche innovative né tantomeno è esente da difetti, ma la formula di gioco funziona e siamo felici di riconoscere le fatiche di Spiders. Sicuramente verrà apprezzato per ciò che è dagli amanti del genere, ovvero un RPG di buona fattura sviluppato da un piccolo team che secondo noi, imparando dagli errori, potrebbe davvero fare il salto di qualità e lavorare ad un progetto più grande e completo sotto ogni aspetto.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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