Hands on – Postal 4: No Regerts

Sicuramente vi sarete subito accorti della parola Regerts anziché Regrets, pensando che abbiamo commesso un errore di battitura. Ebbene dovete ricredervi: il sottotitolo di Postal 4 è volutamente scritto in modo errato, lasciando trasparire sin dalla “copertina” la natura demenziale di questo nuovo capitolo.

Dopo lo scarso successo del predecessore, il franchise è tornato sotto l’ala dei ragazzi di Running With Scissors per cercare di imboccare nuovamente la retta via. Attualmente il gioco è in accesso anticipato su Steam e necessita ancora di parecchio lavoro per eliminare tutte le acerbità. La nostra, pertanto, non sarà una recensione ma un hands on per comprendere quanto potenziale nasconda questo quarto episodio.

Caos, fuoco e fiamme

Postal 4 ci presenta immediatamente lo strambo protagonista che incarna perfettamente la figura del bifolco: rozzo, sporco, ignorante ed irriverente. Dopo essere stato derubato della sua auto e della sua roulotte, l’uomo decide di tirarsi su le maniche per “rifarsi una vita” accompagnato dal suo fedele cane. Il suo breve viaggio lo porta nella cittadina fittizia di Edensin, in Arizona, la cui civiltà stona sin da subito con il suo modo di essere.

L’obiettivo principale è quello di trovare un lavoro, ma dal momento che abbiamo messo piede ad Edensin ci siamo resi conto della grande libertà di approccio offerta. Potremo affrontare le missioni primarie e secondarie proposte, alcune delle quali purtroppo ancora afflitte da bug che possono comprometterne il completamento, oppure potremo decidere di seminare il panico uccidendo qualsiasi persona ci si ponga di fronte. Questo, ovviamente, scatenerà l’ira di poliziotti e pseudo criminali presenti nella cittadina, i quali risponderanno ad armi spianate. La loro dubbia efficacia e le scarse abilità di tiro, però, non intimoriscono granché, diventando facili marionette con cui divertirsi.

A nostra disposizione avremo un arsenale abbastanza ricco, vario e decisamente strano. Oltre alle armi convenzionali da mischia e da distanza, potremo ad esempio utilizzare gabbie di colombi assassini, un Super Liquidator infernale o un AK-47 “alternativo” che monta un gatto al posto del silenziatore (avete capito bene). Se avessimo bisogno di supporto nulla ci vieterà di sguinzagliare il nostro cane, esponendolo però al rischio di essere ucciso. In caso di morte, comunque, potremo riporlo comodamente nel nostro taschino delle meraviglie per gettarlo a terra esanime quando ne avremo voglia. Sì, la visione è abbastanza macabra ma vogliamo attenerci allo stile di Postal 4.

Se ancora non fossimo soddisfatti, potremo contare su una pericolosa “macchina da guerra”: una sedia a rotelle elettrica dotata di mitragliatrice pesante. Quale modo migliore per non stancarsi mentre si crivellano poveri innocenti? Per chiudere il cerchio della follia, poi, non mancano consumabili di ogni tipo, incluse droghe dalle descrizioni più vaghe che potranno fornirci bonus o malus.

Tutto ciò, insieme al mondo di gioco, è destinato ad espandersi e migliorarsi grazie al continuo supporto del gioco con update abbastanza frequenti.

Oltre ad un alto tasso di violenza, anche la volgarità e l’ironia sono all’ordine del giorno in Postal 4. Ci sono infatti parecchi elementi poco politically correct che sapranno strapparvi qualche sana risata. Alcuni esempi? Il cellulare della Scrotorola, la copertura di rete 10G e, attenzione, la possibilità di abbassare la zip dei pantaloni per “annaffiare” qualsiasi cosa o… chiunque.

Tecnica agrodolce

Dal punto di vista puramente tecnico, Postal 4 ha ancora un po’ di strada da fare prima di poter essere quantomeno definito “volutamente trascurato”. Graficamente risulta godibile, con colori brillanti ed una nota di cel shading utile a smorzare le imperfezioni, ma al contempo abbastanza pesante, complice un’ottimizzazione che non è proprio il massimo. Con la nostra configurazione medio-alta non abbiamo faticato a mantenerci stabilmente sopra i 60 fps, ma nonostante il monitor G-Sync abbiamo riscontrato comunque qualche calo evidente nel frame rate.

CPUIntel Core i7-5820K 6 core
GPUGigabyte NVIDIA GeForce GTX 1070 8 GB
RAM16 GB
SOWindows 10 Pro 64-bit
MonitorAcer Predator 27″ Full HD con G-Sync

Uno dei difetti più evidenti che necessita di un miglioramento è la resa delle animazioni. Soffermandoci in particolar modo sul protagonista, selezionando la visuale in terza persona ci si accorge subito della legnosità dei movimenti. Basti pensare che salendo una scala a pioli sembra di tornare nei primi anni 2000, quando i personaggi correvano in verticale anziché arrampicarsi. Inoltre, la terza persona soffre di un sistema di mira sfasato con le armi da mischia, rendendo piuttosto difficile mettere a segno una badilata o una coltellata. Non mancano diversi edifici totalmente vuoti nonostante siano marchiati come punti d’interesse, nei quali talvolta è possibile entrare con qualche escamotage per poi, però, rimanere bloccati costringendo al riavvio del gioco.

Al netto di qualche palese problema da risolvere e di un’interfaccia ancora un po’ da limare, comunque, probabilmente il team di sviluppo intende preservare l’anima tendenzialmente trash del gioco anche sul profilo tecnico, concentrandosi maggiormente sulla resa del gameplay.

Un’ultima nota va fatta al comparto audio: allo stato attuale Postal 4 è completamente in inglese, sia nel doppiaggio che nei testi. Tra l’altro, non siamo riusciti in alcun modo ad abilitare i sottotitoli dei dialoghi dalle impostazioni, forse perché non ancora pronti. Ciò lo rende poco appetibile per coloro che sono intenzionati ad approfondire gli eventi ma non conoscono bene la lingua. Sotto questo aspetto, pertanto, speriamo che lo sviluppatore abbia nei piani la traduzione completa in diversi idiomi.

Impressioni finali

Postal 4: No Regerts è un titolo anticonformista, ignorante e violento che però riesce perfettamente nel suo obiettivo: divertire nel modo più semplice e cazzaro che esista, lasciando al giocatore la libertà di affrontare la “storia” e nel frattempo fare casino ovunque. Sul lato tecnico, invece, non ha troppe pretese, rivelandosi un gioco rimasto ancorato alla fine dello scorso decennio in termini di animazioni e resa generale. Allo stato attuale, comunque, Postal 4 si lascia giocare ed è sulla strada giusta, sebbene sia evidente che ci sia ancora parecchio da fare nei contenuti prima di conquistare una fetta di pubblico più ampia.

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Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

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