NIS America e Nippon Ichi Software hanno annunciato che Phantom Brave: The Lost Hero arriverà il 30 Gennaio 2025 per PlayStation 5, PlayStation 4 e Nintendo Switch. A seguire, il titolo sarà disponibile nel corso della primavera anche per PC via Steam.
Tra le novità, è previsto altresì il lancio di una demo entro la fine dell’anno. In Giappone, Phantom Brave: The Lost Hero riceverà una limited edition contenente una copia del gioco, la soundtrack su due dischi, un box speciale, un artbook di 40 pagine, un sottobicchiere ed un codice download per costumi esclusivi.
Un giorno, Marona, una giovane ragazza con il misterioso potere di comunicare con i Fantasmi, viene separata dal suo partner Ash dopo essere stata attaccata da malvagie navi fantasma: la Flotta dei Relitti. Marona arriva su un’isola sperduta, dove incontra il Fantasma di una giovane ragazza, Apricot, che desidera far rivivere la flotta pirata di suo padre. Per riunirsi con le persone a loro care, la coppia decide di unirsi in una missione per far rivivere la ciurma dei pirati Argento. Ambientata in alto mare, dove navi fantasma e pirati dilagano, questa storia sul legame tra i Fantasmi e la ragazza che entra in contatto con loro… sta per svolgersi.
Phantom Brave: The Lost Hero è un gioco di ruolo strategico non convenzionale che offre la libertà di movimento su una mappa senza griglia. Evoca i membri della tua squadra Fantasma durante la battaglia confinando le loro anime negli oggetti sulla mappa.
I Phantom possono anche fare fuoco con oggetti gadget speciali per attacchi lenti ma potenti. Inoltre, Marona può fare amicizia con i Fantasmi per trasformare il suo aspetto e accedere ad attacchi speciali spettacolari. Lo svolgimento della battaglia dipende completamente da te!
Crea personaggi da 51 diversi tipi di unità e crea la potenza definitiva attraverso una combinazione di aumento di livello, ricerca di oggetti rari e impegnativi dungeon casuali. Ci sono infinite possibilità di personalizzazione!
Il publisher Square Enix ed il team di sviluppo Artdink Corporation hanno condiviso un nuovo sguardo per Dragon Quest 3 HD-2D Remake rilasciando un trailer dedicato al gameplay.
Ve lo proponiamo di seguito.
DRAGON QUEST III HD-2D Remake è una riproposizione mozzafiato dell’amatissimo capolavoro, nonché origine narrativa della trilogia di Erdrick.
Anni fa, il grande eroe Ortega lasciò la sua famiglia per intraprendere una grande missione, ovvero sconfiggere lo scellerato Ultrademone Padramos. Purtroppo, Ortega fallì nella sua impresa e Padramos minaccia tutt’ora il mondo intero. Ora, la prole di Ortega ha compiuto sedici anni ed è stata convocata dal Re di Aliahan per vedersi affidata una missione di grandissima importanza: proseguire la missione di Ortega, sconfiggere Padramos e salvare il mondo.
Recluta fino a tre alleati che ti assistano nelle tue avventure. Scegli la loro vocazione, aspetto e voce. Questo remake include anche una nuova vocazione: il domamostri!
Esplora numerosi castelli, città, grotte, torri e segrete, con tanti misteri nascosti tutti da scoprire.
Affronta una vasta gamma di mostri in battaglie a turni nel classico stile di DRAGON QUEST. Imposta tattiche, scambia armi, abilità e incantesimi e affronta nemici davvero temibili.
Dragon Quest 3 HD-2D Remake uscirà il prossimo 14 Novembre per PlayStation 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC via Steam e Microsoft Store.
Tempo di anteprima per Metaphor: ReFantazio, per il quale è disponibile una corposa demo prologo.
La demo di prova è attualmente disponbile per PlayStation 5 e PlayStation 4 via PlayStation Store, Xbox Series via Microsoft Store e PC via Steam.
Nella demo del prologo, i giocatori possono sperimentare parte della narrativa iniziale del gioco, esplorare gli elementi sociali e scoprire la città mentre iniziano la loro avventura in vista del lancio dell’11 Ottobre. I progressi dalla demo verranno trasferiti alla versione di lancio in modo che i giocatori possano iniziare le loro avventure nel Regno Unito di Euchronia.
La demo del prologo include:
L’inizio del viaggio per spezzare la maledizione del principe.
I primi quattro dungeon.
La possibilità di sbloccare sette delle oltre 40 classi chiamate “Archetipi”.
Incontra sei seguaci, inclusi i membri del gruppo che sosterranno il viaggio del protagonista.
E molto altro ancora!
Metaphor: ReFantazio è in arrivo per PlayStation 5, Xbox Series, PlayStation 4 e PC via Steam e Microsoft Store l’11 Ottobre.
Il fatto che in Norvegia abbiano un senso dell’umorismo surreale e potenzialmente esilarante era un sospetto che avevamo già prima di The Holy Gosh Darn. Non solo per via di indizi quali l’esibizione dei Subwoolfer al PalaOlimpico di Torino nel corso dell’Eurovision Song Contest del 2022. Ma soprattutto per il palmares di Perfectly Paranormal. Il piccolo studio indie con sedi ad Hamar ed Elverum infatti vanta alle sue spalle due piccole perle, tanto geniali quanto fuori di testa. Manual Samueled Helheim Hassle avevano infatti già tracciato l’identikit degli sviluppatori, che adorano proporre avventure fuori dagli schemi ricche di humor nero ed argomentazioni a metà tra la religione ed il soprannaturale.
The Holy Gosh Darn rappresenta il terzo titolo dell’irriverente team norvegese, ambientato peraltro nella stessa realtà delle loro precedenti produzioni. In questo universo narrativo condiviso, un bel giorno il Paradiso… ehm, esplode. E toccherà a voi, nei panni di un Angelo del Signore, fare il possibile per evitare questo nefasto destino. Come? Ovviamente viaggiando nel tempo.
Il titolo è disponibile dal 26 Settembre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One ed Xbox Series.
Versione testata: PlayStation 5
Il giorno della marmotta
Sinceramente? La vita in Paradiso è una noia. Lo pensa San Pietro, nella sua routine fatta di accoglienza alle anime più meritevoli (principalmente ed ovviamente, i nostri fidati amici a quattro zampe). Lo pensa anche Cassiel of Celerity, annoiato Angelo del Signore che passa il tempo cercando di non sbadigliare eccessivamente. Un bel giorno però… qualcosa va tremendamente storto. Alle porte del Paradiso si manifesta una invasione di Spettri. Un vero paradosso soprannaturale, visto che si tratta di anime di persone che non sarebbero dovute morire e men che meno raggiungere tale luogo sacro. In men che non si dica, il disastro: il Paradiso esplode e viene completamente distrutto. Cassiel tuttavia viene salvata dall’Angelo Azreal of Mortality, che sembra sapere perché è successo tutto questo. Tuttavia, ecco la sua proposta: tornare indietro nel tempo per impedire l’accaduto recuperando la reliquia nota come The Holy Gosh Darn. L’unico problema? Avrete solo sei ore di tempo per riuscire nell’impresa.
La vita è noiosa in Paradiso.
Se il preambolo narrativo della produzione vi sembra folle, sappiate che è a malapena l’inizio. The Holy Gosh Darn ci ha letteralmente stupito e travolto con un umorismo a metà tra il miglior Matt Groening e South Park, per un’avventura che attinge voracemente dalle commedie sul loop temporale. Avete presente Ricomincio da capo con il leggendario Bill Murray? Ecco, immaginate tutto questo, ma in veste di avventura interattiva. Si, perché il nodo fondamentale del titolo non è tanto il viaggio nel tempo quanto la possibilità di riavvolgerlo a piacimento per trovare la giusta sequenza di eventi che vi permetterà di completare la missione.
Cassiel dovrà farsi largo tra il Paradiso, la Terra, l’Inferno ed Helheim tra angeli narcolettici, diavoli con swear jar, attempate nonnine da falciare e molto altro. Tutto pur di sciogliere il mistero dell’Holy Gosh Darn e risolvere la crisi. Preparatevi a dialoghi fulminanti (grazie ad un eccellente doppiaggio inglese), che cambieranno ogni volta che riavvolgerete il tempo in base alle vostre conoscenze e del vostro atteggiamento. In più di un’occasione ci siamo trovati a sghignazzare di gusto nonché a restare meravigliati da situazioni comicamente allucinanti. Magari non è un umorismo per tutti, ce ne rendiamo conto. Ma se è nelle vostre corde, lo amerete.
Azrael era presente anche in Manual Samuel.
Auguri per la tua morte
La recensione potrebbe quasi non richiedere altro, dopo aver promosso con applausi scroscianti la sua fenomenale sceneggiatura. Ma The Holy Gosh Darn non si limita ad avere solo una trama esilarante.
Il core ludico della produzione oscilla tra le regole dell’avventura grafica, fatta di dialoghi ed interazioni ambientali, con influssi platform ed indovinelli temporali. Azrael infatti vi donerà un orologio speciale, in grado di riavvolgere il tempo a piacimento. Questa meccanica, oltre a permettere divertentissimi siparietti comici, apre la porta ad enigmi che richiedono di “giocare” con eventi e dialoghi.
L’Inferno è come ve lo aspettereste, ma un pò più dissacrante del solito.
Non solo alcune azioni richiederanno precise tempistiche per essere portate a termine con successo, ma anche le conversazioni terranno conto del vostro approccio. Alcuni personaggi, ad esempio, esigeranno di essere approcciati con reverenza e vi negheranno il loro aiuto davanti a dialoghi sbrigativi dettati dalla vostra fretta. Allo stesso modo, il tempo sarà sempre tiranno e dovrete trovare il modo non solo di ottenere alla svelta il vostro risultato, ma anche arrivare a bypassare interamente intere sezioni per guadagnare minuti preziosi.
L’equilibrio che ne deriva è molto piacevole, pur non diventando mai particolarmente complesso e senza proporre qualcosa di realmente diverso in tema di avventure grafiche. In questo senso infatti manca un pò del pensiero laterale più astratto visto in produzioni più blasonate, come anche la complessità di inventari infiniti ed interazioni dispersive. The Holy Gosh Darn, per propria scelta, è diretto e vi accompagna nella sua folle corsa fino ai titoli di coda.
Il Paradiso, beh… è una città non propriamente al massimo del proprio splendore.
Palm Springs
Il limite di The Holy Gosh Darn, in un certo senso, è dato proprio dai suoi punti di forza.
Al di là di una presentazione minimale ma sempre ricca di personalità, la produzione Perfectly Paranormal punta quasi tutto sul suo senso dell’umorismo. Una scelta azzeccata vista la qualità della scrittura, ma che inevitabilmente si espone alle considerazioni del caso. Da un lato, la comicità non è universale ed alcuni siparietti potrebbero non far presa allo stesso modo per tutti. Dall’altro lato, la tematica a sfondo religioso (con la possibilità di incontrare riletture peculiari di famose figure cristiane e non solo) potrebbe non essere apprezzata da tutti con la stessa leggerezza.
Ludicamente, The Holy Gosh Darn non offre una grande sfida.
Sul versante ludico, la scelta di offrire un titolo fondamentalmente semplice al servizio delle proprie gimmick narrative presta il fianco a qualche critica da parte dei puristi. I fan delle avventure grafiche potranno infatti contestare una linearità fin troppo eccessiva nei ragionamenti richiesti. Gli amanti del platforming guarderanno con sufficienza alle fasi presenti in The Holy Gosh Darn. E gli stessi enigmi tendono a risolversi senza grandi problemi, visto che la sceneggiatura molto spesso punta letteralmente il dito nella direzione giusta.
Ma il viaggio di Cassiel è il tipico esempio in cui l’insieme acquisce maggior valore rispetto alla singola matematica somma delle proprie parti. The Holy Gosh Darn è un titolo come ce ne sono pochi nel panorama e capace di divertire senza freni, toccando tematiche suggestive con il sorriso sulle labbra. Può piacere o non piacere, ma i suoi meriti non possono essere taciuti.
Molte situazioni si risolvono con minigiochi basati su attenzione, logica e tempismo.
Commento finale
The Holy Gosh Darn è l’ennesima conferma del talento dello studio norvegese Perfectly Paranormal. Un’avventura grafica a metà tra platform e puzzle game che si ispira profondamente alle commedie sul loop temporale, graziato da una sceneggiatura impeccabile, un doppiaggio straordinario ed una comicità irresistibile. Potrebbe non essere nelle corde di tutti, complice alcune tematiche a tratti delicate e sensibili. Ed indubbiamente esistono altri esponenti del genere più concreti dal punto di vista ludico. Ma l’odissea di Cassiel merita di essere vissuta, sulla poltrona di casa vostra… con il rewind.
Iron Meat è un run’n’gun che rende omaggio all’epoca d’oro del genere a cavallo tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90. Ispirandosi, senza nascondersi, a mostri sacri quali Contra e Metal Slug. Un prodotto che guarda sì al passato, ma pur depauperato da quel carico di frustrazione intrinseco dei coin-up di quel tempo.
Retroware ha dunque cucinato il suo Iron Meat con il giusto mix di sapori passati e presenti? Non vi resta che continuare la lettura per scoprirlo!
Iron Meat sarà disponibile da domani 26 settembre 2024 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Troppa carne fa male!
Un esperimento militare fallito ha creato delle mostruosità con tratti biologici. Dei parassiti, la “carne” del titolo, che attaccano forme viventi e non per creare diversi abomini. Il nostro compito, ovviamente, è quello di eliminare qualsiasi cosa si muova sullo schermo.
La trama di Iron Meat è solo un pretesto per affrontare i nove livelli di gioco. Da segnalare, tuttavia, delle simpatiche cutscene animate che rendono più piacevole l’incedere anche dal punto di vista narrativo.
Ma in un run’n’gun il piatto forte della produzione deve essere il gameplay, e fortunatamente Retroware ha fatto centro.
Meat-ico!
Come anticipato nell’introduzione, Iron Meat unisce vecchio e nuovo. Se da un lato il ritmo di gioco, il caos a schermo, sono figli di un’epoca passata che riesce a regalare ancora oggi una scarica di adrenalina non indifferente appena preso il pad in mano, è altresì vero che una serie di scelte di design (ad esempio l’abbondante numero di “vite” o una coop – solo offline – facilitante), unite ad una fluidità e a dei controlli molto “moderni”, lo rendono adatto anche ai giocatori moderni.
Questo è proprio uno dei punti di forza della produzione. Iron Meat riesce a restituire le stesse sensazione dei capisaldi del genere e con eleganza elimina le tediosità figlie di quel periodo. La produzione di Retroware, dunque, offre un gameplay veloce, intenso, impegnativo, ma mai frustrante. Anzi, stimolante.
Iron Meat propone una vasta gamma di armi, ognuna con le proprie caratteristiche e punti di forza e debolezza. Tale intuizione spinge il videogiocatore a sperimentare e capire quali armi sono più efficaci contro determinati nemici e/o boss. Anche grazie al sistema di controllo reattivo già elogiato in precedenza.
Il sistema di controllo di Iron Meat è sempre preciso e puntuale
Quanto appena detto va a braccetto con una buona varietà ludica generale. Oltre ai tanti nemici e ai boss tutti diversificati gli sviluppatori hanno proposto nei nove livelli tante situazioni sempre diverse e peculiari.Iron Meat si mantiene vario, fresco e dinamico fino alla fine, pur senza proporre particolari variazioni sul tema (ad esempio, non ci sono sezioni a bordo di veicoli, un cliché del genere).
Varia e fresca è anche la direzione artistica che unisce il meglio del periodo a cui si ispira, riuscendo a proporre dei livelli comunque pieni di identità. Anche grazie alle varietà di situazioni di gioco di cui sopra che marchiano a fuoco e cadenzano al meglio l’incedere verso i titoli di coda.
All you can meat… invece no!
Titoli di coda che purtroppo arrivano troppo presto. Anche grazie, o a causa, della maggiore accessibilità che caratterizza il titolo. Ma tutto sommato sapevamo che in un paio di ore avremmo finito la prima run.
Quello che non sapevamo è che purtroppo non abbiamo trovato altri stimoli se non rifinire il gioco a difficoltà Difficile (bilanciata ottimamente per un videogiocatore che ha finito la prima run). Iron Meat infatti, purtroppo non offre incentivi alla rigiocabilità. Per dirla tutta, è presente un sistema di rank che aumenta man mano che completiamo e ricompletiamo i livelli ma il problema è che la progressione sblocca solo delle skin che non offrono niente dal punto di vista ludico. Non hanno, insomma, altra funzione se non quella estetica. Sarebbe stato interessante avere skin con abilità, bonus e malus particolari.
Commento finale
Iron Meat è un tributo al genere a cui si ispira e ad i capisaldi dei run’n’gun. Il pregio maggiore della produzione è la sua bivalenza. Riesce a rivolgersi contemporaneamente ai videogiocatori più attempati che hanno vissuto quegli anni ed alle nuove leve che sono attratti da questo “caotico” genere (o banalmente, dalla sua riuscitissima estetica retrò in pixel art). Peccato che in un paio di pomeriggi avrete visto tutto, indipendentemente dalla vostra bravura pad alla mano.
Brutta notizia per i fan della saga firmata Ubisoft: Assassin’s Creed Shadows è stato infatti rinviato.
Il titolo non solo non riuscirà ad arrivare nei negozi il prossimo 15 Novembre, ma addirittura si dovrà attendere il 2025. La nuova data di uscita, infatti, è il 14 Febbraio dell’anno prossimo.
Il titolo sarà disponibile non solo sulle piattaforme annunciate in precedenza, ma altresì anche su Steam fin dal D1. Si tratta di un cambio di strategia per Ubisoft, che torna con il prossimo Assassin’s Creed ad essere presente, al lancio, anche su questa piattaforma.
“Assassin’s Creed Shadows è un progetto da sogno per noi; portando finalmente la serie nel Giappone feudale con molte funzionalità sviluppate pensando alla nostra community, come il parkour o il rinnovato stealth, portato dalla nuova tecnologia, il tutto ambientato in un mondo bellissimo e coinvolgente. Si tratta di un’aggiunta ambiziosa al franchise, un’esperienza ricca che può essere vissuta attraverso gli occhi di due protagonisti unici, ma ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di più tempo per rifinire e perfezionare l’esperienza, spingendo ulteriormente alcune delle nostre caratteristiche chiave.
Pertanto, abbiamo deciso di posticipare la data di uscita al 14 febbraio 2025. Il gioco uscirà su un’ampia gamma di piattaforme, incluso Steam al momento del lancio. Inoltre, i preordini verranno rimborsati e a tutti i futuri preordini verrà concessa la prima espansione gratuitamente.
Comprendiamo che questa decisione rappresenterà una notizia deludente, soprattutto per coloro che hanno aspettato pazientemente un gioco di Assassin’s Creed ispirato al Giappone feudale, ma crediamo sinceramente che ciò sia nell’interesse del gioco e, in definitiva, della tua esperienza come giocatore.
Siate certi che non vediamo l’ora che arrivi il momento in cui vi imbarcherete in un’avventura memorabile con Naoe e Yasuke. Fino ad allora, ti ringraziamo per il tuo continuo supporto.“
Queste le parole di Marc-Alexis Cote del team di sviluppo.
Assassin’s Creed Shadows sarà disponbile per PlayStation 5, Xbox Series, PC via Steam, Epic Games Store e Ubisoft Store, Mac via App Store, nonché Luna.
Inti Creates ha annunciato Gal Guardians: Servants of the Dark, sequel dell’apprezzato Demon Purge uscito il 23 Febbraio 2023.
Si tratta del nuovo capitolo della serie, che stavolta abbraccerà completamente la struttura metroidvania. Il predecessore fu oggetto di un cambio di nome all’ultimo momento perdendo l’originario Grim Guardians. Qui trovate la nostra recensione di Gal Guardians: Demon Purge, a cura del buon Vincenzo.
Gal Guardians: Servants of the Dark è un’avventura d’azione 2D con due nuovi personaggi. Servants of the Dark riprende l’azione serrata apprezzata dai giocatori in Gal Guardians: Demon Purge e aumenta notevolmente gli elementi di esplorazione e raccolta, spostando completamente i generi in un Metroidvania completo per un’esperienza completamente nuova.
Servants of the Dark sposta l’ambientazione da un singolo castello demoniaco all’intero mondo dei demoni. I giocatori controlleranno due cameriere demoniache mentre esplorano il mondo sotterraneo: Kirika e sua sorella minore Masha. Ognuno di essi ha attacchi e abilità diversi, richiedendo ai giocatori di passare da uno all’altro mentre esplorano ciascuna area, potenziano le loro armi, sconfiggono boss demoniaci e resuscitano il loro padrone, il Signore dei Demoni Maxim.
Inoltre, Gal Guardians: Servants of the Dark offre la modalità cooperativa online per due giocatori, consentendo a due giocatori in qualsiasi parte del mondo di controllare le due sorelle contemporaneamente. Inti Creates è profondamente impegnato nello sviluppo del titolo, garantendo che ogni elemento del gameplay sia all’avanguardia nell’azione e nell’esplorazione 2D.
Servants of the Dark arriverà prossimamente per PlayStation 5, Xbox Series, PlayStation 4, Xbox One, Switch e PC (via Steam).
L’arrivo di The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom viene anticipato di qualche giorno dalle prime recensioni della stampa internazionale che non contiene l’entusiasmo.
Le opinioni dei nostri colleghi in giro per il mondo infatti celebrano quasi all’unanimità il nuovo capitolo della saga Nintendo sviluppato da Grezzo. Ad essere apprezzata è soprattutto la commistione tra impostazione classica ed idee innovative prese dai recenti capitoli della serie. L’avventura nei panni della principessa Zelda è indubbiamente un must della stagione autunnale, una nuova grande esclusiva per Switch ed un possibile pretendente al titolo di Gioco dell’Anno.
Ecco di seguito alcune delle recensioni finora pubblicate dai maggiori siti internazionali:
The Gamer 4/5
Nintendo Life 9/10
God is a Geek 9/10
IGN Spagna 9/10
TheSixthAxis 8/10
VGC 3/5
COGconnected 85/100
Dexerto 5/5
TrustedReviews 4,5/5
GRYOnline.pl 8,5/10
Press Start 9,5/10
Checkpoint Gaming 9/10
Stevivor 9/10
WellPlayed 9/10
SECTOR.sk 9/10
Saudi Gamer 7/10
Video Chums 8/10
Cerealkillerz 9,3/10
GAMES.CH 86%
Nel momento in cui scriviamo il titolo si attesta su una media delle recensioni di 86 su Opencritic. Si tratta di un risultato provvisorio, in attesa delle altre opinioni in arrivo nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Vi ricordiamo che The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom arriverà in esclusiva Nintendo Switch il 26 Settembre.
Con il continuo progredire delle miniaturizzazione tecnologica a volte si danno per scontati alcuni dei conseguimenti raggiunti dalle grandi case costruttrici dei nostri amati device, siano essi Smartphone, accessori high-tech all’ultimo grido, o Computer Portatili.
E proprio nella categoria dei Laptop negli ultimi anni abbiamo visto grandi passi da gigante per quanto concerne la crescita dell’autonomia dei dispositivi, con un migliore utilizzo del carico di lavoro sulla batteria, grazie anche alle nuove tecnologie di APU – Processori con all’interno anche una Scheda Video – che hanno portato alcuni dei traguardi prima appannaggio di dispositivi Apple, ora anche in ecosistemi Windows.
L’ASUS Zenbook 14 OLED rientra nella categoria che definiremmo dei Laptop Super Compatti -o ultrabook-. Unità incredibilmente leggere, con misure inferiori ai 15 pollici, pensate per un utilizzo di tipo light ma per periodi di tempo prolungati. Se questa breve descrizione vi ha incuriosito, e pensate che l’ultimo nato della linea Zenbook possa fare al caso vostro, continuate a leggere questa recensione, per scoprire assieme quanto di buono ha da offrire questo portatile, finalmente “portatile“.
Design e costruzione
Avvolto in una scatola protettiva in cartone solido, che funge anche da valigetta improvvisata, il nostro unboxing dell’unità è stato minimale quanto accattivante. Aprendo la scatola, una semplice struttura solleva parzialmente il laptop presentandolo come un piccolo gioiello. Dentro la nostra confezione abbiamo trovato solo il caricatore e della manualistica.
Vincitore del prestigioso Red Dot Design Award, Zenbook 14 OLED si presenta come un vero e proprio campione di stile. Dalle linee semplici con spigoli arrotondati, con un disegno asimmetrico solamente accennato con dei tratti riflettenti sulla scocca, la nostra unità in prova presenta una colorazione blu scurodenominata Ponder Blue; la linea del modello presenta anche una variabile in grigio chiamata Foggy Silver con le medesime caratteristiche.
Con una scocca in metallo – testato secondo gli standard militari MIL-STD 810H in ambiente controllato di ASUS – e dalle misure di 31.24cm di lunghezza, 22.01cm di profondità e soli 1.49cm d’altezza, il Zenbook 14 OLED non supera il peso complessivo di 1.2Kg senza il suo caricatore, che è ugualmente di dimensioni contenute e facilmente trasportabile. Per fare un paragone, Macbook Air è spesso circa 1.13cm, mentre il Macbook Pro raggiunge i 1.55cm.
Il cardine che gestisce l’apertura e la chiusura dello schermo è solido, e permette una rotazione fino a 180 gradi in modo d’aprire completamente il device su un tavolo, così d’agevolare le visualizzazioni di gruppo di video o documenti. Nel lato inferiore della scocca possiamo vedere gli intagli a griglia per gestire il sistema di raffreddamento, e per l’uscita dell’audio, oltre che degli immancabili gommini antiscivolo per elevare il laptop e mitigare l’innalzamento delle temperature.
I professionisti troveranno eccellente la scelta nelle dimensioni del trackpad/mouse del Zenbook 14 OLED, mentre la tastiera è priva dell’isola Numpad, a cui però sopperisce il suddetto trackpad, che può essere abilitato – grazie a un sistema di retro illuminazione -e trasformato in Numpad Touch. A seconda delle componentistiche del vostro Zenbook potreste trovare il Numpad Touch o meno; il modello UX3405 fornitoci per la recensione non presenta questo Trackpad dinamico.
Specifiche tecniche PC
Come accennato, la nostra versione del Zenbook 14 OLED è la UX3405 che si presenta con le seguenti caratteristiche:
Processore: Intel Core Ultra 7 155H 1.4 GHz (24MB Cache, fino a 4.8 GHz, 16 cores, 22 Threads) e un sistema NPU di Boost Neurale con l’IA Intel
Scheda video: Intel Arc Graphics (Disponibile solo nei modelli con Intel Core Ultra 9-185H/ Ultra 7-155H/ Ultra 5-125H, con almeno 16 GB di RAM in Dual-Dhannel)
Memoria Ram: 16GB LPDDR5X a 7467MHz in Dual-Channel saldata sulla Scheda Madre (In commercio sono disponibili modelli con 32GB LPDDR5X)Archiviazione
Archiviazione Interna: 1TB M.2 NVMe PCIe 4.0 SSD con 1 slot per espansione M.2 2280 PCIe 4.0×4
Display: Tecnologia OLED da 14 pollici in risoluzione 3K a 120Hz, rapporto 16:10 con certificazione VESA HDR True Black 600
Tastiera: Layout QWERTY per l’Italia, con sistema Quiet Keyboard e retro illuminazione
Audio: Doppio Speaker con tecnologia Smart Amp, e microfono integrato
Videocamera: FHD con funzioni IR per il supporto di Windows Hello, con otturatore per la privacy
Rete e Internet: Wi-Fi 6E(802.11ax) (Dual band) 2*2 con scheda wireless Bluetooth 5.3
Batteria: 4 celle Li-ion da 75WHrs
Porte I/O: 1 x USB 3.2 Gen 1 Type-A, 2x Thunderbolt 4 con supporto per Display e Ricarica, 1x HDMI 2.1, 1x 3.5mm Combo Audio Jack
Dimensioni e Peso: 31.24 x 22.01 x 1.49 cm per 1.20Kg
Aprendo la parte inferiore del chasis, tenuto saldamente da 7 viti facilmente raggiungibili, abbiamo dato un occhiata più da vicino all’hardware del laptop. La grande batteria da 75WHrs occupa gran parte dello spazio disponibile dentro la scocca, mentre l’APUIntel Core Ultra 7 155H viene raffreddata da una singola ventola con un dissipatore, tutto sommato, adeguato per un utilizzo non troppo intensivo della macchina.
Il vero gioiello dell’intera macchina risiede però nel suo pannello, un display lucido da 14 pollici OLED in proporzioni 16:10, dalla risoluzione massima di 2880×1800 pixels – gergalmente 3K – dalle caratteristiche degne del migliore schermo di fascia gaming. Si parla di un refresh rate massimo di 120Hz e un tempo di risposta di solo 0,2m, protetto da un Corning Gorilla Glass, capace di resistere a graffi fino a 6 newton di potenza.
Molto buone anche le prestazioni più prettamente connesse alla qualità delle immagini, con uno schermo capace di raggiungere i 400nits, e un piccolo di luminosità di 600nits in HDR – presente anche la certificazione VESA HDR True Black 600. Per quanto riguarda lo spazio colore, invece parliamo di uno schermo capace di visualizzare 1,07 miliardi colori con valori del 100% in DCI-P3, e del 133% nel range in sRGB, quindi perfettamente fruibile anche dai professionisti della grafica.
Sul fronte della connettività lo Zenbook 14 OLED ci offre un buon set di porte. Possiamo trovare 2 entrate Thunderbolt 4 che possono essere usate anche per ricaricare l’unità, una singola USB 3.2, un uscita HDMI 2.1, e un connettore 3.5mm capace di gestire sia audio in uscita che in entrata. Pur considerando il poco spazio di superficie disponibile nel suo form-factor,non abbiamo particolarmente apprezzato la presenza di una singola porta USB-A, che costringe all’uso di un HUB USB-A esterno per connettere più dispositivi -come una coppia Mouse e Tastiera- che utilizzano questa ben più diffusa connessione, e che forza l’utente a prediligere device con funzionalità Wireless/Bluetooth, minando così in parte la grande portabilità e la semplicità d’utilizzo.
Tristemente, il modulo SSD in formato M.2 NVMe di quarta generazione è l’unico componente che è possibile sostituire ed espandere, mentre bisognerà fare molta attenzione in fase d’acquisto siccome la RAM è saldata e non presenta moduli secondari per l’espansione da parte dell’utente.
La tastiera dal layout italiano presenta tasti anti-impronte dalla corsa di 1.4mm con funzioni di retro illuminazione a zona unica di colore bianco, regolabile in 4 intensità o disattivabile, e sfrutta la tecnologia Quiet Keyboard per mitigare i disturbi dati dal suono della digitazione. La configurazione presenta anche dei tasti dedicati -richiamabili con il tasto Funzione- per utilizzare le Emoji o richiamare l’assistente software MyASUS, che può venire in soccorso agli utenti meno pratici del mantenimento e la calibrazione del proprio laptop. In generale la nostra esperienza nella battitura con il portatile è stata sempre piacevole e precisa, e non abbiamo notato flessioni eccessive del pannello durante la continua digitazione.
Come accennato in precedenza, abbiamo trovato particolarmente buone le misure e il funzionamento del Trackpad, e abbiamo anche apprezzato la cura riposta nelle specifiche scelte per la videocamera integrata. ASUS ha avuto un occhio di riguardo per l’utente medio, non solo fornendo una webcam integrata capace di raggiungere i 1080p e compatibile con Windows Hello per una ripresa rapida della sessione dopo uno spegnimento, ma ha inserito anche un blocco fisico -sotto forma di una plastica arancione- che può essere applicata sulla webcam per evitare di essere spiati da malintenzionati.
Prestazioni Utilizzo Quotidiano
Il Zenbook 14 OLED è un laptop pensato per intercettare il segmento d’utenza professionale che utilizza il proprio PC come un tutto fare, senza troppe pretese, ma con un occhio di riguardo per l’aspetto, la portabilità e l’autonomia. Parlando di quest’ultima, ci siamo ritrovati per la mani un device da primato, capace di superare le 24 ore d’autonomia grazie all’innovativo sistema a basso consumo ideato da Intel e richiamabile settando qualche impostazione tramite il programma Centro di Controllo Intel Arc, abbassando il refresh rate dello schermo a 60Hz, e abilitando delle impostazioni di consumo direttamente da Windows 11.
Senza applicare queste funzionalità, il portatile è ugualmente capace di sostenere oltre 14 ore d’utilizzo, passando dalla visualizzazione di contenuti video, la navigazione sul web, e i più comuni utilizzi d’ufficio con Suite Office o ore di calls aziendali. Da segnalare che trattandosi di un laptop con schermo OLED, il sistema di prevenzione ASUS OLED Care richiederà dei momenti di pausa per evitare il fenomeno del burn-in. Potremo anche dormire sogni tranquilli sapendo che il pannello ha una certificazione TÜV Rheinland -capace d’irradiare una bassa percentuale di luce blu- grazie anche alla tecnologia integrata SGS Eye Care Display, che diminuisce l’affaticamento della vista.
Durante le nostre fasi di testing abbiamo notato che le impostazioni standard del computer hanno faticato a darci un esperienza completamente esente da difetti. Purtroppo accedere alle oltre 24 ore di batteria richiede un compromesso che può portare a singhiozzi nella fruizione di alcuni media, come video in 4K, o l’utilizzo occasionale di programmi per l’immagine -come Photoshop- quando al lavoro su progetti di medie dimensioni. Bisognerà quindi fare a meno delle gradite ottimizzazioni di consumo per essere certi di poter usare al massimo la nostra macchina.
Fortunatamente le ultime generazioni delle APU Intel presentano uno sbalzo minimo nel passaggio tra l’uso con la batteria o con il laptop attaccato alla presa di corrente; questo è dovuto all’utilizzo della GPU integrata che viene assistita nella sua gestione dall’Intelligenza Artificiale presente nella tecnologia di Boost Neurale, che riconosce e applica in maniera dinamica le richieste di potenza di tutte le parti del laptop.
Benchmarks prestazioni
Abbiamo utilizzato diversi programmi di benchmarks per valutare in maniera coerente la potenza offerta dall’Intel Core Ultra 7 155H, i 16GB di RAM DDR5, e l’NVMe SSD di quarta generazione presenti nella configurazione del nostro Zenbook 14 OLED modello UX3405.
Al test con Geekbench i punteggi assoluti ricavati dalla CPU si sono dimostrati in linea con le nostre aspettative. Il processore da16 core e 22 threads non ci ha deluso, con valori in single-core intorno ai 2000 punti, e un eccellente risultato sui 9000 punti nel suo funzionamento multi-core; risultati ottenuti anche grazie al clock raggiunto di 3.80 GHz, valore che fino a poco tempo fa sarebbe stato impossibile vedere in laptop di questa dimensione, ed ulteriore dimostrazione dell’ottimizzazione dell’architettura ideata da Intel e incapsulata da ASUS.
Alla prova sintetica anche la GPU integrata Intel Arc, che ha dimostrato valori nella norma per la sua fascia, totalizzando oltre 29000 punti nella libreria Vulkan, e intorno ai 26000 punti con le più utilizzate librerie OpenGL. Seppur questi valori possono sembrare poco veritieri delle reali capacità della GPU, si sono dimostrati essere degli indicatori sufficientemente precisi per decretare la GPU accettabile solo in scenari che non richiedono un grosso sforzo grafico.
Passando all’SSD NVMe da 1TB che troveremo in questo modello, il programma CrystalDiskMark ci ha segnalato ottimi valori di lettura con un punteggio di circa 5000 MB/s, mentre siamo rimasti meno colpiti dai valori del disco solido in scrittura, che non è riuscito a superare i 2700 MB/s. Pur essendo valori del tutto rispettabili, i professionisti del mondo fotografico e video potrebbero trovare qualche rallentamento nel proprio workflow dovuto a qualche minuto d’attesa di troppo nel passaggio di grandi volumi di file, o di singoli file dal grosso peso per via del basso valore di scrittura.
Utilizzando il benchmark integrato nel famoso programma di compressione/decompressione 7zip i risultati ottenuti sono risultati in linea con le specifiche della CPU, rimanendo nell’ordine dei 50000/60000 GiPS -Giga/Bilioni d’Istruzioni al Secondo– con un utilizzo di memoria RAM inferiore ai 5GB in un test con 10 passaggi.
PassMark Performance mette invece lo Zenbook 14 OLED nel 56esimo percentile, denotando come Tallone d’Achille nella summa delle sue parti la Scheda Video integrata nell’APU di casa Intel, e in parte inferiore il set di RAM scelto per la configurazione.
I valori ottenuti in Cinebench confermano quanto detto primo, l’assenza di una GPU più performante dedicata alla computazione rendering. Il risultato è un punteggio che si colloca sia in single-core che in multi-thread ben al di sotto anche di competitor diretti come l’M1 di Apple.
Abbiamo concluso i nostri test con l’ascolto di vari brani musicali. Come noto in questo tipo di modelli ultracompatti, il posizionamento delle uscite audio si trova sotto il chasis, ma nonostante questo l’esperienza d’ascolto si è dimostrata pulita e accurata, grazie agli speakers lineari harman/kardon con funzionalità Dolby Atmos, e potenziati dalle tecnologie Smart Amplifier e Asus Audio Booster.
Prestazioni Gaming
Zenbook 14 OLED non è un laptop pensato per il gaming, certamente non quello contemporaneo delle AAA o dei titoli dalla grande richiesta prestazionale. L’architettura Intel Arc integrata nel processore Intel Core Ultra 7 155H ci ha consentito comunque di accedere a un gran numero di titoli -tra gli ultimi indie 2D e vecchie glorie degli anni passati- ma dovendo scendere a svariati compromessi.
Nei test sintetici con 3DMark i risultati sono stati tanto chiari quanto difficili da comprendere una volta passati ai test nel giocato. Bisogna considerare che il programma di benchmark non bypassa la risoluzione dello schermo, ed è impossibile pensare che questo laptop possa riuscire a soddisfare la richiesta grafica per la risoluzione nativa del suo display di 2880×1800 pixels.
Ecco dunque raggiungere i 540 punti in Steel Nomad, con un frame rate medio di 5.41FPS. Più interessanti i valori in Time Spy, con 2667 punti, di soli 1000 punti inferiore ai valori medi di altre configurazioni. Nel test con Steel Nomad Lite i risultati sono stati più clementi, con un punteggio di 2214 -a fronte di una media di 2847- e un frame rate che questa volta si attesta sui 16.040FPS. Punteggi di poco sotto la media anche per i test con Fire Strike e Night Raid, rispettivamente con 5943 e 20037 punti.
Escludendo quindi la difficoltà tecnica e oggettiva della soluzione Intel Arc di raggiungere prestazioni ottimali in questi test, si è palesato un valore più allarmante: Nei test di Time Spy, Fire Strike e Night Raid -con i valori più alti- possiamo vedere picchi inconsistenti di clock dovuti a del thermal throttling. Purtroppo la soluzione scelta da ASUS a singola ventola, e con dissipazione a singolo heat sink, non si sono dimostrate sufficienti a mantenere una soluzione termica adeguata quanto nei testi con 3DMark tanto quanto nel giocato.
Il surriscaldamento della macchina durante le sessioni di gaming è risultato un problema reale che ha inciso in maniera considerevole sull’intera esperienza. Raggiunti i 90 gradi, la CPU limita la potenza verso la GPU per salvaguardare i componenti, andando così a creare orribili fluttuazioni nel frame rate, specialmente quando si finisce per occlude inavvertitamente lo sfiato della singola ventola, considerevolmente rumorosa quando il laptop è sotto un grande carico di lavoro.
Ecco quindi che per mitigare i problemi, e poter giocare senza troppe preoccupazioni, il nostro consiglio è quello di scegliere la minima risoluzione in 16:10 disponibile nel vostro gioco -notoriamente 1280×800- e abbassare al minimo la grafica. La diagonale di soli 14 pollici dello schermo, unito alla grande densità di pixel, farà sì che anche a basse risoluzioni le immagini a schermo appaiano nitide e chiare.
Si possono tenere in considerazione alcuni dei titoli e-sports più gettonati, come League of Legends e Valorant, mentre sono risultati impossibili da giocare titoli come Counter Strike 2 o Fortnite; fondamentalmente per via delle alte temperature raggiunte dai componenti, che dopo qualche minuto d’utilizzo surriscaldano in maniera eccessiva la tastiera, obbligandoci all’utilizzo di un controller.
Storia parzialmente differente per titoli usciti entro il 2020 -anche AAA- e indie in 2D. Il primo reboot della serie automobilistica GRID, Ace Combat 7, il sempre verde GTA V o L.A. Noire sono solo alcuni dei titoli che abbiamo potuto giocare senza grossi problemi una volta trovata la configurazione più adeguata. La potenza offerta dalla CPU ci ha offerto anche di godere del mondo dell’emulazione, riuscendo a giocare senza intoppi fino a titoli dell’era PS2 e Nintendo Wii, e ad alcuni dei meno esosi titoli PS3 e Xbox 360.
Il miglior modo per giocare sullo Zenbook 14 OLED viene da soluzioni come l’Xbox Cloud, che ci ha permesso, in accoppiata con l’ottimo modulo Wi-Fi 6E presente nella configurazione della macchina e la nostra connessione Wireless, di divertirci giocando in streaming al vastissimo catalogo offerto da Microsoft. L’unico neo in questa modalità è la presenza delle bande nere, oltre che il leggero lag, percepibile in alcuni titoli che richiedono grandi riflessi, come i vari picchiaduro.
Commento finale
Le settimane trascorse nell’utilizzo quotidiano hanno dimostrato che il nostro modello di Zenbook 14 OLED, seppur senza presentare il top della componentistica offerta dalla linea, sono state eccellenti. Il peso quasi nullo del laptop, la grande autonomia e la qualità dello schermo si sono dimostrati sempre sbalorditivi.
Abbiamo però avuto anche modo di vedere l’altra faccia della medaglia, dove le leggi della termodinamica sono ancora lungi dall’essere abbattute, e dove un ottimo display OLED è terminato per essere un parziale impedimento nell’autonomia e la fruizione da parte d’utenti che oltre al lavoro vorrebbero svagarsi senza troppi grattacapi.
Al prezzo di circa 1200€, questo laptop resta comunque uno dei più consigliati per studenti o professionisti che non hanno molte pretese, se non quella dell’immagine e della portabilità; ma il nostro consiglio è forse quello di puntare al modello con la componentistica superiore.
LEGO Horizon Adventures arriverà su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC via Steam ed Epic Games Store il prossimo 14 Novembre.
Questo è quanto annunciato nel corso del recente State of Play dal publisher Sony Interactive Entertainment e dal team di sviluppo Studio Gobo, che hanno altresì condiviso alcuni dettagli in merito ai bonus preorder.
In un lontano futuro, dove enormi bestie meccaniche popolano terre reclamate dalla natura e abitate da tribù umane primitive, un antico nemico minaccia di distruggere il mondo…
Unisciti alla cacciatrice Aloy e alla sua allegra compagnia di eroi per salvare i prati, i boschi e le montagne della Terra da Helis, il capo di una setta di fanatici adoratori del sole schierati con il misterioso nemico.
Parti all’avventura giocando in singolo o insieme ai tuoi amici in locale oppure online, personalizza la tua casa in autentico stile LEGO e scopri gli incredibili segreti dell’affascinante passato di Aloy.
Tra le sorprese del recente State of Play figura l’annuncio di The Midnight Walk, interessante avventura dark fantasy in prima persona realizzata interamente in argilla.
Pubblicato da Fast Travel Games e realizzato da MoonHood (studio formato da sviluppatori che hanno lavorato a Lost in Random e Fe), il titolo arriverà nel corso del 2025 per PlayStation 5 con supporto a PlayStation VR 2, così come su PC via Steam con headset per realtà virtuale.
Fai amicizia con una lanterna perduta che illuminerà il tuo percorso in un mondo di meraviglie e orrori. Sconfiggi i mostri e scopri i dettagli inquietanti di un paesaggio fatto a mano in argilla e animato in stop-motion.
UN INDIMENTICABILE VIAGGIO TRA LUCI E OMBRE
Viaggia insieme a Potboy per le vie tortuose di The Midnight Walk. Collaborate per vincere in astuzia contro i mostri mangiafuoco, usando le sue fiamme per distrarli mentre tu ti nascondi per scappare dalle minacce dell’Oscurità in persona. Incontra nuovi amici e ammira i paesaggi meravigliosi, mentre attraversi un percorso pericoloso e emozionante.
UNO SPLENDIDO MONDO INQUIETANTE FATTO A MANO
Tutto ciò che vedi in The Midnight Walk, dalla bava dei mostri alle cime degli alberi scosse dal vento, è stato creato in argilla e poi scansionato in 3D nei minimi dettagli. Il risultato è un mondo fantastico stratificato con una netta impronta artistica, completamente realizzato in stop-motion.
Il titolo è disponibile via PlayStation Store al costo di € 29.99 in 68 Paesi del mondo… tra cui assente proprio il Giappone, verosimilmente proprio alla luce delle diatribe legali in essere.
Palworld è disponibile in Early Access per Xbox Series, Xbox One e PC via Steam e Microsoft Store dallo scorso 19 Gennaio. Altresì è presente all’interno dell’Xbox Game Pass.
Buone notizie dal recente State of Play per i fan di Hironobu Sakaguchi: FANTASIAN Neo Dimension non solo ha una data di uscita ufficiale, ma arriverà altresì in formato fisico.
Pubblicato originariamente nel 2021 su Apple Arcade, Neo Dimension sarà una versione rinnnovata non solo dal punto di vista tecnico (con il supporto al 4K) ma anche con novità quali il doppiaggio ed un nuovo livello di difficoltà.
Di seguito vi proponiamo il trailer ufficiale, seguito dal comunicato stampa.
Durante lo State of Play di PlayStation di questa settimana, SQUARE ENIX ha annunciato che FANTASIAN Neo Dimension uscirà in formato fisico e digitale per Nintendo Switch e console PlayStation 5 (PS5), oltre che in formato digitale per console PlayStation 4 (PS4), Xbox Series X|S e PC (Steam) il 5 dicembre 2024. La notizia è stata condivisa da Hironobu Sakaguchi, produttore e creatore della serie FINAL FANTASY, che, durante la trasmissione, ha anche svelato un nuovo trailer.
Chi pre-ordina il gioco riceverà un oggetto di gioco bonus, la Vibran Secret Stone, che aumenta l’esperienza ottenuta dai personaggi che la equipaggiano. Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale.
Hironobu Sakaguchi, il padre di FINAL FANTASY, e il celebre compositore Nobuo Uematsu tornano per offrirci un GdR originale con FANTASIAN Neo Dimension. Gioca a una versione migliorata di FANTASIAN, pubblicato originariamente nel 2021 su Apple Arcade, con delle novità, tra cui le voci in inglese e in giapponese e un nuovo livello di difficoltà. Le versioni per PS5, Xbox Series X e PC del gioco offrono anche il supporto 4K.
In FANTASIAN Neo Dimension ci metteremo nei panni di Leo e partiremo per un viaggio per recuperare i nostri ricordi e risolvere il mistero di una strana infezione meccanica che sta distruggendo il mondo. Scopri una rivisitazione moderna e originale dell’amato sistema di combattimento a turni, con un sacco di meccaniche di gioco uniche ed elementi strategici che rinnovano la formula classica dei GdR. Esplora un universo multidimensionale che prende vita grazie a più di 150 meravigliosi diorami fatti a mano.
FANTASIAN Neo Dimension ha una classificazione PEGI 12.
Nel corso del recente State of Play, Capcom è intervenuta per condividere un nuovo trailer per l’atteso Monster Hunter Wilds, ufficializzandone la data di uscita.
L’ambizioso nuovo capitolo del franchise di successo, che introdurrà rilevanti novità in tema di gameplay, world building e narrativa, arriverà infatti il 28 Febbraio 2024.
Di seguito vi proponiamo il filmato condiviso dall’account ufficiale YouTube dell’IP, lasciandovi dopo al comunicato stampa ufficiale.
Capcom, leader mondiale nello sviluppo e nella pubblicazione di videogiochi, ha presentato l’ultimo trailer dell’attesissimo GDR d’azione Monster Hunter Wilds durante lo State of Play di PlayStation. Il trailer ha annunciato il lancio di Monster Hunter Wilds previsto per il 28 febbraio 2025 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Steam, oltre a rivelare una quantità titanica di informazioni sul mostro di punta del titolo, su altri temibili nuovi mostri e sulla zona della Foresta Cremisi. I preordini della Standard Edition, della Deluxe Edition e della Premium Deluxe Edition includeranno l’armatura a strati “Set cavaliere Gilda” e il talismano “Amuleto Speranza”. Inoltre, per i preordini effettuati tramite il PlayStation®Store sarà disponibile un Mini Art Book digitale.
La nostra storia ha inizio…
Il trailer ha fornito un primo sguardo al mostro di punta al centro della storia di Monster Hunter Wilds, Arkveld. Il misterioso mostro Arkveld proviene da una specie che si pensava fosse estinta da tempo e possiede ali dalla forma unica, simili a catene. Dopo aver salvato il giovane Nata ai confini delle Terre Proibite, la Gilda dei Cacciatori raccoglie le sue risorse e forma la Commissione di Ricerca delle Terre Proibite per indagare sul misterioso “Spettro Bianco” che ha attaccato la casa di Nata. Per poter esplorare adeguatamente le Terre Proibite, la Commissione di Ricerca invia nell’area diverse unità. Tra queste, l’unità Avis, composta da Alma, Gemma, il cacciatore del giocatore e il suo Palico, e l’unità Astrum, che comprende la cacciatrice veterana Olivia, che può unirsi ai giocatori come cacciatore di supporto, insieme al suo Palico Athos, al biologo Erik e all’ingegnere Werner.
Un mondo vivo e in continuo mutamento
Il trailer ha mostrato per la prima volta i cambiamenti ambientali che la Foresta Cremisi subisce durante i suoi periodi di Riposo, Intemperie e Abbondanza, insieme alle varie forme di vita che abitano la regione. Durante il Riposo, la Foresta Cremisi è definita dai caratteristici fiumi colorati di rosso, da cui prende il nome, che scorrono attraverso la fitta vegetazione. I periodi di Intemperie causano un caotico acquazzone che riduce drasticamente la visibilità e porta a un innalzamento del livello dell’acqua e a correnti impetuose. Dopo l’interruzione della tempesta, l’Abbondanza dà origine a un ecosistema variopinto che pullula di mostri, piante e corsi d’acqua punteggiati dal sole che riflettono il blu vibrante del cielo limpido. Queste acque limpide permettono ai cacciatori in visita di dedicarsi facilmente al rilassante passatempo della pesca o di esplorare le abbondanti acque e le macerie della regione dondolandosi dai vicini Cuneotteri o cavalcando il dorso della loro fidata cavalcatura Seikret. Durante l’esplorazione, i cacciatori possono anche incontrare la tribù locale di Lynians, nota come Wudwuds, che ha adattato con successo la propria vita e il proprio nascondiglio all’ambiente in continua evoluzione.
Emergono nuovi predatori
Come i cambiamenti climatici annunciano nuove piante e animali selvatici, anche nuovi mostri emergono nella tempesta. Il trailer ha mostrato per la prima volta il mostro leviatano Uth Duna, che emerge nell’inclemenza della Foresta Cremisi. Il predatore supremo della Foresta Cremisi, l’Uth Duna si ammanta di un velo d’acqua utilizzando le ponderose secrezioni del suo corpo. Inoltre, i cacciatori hanno potuto dare una prima occhiata al nuovo Wyvern brutale, Quematrice, che chiama le Pianure di Windward la sua casa. Quematrice spruzza una sostanza infiammabile che prende fuoco dalle scintille create raschiando la coda contro il terreno.
Dettagli del prodotto
Quando Monster Hunter Wilds verrà pubblicato il 28 febbraio 2025 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC via Steam, i giocatori avranno accesso alle edizioni Standard, Deluxe e Premium Deluxe su tutte le piattaforme. L’edizione Deluxe contiene il gioco base di Monster Hunter Wilds e il Deluxe Pack, che include una serie di contenuti scaricabili cosmetici, come l’armatura Cacciatore a strati e set di adesivi. L’edizione Premium Deluxe include il gioco base di Monster Hunter Wilds, il Deluxe Pack, un Premium Bonus disponibile al lancio, un Cosmetic DLC Pack 1 in arrivo nella primavera del 2025 e un Cosmetic DLC pack 2 previsto per l’estate del 2025. I preordini di qualsiasi edizione riceveranno l’armatura a strati da cacciatore “Set cavaliere Gilda” e il talismano “Amuleto Speranza”. Inoltre, i preordini effettuati tramite il PlayStation Store includeranno anche un Mini Art Book digitale.
Nel corso del recente State of Play, Dynasty Warriors: Origins è tornato a mostrarsi con un nuovo trailer di gameplay.
Il titolo, sviluppato da Omega Force, si ripromette di essere un nuovo entry point per la saga al contempo puntando ad offrire il combattimento più intenso di qualsiasi altro gioco nella storia del franchise.
Un nuovo campione si erge in un’epica battaglia contro alcuni dei più feroci combattenti dei Tre Regni nel nuovo gioco d’azione di KOEI TECMO, DYNASTY WARRIORS: ORIGINS. Sviluppato da Omega Force, DYNASTY WARRIORS: ORIGINS introduce un eroe senza nome nella lore del gioco 1 contro 1.000 dei Warriors, un misterioso artista marziale che entra in prima linea nell’epica storia del gioco. In uscita in tutto il mondo il 17 gennaio 2025 su PlayStation®5, Xbox Series X|S e Windows PC via Steam, il titolo promette di offrire il combattimento più intenso di qualsiasi altro gioco nella storia del franchise.
Come si vede nel nuovo emozionante video, DYNASTY WARRIORS: ORIGINS inizia all’alba di un’epoca di grandi sconvolgimenti nei Tre Regni, quando il protagonista originale, un artista marziale itinerante affetto da amnesia, si trova nel mezzo di un grande conflitto. L’eroe del gioco prende parte a questo drammatico racconto dell’antica Cina, dove svolge un ruolo attivo nella trama e offre ai giocatori un’esperienza diretta del dramma della terra devastata dalla guerra. Nel corso del viaggio, i giocatori compiranno varie scelte nei panni del protagonista, che porta con sé un segreto, che avranno un impatto sui Tre Regni, contribuendo a raccontare un periodo turbolento della storia in modi nuovi ed entusiasmanti.
Nel corso delle sue battaglie, l’eroe senza nome a volte combatterà da solo, mentre altre volte si unirà a ufficiali e soldati alleati per assaltare grandi schiere di nemici. I giocatori possono contare sulla forza degli ufficiali Musou che li accompagnano, impartire comandi alle unità o lanciarsi all’assalto degli eserciti in arrivo, variando le strategie per conquistare i campi di battaglia mortali in questo epico spettacolo di azione 1 contro 1.000.
Nel corso di DYNASTY WARRIORS: ORIGINS, sarà possibile incontrare anche molti ufficiali famosi e potenti, come Lu Bu, pronti a mettere alla prova le abilità dei giovani artisti marziali. Le battaglie contro questi ufficiali, che possiedono una forza quasi sovrumana, si traducono in combattimenti altamente orientati all’azione e alla sfida, che terranno i giocatori con il fiato sospeso per tutta la durata degli incontri. Questo potere straordinario si espande anche tra gli alleati dei giocatori: l’ufficiale Compagno che accompagna il protagonista può diventare temporaneamente giocabile se vengono soddisfatte determinate condizioni durante le battaglie, dando vita a un’esperienza esaltante di eliminazione dei nemici con un dominio di scala completamente diversa.
Oltre all’edizione standard, i fan possono ora preordinare la “DYNASTY WARRIORS: ORIGINS TREASURE BOX”, che include il gioco base, un poster speciale in stoffa (B3), la colonna sonora originale e un libro originale. Per saperne di più su questa edizione speciale e sulle offerte future, è possibile iscriversi alla mailing list del KOEI TECMO Europe Online Store.
DYNASTY WARRIORS: ORIGINS uscirà il 17 gennaio 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e Windows PC tramite Steam.
Nel corso del recente State of Play, c’è stato spazio per Dragon Age: The Veilguard, che si è mostrato in un filmato di gameplay esteso.
Nel trailer è possibile ammirare lo scontro contro un imponente drago, con le sorti della battaglia che sembrano volgere a sfavore del party… in attesa del gioco completo!
Ve lo proponiamo di seguito.
Di seguito trovate la sinossi ufficiale del comunicato stampa.
Nel trailer, il nuovo eroe di Dragon Age, Rook, combatte insieme a due compagni, Taash e Lucanis, contro un temibile drago che gli dèi malvagi hanno scatenato su Thedas. Il trailer mette in evidenza le abilità di combattimento della classe dei Maghi, incenerendo, congelando, fulminando e schiacciando i nemici grazie alla nuova ruota delle abilità del gioco.
Tutti i dettagli sono disponibili in uno speciale condiviso dal PlayStation Blog.
The Veilguard è in arrivo su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC (via Steam) il prossimo 31 Ottobre 2024.
Lo straordinario Astro Bot, è sicuramente il gioco rivelazione dell’anno. Se come noi, avete completato al 100% il titolo di Team Asobi, sarete felici di sapere che da questo autunno, Astro Bot riceverà ben 5 nuovi livelli speedrun, senza costi aggiuntivi.
Ad accompagnare questi livelli extra, ci saranno 10 nuovi Special Bot da salvare, fra cui la squadra Helldiverse Eve dal fantastico e delizioso successo per PS5, Stellar Blade!
I aggiunta, ci saranno classifiche per permettervi di competere online con l’intera community o con i vostri amici PlayStation.
Vi ricordiamo che Astro Bot è attualmente disponibile in esclusiva per PS5!
Come rivelato durante lo State of Play di oggi, la nuova Chroma Collection introduce un’estetica completamente nuova nella famiglia di accessori PS5. La collezione include controller wireless DualSense e cover per console PS5 (modello slim) caratterizzate da colorazioni inedite che luccicano e cambiano colore a seconda dell’angolazione
Nel dettaglio:
Chroma Pearl che spazia attraverso una gamma di tonalità rosa e crema chic.
Chroma Indigo che oscilla tra il blu intenso e il viola vivace.
Chroma Teal che risplende attraverso diverse tonalità di verde.
I controller wireless Chroma DualSense saranno disponibili a un prezzo consigliato al dettaglio di € 79,99. Le cover per console PlayStation 5 slim avranno un prezzo consigliato al dettaglio di € 64,99.
I preordini per la Chroma Collection inizieranno il 3 ottobre 2024, con gli accessori Chroma Pearl e Chroma Indigo in arrivo il 7 novembre 2024, seguiti dal lancio degli accessori Chroma Teal il 23 gennaio 2025.
Pneumata è il nuovissimo survival horror di Deadbolt Interactive e Perp Games (questi ultimi editori anche del non brillantissimo ma sufficiente Greyhill Incident del 2023). Sebbene le premesse del publisher fossero particolarmente accattivanti: “Preparatevi a mettere in discussione cosa sia la realtà e cosa sia la follia in uno degli horror psicologici più spaventosi degli ultimi anni”, qualcosa (anche se già lo avevamo intuito a causa dei vari rinvii susseguitisi negli scorsi mesi) non ha funzionato a dovere, portandoci a vivere un’esperienza tediosa, poco intuitiva e mal ottimizzata. Ma andiamo con ordine!
Prima di proseguire, vi ricordiamo che Pneumata è attualmente disponibile per PS5, Xbox Series S/X e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Bussano alla porta!
Pneumata si apre con un evento agghiacciante: qualcuno bussa alla porta nel cuore della notte. Da lì le cose iniziano a prendere una brutta piega. Nei panni del protagonista, David, Alzatosi di soprassalto dal letto, notiamo che qualcuno in strada sta fissando la casa. E quando apre la porta per capire chi c’è, scopre che sull’uscio della porta è stata lasciata una scatola con un nastro “misterioso” al suo interno. È quel nastro che alla fine ci porta alla città di Milton, dove si svolge il grosso degli eventi del gioco. Ed è anche lì che inizia davvero l’orrore. Per quanto riguarda le ispirazioni, Pneumata presenta un pizzico di Silent Hill ma anche un po’ di Resident Evil (in particolar modo i recenti capitoli in prima persona). Arrivando a Milton, le cose sembrano, almeno all’apparenza, tranquille. Forse un po’ troppo tranquille. Ma facendoci strada verso la città, ficcanasando tra le case vuote e sinistre, in questo posto dimenticato da Dio, la tensione palpabile, si taglia con un coltello. Visiterete una varietà di luoghi durante il cammino, al solo scopo di svelare il mistero della città e portare a casa la pellaccia.
Un gameplay da fare “accapponare la pelle”
L’incipit iniziale fa si ben sperare ma purtroppo il gameplay di Pneumata è risultato essere davvero mediocre. Lungo la strada, oltre a incontrare nemici (fra cui alcuni che indossano una maschera da maiale in stile Jigsaw e altre mostruosità) che potrete evitare o combattere usando una serie di armi da fuoco (fra cui pistola e fucile a pompa) e da mischia, ci sono vari enigmi da risolvere. Partiamo proprio da questi ultimi; sebbene non siano particolarmente complessi (alcuni anche ben fatti), complice l’assenza totale di indicazioni(e di una mappa), ci siamo ritrovati a girovagare per le case, anche più di una volta. Con tanta frustrazione e quasi sul punto di mollare, alla fine, abbiamo trovato quello che stavamo cercando in un luogo che mai ci saremmo aspettati potesse contenere proprio l’oggetto chiave di cui necessitavamo per proseguire (ci torneremo fra poco). Qualche informazione, o una mappa, avrebbe sicuramente aiutato. La scarsa chiarezza, anche in merito a quello che sta accadendo, è un elemento contraddistintivo dell’esperienza e di certo non incoraggia il giocare ad andare avanti.
Le cose non migliorano mai, anche nella struttura, che potremmo definire principale del gioco, ovvero un hotel ormai abbandonato (accessibile dalle fogne), abbiamo avuto problemi nel capire cosa fare, perché il protagonista fosse finito proprio lì e perché – ATTENZIONE SPOILER – una chiave di attivazione dell’ascensore dell’hotel si trovasse a km di distanza in una soffitta angusta di una casa abbandonata? Un qualcosa senza senso! Senza considerare che, l’esperienza è costantemente accompagnata dai brontolii orrifici dei nemici, grugniti inquietanti che sembrano attraversare le pareti, facendo presagire che il nemico si trovasse nelle vicinanze e invece no; il nemico è apparso decine di metri dopo, perché? Non lo scopriremo mai! O ancora, perché ci sono tanti elementi con cui interagire ma la stragrande maggioranza non porta a niente di utile risultando – in definitiva – una gran perdita di tempo? Insomma, alcune scelte sembrano essere state fatte completamente a caso!
Passando invece al combat system, qui (forse), qualcosina di buono e di maggiormente “ispirato” e ragionato c’è! Il protagonista può, come anticipato, utilizzare armi da fuoco (generosa la quantità di munizioni raccoglibili) o armi da mischia. Sebbene lo shooting system funzioni abbastanza bene, i comandi in mischia, come ad esempio il calcio, sono dolorosamente lenti e imprecisi (anche quando si utilizzano per rompere le scatole sparse negli scenari). Tale legnosità, insieme alla meccanica di parata (che talvolta funziona e talvolta no), ci ha portato a vivere una delle esperienze in game, più complesse (e punitive) mai affrontate nella nostra trentennale vita da gamer. Non tanto per quello che dovevamo fare (stranamente lo avevamo compreso anche senza indicazioni), ma perché non siamo riusciti a completare l’obiettivo proprio per le carenze delle succitate meccaniche.
Nello specifico, dopo aver perso – in maniera piuttosto goffa – le nostre bocche da fuoco, ci siamo ritrovati con un insulso coltellino ad affrontare una orda di mostri (circa una quindicina), in angusti corridoi. Per sopravvivere, dovevamo entrare in un condotto chiuso da una grata, che con grande difficoltà, dovuta alla ristrettezza degli ambienti, alla lentezza del calcio e all’utilizzo dell’arma da mischia, e tanto, tantissimo pathos, avevamo raggiunto. Ansiosi di romperla, abbiamo utilizzato il calcio, ma non ha funzionato … dopo circa 15 tentativi, abbiamo capito che il nostro ragionamento fosse sbagliato. Perché rompere la grata con un calcio se si possiede un coltello? Ecco, usando il coltello (finalmente), siamo riusciti a rompere la grata, entrare nel condotto e a scappare. Da segnalare che dopo questa fase siamo morti, e indovinate? Il checkpoint era proprio agli inizi della precedente sezione ma udite udite, avevamo con noi tutte le armi (per fortuna), anche se – almeno in teoria – avremmo dovuto ricominciare senza le armi. Ma lasciamo stare, stendiamo un velo pietoso, e andiamo avanti.
Detto questo, per salvare, è necessario entrare in delle stanze, similari a quelle iconiche dell’opera Capcom, dove – altresì – è possibile allocare i propri oggetti e/o munizioni e cure (generosissime) se lo spazio dell’inventario non è più sufficiente. In termini – infine – di difficoltà, il gioco, se funzionasse a dovere, non darebbe problemi di sorta, complice anche alcune situazioni che erano rinvenibili in videogiochi di almeno 15 anni fa. Ad esempio, è possibile collocarsi su sporgenze e balconi (utilizzando le scale appoggiate sulle ringhiere) e sparare a raffica ai nemici (anche ai boss), fino a stenderli del tutto. Quindi la difficoltà, in sé, non è un problema, anzi.
Grafica e tecnica
La grafica complessiva di Pneumata è sufficientemente accettabile e l’illuminazione non è malaccio. Sfortunatamente, ci sono molti problemi relativamente alle texture (talvolta un po’ sfocate), ad alcuni elementi magicamente scomparsi nel nulla e all’audio. Quest’ultimo mixato alla buona, infatti, il parlato è a malapena udibile mentre gli effetti sonori e ambientali sono incredibilmente forti. Da segnalare che diversi effetti ambientali sono stati inseriti a caso, e sono udibili in situazioni non consone. Infine, la durata del gioco è, almeno in teoria, di circa tre ore, ma considerando le scarse indicazioni e le diverse fastidiose sezioni, si raggiungono abbondantemente le 6/7 ore.
Commento finale
Pneumatasembrava promettente sia in termini di ambientazione che di gameplay. Capiamo che sia stato realizzato da un singolo sviluppatore (che sicuramente ha fatto uno sforzo a dir poco notevole ed impressionante) ma purtroppo, le gravi carenze di gameplay, soprattutto in termini di legnosità di diverse meccaniche, l’assenza totale di mappa e indicazioni, diversi problemi tecnici e sezioni un pochino troppo anguste, ci hanno portato a vivere un’esperienza tediosa e decisamente dimenticabile.
Nel corso dello State of Play tenutosi nelle scorse ore, Rogue Factor e Nacon hanno annunciato Hell is Us, un’intrigante action adventure in terza persona.
Una fanciulla terrorizzata ci racconta della paura dei mostri chevivono dentro la nostra testa, molto più di quelli che potrebbero attenderci fuori dalla porta di casa.
Jonathan Jacques-Belletête, Creative Director e Art Director di Rogue Factor, ci illustra la filosofia di design “estremo” su cui è costruito Hell is Us. Le risposte che cerchiamo non ci saranno servite su un piatto d’argento, ma dovremo invece prestare attenzione a ogni singolo dettaglio per collegare gli indizi e far luce sui misteri. Non ci saranno indicatori, non ci sarà nulla che potrà rendere l’esplorazione intuitiva.
Sebbene questa scelta sia audace, mira a creare un’esperienza di gioco profondamente coinvolgente. Dovremo esplorare ogni angolo del mondo di gioco, prestare attenzione anche agli indizi più piccoli ed essere creativo nel risolvere le indagini che ti attendono. Gli sviluppatori credono fermamente che questo approccio favorisca l’immersione in un’avventura dove ogni scoperta è il risultato del nostro sforzo cognitivo. Hanno sottolineato come vogliano riportare in auge la vera, vecchia scuola di fare videogiochi, che regali al videogiocatore la gioia di esplorare e scoprire.
Noi siamo rimasti davvero molto affascinati dal trailer e le successive parole degli sviluppatori ci hanno gasato ancora di più. Voi che ne pensate? Siete contenti di questo ritorno alla “vecchia scuola”?
Hell is Us arriverà nel corso del 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.