Recensione Avowed, benvenuti nelle Terre Viventi

Oltre ad essere l’ultima creazione dei caparbi sviluppatori di Obsidian Entertainment, Avowed può essere visto come un piccolo grande sliding doors per Microsoft. Il nuovo action RPG dai creatori, tra gli altri, dei mai troppo celebrati Fallout: New Vegas, The Outer Worlds e Pentiment, è il primo grande titolo targato Xbox Games Studios del 2025, in arrivo per PC e per la console di Redmond. Sappiamo benissimo come si sono evolute le scelte commerciali dell’azienda statunitense nel corso degli ultimi mesi, con una progressiva ed inevitabile apertura verso la fine de facto delle proprie esclusive in favore di un approccio multipiattaforma.

E così, Avowed rappresenta il primo vero what if della stagione: una esclusiva importante che avrebbe dovuto suonare la carica per un parterre de rois incredibile, tale da poter potenzialmente spostare l’ago della bilancia del mercato… o quantomeno, spingere qualche consumatore a farsi qualche domanda. Al contrario, le priorità di Microsoft sono cambiate e se da un lato è ancora forte l’ambizione di rendere il Game Pass un servizio insostituibile, dall’altro lato l’apertura al multipiattaforma per le proprie esclusive ha depotenziato l’appeal della propria line up.

Avowed è divenuto da apripista di lusso del 2025 ad uno degli ultimi baluardi di una politica superata, già messa a repentaglio da voci di corridoio che lo vogliono in uscita anche su altri lidi. Al tempo stesso, ci troviamo per una triste ironia della sorte davanti ad un titolo che sta passando ingiustamente sotto silenzio, schiacciato da titoli di maggior blasone e richiamo, ma non necessariamente più meritevoli.

Un vero e proprio paradosso, che tuttavia non ci ha distratto dal vivere con entusiasmo questo ritorno nelle terre di Eora. Avowed sarà disponibile dal 18 Febbraio per Xbox Series e PC (via Steam), nonché a disposizione dal D1 per tutti gli abbonati all’Xbox Game Pass Premium.


Versione testata: Xbox Series X


Nelle terre selvagge

Abbiamo poc’anzi fatto riferimento ad un ritorno nelle terre di Eora. Avowed infatti è ambientato nello stesso mondo che ha fatto da sfondo all’acclamata saga di Pillars of Eternity, sviluppata sempre da Obsidian Entertainment. Un’universo narrativo che ha un ruolo speciale nei cuori degli sviluppatori, capace di salvarli dalla bancarotta grazie al successo insperato (ma sospirato) del primo Pillars of Eternity, nato grazie agli esiti propizi di un fortunato crowdfunding.

Teatro delle vicende di Avowed è specificamente l’isola delle Terre Viventi. Un luogo remoto e selvaggio, una sorta di frontiera in cui si sono radunate popolazioni in cerca di una seconda possibilità, tra fortuna e speranze. Un luogo tuttavia estremamente pericoloso, in cui sembra essere radicata una magia antica tale da rendere animata la stessa flora, a tratti più pericolosa ed imprevedibile della altrettanto imprevedibile fauna. Quando una misteriosa piaga inizierà a diffondersi seminando follia e paura, l’imperatore di Aedyr manderà il suo fidato Inviato per indagare e studiarne le cause. La missione istituzionale diventerà ben presto una questione personale alla ricerca di risposte: in gioco il destino stesso di ogni forma di vita delle Terre Viventi.

Le Terre Viventi sono un luogo inospitabile per i viaggiatori incauti.

Obsidian Entertainment ancora una volta legittima il suo status di software house con una particolare attenzione alla sceneggiatura. Avowed muove dalla lore creata con la saga di Pillars of Eternity per raccontare splendidamente una storia inedita, perfettamente godibile anche da chi si avventura per la prima volta ad Eora. Proprio questo mondo è divenuto ancora più vivo e pulsante grazie all’indispensabile apporto degli artisti del team di sviluppo. Grazie a loro abbiamo assistito ad un’avventura graziata da una direzione artistica sgargiante ed una soundtrack davvero epica. Al centro di eventi imprevedibili che finiscono con intrecciarsi con un fitto coacervo di tematiche (etiche e morali), il giocatore.

Come in altri titoli del team californiano, il nostro avatar assumerà contorni e contenuti che decideremo di definire attraverso parole ed opere. Dalla scelta delle proprie origini, passando per le interazioni con gli NPC e con le azioni che sceglierete di compiere, l’Inviato potrà influenzare sè stesso e il mondo che lo circonda. Le ripercussioni saranno palpabili e stratificate, con personaggi che ricorderanno le vostre gesta e si porranno di conseguenza nei vostri confronti. Sarete uno studioso fedele all’impero, un impavido guerriero o finirete col diventare un autentico presagio di sventura per ogni essere vivente? La scelta è esclusivamente vostra.

Si tratta di un tipo di libertà non nuova al genere, che tuttavia solo pochi sviluppatori hanno dimostrato di saper valorizzare pienamente. I fan di Obsidian Entertainment avranno più di un motivo per cui gioire, tuttavia è inevitabile avvertire un substrato di “già visto”. Proprio l’immedesimazione risente ad esempio di alcune piccole battute di arresto. A volte l’intelligenza artificiale degli NPC non è esattamente raffinata (men che meno quella avversaria), senza considerare che compiere alcune azioni evidentemente buone o cattive non hanno una reale influenza (rubare pare sia una pratica moralmente accettabile ad Eora…). Dopo aver assistito, negli ultimi tempi, alla totale interattività (ludica e narrativa) di Baldur’s Gate 3 nonché alla piena immersività di Kingdom Come: Deliverance 2, Avowed potrebbe sembrare concettualmente anche troppo classico e senza guizzi di reale novità.

Ne ferisce più la penna della spada… però anche pallottole e magie non scherzano

Più che sembrare un prodotto profondamente nuovo, Avowed appare come il frutto di un sagace ed attento lavoro di melting pot videoludico.

Se vi abbiamo già parlato della scrittura del titolo, è il gameplay a riservare ben più di un rimando ad altri titoli del genere. Il sistema di combattimento di Avowed è prettamente orientato all’azione, con frenetici scontri in tempo reale. Il giocatore ha a disposizione un ricco insieme di alternative di dual wielding, che aprono le porte a soluzioni davvero fantasiose ed estremamente divertenti. Spada e scudo sono un classico intramontabile, ma l’universo narrativo di Avowed permette anche di brandire pistole ed archibugi. Se invece vi sentite più dediti al mondo arcano, c’è una ricchissima selezione di magie, bacchette magiche e grimori dai quali attingere.

A conti fatti, le dinamiche degli scontri richiamano un mix tra la classica lezione di The Elder Scrolls V: Skyrim, le suggestioni di Bioshock e la gestione della resistenza e postura avversaria della scuola giapponese. Combattere è dunque un’esperienza divertente che si modella sui gusti e le preferenze del giocatore, maggiormente dedita all’immediatezza e senza ricorrere ad un eccesso di statistiche di cui tener conto.

Il combattimento è un divertente mix di più titoli.

Chiaramente, non manca una estesa opportunità di personalizzazione del vostro Inviato. Più che classi rigide, in Avowed sono presenti tre rami di abilità che permettono di ibridare l’avatar dei vostri sogni. Ci sono opzioni per ogni eventualità. Chi vorrà approfondire le arti magiche potrà apprendere incantesimi da poter lanciare senza l’utilizzo di grimori mentre i combattenti più tecnici potranno sviluppare una meccanica di parry. Approfondire l’uso di una determinata arma potrebbe rendere utile sviluppare le relative abilità a sfavore di altre. E se vorrete provare nuove build, nessun problema: il respec è sempre possibile, dietro una piccola somma.

Affrontare le battaglie di Avowed ci ha molto divertito, non possiamo negarlo. Tuttavia non tutto è esattamente impeccabile. A partire della armi stesse, alcune delle quali tendono ad essere meno brillanti di altre nel corso dell’azione. Si tratta ad esempio degli archi, tendenzialmente troppo lenti, o di talune armi a due mani inadatte contro avversari decisamente rapidi. Proprio per questo motivo Avowed permette di alternare due set di dotazioni offensive. Tuttavia ne risulta ristretto lo spazio per l’estro: capirete ben presto che un’opzione “sicura” è sempre la scelta preferibile a scapito dell’originalità.

Allo stesso modo, l’apporto dei compagni tende ad essere meno impattante di quello che potreste immaginare, finendo spesso per essere mere esche. Sebbene sia inoltre sempre possibile richiamare un menù rapido per impartire istruzioni (fermando temporaneamente lo scorrere del tempo), non è un’opzione di cui abbiamo sentito particolarmente il bisogno. Soprattutto visto che il ritmo dei combattimenti non sembra sposarsi benissimo con questa sfaccettatuta più tattica. Piccola nota anche per la modalità in terza persona. A nostro avviso è un’opzione carina, ma che non restuisce le stesse sensazioni ed esperienze dell’inquadratura standard.

Alcune armi sono estrose, ma all’atto pratico meno utili o divertenti di altre.

Il mondo esterno

Oltre ad aver rielaborato pagine dal manuale dei grandi RPG occidentali di stampo fantasy, Avowed attinge non poco anche dall’apprezzatissimo The Outer Worlds.

La scelta più macroscopica passa dalla volontà di non proporre un open world sconfinato. Bensì un insieme di macroaree destinate ad avvicendarsi nel corso del viaggio attraverso le Terre Viventi. Si tratta di una decisione che molti giocatori non apprezzeranno ma che, all’atto pratico, abbiamo semplicemente adorato. Non solo e non tanto perché le ambientazioni di Avowed sono variegate e colme di personalità. Ma anche e soprattutto per come esse sono al servizio del game design.

Fin dalla prima area di gioco, il titolo mette i giocatori di fronte ad ambientazioni ampie ma non dispersive. Esse sono perfettamente bilanciate tra contenuti opzionali e ricchezza esplorativa. Un mondo di gioco così bello e ponderato che in diverse occasioni abbiamo avuto l’impressione che Obsidian Entertainment sia riuscita a riversarvi un’attenzione del level design tipicamente propria delle produzioni lineari. La curiosità viene sempre premiata. Approfondimenti di lore, equipaggiamenti speciali e dungeon opzionali (previo rapido caricamento), talvolta di così grande qualità che si fa fatica a considerarli secondari.

Ambientazioni verdeggianti si oppongono anche a distese aride… ma sempre inospitali.

Proprio in questi frangenti abbiamo potuto testare la tenuta tecnica di Avowed su Xbox Series X. Gli sviluppatori, con grande umiltà e trasparenza, hanno dichiarato pochi giorni fa che il titolo proporrà al lancio performance non esattamente impeccabili. Obsidian Entertainment ha placidamente riconosciuto che i propri titoli non sono mai stati tecnicamente perfetti presentando spesso bug, glitch ed inciampi prestazionali. Un piccolo ma imponderabile prezzo da pagare per la realizzazione di titoli stratificati, estesi e complessi. Ad onor del vero, nel corso della nostra prova sulla console principale Microsoft non abbiamo riscontrato una situazione così drammatica.

Avowed permette di scegliere su Xbox Series X tra due opzioni. Una che predilige la qualità (4K a 30 FPS) ed un’altra che mette al centro le prestazioni (che punta ai 60FPS a scapito della risoluzione). Per i possessori di televisioni a 120 Hz, sarà inoltre possibile una terza via “bilanciata” che supporterà fino a 40 FPS. La modalità Qualità costituisce la decisione di default del team di sviluppo per Xbox Series e dobbiamo dire che si vede. Al di là di qualche incertezza nel framerate, occasionali bug dell’hud (soprattutto quelli che coinvolgono i punti esperienza da assegnare) e alcuni glitch grafici (specie riguardanti il comportamento della luce e le texture degli specchi d’acqua), l’esperienza è buona ed il colpo d’occhio del titolo potenziato dall’Unreal Engine 5 è davvero pregevole.

Non possiamo essere altrettanto lodevoli per la modalità Prestazioni. Quest’ultima infatti presta il fianco a qualche critica: non solo il framerate non risulta costante (con esiti più incerti della modalità Qualità), ma il compromesso visivo è eclatante e porta con sé ulteriori e più numerosi bug grafici. Certamente, l’esperienza ludica a 60 FPS è senz’altro migliore e più fluida, tuttavia allo stato attuale optare per la modalità Qualità potrebbe essere l’opzione migliore. Se non altro su console, in attesa di inevitabili patch correttive.

L’atmosfera è stupenda, proprio per questo i compromessi della modalità Prestazioni non sono molto facili da digerire.

Commento finale

Avowed rappresenta la quintessenza del game design secondo Obsidian Entertainment. Pur non proponendo un’esperienza radicalmente nuova, il ritorno nel mondo di Eora è un action RPG entusiasmante, graziato dalla tradizionale cura riposta dal team di sviluppo nella sceneggiatura. Liberi di poter creare il proprio alter ego tra mille opportunità di personalizzazione e di indirizzarlo indistintamente verso le vie del bene o del male, Avowed mette i giocatori all’interno di un’ambientazione all’antitesi del rischio dispersivo di un infinito open world, con un gameplay votato all’azione ed al divertimento. Non sarà una rivoluzione e tecnicamente qualche intoppo c’è, ma per tutti gli appassionati del genere è un appuntamento da non lasciarsi scappare.

8.8

Avowed


Avowed rappresenta la quintessenza del game design secondo Obsidian Entertainment. Pur non proponendo un'esperienza radicalmente nuova, il ritorno nel mondo di Eora è un action RPG entusiasmante, graziato dalla tradizionale cura riposta dal team di sviluppo nella sceneggiatura. Liberi di poter creare il proprio alter ego tra mille opportunità di personalizzazione e di indirizzarlo indistintamente verso le vie del bene o del male, Avowed mette i giocatori all'interno di un'ambientazione all'antitesi del rischio dispersivo di un infinito open world, con un gameplay votato all'azione ed al divertimento. Non sarà una rivoluzione e tecnicamente qualche intoppo c'è, ma per tutti gli appassionati del genere è un appuntamento da non lasciarsi scappare.

PRO

Artisticamente vibrante | Il sistema di combattimento permette molteplici approcci e tantissime personalizzazioni | Sceneggiatura dinamica che reagisce alle scelte: sarete buoni, cattivi o una via di mezzo? |

CONTRO

Alcune armi meno efficaci di altre, soprattutto gli archi | Gestire i companion durante i combattimenti si pone in contrasto con il ritmo dell'azione | Tecnicamente presenta alcuni problemi, soprattutto nella modalità Performance |

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

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