Recensione Bayonetta WiiU

Sexy Witches are back.

Versione testata Wii U.

Sono passati 4 anni da quando, nel 2010, faceva la sua comparsa, sulla ormai old gen, Bayonetta: l’affascinante strega dall’accento marcatamente inglese, vestita soltanto dei suoi lunghissimi capelli. Il suo arrivo, un po’ in sordina, si trasformò ben presto in interesse soprattutto da parte di coloro che si sentivano svuotati, dopo l’abbandono di Tomonobu Itagaki, dalla “scomparsa” di un caposaldo del genere action: Ninja Gaiden.

Con il suo gameplay frenetico ma elegante e spettacolare, difficile ma in grado di regalare enormi soddisfazioni, Bayonetta ha rappresentato la degna continuazione di quella storica saga, comparsa per la prima volta su console Nintendo sul finire degli anni ’80, e la provocante strega l’erede spirituale del ninja Ryu Hayabusa.

Nonostante le premesse e l’ottima critica, il titolo non è stato però il successo commerciale che SEGA si aspettava e l’ip è sembrata cadere nel dimenticatoio. Almeno sino all’intervento di Nintendo che, desiderosa di offrire un prodotto più maturo alla sua utenza, ha creduto nel fascino provocatorio di Bayonetta e investito non soltanto in un sequel, ma anche in un porting del primo capitolo.

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Il bene, il male e… Bayonetta

Diciamoci la verità, la trama non è sicuramente il punto forte di questa produzione. Il copione è quello trito e ritrito della contrapposizione tra bene e male, tra forze della luce, impersonate dalle schiere di angeli, e le forze delle tenebre, con il loro variegato bestiario di demoni malvagi; l’unico interessante diversivo in questo caso è rappresentato dalla circostanza che stavolta piuttosto che prendere le parti dell’uno o dell’altro schieramento ci ritroveremo a combattere da outsider: Bayonetta è infatti l’ultima discendente di un’antica stirpe di streghe, le streghe di Umbra, che, perduta la memoria, si metterà alla ricerca di informazioni che possano aiutarla a ricostruire il suo passato.

Neppure la narrazione aiuta particolarmente, con continui flashback che non facilitano di certo a ricostruire il background della nostra anti-eroina: l’azione scorre veloce sino ai titoli coda, senza che il giocatore si renda conto effettivamente come e perché sia arrivato sin lì. Ma del resto non è questo che i giocatori cercano in un titolo come Bayonetta.

Do you like my shoes?

Rispetto alla versione comparsa qualche anno fa e di cui vi invitiamo a leggere la nostra recensione qui, il gameplay non è mutato, invecchiando decisamente bene ed anzi risultando ancora oggi perfetto con la sua dose di combo spettacolari e finishing moves mozzafiato.

Anche la difficoltà, principale preoccupazione degli utenti Wii U che temevano un livellamento verso il basso del livello di sfida per andare incontro al pubblico probabilmente più giovane della console Nintendo, è rimasto invariato. Bayonetta sin dai livelli di difficoltà più bassi è un gioco difficile, che lascia pochissimo spazio allo smash button disperato e vi costringe, caso più unico che raro in un gioco come questo, a pianificare i vostri attacchi e ad imparare realmente a padroneggiare lunghe sequenze di combo. I vostri nemici, infatti, se si escludono le milizie angeliche più comuni – carne da macello per i vostri tacchi – non vi lasceranno tregua e più di una volta, inesorabilmente, il game over comparirà sui vostri teleschermi. Unica concessione a quella fetta di utenza che cerca un gioco più accessibile è stata l’implementazione di controlli semplificati tramite Gamepad. Utilizzando il pennino sarà, infatti, possibile eseguire in maniera forse sin troppo semplice lunghe combo in grado di abbattere il nemico più arcigno. Tuttavia, come detto, il gameplay in questo modo si semplifica sin troppo, facendo perdere gran parte dell’interesse a proseguire nell’avventura.

La curva di apprendimento di Bayonetta è ben calibrata e vi permetterà, a metà del titolo, di padroneggiare gran parte delle abilità della nostra strega. Alle centinaia di combo si aggiungono poi anche le combinazioni che sarà possibile sbloccare con le armi che ci verranno fornite dal nostro amico Rodin, in cambio di “LP angelici”. Questi dischi d’oro, ottenibili eliminando gli avversari più temibili, sono particolarmente graditi presso lo store “The Hell’s Gate”, quale merce di scambio tra le schiere infernali, in quanto in grado di attirare frotte di angeli da dare in pasto alle orde demoniache degli inferi. Grazie a Rodin, oltre a spade, frustini, artigli e pistole potenziate, sarà possibile equipaggiare la nostra Bayonetta con una serie innumerevole di gadget, alcuni utili ai fini del gameplay, altri di semplice ornamento. La versione WiiU dà inoltre la possibilità di vestire la nostra Bayonetta con i costumi tipici dei protagonisti di grandi saghe Nintendo: Peach, Link, Metroid, alcuni di questi davvero esilaranti.

Dal punto di vista della longevità, i 18 capitoli, compresi prologo ed epilogo, in cui è divisa l’opera potranno essere completati in circa 12 ore, un valore decisamente sopra la media per il genere di appartenenza. La rigiocabilità è, inoltre, garantita: al termine di ogni sfida, infatti, il giocatore otterrà, a seconda delle sue performance, valutate in base al numero di combo concatenate, al tempo impiegato e ai danni subiti, una ricompensa in aureole, la moneta degli inferi, ed una medaglia di bronzo argento, oro o di platino. La somma di quest’ultime al termine di ciascun capitolo determinerà l’ottenimento di una statua di materiale più o meno pregiato a seconda delle medaglie conquistate. Le aureole che vi sarà possibile raccogliere in una singola run, inoltre, non saranno sufficienti ad acquistare tutte le combo e gli oggetti presenti nel gioco e tale elemento costituirà sicuramente uno dei motivi principali che vi spingeranno a cominciare una seconda campagna. Rispetto alla versione originaria, non è mutato neanche il sistema di salvataggio che vi costringe a ricominciare l’intero capitolo nel caso non foste riusciti a completarlo: una scelta francamente incomprensibile anche considerando la longevità e la difficoltà del titolo.

Liscio come l’olio

Se è da un po’ che vi interessate di videogames, probabilmente saprete che le due versioni di Bayonetta comparse su PS3 e Xbox 360 sono state realizzate da due team di sviluppo differenti, con risultati decisamente diversi. Per fortuna degli utenti Wii U, Platinum Games ha deciso di affidare il porting di questo capitolo ai BeeTribe Digital Studio, sviluppatori di quella versione Xbox 360 già di riferimento grazie ad un frame rate più stabile, texture di qualità maggiore ed in generale ad un impatto grafico decisamente superiore.

Dal punto di vista tecnico la versione Wii U si avvicina molto a quella Xbox 360, riuscendo, sotto alcuni aspetti, addirittura a superarla.  La versione Wii U, infatti, sebbene non possa vantare la palette cromatica e la profondità di campo della versione Xbox 360, oltre ad alcuni effetti particellari che nella versione Nintendo sembrano essere spariti, si avvantaggia di texture meno compresse e di un sistema di ombre più dettagliato. L’utilizzo più massiccio del V-Sync, che ha eliminato del tutto il tearing di cui, sebbene in maniera decisamente inferiore rispetto alla versione PS3, anche la versione Xbox 360 soffriva, unitamente a tempi di caricamento inferiori, rendono l’esperienza di Bayonetta su Wii U decisamente superiore rispetto a quella avuta su altre console.

E’ soprattutto però sul frame rate, elemento essenziale per un gioco che fa della frenesia la sua arma principale, che la console Nintendo fa valere la sua più giovane età e il maggior numero di cavalli sotto il cofano. Sebbene la risoluzione di 720p non sia cambiata, Wii U riesce a garantire con maggiore costanza i 60fps in praticamente ogni circostanza, forse grazie anche all’eliminazione di alcuni dettagli di secondo piano presenti nella versione Xbox 360. Certo da una console next gen ci si sarebbe potuti aspettare decisamente di più, ma non bisogna dimentare che si tratta pur sempre di un porting e non di un remake del primo capitolo.

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Commento finale

L’arrivo di Bayonetta 2 e del porting del primo capitolo su Nintendo Wii U ha sicuramente rappresentato una delle notizie più importanti degli ultimi mesi nel mondo Nintendo, non soltanto perché il titolo originale può essere considerato come un caposaldo del genere action, ma anche perché ha dimostrato che, sebbene spinta dall’aiuto economico della casa madre, anche Wii U può rappresentare un palcoscenico importante per titoli third party di un certo livello, sin ora latitanti sulla console. La qualità di questo porting, unita alla originaria bontà del titolo e soprattutto alla possibilità di ottenerlo (quasi) gratuitamente acquistando la versione First Print di Bayonetta 2, ci spingono a consigliarvene senza alcun dubbio l’acquisto, naturalmente in bundle con il secondo capitolo sviluppato in esclusiva per Wii U.

Pro Contro 
– Frenetico, difficile, esaltante, in una parola: Bayonetta
– Tecnicamente superiore alla versione Xbox 360
– Rigiocabilità garantita
– Sistema di salvataggio incomprensibile
– E’ un porting, non un remake
  Voto Globale: 90 
 
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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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