Recensione Mass Effect 2


Se Shephard cade l’umanità è perduta

L’anno è il 2150, esattamente due anni dopo gli eventi narrati nel primo capitolo che videro la sconfitta dell’ex spettro (una sorta di èlite del consiglio spaziale) Saren e dei suoi Geth, tutti comandati dai temibili Razziatori che ogni 50.000 anni tornano nella galassia per fare pulizia di tutte le specie viventi. L’astronave Normandy, capeggiata dal carismatico protagonista Shepard, è impegnata in una missione di routine per conto del consiglio in uno dei tanti sistemi ancora infestati dai Geth.

mass-effect-2-screen-008_150_84_87Qualcosa però va storto: una nave di origini sconosciute e dimensioni mastodontiche attacca l’eroico equipaggio che, nonostante gli abili tentativi del pilota Joker, viene colpita duramente e totalmente distrutta in una delle sequenze introduttive più belle e spettacolari che la storia dei videogiochi ricordi. E noi ci fermiamo qui, raccontarvi anche solo un centesimo in più della splendida sceneggiatura ideata dal team Bioware sarebbe un delitto imperdonabile per l’enorme lavoro svolto sulla trama: magnifica, incredibilmente matura e dai tratti oscuri, ricca di colpi di scena e con un finale che vi vedrà contare i giorni sino al conclusivo terzo capitolo.

mass-effect-2-screen-017_150_84_87Passiamo dunque a cose concrete, cominciando con la creazione del personaggio. L’editor di inizio campagna permette, come per il predecessore, di modificare tutti gli aspetti possibili del protagonista: da quelli relativi all’aspetto, ad altri più ludici come la classe di appartenenza ed il proprio background storico. Per chi ha giocato il primo capitolo c’è l’interessante possibilità di importare direttamente il proprio salvataggio, in maniera tale che qualsiasi decisione presa durante la precedente avventura abbia un seguito in questo episodio, con tutte le conseguenze del caso. Per chi comunque decidesse di cominciare daccapo, o comunque volesse cambiare classe, sappia che come per il prequel sono disponibili cinque tipologie di personaggio, perfettamente bilanciate a seconda del vostro modo di giocare. La classe del soldato, ad esempio, è dedicata in particolar modo a chi ama sparare senza sosta, e quindi preferisce specializzarsi nel combattimento piuttosto che in altre capacità. Quella dell’adepto funziona invece da totale opposto, dedicata a chi preferisce cimentarsi nell’apprendimento di potenti poteri da combattimento.

Il risultato è garantito. Nonostante, per forza di cose, non abbiamo potuto provare con efficacia tutte le differenziazioni tra le varie specializzazioni differenti, dobbiamo dire che il sistema funziona maledettamente bene, in maniera tale che si riesce ad avere una esperienza ragionata del sistema di combattimento ad anche collegata al proprio allineamento.

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