Recensione Necromunda: Hired Gun

Necromunda: Hired Gun è un prodotto estremamente contradditorio. Curato incredibilmente bene per certi aspetti e incredibilmente male per altri. Scopriamo insieme quali sono le sue forze e le sue debolezze.

Versione testata: PlayStation 4

Le meraviglie del Sottoformicaio

Necromunda: Hired Gun è un gioco sviluppato da Streum On, che ha come ambientazione Necromunda, il popolare scenario creato da Games Workshop come spin-off di Warhammer 40.000. Dato che questa peculiare ambientazione – e il modo estremamente forte e incisivo con cui è riprodotta – rappresenta uno degli elementi cruciali del gioco, sarà bene spendere due parole al riguardo.

Necromunda è un gioco da tavolo tridimensionale tattico, nato come una costola di Warhammer 40.000. In scenari più dettagliati e complessi di quelli proposti dal fratello maggiore, Necromunda mette in scena battaglie tra gang in un ambiente steam/cyberpunk. Tale ambiente rappresenta i bassifondi (e il sottosuolo) di una gigantesca città-formicaio, costruita su uno dei mondi-fabbrica dove si producono le armi e l’equipaggiamento per la Guardia Imperiale e i Marines, atti ad alimentare le crociate dell’Impero contro Caos, Tyranids e altri pericoli dello spazio.

Necromunda

Nel complesso ecosistema di questa gigantesca città-fabbrica si sono fatte strada diverse casate, famiglie che lottano per il potere, per il denaro, per il controllo di mercati ed esportazioni o per le tecnologie bioniche che potenziano ben oltre i livelli dell’umano le facoltà di un individuo. Dai rozzi e brutali Goliath alle matriarcali Escher, passando per i ricchi e raffinati Van Saar, le casate formano delle vere e proprie gang che combattono tra loro per il predominio.

Chi scrive questo articolo ha conosciuto Warhammer 40000 nel 1994 e la sua costola cyber/steampunk, Necromunda, di lì a qualche anno. Il gioco da tavolo era fortemente tattico, ma poneva maggiormente l’accento sulla struttura dell’ambiente: passaggi di metallo, enormi fucine per la lavorazione delle armi, ferrovie, impianti fognari.


Uno scenario riprodotto con estrema fedeltà

La prima cosa che salta all’occhio – e che rimane sotto gli occhi del giocatore per tutta la durata della partita – è l’incredibile fedeltà con cui lo scenario del Necromunda da tavolo è stato riprodotto all’interno del gioco. Non è la prima volta che quest’ambientazione appare in un videogioco. Rogue Factor aveva pubblicato l’anno scorso Necromunda: Underhive Wars, un tattico a turni che riproduceva bene le ambientazioni e i personaggi, ricreando anche uno stile di gioco affine a quello del tavolo con le miniature.

Necromunda: Hired Gun, però, stravolge completamente il genere e trasforma tutto in uno sparatutto in prima persona. E dato che l’ambientazione è estremamente violenta e si presta bene a massacri indiscriminati, smembramenti e spargimenti di sangue, nulla poteva sembrare più adeguato di uno sparatutto “Vecchia Scuola”, che ricorda nella sua struttura generale cose come DOOM o Rage.

Questo però costituisce solo l’impalcatura primaria del gioco, che tenta poi di arricchirsi (come vedremo, senza grande successo) con contaminazioni di altri generi.

Necromunda: Hired Gun

Un mercenario nell’Underhive

Necromunda: Hired Gun è ambientato nel Sottoformicaio, una brulicante comunità dai tratti steampunk popolata da diversi gruppi e fazioni, in cui i mercenari e i cacciatori di taglie hanno sempre molto da lavorare. Dato che il pianeta è un’enorme fabbrica, armamenti di avanguardia e potenziamenti bionici sono all’ordine del giorno.

Inoltre, gli scenari che il gioco propone nei suoi vari livelli rappresentano fabbriche, strutture di smaltimento, fognature, ferrovie di collegamento tra i livelli di produzione, stazioni elettriche e così via. Il tutto con quello stile barocco, grezzo, ricco di tubature, valvole, camminamenti in metallo e forni, caratteristico del genere steampunk.

Il protagonista (di cui è dato decidere il sesso ed eseguirvi una blanda personalizzazione) è proprio un cacciatore di taglie che resta quasi ucciso in seguito ad un incarico andato male. Un individuo molto ricco gli fa salvare la vita e impiantare parti bioniche, che lo trasformano in un super-soldato con abilità e poteri di molto superiori a quelli di un essere umano. Questo “patrono” vuole che il cacciatore continui le indagini in cui era impegnato al momento dell’incidente, anche allo scopo di scoprire chi lo ha ridotto così e vendicarsi.

Da questo momento in avanti il gioco proseguirà su un binario principale, costituito da missioni articolate e ambientate ognuna in uno scenario o mappa diversa. E da una serie di missioni secondarie, ognuna delle quali ha un obiettivo specifico: questo dovrà essere portato a termine in un’arena identica a uno dei livelli che compongono la campagna principale, ma con uno spawn infinito di nemici.

Tra un livello e l’altro ci si muove nell’hub, ovvero l’insediamento principale dove è possibile parlare coi personaggi, modificare armi, acquisire potenziamenti bionici e sviluppare i dialoghi che fanno andare avanti la trama tra una missione e l’altra.


“Necromunda HD”

Quello che colpisce da subito in Necromunda: Hired Gun, sia nell’osservare l’hub, che nel design dei livelli dove si svolgono i capitoli della storia principale è l’estrema fedeltà all’ambientazione e la verosimiglianza.

Per chi conosce bene l’ambientazione creata da Games Workshop, Necromunda: Hired Gun è una gioia per gli occhi, un autentico paese dei balocchi in cui sono rappresentati con estremo dettaglio e dovizia di particolari non solo gli scenari del gioco, ma anche gli abitanti del Sottoformicaio. Casate come gli Orlock, con i loro monocoli  e zaini a reazione; come le Escher, con le loro creste punk e le pitture facciali; o come i Goliath, con i loro martelli e le torreggianti figure fisiche pesantemente infarcite di protesi in metallo, sono rappresentate con estrema cura e fedeltà. In un modo che non manca di far sentire assolutamente a casa l’appassionato.

Come “omaggio” videoludico alla ben nota ambientazione a cui si ispira, Necromunda: Hired Gun centra completamente l’obettivo. E questo è certamente uno dei suoi maggiori punti di forza.


Un apparato tecnico con alti e bassi

Nononstante l’estrema fedeltà al soggetto di riferimento, Necromunda: Hired Gun è ben lontano dallo stato dell’arte del 2021 sotto molti punti di vista: le texture appaiono un po’ datate, così come i modelli. L’illuminazione non è perfetta e gli effetti di armi, esplosioni e simili potrebbero essere migliori.

Ciò che lascia veramente senza fiato, sottolineando il grande impegno che gli sviluppatori hanno messo in questa produzione, sono le fantastiche animazioni delle uccisioni corpo a corpo. Spettacolari, violente, sanguinolente e variegate, incarnano alla perfezione lo spirito dell’ambientazione: sfortunatamente sono un po’ troppo lunghe ed “ingombranti” ai fini di un gameplay che dovrebbe fondarsi sulla velocità e sulla frenesia, ma di questo si discuterà in seguito.

In ogni caso, la parziale debàcle grafica viene più che largamente compensata dalla fedeltà ai modelli “originali” con cui viene riprodotto ogni elemento dello scenario. Gli appassionati, in special modo, passeranno sopra ad una grafica non proprio all’ultimo grido, per apprezzare in pieno il rendimento dell’ “atmosfera generale.”

Anche a livello sonoro il gioco si difende bene, con una colonna sonora heavy metal che ben si adatta al tema del massacro indiscriminato e alla velocità con cui viene messo in scena nelle varie missioni, laddove gli effetti sonori risultano adeguati e abbastanza convincenti. Solo il doppiaggio è in ombra rispetto al resto, con una pessima interpretazione del protagonista e anche gli altri non esattamente al meglio.  

Quello che proprio non va è da ricercarsi prevalentemente in una scarsa ottimizzazione, che porta occasionalmente a perdite di frame particolarmente sgradite nelle situazioni concitate. E in qualche pecca nel sistema di controllo, che non recepisce sempre le interazioni con gli oggetti nei tempi stretti che un gameplay frenetico ed impietoso richiederebbe.

Necromunda: Hired Gun

Era meglio un FPS lineare?

La vera croce e delizia di Necromunda: Hired Gun è rappresentata dal gameplay. La sua parte più audace ed ambiziosa, ma anche quella che dà adito alle critiche più pesanti che gli si può muovere.

Gli sviluppatori di Streum On non si sono accontentati di proporre Necromunda in una veste “inedita”, cioè quella di un FPS. Hanno anche tentato di ibridare la struttura “old school”, particolarmente adatta a questo tipo di ambientazione, con qualche elemento progressivo e “looter/shooter” che oggi va tanto di moda (vedi Outriders, Destiny 2 etc.). Una scelta tanto ambiziosa quanto disastrosa, per i motivi che vedremo a breve.

Le missioni della campagna principale mostrano come Necromunda: Hired Gun funzioni benissimo come “semplice FPS”. Il level design non è per niente dei migliori: la struttura dispersiva e poco chiara delle mappe è però compensata, almeno in questa sede, da appositi “segnalatori di percorso” luminosi. Questi impediscono (neanche sempre, ma a volte) di perdersi nella labirintiche strutture del livello. E’ inoltre apprezzabile il senso di verticalità conferito dalla presenza, tra gli impianti bionici del protagonista, di un rampino col quale raggiungere altezze altrimenti impossibili.

Le missioni sono articolate, gli obiettivi ben concatenati tra loro e le sparatorie, divertenti e frenetiche, si svolgono al giusto ritmo e con grande adrenalina. La presenza di un vasto arsenale e di poteri bionici è accompagnata anche da un ulteriore elemento di varietà: il mastino.

Necromunda: Hired Gun

Il miglior amico del cyborg… e i suoi nemici giurati!

Il protagonista è infatti accompagnato da un cane che, come lui, può essere potenziato bionicamente e che può essere evocato per brevi periodi (prima di sparire e ritornare, in seguito, trascorso un certo periodo di ricarica): il cane può fiutare i nemici, segnalandone la presenza anche quando sono nascosti dietro ostacoli. Può inoltre partecipare attivamente alla lotta aggredendo i nemici, atterrandoli o tenendoli fermi mentre il protagonista li crivella di colpi o li raggiunge per trafiggerli e pugnalarli con i suoi inserti metallici.

A questa struttura di base Streum On ne ha voluta sovrapporre una a carattere progressivo. Nel corso dei livelli è possibile trovare delle casse contenenti nuove armi, oppure è possibile acquistare queste ultime in un negozio dell’hub. Le armi hanno diversi livelli di rarità e possono essere personalizzate in modo molto completo con accessori quali canne, mirini, stabilizzatori e persino “pendenti portafortuna” per modificarne le caratteristiche e formare così un proprio stile  di gioco.

Il problema è che questo sistema è fumoso, farraginoso, poco intuitivo e – inutile dirlo – sottoutilizzato. In uno sparatutto frenetico, che fa di adrenalina e ritmo incalzante i suoi punti di forza, non c’è tempo di pensare alla tattica, di soffermarsi sulla portata del rinculo o sulla maneggevolezza delle armi. E ritrovarsi a “doverlo fare per forza”, per mantenersi al passo con la difficoltà delle missioni, diventa noioso, pesante e a tratti frustrante. Si finirà rapidamente per prendere ogni arma così come ci viene presentata e ignorando qualsiasi opportunità di modifica: se non è adatta, basterà sostituirla con la successiva.

Necromunda: Hired Gun

Ma sì, mettiamoci anche un po’ di “Deus Ex”

Oltre alla personalizzazione delle armi, il protagonista potrà potenziare i propri impianti bionici per migliorarne la resa o acquisire delle “abilità speciali” da usare in battaglia e che possono essere riutilizzate dopo un certo periodo di tempo. Questo consente, ad esempio, acrobazie come il doppio salto o l’utilizzo del rampino per raggiungere altezze inaccessibili; o la possibilità di sfruttare un occhio bionico per migliorare la mira e la precisione delle armi da fuoco.

Con i soldi guadagnati dalle taglie o dalla vendita del bottino trovato, si potranno acquisire nuovi impianti bionici oppure… potenziare il proprio amico. Anche il mastino, infatti, può ricevere potenziamenti bionici per migliorare il fiuto, le capacità aggressive o la sua tolleranza al danno ricevuto e il tempo di richiamo.

Oltre alla relativa inutilità dell’apparato di progressione e potenziamenti, il gioco soffre anche di una pessima gestione del “tutorial”. Per il grado di complessità che si è voluto dare alla struttura dell’armamento, agli accessori e alle capacità bioniche le spiegazioni sono assolutamente insufficienti e, in qualche caso, fuorvianti. Ci si ritrova a non aver compreso dinamiche che dovrebbero essere basilari o addirittura a non capire come si faccia ad acquistare un medikit! La cosa è decisamente frustrante.

E questa sensazione di “abbandono” si ripete anche su campo. Come si è accennato, il design delle mappe risulta carente, dispersivo e il ritmo incessante delle sparatorie viene spesso spezzato da lunghi periodi “morti”, in cui il giocatore brancola nel buio alla ricerca del percorso, della strada da seguire o anche solo di un’indicazione sulla stessa. Persino le magnifiche animazioni del corpo a corpo sono troppo lunghe e spezzano il ritmo di una sparatoria, rendendo tutto confusionario e caotico.

Necromunda: Hired Gun

Missioni secondarie da incubo

Ma il vero tallone d’Achille di Necromunda: Hired Gun sono le sue missioni secondarie. Sulla carta, il sistema proposto è abbastanza interessante, perché le missioni secondarie sono istanze a difficoltà variabile (e selezionabile in base al tipo di ricompensa che si vuole ottenere), che prevedono compiti specifici, abbastanza variegati e ripetibili quante volte si vuole.

In Necromunda: Hired Gun una missione secondaria, oltre a estendere il contenuto e prolungare la longevità del gioco, dovrebbe (e il condizionale è d’obbligo) essere l’ideale per “farmare”, guadagnare soldi, oggetti (le casse sono presenti anche nelle missioni secondarie) e sviluppare il proprio personaggio tra una missione principale e l’altra. Inoltre, ogni incarico secondario è commissionato da una fazione a danno di un’altra e questo introduce un sistema di reputazione tanto esteso quanto lo sono le numerose fazioni del gioco.

Queste missioni, però, sono caratterizzate da un’unica, vera e straziante parola d’ordine: casualità. Lo scadente level design qui raggiunge proporzioni endemiche, perché vengono meno i “segnalatori di percorso” che costituivano l’unica ancora di salvezza per impedire al giocatore di perdersi nei labirintici meandri delle orrende mappe di Necromunda: Hired Gun.

Senza una conoscenza millimetrica di ogni mappa, il  giocatore si ritroverà a brancolare alla cieca alla ricerca del percorso da seguire. Gli obiettivi visualizzati sull’HUD non sono di nessun aiuto dato che quei segnali non tengono conto degli ostacoli da aggirare e dei percorsi obbligati. Il tutto accade proprio mentre orde incessanti di nemici che non finiscono mai si riversano addosso al protagonista, impedendo così anche il minimo sforzo per concentrarsi sulla ricerca di una strada, una scala o un cunicolo che possa condurre verso l’obiettivo.

Necromunda: Hired Gun

Sì: era meglio lineare!

Questo frustrante carosello è aggravato da una scarsità di risorse (che non sono scarse di per sé, ma lo diventano a fronte di nemici che non smettono mai di arrivare) e dal fatto che la perdita di frame nelle sequenze di corpo a corpo trasforma queste ultime nel caos più totale, in cui ci si ritrova a premere furiosamente pulsanti a casaccio senza nemmeno capire se… si è usciti vivi o meno dagli scontri. Si può solo continuare a sparare e sperare, nel disperato tentativo di imboccare, per pura fortuna, la strada giusta.

Un disastro completo che, unito alla relativa inutilità del loot (ad eccezione delle armi più potenti, che comunque possono essere trovate durante le missioni principali) porta il giocatore a trascurare, se non altro per la sopravvivenza del proprio fegato, proprio la parte del gioco che doveva essere più interessante e variegata: gli incarichi secondari e il potenziamento dell’arsenale.

Si può senza dubbio affermare che questo apparato così male orchestrato e realizzato nuoce gravemente all’esperienza di gioco complessiva, che avrebbe funzionato molto meglio se Necromunda: Hired Gun fosse stato un semplice e lineare sparatutto vecchia scuola, con una trama di second’ordine ma non proprio da buttare: che è ciò che la struttura delle missioni principali suggeriva.

In questo stato, Necromunda: Hired Gun finisce per non essere né carne né pesce. E per presentare una struttura sovrabbondante e farraginosa, che distoglie il giocatore dalle uniche cose divertenti che ci sono nel gioco: le sparatorie ignoranti e piene di sangue e il fascino dell’ambientazione, accuratamente riprodotta. Perdere tempo dietro alle abominevoli missioni secondarie e al bottino per potenziare l’arsenale è solo un dispersivo e improduttivo (oltre che poco divertente) spreco di risorse.

Necromunda: Hired Gun

Commento finale

Necromunda: Hired Gun è un gioco ambizioso e tecnicamente discreto, che riesce molto bene in alcune cose e  molto male in altre. Pur offrendo un’eccellente rappresentazione dell’ambientazione a cui si ispira e un frenetico gameplay ricco di sparatorie divertenti, di adrenalina e di smembramenti sanguinolenti, si perde in una struttura farraginosa e sovrabbondante da “looter shooter”, noiosa e spiegata male.

E in contenuti secondari decisamente poco ispirati e progettati malissimo, intrisi di frustrante casualità. Nel suo stato finale, Necromunda: Hired Gun è un gioco che può essere gustato al meglio andando dritti alla meta. Proseguendo solo lungo il percorso principale e ignorando completamente tutti gli elementi di “arricchimento” che gli sviluppatori vi hanno introdotto con le (buone) intenzioni di renderlo elaborato e aumentarne la varietà di contenuti.

Necromunda: Hired Gun è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X e PC.

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7.5

Estremamente fedele, ma migliorabile


Necromunda: Hired Gun è un gioco ambizioso e tecnicamente discreto, che riesce molto bene in alcune cose e  molto male in altre. Pur offrendo un'eccellente rappresentazione dell'ambientazione a cui si ispira e un frenetico gameplay ricco di sparatorie divertenti, di adrenalina e di smembramenti sanguinolenti, si perde in una struttura farraginosa e sovrabbondante da "looter shooter", noiosa e spiegata male.

E in contenuti secondari decisamente poco ispirati e progettati malissimo, intrisi di frustrante casualità. Nel suo stato finale, Necromunda: Hired Gun è un gioco che può essere gustato al meglio andando dritti alla meta. Proseguendo solo lungo il percorso principale e ignorando completamente tutti gli elementi di "arricchimento" che gli sviluppatori vi hanno introdotto con le (buone) intenzioni di renderlo elaborato e aumentarne la varietà di contenuti.


PRO

    - Estrema fedeltà all'ambientazione
    - Sparatorie divertenti e frenetiche
    - Buona colonna sonora
    - Missioni principali ben strutturate

CONTRO

    - Sistema di loot 'n shoot ridondante e invasivo
    - Livelli mal progettati
    - Occasionale, ma fastidiosa perdita di frame
    - Missioni secondarie totalmente casuali e frustranti
Alessandro "Arcangelo" Verso
Alessandro "Arcangelo" Verso
Dopo aver attraversato l'Abisso come Raziel ed esserne uscito molto più forte (ma anche più brutto) di prima, ha ripreso la sua passione per i videogiochi a 360°: giocare, commentare, scrivere. PCista convinto, si addentra sempre con cautela in una "Next Gen" di console.

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