Recensione PXN V9 Gen 2, un volante entry-level non pensato per chi vuole sfrecciare in pista

Il volante PXN V9 Gen 2 è una delle ultime novità di questi mesi nel settore delle periferiche per simulazioni di guida entry level, ed è un prodotto che promette di soddisfare le esigenze degli appassionati di corse, soprattutto dai neofiti e dei casual gamers. In questa recensione, analizzeremo le sue caratteristiche principali, il design, le prestazioni, e la facilità di utilizzo, cercando di offrire un quadro completo delle sue qualità e dei suoi difetti (che vi anticipiamo, non sono pochi). Il volante è attualmente disponibile su Amazon.it, al prezzo di 179,99 €.

Confezione di vendita

  • Volante V9 Gen 2
  • Pedali con effetto Hall
  • Cambio 6+R
  • 2 morsetti per l’aggancio
  • Cavo Type-C a Type-A (x2)
  • Cavo Micro USB a Micro USB-A
  • Manuale utente

Design e qualità costruttiva

Il design del PXN V9 Gen 2 si presenta sobrio ed elegante, con una struttura robusta e materiali di buona qualità. Il volante è ricoperto da un rivestimento in pelle sintetica in TPE, che offre una presa confortevole e antiscivolo, anche durante le sessioni di gioco più intense. Le cuciture sono ben fatte, e il volante appare solido e duraturo. Il diametro del volante è di 28 cm, una misura che si adatta bene alla maggior parte delle mani e che garantisce un buon compromesso tra maneggevolezza e realismo. Il supporto per il volante è realizzato in plastica resistente, ma la base è abbastanza leggera, il che lo rende facile da spostare e riporre. La struttura complessiva (parliamo di circa 3kg) sta a significare che non occupa troppo spazio sulla scrivania o su un eventuale cockpit dedicato. Sulla parte anteriore, troviamo anche dei LED frontali, uno dei quali assume una determina colorazione in base alla piattaforma collegata, gli altri due – invece – relativi ai valori in tempo reale di freno/acceleratore. Insomma, il design del PXN V9 Gen 2 – nel complesso – rappresenta un buon equilibrio tra estetica e funzionalità.

Montaggio e configurazione

Il montaggio del PXN V9 Gen 2 è piuttosto semplice e intuitivo. La base del volante è dotata di una ventosa e di morsetti per fissarlo saldamente a una scrivania o a un tavolo. Il sistema di ventose si è rivelato efficace per garantire una presa stabile durante l’uso, ma chi ha una scrivania più sottile potrebbe preferire l’uso dei morsetti per un montaggio più sicuro. Soluzione ideale anche per l’aggancio ad un cockpit (come nel nostro caso). La regolazione dell’angolo di inclinazione del volante è anch’essa abbastanza semplice, grazie alla possibilità di inclinare il volante per adattarlo meglio alla propria postura di guida.

In termini – invece – di connessione al PC o alla console da gioco, anche chi non ha mai posseduto un volante da corsa, non avrà alcun tipo di problema. Le porte sono posizionate sul retro della base del volante. Nello specifico, i pedali vanno collegati nell’apposita porta “pedal”, il cambio manuale (qualora aveste intenzione di utilizzarlo) nella porta shifter, il controller nella porta “controller” e infine – l’ultimo cavo – va direttamente nella porta “PC/console”. In questo modo avrete connesso tutto quello che è necessario per godervi l’esperienza di guida.

Per quanto riguarda la configurazione software, PXN fornisce un’applicazione (PXN Wheel) che permette di personalizzare il volante in base alle proprie preferenze e anche per determinati titoli come ad esempio Euro Truck Simulator 2 o Farming Simulator. L’applicazione consente di modificare i parametri relativi alla intensità della vibrazione, ai pulsanti, l’illuminazione LED e altri utili parametri per ottenere la miglior esperienza di gioco possibile. L’interfaccia dell’applicazione è abbastanza intuitiva, anche per chi non ha molta esperienza con i volanti da simulazione. L’app PXN Wheel è disponibile su Android e iOS; nessuna applicazione per PC.

Prestazioni e feedback di guida

Una delle caratteristiche principali di un volante da gioco è la sua capacità di riproporre un’esperienza quanto più simile a quella di guida reale. Capiamo che la sua natura “ibrida” abbia obbligato l’azienda a fare più di qualche sacrificio. Il volante non presenta il force feedback ma bensì la vibrazione adattativa a doppio motore che dovrebbe – almeno teoricamente – offrire un’esperienza di guida coinvolgente e realistica (parliamo di guida in pista). Le vibrazioni – riprodotte attraverso la vibrazione adattiva – durante la guida su superfici diverse (come asfalto, sabbia, ghiaia) sono state un po’ (tanto) altalenanti il che ha influito sul feeling di controllo. Quando si procede in linea retta non si avverte alcuna vibrazione, ma quando si inizia a curvare, l’utente potrà percepire cosa sta sperimentando l’auto guidata. Sebbene non possa simulare nulla di simile a ciò che fanno i volanti più costosi, è sempre meglio che non avere tale caratteristica. Tuttavia, usare questo volante per cercare di essere competitivi in ​​pista è difficile se non impossibile e vi garantiamo che sarete in netto svantaggio nella maggior parte dei titoli motoristici. In pista, il motore a vibrazione riesce a malapena a far capire cosa sta facendo la propria auto, quindi si è costretti ad affidarsi quasi esclusivamente a segnali visivi, qualcosa che non è solo irrealistico ma anche impegnativo in termini di concentrazione. Ci sono state innumerevoli volte durante i test in cui abbiamo perso il controllo in posti in cui non ci saremmo aspettati che accedesse, semplicemente perché non ricevendo segnali chiari dal volante non siamo riusciti ad apportato “prontamente” le correzioni giuste per rimanere in pista. Peggio ancora, se le prestazioni sul tracciato ci sono sembrate un tantino limitate, il design più piccolo del volante (che ribadiamo abbiamo comunque trovato comodo e confortevole), la sua inclinazione e i suoi morsetti da tavolo – soprattutto questi due aspetti – non hanno aiutato. Grandi e ingombranti nel design, i morsetti da tavolo ci hanno intralciato portandoci a sbattere il ginocchio innumerevoli volte nel tentativo di premere la frizione o il freno. Questo non solo ha reso la guida estremamente scomoda ma anche a tratti dolorosa. Come se non bastasse, il design della wheelbase fa sì che il volante sia angolato come se si stesse guidando un camion o un autobus. Siamo riusciti ad attenuare (seppur minimamente) questo problema sul nostro cockpit regolando la seduta e la relativa piastra di appoggio (avendo comunque le braccia troppo in alto rispetto alla posizione corretta che avremmo dovuto assumere), ma la stragrande maggioranza delle persone – che non possiede un cockpit – e che lo useranno quindi su una scrivania/tavolo, dovranno cercare di adattarsi alla meglio.

Altresì questo volante ha una rotazione minima di 270° e massima di 900° (selezionabile attraverso l’apposito interruttore frontale); in particolar modo, la rotazione fino a 270° è ideale per giochi che richiedono maggiore reattività nelle sterzata come F1 24 o Forza Horizon, quello da 900° se l’angolo di curvatura è più ampio, quindi per camion e autobus. Proprio con riferimento a quest’ultimo, uno dei target obiettivo del PXN V9 Gen 2 sono i giocatori occasionali proprio di simulatori di camion che non hanno necessariamente bisogno del force feedback e vogliono solo un pacchetto economico che offra ciò di cui hanno bisogno. Il V9 Gen 2, con il suo volante in stile camion/autobus e il cambio a H, sembra una scelta decisamente valida, nulla a che vedere con le problematiche riscontrate in pista.

Il PXN V9 Gen 2 grazie alla sua funzionalità plug-and-play è compatibile con una vasta gamma di piattaforme, tra cui PC, Xbox One, PlayStation 3 e 4 e con Xbox Series X/S. La configurazione di default per la maggior parte delle piattaforme consente di utilizzare il volante senza bisogno di armeggiare con le impostazioni. Il software incluso consente una buona personalizzazione. Abbiamo optato per test prettamente su PC e Xbox Series X per vedere se davvero il volante fosse plug-and-play come dichiarato da PXN. L’installazione è stata per lo più fluida. Nello specifico, è bastato collegare il controller al volante e la base del volante alla console e via. Tuttavia, abbiamo riscontrato qualche problematica, come il controller Xbox One collegato con il cavo di tipo A che non rispondeva agli input; stessa cosa per il volante, che improvvisamente non dava alcun segno di vita quasi come se fosse bloccato. Problematiche risolte, semplicemente staccando e riattaccando i relativi cavi. Testato in titoli come F1 2024, Forza MotorsportGRID Legends, la precisione del volante è risultata discretamente buona e affidabile, ma senza il force feedback è stato impossibile – non percependo il comportamento dell’auto – andare oltre, il che ha limitato tantissimo la nostra esperienza. Decisamente approvato in Euro Track Simulator 2, dove non abbiamo avuto alcun problema di sorta.

Nel caso vi steste domandando se fosse compatibile con PS5, la risposta è si. Teoricamente non lo sarebbe ma sfruttando le stesse modalità di connessione con Xbox Series X, ma invece di collegare il controller Xbox abbiamo collegato il DualSense, il volante ha funzionato – seppur con qualche fenomeno di disconnessione – con PS5 e Gran Turismo 7.

In definitiva, la nostra esperienza di utilizzo su PC così come su Xbox Series X è stata un po’ dicotomica; altamente problematica ed imprecisa, lato racing game, tranquilla, rilassante e precisa, su strada. Senza dover scaricare alcun software (cosa che abbiamo fatto soltanto successivamente), il volante è stato immediatamente riconosciuto il che ci ha piacevolmente sorpreso. A nostro giudizio, per la maggior parte degli utenti, le opzioni di personalizzazione e la compatibilità con le principali piattaforme rendono questo volante una scelta discreta per il gioco casuale e per gli appassionati che vogliono provare “l’ebrezza” di un volante.

Pedaliera

Realizzata quasi interamente in plastica, questo set a tre pedali (da sinistra a destra, troviamo frizione, freno e acceleratore) tutti dotati di sensori magnetici Hall per tenere conto della forza del piede, presenta un interessante pedana pieghevole che si estrarre per l’appoggio del tallone, caratteristica piuttosto rara in prodotti di questa fascia. Il design non è male, con la superficie dei pedali realizzate in metallo e varie texture e finiture su tutta la scocca e il poggiapiedi. I pedali non possono essere regolati e il loro angolo piuttosto ripido – così come la distanza ravvicinata – rende la spinta verso il basso più difficoltosa di quella che ci saremmo aspettati. Ciò ha impattato – tanto per cambiare – pesantemente sulle prestazioni in game. Trovata la “giusta posizione”, quindi superato lo scoglio dell’inclinazione, abbiamo avuto la sensazione che i pedali fossero un po’ “molli” in termini di resistenza e piuttosto facili da spingere verso il basso. Ci siamo ritrovati – in diverse occasioni – a premere o semplicemente a sfiorare un pedale che in quel momento non necessitava di essere premuto, il che ha reso particolarmente complesso modulare con precisione i nostri input. Anche la cosiddetta scalata “punta-tacco” l’abbiamo trovata particolarmente scomoda e difficile a causa dell’angolazione eccessiva dei pedali. Quindi, in definitiva, la nostra esperienza con questi pedali – almeno sulla pista – è stata dimenticabile, su strada e con la giusta calma, è parso quasi di guidare un veicolo normale. L’unico vero vantaggio si ha quando li si confronta – almeno sulla carta – con le proposte della concorrenza, il più delle volte – considerando la stessa fascia di prezzo – presentano un set di due pedali completamente in plastica.

Cambio

Passando al cambio con schema ad H, è rimasto pressoché invariato rispetto all’ultima generazione ed è quasi identico a quello presente sul PXN V99, con la differenza che presenta una copertura in gomma invece della classica forma ad H. Dotato di un meccanismo a 6 marce + la retromarcia azionabile premendo il cambio verso il basso e inserendolo nella fessura della sesta marcia, questo cambio offre una buona versatilità tant’è che può adattarsi tranquillamente anche per i simulatori di camion o autobus. Dietro la leva ci sono due pulsanti. Uno serve per cambiare marcia tra alta e bassa e l’altro per azionare il freno a mano. Entrambi possono essere assegnati ad altre funzioni. Montarlo su una scrivania è semplicissimo grazie al comodo morsetto che – a dire il vero – ha fatto un ottimo lavoro nel tenerlo fermamente in posizione. Sebbene la qualità generale delle plastiche di questo cambio sia un po’ scadente tanto da farlo sembrare quasi un giocattolo, alla fine fa il suo. In pista, i cambi sbagliati sono stati piuttosto frequenti a causa della spaziatura ravvicinata e della corsa corta, ma in generale, siamo stati in grado di inserire le marce e di avere – seppur con grandi riserve – la sensazione di guidare in manuale. Positiva l’esperienza su strada, dove la mancanza di frenesia ci ha portato ad inserire gli innesti, il più delle volte, in maniera precisa. Una cosa che non siamo riusciti a comprendere è del perché PXN abbia scelto una copertura in gomma così scadente per questo cambio piuttosto che adottare la forma ad H del V99. Sembra quasi un passo indietro e soprattutto antieconomico, poiché immaginiamo che produrre due modelli diversi ma estremamente simili (in termini di funzionalità) sia più costoso. Un’altra stranezza è che questo cambio è dotato di una connessione USB Type-C pensata per collegarlo solo alla parte posteriore della base del volante, a differenza dell’altra versione, che può essere utilizzata anche indipendentemente. Considerando che il cambio è solo una parte del pacchetto ed è qualcosa che i concorrenti non offrono (se non separatamente), possiamo lamentarci fino ad un certo punto.

Ergonomia e comfort

Il comfort durante l’uso prolungato è un altro fattore cruciale per i volanti da gioco, e il PXN V9 Gen 2 non delude in questo campo. Il rivestimento in pelle sintetica garantisce una presa solida e confortevole, mentre il diametro del volante – seppur piccino – è comunque perfetto per essere maneggiato con facilità. Anche dopo ore di gioco, non abbiamo avvertito un’eccessiva fatica alle mani o ai polsi, il che rende il volante adatto – al netto di quanto abbiamo detto nei paragrafi precedenti – anche per sessioni di gioco più lunghe. I pulsanti sono ben posizionati e facilmente raggiungibili (sebbene il feedback offerto sia un po’ plasticoso), anche senza dover distogliere troppo l’attenzione dalla guida. Il volante è dotato di diversi pulsanti programmabili e un cambio sequenziale a paddle, che possono essere personalizzati in base alle esigenze del giocatore. Questa caratteristica è particolarmente utile per gli appassionati di simulazioni di guida, che richiedono un controllo preciso e rapido durante le gare. I paddle del cambio sono fatti di una plastica molto sottile che si flette facilmente se si applica la forza sui punti esterni, il D-pad non ha feedback direzionale e i pulsanti sembrano praticamente senza vita quando vengono premuti.

Commento finale

Nel complesso, il PXN V9 Gen 2 è un discreto volante entry-level prettamente pensato per i novizi e i casual gamer che vogliono provare un’esperienza di guida differente rispetto a quella proposta dal classico controller. Purtroppo il prezzo di 179,99 € lo troviamo veramente eccessivo per quello che questo volante ha da offrire; a partire dalla mancanza del force feedback (sostituito da un altalenante motore a vibrazione che riesce solo parzialmente a compensare), passando per i pulsanti privi di vita, una pedaliera non propriamente eccezionale e qualche lieve incertezza in termini di connessione. Insomma, per i principianti o per i videogiocatori occasionali, il PXN V9 Gen 2, potrebbe anche andar bene, soprattutto per chi vuole sperimentare la guida tranquilla e compassata su camion e autobus; sconsigliato – invece – per chi è appassionato di racing game ed è alla ricerca di una soluzione economica per sfrecciare in pista. Per quest’ultimi sul mercato ci sono soluzioni decisamente più performanti.

6.8

PXN V9 Gen 2


Nel complesso, il PXN V9 Gen 2 è un discreto volante entry-level prettamente pensato per i novizi e i casual gamer che vogliono provare un'esperienza di guida differente rispetto a quella proposta dal classico controller. Purtroppo il prezzo di 179,99 € lo troviamo veramente eccessivo per quello che questo volante ha da offrire; a partire dalla mancanza del force feedback (sostituito da un altalenante motore a vibrazione che riesce solo parzialmente a compensare), passando per i pulsanti privi di vita, una pedaliera non propriamente eccezionale e qualche lieve incertezza in termini di connessione. Insomma, per i principianti o per i videogiocatori occasionali, il PXN V9 Gen 2, potrebbe anche andar bene, soprattutto per chi vuole sperimentare la guida tranquilla e compassata su camion e autobus; sconsigliato - invece - per chi è appassionato di racing game ed è alla ricerca di una soluzione economica per sfrecciare in pista. Per quest'ultimi sul mercato ci sono soluzioni decisamente più performanti.

PRO

Design sobrio ed elegante | Pedaliera a tre pedali e cambio 6+1 inclusi nella confezione di vendita | comfort e buona maneggevolezza | rotazione fino a 900° che lo rende ideale per chi vuole guidare camion e autobus ...

CONTRO

... decisamente sconsigliato (pur essendoci la rotazione s 270°) per chi vuole correre in pista | Force Feedback assente | pedaliera che non ci ha entusiasmato | alcune plastiche sono davvero di bassa qualità in particolar modo quelle del cambio |

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

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