Recensione The Solus Project

Ultima speranza per l’umanità

Uscito poco più di un anno fa su PC e Xbox One, arriva finalmente anche su PlayStation 4  The Solus Project, con supporto totale anche al PlayStation VR.

The Solus Project potremmo definirlo come un mix di vari generi: prendete un survival in prima persona, mettetelo in un contesto spaziale, con un pianeta alieno da esplorare, elementi horror e d’avventura, e condite il tutto con una narrativa che sarà il punto focale dell’intera opera. Le premesse sono veramente ottime, e dopo parecchie ore di gioco passate in sue compagnia, siamo pronti a dire la nostra su The Solus Project.

Misteri, segreti ed un pizzico di sopravvivenza

L’umanità è sul punto di estinguersi, la Terra ormai è stata distrutta e noi, insieme a pochi altri sopravvissuti, avremo il compito di cercare un nuovo pianeta abitabile per farne la nostra nuova casa. La ricerca, però, è stata infruttuosa, ma mentre stiamo sorvolando uno dei pianeti candidati a sostituire la Terra, la nostra nave spaziale viene colpita da un oggetto non identificato, che ci costringe ad attuare un disperato atterraggio di fortuna. Questo l’incipit della nostra avventura in The Solus Project, dove appunto il “Progetto Solus” non è altro che una missione spaziale, disperata, nata con lo scopo di dare un nuovo futuro al genere umano.

Una volta iniziato il gioco ed aver assistito allo schianto della nostra astronave saremo gli unici sopravvissuti su di un pianeta apparentemente deserto, di nome Gliese-6143-C. Un pianeta che per l’appunto sembra disabitato, ma che in realtà nasconde un grande segreto, che avremo modo di scoprire proseguendo nella nostra avventura. Questa ricerca misteriosa, unita all’obiettivo principale di fare rapporto su quanto sta accadendo su Gliese-6143-C, ci accompagnerà per tutta la durata del gioco, riuscendo sempre a tenere alta la tensione narrativa.

Completata la prima fase del gioco, che fungerà da tutorial, saremo costretti a sopravvivere, cercando riparo e risorse in giro per il pianeta, tenendo conto della stanchezza del nostro personaggio (ore di sonno), la temperatura, la fame e la sete, tutte statistiche visibili facilmente grazie ad un comodo tablet in nostra dotazione. Se la struttura narrativa ci ha convinto, ciò che ci è piaciuto meno è stata proprio la componente survival del titolo. Dopo qualche ora di gioco infatti, grazie alla gran quantità di risorse (cibo ed acqua) disponibili sul pianeta, questa meccanica perde decisamente importanza, divenendo quasi del tutto marginale.

Anche la fase esplorativa meritava sicuramente una maggior cura; per proseguire nella nostra avventura infatti, dovremo spesso superare dei piccoli enigmi, (per nulla ispirati) che sfocieranno quasi sempre nel costringerci ad un lungo e noioso backtracking per attivare meccanismi distanti che ci permetteranno di proseguire.

Lo splendore dello spazio

Graficamente parlando, nonostante la natura indie del titolo, siamo di fronte ad un ottimo risultato. The Solus Project è realizzato sfruttando l’Unreal Engine 4 (e si vede!), la grafica è sicuramente uno degli elementi migliori della produzione, nonostante qualche texture non propriamente al top e ad alcune ambientazioni non ispiratissime. Ottimo il sistema di illuminazione che ci permette in determinate occasioni di ammirare suggestivi scorci del pianeta, risultando dannatamente affascinante grazie anche ad un effettistica finemente realizzata. Piogge torrenziali, uragani, neve, tempeste di meteoriti, sono tutti eventi naturali che si abbatteranno sul pianeta Gliese, donando al giocatore uno scenario vario e suggestivo.

Discreto Il comparto audio, che sarà prevalentemente composto da suoni naturali e musiche che si adattano perfettamente alla natura esplorativa del titolo. Nota dolente, il gioco è completamente in inglese, senza alcun sottotitolo in italiano. Segnaliamo inoltre una scelta bizzarra per quanto riguarda la periferica PlayStation VR. Il gioco è totalmente fruibile con il caschetto in realtà virtuale di Sony, ma purtroppo per poter giocare il titolo in questa modalità dovrete per forza usare i PlayStation Move, in quanto inspiegabilmente il gioco non supporta il Dualshock 4 abbinato al visore.

Commento Finale

The Solus Project è in titolo sicuramente interessante, capace di riunire al suo interno un buon numero di generi di gioco diversi, pur non eccellendo in nessuno di essi. Ciononostante, il titolo risulta nel complesso un esperienza interessante e suggestiva (meglio ancora se giocata in VR) grazie anche ad una narrativa valida e per nulla banale.

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Luca Farnesi
Luca Farnesi
Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, cresciuto insieme a Nintendo e Playstation, considera il videogioco come la forma di intrattenimento perfetta. Nutre un profondo interesse verso il Giappone, sperando di poterlo visitare il prima possibile. Oltre ai videogiochi coltiva la passione per gli Anime e Manga, un completo nerd praticamente!

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