Recensione Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction

Nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia dell’ingresso di Ubisoft+ all’interno dell’Xbox Game Pass, che immediatamente tutti gli abbonati hanno avuto la possibilità di giocare al nuovo capitolo della famosa saga FPS, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction. L’ultima fatica dello sviluppatore francese è comunque disponibile su Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X/S, PlayStation 5, Microsoft Windows, Google Stadia, Amazon Luna.


Versione testata: PC


Quello che sarebbe dovuto essere uno spin off stand-alone di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, chiamato Quarantine, ma che non ha mai visto la luce e che a distanza di qualche anno è evoluto, cambiando nome in Extraction, è l’effettiva chiusura di un cerchio che Ubisoft teneva aperto oramai da diversi anni.

Scopriamo insieme nel dettaglio cosa è in pratica Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction, e quanto buono sia effettivamente il risultato finale.

La storia

Narrativamente parlando Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è quanto ci saremmo aspettati né più né meno. Sia a livello di incipit, che di sviluppo, la storia è piuttosto tritta e costituisce solo il filo conduttore tra le varie fasi di gameplay.

La terra è stata invasa dall’ennesima sconosciuta razza aliena: questa volta sono gli Archei, degli umanoidi piuttosto banali, e aggiungiamo poco ispirati, dal punto di vista estetico. Non sappiamo molto altro a riguardo, ma sta di fatto che questi indesiderati ospiti una volta sul nostro territorio, producono l’Archeloma, una specie di melma appiccicosa che rallenta e a lungo andare indebolisce gli umani.

Ma c’è di peggio: questi Archei, tramite la creazione di grossi e pulsanti nidi di colore rosso, sono in grado di riprodursi potenzialmente all’infinito, fintanto che queste primordiali incubatrici di vita aliena non vengano distrutte una volta per tutte.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

L’evoluzione di questi esseri a spinto gli esseri umani ad organizzare la fondazione di REACT, ultimo baluardo dell’umanità in lotta per evitare la propria estinzione.

I membri di REACT costituiscono l’espressione massima dell’ élite militare, suddivisa tra assaltatori, medici, ricognitori e quanto di più esperto ed affidabile potesse essere messo in campo per combattere questi nuovi nemici.

Insomma, è piuttosto chiaro che Ubisoft non abbia speso il grosso del suo budget per finanziare la vena dei propri sceneggiatori, ma ad essere onesti non ci saremmo aspettati nulla di molto diverso da Extraction.

Modalità di gioco

Se anche non avete mai giocato prima d’ora un capitolo della serie, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction vi risulterà comprensibilissimo già dopo poche ore di gioco, anche se inizialmente bisognerà metabolizzarne diverse dinamiche, che a nostro avviso rappresentano uno dei punti di forza della produzione.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

Le Aree: la prima cosa fondamentale da sapere è che il gioco si svilupperà in quattro aree distinte, New York, San Francisco, Alaska e Truth of Consequences. Partendo dalla grande mela, le altre si sbloccheranno man mano che si avanzerà nel gioco.

Il livello di difficoltà delle varie zone salirà in maniera crescente, e con esso anche le relative ricompense. Per cui una spedizione in territorio nemico in quel di New York, sarà ben più accessibile di una in Alaska, ma anche meno remunerativa in termini di XP.

Una volta avviata la partita tramite matchmaking, andrà composto un manipolo di tre eroi, i quali potranno scegliere il proprio personaggio per quella run, tra un roster formato da 18 membri appartenenti a REACT. Anche in questo caso inizialmente ne saranno disponibili solo alcuni e sarà possibile sbloccarne altri con il proseguire dell’avventura.

Per ogni run verranno assegnate 3 distinte missioni random, tra più di dieci disponibili, ognuna delle quali potrà essere portata a termine in una determinata sotto-zona.

Facciamo un esempio pratico: avviamo una partita nella zona New York,

  • prima zona: missione n.1
  • seconda zona: missione n.2
  • terza zona: missione n.3

Per ogni mappa potremo portare a termine o meno l’obiettivo, indipendentemente dal poter proseguire alla zona successiva, dove in caso di fallimento otterremo semplicemente meno XP.

Da una zona all’altra (all’interno della stessa mappa) si accederà tramite il passaggio in una camera stagna, all’interno della quale i membri del team potranno votare se proseguire o meno il loro assalto ai territori nemici popolati dagli Archei, aprendo il grande portone blindato verso l’area successiva.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

Non solo, tra una mappa e l’altra, in base all’integrità e alla salute del team, i membri potranno decidere se continuare o se richiedere l’estrazione, la quale comporterà la fine anticipata della run.

Se i membri del team rimarranno in vita fino alla fine delle tre zone, nessun problema: l’unica conseguenza sarà che il personaggio che hanno utilizzato, se ferito resterà inutilizzabile per qualche run successiva fino al suo ripristino.

Decisamente più interessanti le dinamiche elaborate dal team di Ubisoft quando il nostro personaggio cade in battaglia per due volte: alla prima infatti, i nostri compagni, o noi stessi tramite abilità di rianimazione, potremo fare in modo di rimetterci in piedi.

Alla seconda il nostro personaggio sarà K.O. e verrà ricoperto da una schiuma protettiva per salvaguardarne i parametri vitali.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

A questo punto starà ai nostri compagni d’incursione decidere della nostra sorte: potranno scegliere di caricarci in spalla e portarci alla capsula di estrazione, la quale farà in modo di riportare il nostro personaggio a casa, cosa che ci permetterà di ritrovarcelo, anche se ferito, nel nostro elenco di soldati disponibili per le prossime run.

Qualora invece, per egoismo del team, o perché circostanze particolarmente avverse non permettessero agli altri membri di evacuarci, il nostro personaggio verrà dato ufficialmente per disperso, e potremo recuperarlo solo in una delle missioni random nella mappa in cui è caduto.

Fino a quel momento, non sarà più utilizzabile e la sua dipartita causerà una consistente perdita di XP alla sua personale progressione.

Questo loop, per altro piuttosto semplice, risulta veramente entusiasmante. Ci costringerà ad utilizzare sempre tutti i vari soldati disponibili, in quanto a giro alcuni risulteranno feriti o dispersi, obbligandoci ad imparare tutti i vari stili di gioco.

Il problema è che non tutti i diversi profili selezionabili sono utili ed efficaci allo stesso modo: ad esempio, in un gioco dove la componente stealth la fa assolutamente da padrone, trovarsi in una run con un soldato dotato di fucile a pompa, capite quanto possa risultare poco appagante o addirittura frustrante.

C’è da dire che livellando i vari personaggi, potremo ampliare la loro dotazione in quanto ad armi e gadget, ma lo squilibrio tra alcune classi rimarrà comunque, lasciandovi quel senso di amaro in bocca, nel momento in cui avrete inutilizzabili i vostri beniamini preferiti.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

Gameplay: co-op & stealth

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è un FPS PvE, con tutti gli elementi super classici del genere. Utilizzo di armi da fuoco, colpo melee per le emergenze, granate, fumogeni e tutto l’arsenale a cui gli amanti del genere sono abituati.

Nota di merito la distruttibilità di alcune zone dell’ambiente, ad appannaggio sia nostro che dei nemici. Potremo addirittura colpirli ed abbatterli direttamente attraverso i muri quando questi siano fatti di materiali leggeri.

Sebbene siano consentite modalità di approccio più “triviali“, come già accennato il gioco spinge fortemente ad un approccio stealth, ma soprattutto cooperativo. Ed è qui che potrete ascendere verso i regni celesti, o precipitare negli inferi più profondi.

Nonostante la sua evidente natura di always online, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction permette di portare a termine le missioni anche in solitaria, nessuno vi vieterà di farlo, ma sappiate che sarà come barattare la partita di calcetto con gli amici, con il battimuro con il pallone sgonfio.

La capacità di cooperazione tra i membri del team sarà il lascia passare per le zone più avanzate, e per l’evoluzione del vostro roster di soldati. Extraction nasce come cooperativo-tattico con una curva di difficoltà sì equilibrata e crescente, ma già a partire dal secondo territorio, decisamente ardua.

Nella nostra esperienza abbiamo partecipato a run in compagnia di giocatori sconosciuti, spesso non equipaggiati con microfono e tanto meno fruitori della chat interna.

Peggio ancora alcune run sono finite in tragedia sul nascere, in quanto i nostri compagni di viaggio, probabilmente scambiando Extraction per il remake di Rambo III uscito su Amiga, correndo per i corridoi e sparando all’impazzata con il fucile a pompa, hanno così attirato intorno al team le attenzioni di decine di Archei contemporaneamente.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

Differentemente, se approcciato con amici, o giocatori ben equipaggiati a livello comunicativo, e affrontando le varie run con assetto condiviso, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction vi regalerà grandissime soddisfazioni.

In run particolarmente fortunate da questo punto di vista, per chi scrive, sono riaffiorati i fantastici ricordi di quando si giocava a S.W.A.T. in lan con gli amici nel garage di casa.

Extraction non sarà magnanimo a riguardo: sarete in grado voi ed il vostro team di cooperare, aiutarvi ed essere complementari l’un l’altro, ivi compreso nella scelta dei soldati disponibili? Bene, con fatica e sudore otterrete sempre nuovi traguardi e ricompense.

Altrimenti? Beh, altrimenti avrete semplicemente sbagliato gioco, e vi consiglieremmo a questo punto di installare qualcosa più sulle vostre corde, al fine di scaricare la vostra insaziabile voglia di trivellare senza pietà qualsiasi cosa presente a schermo.

Comparto tecnico

La nostra prova tecnicamente parlando non hai mai toccato punti di eccellenza ma neanche di mediocrità.

Avviato il gioco ci siamo fiondati nelle opzioni grafiche, visto il PC piuttosto performante, per constatare con rammarico l’assenza delle recenti feature Ray Tracing e DLSS di Nvidia (quest’ultimo presente ma non selezionabile, presumiamo arriverà prossimamente). Presente invece Nvidia Reflex.


Press build PC

  • Mobo: Asus Tuf X570- Plus Gaming
  • Cpu: AMD Ryzen 5800X
  • Gpu: 3080Ti FE
  • Ssd: Sabrent Nvme 2.0 1TB
  • Ram: Ballistix 3600mhz , DDR4, 16GB
  • Video: OLEDLG55C9

Nel 2022 da triple A di questo calibro, ci saremmo aspettati una completezza maggiore in termini di opzioni grafiche, ma tant’è.

Oltretutto bisogna aggiungere che Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction non è stato assolutamente sviluppato per raggiungere risultati estetici spaccamascella (chissà se per scelta o per limiti della produzione, ndr). La grafica è pulita ma la maggior parte degli ambienti hanno asset decisamente ripetitivi.

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction

Da notare positivamente per quanto riguarda la nostra prova, la solidità del frame rate, sempre stabile e privo di drop anche nelle fasi più concitate con personaggi ed elementi a schermo, nonché esplosioni ed effetti particellari.

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è essenziale nella sua veste grafica, fornendo ad i giocatori un’ esperienza appagante in termini di fluidità, aspetto importante nelle sparatorie più dinamiche ed adrenaliniche.

Non abbiamo rilevato nessun tipo di crash, freeze, o qualsiasi altro bug legato ad aspetti tecnici.

Il level design, fatta eccezione per la distruttibilità di alcune pareti, cosa che conferisce maggior profondità ed imprevedibilità alle varie run, risulta decisamente piatto e quasi mai in grado di esaltarci nello sfruttamento dell’architettura delle varie mappe.

Versione PlayStation 5

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction segna di fatto l’inizio della cooperazione tra i titoli di Ubisoft ed il DualSense di PS5.

Per quello che riguarda il famigerato controller della console di Sony si segnala il pieno supporto al feedback aptico con le sue inconfondibili ed intense vibrazioni, unito ad i grilletti adattivi la cui implementazione si limita alla semplice resistenza offerta in fase di sparo, senza offrire resistenza differente a seconda del calibro delle armi.

I led laterali cambieranno colore casualmente in base a quello che ci verrà assegnato di volta in volta.

Graficamente non siamo molto distanti dalla controparte PC, si conferma il buon frame rate, in accoppiata ad una grafica pulita ma mai sbalorditiva.

Altra esclusività di PS5 le Schede Attività, presenti anche in Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction, le quali fungeranno da collegamenti rapidi alle varie sessioni di gioco, seppur sottostanti all’obbligatorio matchmaking.

Commento finale

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è un titolo la cui longevità e successo dipenderanno dal supporto di Ubisoft nel tempo e dalla capacità dei singoli giocatori di formare comunità dalle quali estrarre dei team fortemente cooperanti ed affiatati. Di fatto la sua forte inclinazione tattico co-op segnerà uno spartiacque netto tra chi apprezzerà il gioco e chi passerà oltre. FPS PvE dai canoni fin troppo classici, non impressiona né per impatto grafico, né per profondità e complessità del tessuto narrativo. Insomma, l’insorgere della noia o la voglia perenne di giocare dipenderà molto da come e con chi si approccerà al gioco.

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7.8

Tom Clancy's Rainbow Six Extraction


Tom Clancy's Rainbow Six Extraction è un titolo la cui longevità e successo dipenderanno dal supporto di Ubisoft nel tempo, e dalla capacità dei singoli giocatori di formare comunità dalle quali estrarre dei team fortemente cooperanti ed affiatati. Di fatto la sua forte inclinazione tattico co-op segnerà uno spartiacque netto tra chi apprezzerà il gioco e chi passerà oltre. FPS PvE dai canoni fin troppo classici, non impressionerà né per impatto grafico, né per profondità e complessità del tessuto narrativo. Insomma, l'insorgere della noia o la voglia perenne di giocare dipenderà molto da come e con chi si approccerà al gioco.

PRO

Modalità di gioco avvincente, componente tattico co-op ben sviluppata, frame rate molto solido

CONTRO

Narrazione sottotono, impatto grafico non entusiasmante, level design e dei nemici poco ispirato
Stefano Taccari
Stefano Taccari
Gamer dal 1987, padre di due piccoli gamers, griller, Dungeon Master e batterista hardcore. "I VG sono uno strumento che ci permette di entrare in contatto con altri universi".

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