Ritrovati i diari di Mussolini, Dell’Utri li ha visti

Il Senatore Dell’Utri, appassionato bibliografo, rivela tra l’incredulità generale, di avere visto cinque diari del Duce

I diari del Duce

Il Senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri ha dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza di cinque diari del Duce. I diari sarebbero stati sottratti a Mussolini da un partigiano (che il senatore afferma essere molto noto) durante la sua cattura avvenuta il 28 Aprile del 1945. Da quella data i manoscritti sarebbero stati conservati a cura del ex partigiano fino alla sua recente morte, quando sarebbero passati nelle mani degli eredi. Questi ultimi, secondo quanto racconta Dell’Utri, avrebbero contattato gli eredi Mussolini cosicchè l’on. Alessandra Mussolini avrebbe chiesto allo stesso senatore Dell’Utri, in qualità di appassionato bibliografo, di accompagnarla a Bellinzona, per prendere visione dei diari custoditi da un Notaio Svizzero.

Ieri, Dell’Utri, impegnato nella promozione dei “Circoli della Libertà” a Udine, ha dichiarato “Sono stato contattato dai figli di uno dei partigiani che a Dongo arrestarono il Duce e che aveva trattenuto cinque agende manoscritte di Mussolini. Le ho lette con cura e sono rimasto molto colpito dalle osservazioni che il Duce faceva quotidianamente”, a seguire ha dato lettura di alcuni dei passi che era riuscito ad appuntare durante la breve visita in Svizzera.

Tra i passi citati uno in particolare avrebbe una data certa: il 10 Ottobre del 1939, giorno della morte di Papa Pio XI, giorno in cui Mussolini avrebbe scritto: “Il Papa è morto. Volle la conciliazione. Ebbi l’onore di essere esecutore e parte. E’ stato un papa straordinario, devo ammetterlo. Non posso prevedere chi sarà il nuovo papa, ma spero in un ‘Pastor Angelicus’. Desidero un ‘Pastor angelicus’ e non un politicante o un intrigante. Lo siamo già noi“, e a seguire lo stesso giorno si sarebbe lasciato andare in una riflessione a carattere personale:”Il Duce è il Duce e ha imparato ad essere invulnerabile e ineccepibile. Il Duce sta su un alto piedistallo e nessuno lo puo’ criticare. Ma quando scende dal piedistallo è uno come tutti gli altri. Razzola come tutti gli altri, nel modo più semplice e umano“.

Il Senatore, che ha continuato a parlare dei diari anche oggi a Trieste, ha fatto sapere che i manoscritti sono cinque, relativi al periodo 1935 – 1939, e che “Sono in ottimo stato di conservazione. C’è una perizia che attesta la loro autenticità. La grafia di Mussolini, inoltre, è chiara e riconoscibile, anche se nei diari è un po’ frettolosa. Gli appunti sono quotidiani sino al dicembre del ’39, alla vigilia dell’invasione tedesca della Polonia”.

Ma tra i passaggi riferiti da Dell’Utri due in particolare avrebbero destato scalpore, entrambi afferenti alla guerra: “Non possiamo e non dobbiamo prendere le armi, che poi non abbiamo” e poi “Quando i tedeschi sarebbero propensi, gli inglesi non sono disposti a trattare e viceversa, i tedeschi rincarano la dose, questi cani. Non vogliono che la guerra e basta. Non posso che augurare loro cocenti sconfitte a non finire“.

Gli storici Italiani e stranieri si sono immediatamente dichiarati cauti, ricordando che di diari di Mussolini come quelli di molti altri personaggi storici, se ne sono ritrovati tanti poi rivelatisi tutti puntualmente dei falsi. Il senatore Marcello Dell’Utri, invece, sarebbe pronto a giurare sulla loro autenticità ed ai giornalisti che gli hanno chiesto ulteriori informazioni ha risposto serafico: “Compratevi il libro quando uscirà”, ma poi ha puntualizzato che la pubblicazione, a cui sarebbero interessati sia editori italiani che uno tedesco, avverrà solo quando gli eredi di Mussolini firmeranno una sorta di liberatoria.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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