Ultima parte della nostra guida ai migliori personaggi di Street Fighter 6: stavolta è tempo di parlare delle scelte per veri professionisti!
Se nella nostra prima guida vi abbiamo consigliato le migliori scelte per i novizi, nel capitolo successivo del coverage è stata la volta delle opzioni più adatte a chi ha già appreso i fondamentali in cerca di qualcosa in più.
Adesso invece non c’è più tempo per scherzare. Se avete appreso a memoria le basi ed anche i personaggi intermedi non hanno più segreti per voi, è il turno di prendere confidenza con le scelte dedicate ai pro players.
Vi proponiamo dunque questa guida (che chiude la nostra “trilogia”) nella quale vi parleremo dei migliori personaggi per padroneggiare gli aspetti più impervi di Street Fighter 6.
Street Fighter 6 fa un ottimo lavoro nell’indicarvi, a grandi linee, quali sono i personaggi più adatti da utilizzare in base alla vostra abilità. Tuttavia noi vogliamo darvi qualche consiglio extra che può differire da quanto consigliato da Capcom.
Per i collezionisti di trofei ed (achievements), qui trovate la nostra guida: Street Fighter 6 – Guida ai trofei
Prima di lasciarvi alla guida, vi ricordiamo che il titolo è acquistabile su Amazon:
- Edizione base PS5 – Edizione Steelbook PS5 – Collector’s Edition PS5
- Edizione base PS4 – Edizione Steelbook PS4 – Collector’s Edition PS4
- Edizione base Xbox Series – Edizione Steelbook Xbox Series – Collector’s Edition Xbox Series
Dee Jay
Dee Jay torna nel roster di partenza di Street Fighter 6 con il suo stile sgargiante ed esplosivo. Nonostante Capcom lo consiglia per un’abilità intermedia, non condividiamo pienamente questa lettura.
Concettualmente, Dee Jay ha un gameplay non dissimile da uno shoto. Tuttavia, è particolarmente sbilanciato verso un atteggiamento da rushdown nel combattimento ravvicinato. Come se non bastasse, molte sue mosse prevedono movimenti ingannevoli per spiazzare l’avversario e farlo scoprire.
Le tante opzioni a sua disposizione, unita alla sua velocità ed alle sue finte, lo rendono un personaggio leggermente sopra un’esperienza di medio livello.
Chun-Li
Ah Chun-Li, uno dei personaggi più famosi della storia dei videogiochi. Magnetica e seducente, nasconde una grande verità: è difficile da dominare.
Rapidissima e con una grande varietà di attacchi per mettere pressione agli avversari, Chun-Li sa adattare il suo stile di gioco in base alla minaccia incombente. Tuttavia, proprio le sue innumerevoli opzioni offensive la rendono particolarmente indicata a chi sa letteralmente a memoria i fondamentali.
Padroneggiare Chun-Li significa avere a disposizione un personaggio polivalente capace di fare quasi tutto, a patto di avere ottima memoria e manualità. Occhio tuttavia alla vita, tendenzialmente inferiore rispetto ad altri lottatori: una duttilità di questo tipo porta con sé qualche difetto, in fondo.
Dhalsim
Da sempre, Dhalsim rappresenta l’emblema dello zoner infame e tremendamente complesso da padroneggiare.
Autentico dominatore della lunga distanza grazie alle sue innumerevoli opzioni offensive (tra cui i caratteristici arti allungabili), Dhalsim è tuttavia incredibilmente deficitario nel combattimento corpo a corpo. Per questo motivo, sceglierlo è un autentico attestato di coraggio e sicurezza non solo nei propri mezzi ma anche nella piena conoscenza delle sue capacità combattive.
Attenzione soprattutto allo Yoga Arch: se infatti già di base i suoi proiettili son molto lenti (se paragonati a quelli degli shoto), questa opzione offensiva permette di spedire una palla di fuoco ad arco verso l’avversario, che cadrà impietosamente a terra poco dopo. Una autentica infamata per scardinare le difese più solide.
Zangief
Da un emblema all’altro, il russo Zangief rappresenta l’altro lato della medaglia del maestro yoga.
Il grappler per eccellenza è lento in modo esasperante e praticamente inutile dalla lunga (a tratti anche media distanza). In compenso, è letteralmente letale negli spazi ravvicinati, grazie alle proprie prese capaci di liquefare le barre vitali avversarie (tipo lo Screw Piledriver).
Zangief porta alle estreme conseguenze tutti i pregi e difetti della sua categoria. Una potenza incredibile alla quale non si ha scampo, tuttavia che deve fare i conti con un guessing game estremo ed una pazienza da encomio.
Jamie
Jamie è uno dei nuovi volti di Street Fighter 6 ed è, a nostro parere, piuttosto particolare. Come per Dee Jay, anche in questo caso non appoggiamo completamente la scelta di consigliarlo ai player di abilità intermedia.
Il motivo è presto detto: Jamie è capace di bere per potenziarsi nel corso del match ed accedere ad una potenzia sempre maggiore. Piccolo dettaglio: ogni volta che lo fa (anche all’esito di alcune mosse), ha accesso a nuove abilità. Ne deriva un personaggio che, per mole di possibilità offensive e gameplay, non sfigurerebbe in un Tekken.
Nonostante abbia dunque un gameplay piuttosto semplice di base (ed una potenza allo stadio massimo sinceramente imbarazzante per quanto estrema), la sua ricchezza lo rendono un personaggio adatto a chi adora personaggi profondi e ricchi di possibilità offensive.
JP
JP è uno dei nuovi personaggi di Street Fighter 6, tanto affascinante quanto dedicato ad una ben precisa scuola di giocatori.
JP è infatti uno zoner incredibile, con una miriade di opzioni sulla distanza, tra cui anche command grab a tutto schermo (!). Molti lo hanno paragonato, per le sue caratteristiche di gameplay, ad un personaggio da anime fighter (per capirsi, stile Dragon Ball FighterZ) più che da Street Fighter.
Poco conta che abbia una possibilità limitata di movimento: come Dhalsim, è capace di condurre il match sulla distanza, riempiendo lo schermo dell’energia della sua Psycho Power.
Juri
La nostra carrellata chiude con uno dei personaggi diventati un classico istantaneo con il quarto capitolo: la coreana Juri.
La sadica lottatrice è un personaggio rushdown estremamente complesso e sfaccettato, capace di sfruttare attacchi a distanza imprevedibili e numerose possibilità di approccio frontale.
Quello che la rende ulteriormente complessa è la meccanica del Fuha stock, che permette di innalzare un indicatore capace di poter essere usato per accedere a nuove sequenze di attacco e combo.
Attenzione: come per Kimberly, anche Juri potrebbe darvi la sensazione di poterla giocare bene anche senza conoscerne tutte le sfumature: beh, non è così. Un personaggio dunque molto difficile da leggere e che necessita di un gameplan molto accorto. Se tuttavia la riuscirete ad apprendere, saranno dolori incredibili per gli avversari.