Recensione The Last Of Us: Left Behind

Amore.

E’ questa la parola, il fil rouge dell’intera produzione Naughty Dog; più che la sopravvivenza, l’istinto di conservazione, la paura, è l’amore che muove, come un burattinaio, i personaggi di The Last of Us: li getta nella disperazione, dona loro conforto.

L’amore di un padre verso una figlia, l’amore di una sorella, di una madre, è questo che spinge i personaggi a compiere gesta eroiche, e disonorevoli, in un turbinio dantesco che non ha altro fine se non l’amore stesso.

Left behind, unico DLC per giocatore singolo di quel capolavoro assoluto che è The Last Of Us, è in un certo senso nient’altro che una parentesi in questa storia d’amore, una finestra che, tra flashback continui, contribuisce a rendere ancor più chiaro uno spaccato della vita di Ellie e del suo rapporto con un’amica, una sorella, così diversa eppure tanto simile a lei.

In un continuo gioco di analessi e prolessi, il DLC ci riporta agli eventi che hanno trasformato la piccola Ellie, da protetta a protettrice, a quando, nell’estremo tentativo di salvare la vita a Joel, una ragazzina indifesa si trasforma da preda in cacciatrice. E’ però nelle finestre temporali sui giorni “spensierati” del campo scuola militare, per quanto possibile in un mondo che ormai cade a pezzi, che Left Behind dà il meglio di sè, raccontandoci la storia tenera e dolce di due ragazzine cresciute troppo in fretta.

Nell’alternarsi delle due vicende anche il gameplay cambia: rilassato in una, quanto brutale e spietato, come l’animo della protagonista che va corrompendosi, nell’altro, fino al tragico, quanto romantico epilogo che fa da trait d’union alle due storie.

In poco più di 3 ore, forse troppo poche per chi, come chi vi scrive, ha faticato non poco per lasciarsi alle spalle i suoi personaggi, Naughty Dog riesce nell’impresa quasi impossibile di renderli ancora più umani, approfondendo, senza mai appensatirle, le dinamiche psicologiche che muovono i protagonisti.

Dinnanzi ad una storia così bella non si può che restare in religioso silenzio, ascoltare, osservare con ammirazione l’enorme potenza narrativa di un mezzo, quello videoludico, che ha ormai valicato i confini dell’intrattenimento per spingersi in quelli più rarefatti dell’Arte.

Rilasciato il giorno di San Valentino, Left Behind è un tributo ai suoi protagonisti, ai videogames, e all’Amore,

L’Amor che move il sole e l’altre stelle.

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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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