Recensione The Order: 1886

Ready at Dawn unisce il lato videoludico a quello cinematografico.

Versione testata: PlayStation 4.

Andrea Pessino, Ru Weerasuriya e Didier Malenfant: circa 10 anni fa, probabilmente, erano nomi pressoché sconosciuti nell’industria videoludica. Ma quando questi ex-dipendenti di grandi sviluppatori come Blizzard e Naughty Dog hanno deciso di unirsi, hanno dato vita al successo di Ready at Dawn, divenuta famosa principalmente per alcuni titoli PSP del calibro di Daxter e God of War: Chains of Olympus. La compagnia ha poi voluto fare il grande passo: sviluppare un ambizioso titolo per PlayStation 4 dal nome di The Order: 1886, progetto molto interessante sin dagli inizi per l’aspetto videoludico affiancato ad elementi puramente cinematografici. Ebbene, quello che ne è uscito è un titolo molto particolare nel suo genere che ha saputo spaccare in due la critica mondiale. Per scoprire cosa ne pensiamo, non vi resta che leggere la nostra recensione.

Una Londra vittoriana in piena guerra

Londra, Ottobre 1886: l’Ordine dei Cavalieri è impegnato da secoli in una battaglia contro i ribelli, che mirano a destituire il potere della Regina e bramano l’anarchia. Fra gli insorti si distinguono i mezzosangue, persone in grado di tramutarsi in feroci e letali lycan, la massima priorità per i Cavalieri. Dietro a tutto, però, si cela qualcosa di più pericoloso che rimanda al quartiere di Whitechapel, nella parte orientale di Londra, luogo di inspiegabili e misteriosi eventi che portano l’Ordine ad andare a fondo della faccenda, qualunque sia il costo. Ma durante le indagini, il protagonista sir Grayson Galahad e i suoi Cavalieri più fidati capiranno che c’è ben altro di una semplice ribellione in corso…

La trama è sicuramente il punto forte del gioco, poiché vanta una narrazione perfetta con un’impostazione molto cinematografica ed è un continuo evolversi di situazioni che la rendono intricata, intrigante e sempre dinamica. Ovviamente non possiamo aggiungere altro riguardo a quanto scritto nella sinossi del primo paragrafo, ma basta per dare la spinta giusta nel giocarlo per capire ciò che minaccia l’Ordine dei Cavalieri. Il coinvolgimento nella storia è ai massimi livelli e, come detto, proprio grazie a colpi di scena e ad una trama solida in ogni suo aspetto, sarà difficile staccarsi dallo schermo. Inoltre, l’interpretazione dei personaggi è anch’essa sublime e il linguaggio utilizzato, per quanto concerne la terminologia, è perfettamente in linea con l’epoca vittoriana. La presenza di personaggi celebri dei tempi come Nikola Tesla, così come il riferimento a diversi altri, rende praticamente inattaccabile il profilo storico del gioco e la scelta di far coesistere miti e tecnologia dà un tocco particolare al tutto.

Largo alle cut scenes

Come è intuibile, l’aspetto cinematografico incide molto sul gameplay di The Order: 1886 e vengono proposte frequenti cut scenes che non tutti potrebbero apprezzare dato che, giustamente, è un videogioco e non un film. Il gioco, inoltre, è abbastanza incentrato sui Quick Time Events, anch’essi amati o odiati a seconda dei gusti del giocatore, ma non smorzano particolarmente il ritmo di gioco grazie al fatto di non essere tutti uguali, limitandosi quindi solamente a premere dei tasti in successione, diversificandosi in determinati scontri.

Per quanto concerne l’azione, si alterneranno situazioni di violenti scontri a fuoco con parecchi nemici e fasi di gioco stealth in cui dovremo eliminare silenziosamente le guardie o eluderle. L’intelligenza artificiale nemica è buona e sveglia a difficoltà Difficile e se non sfrutteremo a nostro favore l’equipaggiamento o l’ambiente circostante per quanto riguarda i ripari, verremo ben presto sopraffatti visti gli ingenti danni che riceveremo dal fuoco nemico. I fucilieri, oltretutto, sono molto aggressivi e tenteranno di venirci il più vicino possibile per scaricarci un caricatore intero addosso, mentre alcuni nemici saranno corazzati e più duri da abbattere, costringendoci ad adottare diverse strategie. Il grado di sfida, quindi, è decisamente buono e le sparatorie sono ottime. Sarà possibile evitare determinati attacchi come quelli dei lycan, che dovremo poi giustiziare dopo averli abbattuti o si rialzeranno. Nel caso ci ritrovassimo a terra, avremo la possibilità di curarci grazie alla Blackwater contenuta nel nostro ciondolo, che rimarginerà tutte le ferite e ci permetterà di tornare in battaglia, ma sarà utilizzabile una sola volta e necessiterà di tempo prima di “ricaricarsi”.

L’arsenale di Galahad vanterà circa una decina di armi differenti reperibili proseguendo nel gioco, che spazieranno da semplici pistole dei tempi fino a tecnologie più avanzate come il fucile a termite e altre diavolerie che giocano sull’elettricità in onore di Nikola Tesla. Ready at Dawn ha poi puntato molto sulle funzioni messe a disposizione dal DualShock 4: per scassinare le serrature, ad esempio, è stato implementato un metodo particolare che sfrutta la vibrazione del controller, mentre per inviare un codice Morse dovremo utilizzare il touchpad centrale. L’ultimo, interessante aspetto del gameplay è la modalità Visuale oscura, che permette di rallentare il tempo e colpire i nemici in rapida successione o far esplodere una granata in volo, ma la durata è breve e occorre utilizzarla nei momenti più opportuni.

Per quanto concerne la tanto criticata longevità del titolo, giocandolo alla difficoltà più elevata e godendosi, ogni tanto, anche le ambientazioni esplorandole nel limite consentito, occorreranno circa 8-9 ore per completarlo. Coloro che pensano siano poche, però, dovrebbero ricredersi: The Order: 1886, infatti, è sicuramente un gioco molto guidato e lineare, ma durante le ore di gioco non abbiamo avvertito alcuna ripetitività, nessuno stratagemma o backtracking, nessun obiettivo simile ad un altro. Potremmo definirla, quindi, una longevità non tanto elevata ma ricca di accadimenti e non noiosa. La presenza di numerosi collezionabili divisi fra fonografi, giornali, documenti, fotografie e oggetti (oltre a qualche divertente easter egg), inoltre, porta i giocatori più pazienti a soffermarsi sugli ambienti, anche se trovarli non è complicato e la maggior parte sono collocati in luoghi ben visibili, salvo qualcuno che richiede un pizzico di attenzione in più. Se volete trovarli tutti, qui trovate la nostra guida ai Trofei del gioco.

Commento Finale

E’ inutile girarci attorno: l’aspetto tecnico di The Order: 1886 è praticamente perfetto e sublime sotto ogni punto di vista.

Il comparto grafico è senza dubbio dettagliatissimo e mostra ciò che sono in grado di fare PlayStation 4 e l’engine di Ready at Dawn, con modelli ricchi di poligoni, perfetti nelle texture e con una totale assenza di bug. Abbiamo comunque incontrato rarissimi casi in cui l’antialiasing non era impeccabile come sempre, ma erano quasi impercettebili alla vista. Le animazioni facciali, poi, sono fenomenali e spesso vi chiederete se stiate guardando un film o stiate giocando ad un videogioco. Ciò che potrebbe risultare leggermente fastidioso sono le bande nere per dare il tocco cinematografico al gioco dato che danno l’impressione di avere un campo visivo minimamente ridotto, ma si fa presto a farci l’abitudine ed è possibile eliminarle definitivamente se si dispone di uno schermo 21:9 anziché 16:9. L’atmosfera cupa che è stata ricreata è anch’essa sublime e trasmette perfettamente l’idea di una nebbiosa e piovosa Londra di fine Ottocento. 

Sul comparto audio nulla da ridire: la colonna sonora è ottima e adatta alle situazioni che si presentano così come sono ottimi i suoni riprodotti da qualsiasi cosa, compreso il materiale su cui cammineremo. Anche il doppiaggio in italiano è molto ben realizzato e si può cogliere tutta l’immedesimazione dei doppiatori nei personaggi regalando, come ribadito svariate volte finora, un’esperienza di gioco cinematografica come mai visto prima.

8.5

Un capolavoro visivo e uditivo


E' inutile girarci attorno: l'aspetto tecnico di The Order: 1886 è praticamente perfetto e sublime sotto ogni punto di vista. Il comparto grafico è senza dubbio dettagliatissimo e mostra ciò che sono in grado di fare PlayStation 4 e l'engine di Ready at Dawn, con modelli ricchi di poligoni, perfetti nelle texture e con una totale assenza di bug. Abbiamo comunque incontrato rarissimi casi in cui l'antialiasing non era impeccabile come sempre, ma erano quasi impercettibili alla vista. Le animazioni facciali, poi, sono fenomenali e spesso vi chiederete se stiate guardando un film o stiate giocando ad un videogioco. Ciò che potrebbe risultare leggermente fastidioso sono le bande nere per dare il tocco cinematografico al gioco dato che danno l'impressione di avere un campo visivo minimamente ridotto, ma si fa presto a farci l'abitudine ed è possibile eliminarle definitivamente se si dispone di uno schermo 21:9 anziché 16:9. L'atmosfera cupa che è stata ricreata è anch'essa sublime e trasmette perfettamente l'idea di una nebbiosa e piovosa Londra di fine Ottocento. Sul comparto audio nulla da ridire: la colonna sonora è ottima e adatta alle situazioni che si presentano così come sono ottimi i suoni riprodotti da qualsiasi cosa, compreso il materiale su cui cammineremo. Anche il doppiaggio in italiano è molto ben realizzato e si può cogliere tutta l'immedesimazione dei doppiatori nei personaggi regalando, come ribadito svariate volte finora, un'esperienza di gioco cinematografica come mai visto prima.

PRO

Grafica e comparto audio sublimi | Trama solida e ben narrata | Atmosfera perfetta | Assenza di ripetitività che promette fasi di gioco ricche... | Presenza di riferimenti a personaggi ed eventi storici | La Londra di fine Ottocento è sempre affascinante

CONTRO

Troppi QTE per chi cerca l'azione pura e forse troppe cut scenes non piaceranno ad alcuni utenti | longevità non particolarmente elevata e la rigiocabilità praticamente nulla
Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

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