Recensione Dragon Ball Xenoverse 2

Ancora una volta i Pattugliatori del Tempo scendono in campo.

Versione testata PlayStation 4.

Non sono trascorsi neanche due anni, ma il primo Dragon Ball Xenoverse aveva compiuto un ottimo lavoro, rinnovando una celebre saga picchiadura diventata ormai stantia e ottenendo un discreto successo di pubblico. Sufficiente, quantomeno, a convincere gli sviluppatori che dedicarsi a un secondo capitolo non sarebbe stata un’idea così malvagia. E in effetti, almeno in linea teorica e propositiva, non lo è stata. C’era ancora un sacco che si poteva fare nel primo Dragon Ball Xenoverse, diverse cose che andavano riviste e dettagli da aggiungere, in una meccanica di fondo che però riusciva a convincere fin dalla prima sessione di gioco.

Ecco di nuovo qui, in una cittadina più grande di TokiToki City, in un titolo che mantiene l’anima del piacchiaduro di un tempo ma che si apr,e in modo ancora più deciso del primo, al mondo del multiplayer online. Anzi, diciamola tutta: vive del multiplayer online. Dragon Ball Xenoverse 2 senza connessione ad internet non è pensabile, ci si potrebbe giocare lo stesso, ma sacrificando un buon 75% dell’anima del gioco. L’online è il prezzo da pagare per avere giochi moderni su glorie antiche. Vediamo come se la cava a questo secondo esame il piacchiaduro ispirato al mondo di Toriyama.

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A spasso nel tempo, ancora una volta

Dal punto di vista narrativo Dragon Ball Xenoverse 2 purtroppo non osa percorrere strade nuove. Ad essere sinceri, ci saremmo aspettati o un approfondimento diverso della trama del primo capitolo o una strada narrativa completamente nuova, che sapesse riproporre quella freschezza che proprio il primo Xenoverse era in grado di dare. Sì, perchè due anni fa Bandai Namco ci aveva stupiti con una strategia davvero fuori delle regole: impersonare non Goku, ma un avatar qualsiasi creato da noi. Il suo compito era quello di salvare il corso della storia del mondo di Dragon Ball dalle mire di Mira e Towa, due malvagi demoni della stirpe di Darbula in grado di modificare il flusso temporale. Dragon-Ball-Xenoverse-023.jpgQuesto significava tornare indietro fino all’arrivo sulla terra di Napa e Vegeta, ad esempio, ed impedire che prendessero il sopravvento sui nostri eroi. Creare il proprio Pattugliatore Temporale e viaggiare su e giù per le varie epoche era qualcosa di mai visto prima.

Ora, immaginate la nostra sorpresa nel constatare che Dragon Ball Xenoverse due presenta… esattamente la stessa cosa. Ancora una volta, tornare indietro nel tempo a riportare l’ordine al posto del caos. Ancora una volta Radish che minaccia di sconfiggere Piccolo e Goku. Ancora una volta Napa e Vegeta da fermare in imbrobabili stravolgimenti della continuity narrativa. La trama è praticamente la stessa, tutto è già stato visto, salvo qualche aggiunta marginale di episodi nuovi tratti sia dalla saga canonica che da Dragon Ball Super. Lo dicono persino i personaggi, quando Kaioshin il Superiore afferma, riferendosi alla nostra missione: -Ci aveva già pensato un tuo collega, ma ora il tempo è di nuovo in pericolo-. Siamo davvero in pieno riciclaggio di materiale già utilizzato, quando magari sarebbe stato possibile, ad esempio, esplorare la trama di Dragon Ball GT, che non compare neanche per caso sebbene i suoi personaggi facciano più di un’incursione.

Un vero peccato: se la prima volta l’effetto sorpresa dei “problemi temporali” a causa dei cattivi di turno lasciava sorpresi e tutto sommato soddisfatti, riproporre di nuovo la stessa trama non è sicuramente positivo per i giocatori che abbiano già sviscerato il primo capitolo di Dragon Ball Xenoverse. Fortuntamente, la narrativa riveste solo un aspetto marginale della produzione, e non si rivela mai davvero fondamentale, e gli sviluppatori lo sanno. Altrimenti sarebbero stati dolori.

Meccaniche, ruolistica, classi di gioco

Preso saldamente il controller in mano e memorizzate le combinazioni di tasti basilari per picchiare gli avversari, Dragon Ball Xenoverse 2 dà il meglio di sè, e ci ricorda che dopotutto lo abbiamo comprato per malmenare come se non ci fosse un domani Radish, Freezer, Cell e compagnia, non per molto altro. L’anima è quella del picchiaduro di una volta, dei Budokai Tenkaichi, ma venati dall’industria commerciale dei tempi moderni. Dunque, neanche questa volta aspettatevi l’intero cast dei personaggi della serie. Sono stati aggiunte solo le mancanze doverose del primo capitolo: Cell Imperfetto, Cooler con le sue varie forme, alcuni personaggi di Dragon Ball Super che erano stati distribuiti solo tramite DLC (i super saiyan God). Sono tutti giocabili quasi da subito, basta proseguire un po’ nella trama di gioco. Perchè non includere tutti i personaggi, come si faceva una volta? Perchè il team insiste sulla personalizzazione del proprio avatar, quindi mettetevi l’anima in pace e create il vostro personaggio come in The Sims, perchè la direzione è molto probabile che rimanga questa anche in futuro.

Nelle meccaniche di gioco un importante fattore contribuisce a differenziare Dragon Ball dagli altri picchiaduro in commercio, ad esempio da Naruto Shippuden: la forte compresenza di meccaniche GDR. Tra punti abilità da spendere, livelli incrementali del personaggio fino al leggendario livello 80, abilità da scegliere, padroneggiare e personalizzare, stili di gioco da apprendere, per un attimo ci si dimentica che è Dragon Ball e che in Dragon Ball c’è soprattutto Goku con la sua Kame-hame-ha. La personalizzazione è un elemento radicale della produzione, e si sposa perfettamente con le meccaniche da gioco di ruolo che furono introdotte già nel precedente capitolo. Ma in che modo?

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Al momento del primo avvio del gioco vi verrà chiesto di scegliere una razza. Saranno presenti le classi di gioco Saiyan, Terrestre, Esercito di Freezer e Majin. Potrete quindi creare il vostro sosia a vostra immagine e somiglianza, ma anche a immagine e somiglianza di un guerriero che richiami gli elementi salienti di Freezer, oppure di Majin Bu nelle sue varie forme grassocce e più snelle. Cosa cambia da una scelta all’altra? Ogni classe di gioco presenta statistiche principali e stili di gioco più adatti. Un guerriero Saiyan (l’unico in grado di trasformarsi) ricaricherà l’aura molto velocemente e scaglierà attacchi devastanti, ma un Majin possiederà dei bonus in difesa e nella salute rivelandosi in grado di resistere a una grande gamma di offensive nemiche. Non solo: per rendere tutto ancora più interessante, anche il sesso influisce sul bilanciamento dei personaggi. Le donne di una determinata classe di gioco saranno bilanciate in modo diverso rispetto ai maschi delle stesse. Ma non si tratta di pregiudizi di alcun tipo: una classe rispetto all’altra e una donna rispetto a un uomo possiederanno statistiche più elevate ed altre più basse, per offrire una grande varietà (e il team spera anche una grande rigiocabilità) negli stili di gioco. Il meccanismo è sempre quello della compensazione.

Progessione e cooperazione

Dragon Ball Xenoverse 2 presenta una grande varietà di modalità di gioco, pensate per essere giocate tutte quante sia online fino a quattro giocatori contemporaneamente, sia offline da soli o in compagnia di un amico fisicamente presente accanto a voi. Qualsiasi sia la vostra scelta, il divertimento è assicurato, ma la scelta dipende spesso dalla modalità selezionate. Aure Burst 2 1467873500I livelli della storia sono chiaramente pensati per essere giocati in modalità singola e prendere confidenza sia con le meccaniche di base che con le più complesse, nonchè con i vari livelli di difficoltà offerti da avversari sempre più potenti e pericolosi.

Tornano le Missioni Parallele, che saranno sbloccabili sia proseguendo nella storia principale sia ottenendole da vari personaggi presenti nella mappa cittadina principale. Le Missioni Parallele sono quest secondarie studiate accuratamente per offrire varietà rispetto ai livelli della storia principale, o almeno questo è l’intento degli sviluppatori. Le premesse narrative studiate sono infatti le più bizzarre e variegate, ma pur sempre una mera scusa per scendere in campo, picchiare tutti e ottenere ricompense più o meno interessanti. Possono essere giocate anche online in compagnia di altri tre giocatori, e in presenza di un team affiatato derivano sufficienti soddisfazioni. Del resto sia la mappa di gioco principale che un po’ tutte le missioni del gioco sono pensate proprio per essere affrontate in compagnia di giocatori online casuali o amici: l’anima di Dragon Ball Xenoverse 2 prosegue sulla scia del predecessore focalizzandosi su un prodotto (quasi) sempre focalizzato sul multiplayer cooperativo in rete.

Non che offline siano poche le cose da fare in compagnia di un amico munito di un secondo controller. le Missioni Parallele possono infatti essere giocate anche senza essere connessi ad internet, anche se si potrebbero incontrare difficoltà aggiuntive nel pareggiare la forza dei nemici presenti. Viene riproposta poi la classica modalità Sfida 1 VS 1 nel torneo Tenkaichi, dove sul ring scenderanno il vostro personaggio e quello del vostro amico per darsele di santa ragione e contendersi il titolo di nuovo campione del mondo.

Il mondo di Toriyama prende vita

Per un fan del Manga e della serie televisiva, vedere Dragon Ball sul televisore in salotto è sempre un’esperienza piacevole: i tratti dei personaggi, del mondo e degli edifici richiamano fedelmente con precisione maniacale quelli del maestro Akira Toriyama. Dal punto di vista creativo non sorgono problemi, ma la cura tecnica della produzione e il level design potevano essere tranquillamente rivisti in quasi due anni di distanza dal primo capitolo. Francamente resta forse l’impressione che siano stati presi di peso scenari, personaggi e livelli del primo Xenoverse per buttarli nel calderone di Xenoverse 2 condendoli di qualche aggiunta marginale. Le mappe sono già viste, i luoghi già visistati, persino alcune scene richiamano clichè del primo capitolo. Prova ne è che permangono persino i limiti tecnici del predecessore, con un frame rate sì stabile ma soggetto a qualche svista, modelli poligonali che talvolta si intersecano tra loro senza apparente motivo, scenari poveri e poco distruttibili. Neanche il comparto musicale è capace di lasciare il segno, anzi eliminare del tutto il sonoro, tra un doppiaggio in lingua inglese ai limiti della frustazione per le voci originali e musichette ripetitive, non sembra neanche una cattiva scelta.

Commento finale

Dragon Ball Xenoverse 2 si presenta come un Dragon Ball Xenoverse 1.5. Riprendendo di peso situazioni, trama, livelli e personaggi del primo capitolo, è capace soltanto di aggiungere una mappa di gioco più vasta, un comparto online più raffinato e poche altre novità di rilievo, tra le quali nuovi personaggi e nuove abilità. Tutto il resto è rimasto identico a se stesso, in modo tale che i pregi e i difetti che avevamo notato due anni fa li ritroviamo così come li avevamo lasciati. Non è dunque un cattivo titolo, anzi, si tratta probabilmente del miglior Dragon Ball per le console di nuova generazione. Ma per chi possiede già il suo antenato o non è fan nè dei titoli GDR nè della serie, l’acquisto non è affatto obbligato.

Pro Contro 
– Più personaggi
– Tante modalità
– Divertente sia online che offline
– Limiti tecnici evidenti
– Alla lunga monotono
– Troppo simile al predecessore, in tutto
  Voto Globale:  75
 
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