Nuovi orizzonti nella guerra al crimine
Se nel primo capitolo di questa serie l’alter-ego di Bruce Wayne era confinato alla sola isola di Arkham ora ci troviamo trasportati in una zona estremamente più vasta, un quartiere intero di Gotham, che grazie al nuovo sindaco (e nostra vecchia conoscenza) Quincy Jones è diventato una zona franca circondata da mura invalicabili destinata al confino di criminali e persone “socialmente pericolose”. Il primo elemento che colpisce e l’aspetto molto più curato di cui godono gli elemnti del paesaggio, Arkham City è divisa in “zone di potere” controllate da alcuni degli avversari di Batman e ognuna assume le caratteristiche del boss che la controlla.
Avrete davanti una zona industriale sotto controllo del Joker dove abbondano teste di clown e carte da gioco al neon oppure, girato l’angolo, la zona controllata dal Pinguino decorata con motivi legati ai volatili o ancora la zona del tribunale, controllata da Due Facce, dove invece sarete circondati da manifesti di reclutamento con il doppio volto del capo banda in bella mostra.
Anche gli abiti dei malviventi alle loro dipendenze cambiano a seconda della banda di appartenenza e, anche sei i modelli sono un pò troppo simili, il loro abbigliamento è sufficiente a differenziarli in maniera visibile. Le tecniche di combattimento sono differenziate a seconda del capobanda di riferimento e spaziano da mazze e pugni per arrivare a mitra, spade e fucili di precisione.
Gli avversari di Batman sono il vero valore aggiunto al gioco e portano il livello di coinvolgimento del giocatore ad un livello superiore a quello offerto al primo capitolo. Sono presenti praticamente tutti gli avversari maggiori di Batman e ognuno di loro incrocia le armi con il Pipistrello non solo fisicamente ma anche mentalmente giocando con il rapporto che li lega o sui loro scontri passati.
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Anche i comprimari femminili non sono semplici orpelli ma hanno un ruolo decisivo. Infatti non sarà solo Selina Kyle a flirtare con il protagonista.
