Recensione The Elder Scrolls V: Skyrim


Intelligenza artificiale e NPC

Skyrim deficita solo da un lato. Quello delle IA degli NPC e dei vostri avversari. La programmazione delle loro reazioni è estremamente rigida e sfocia spesso nel più completo irrealismo. Un esempio lampante è quello delle guardie… In ogni città c’è una ricca guarnigione di guardie di pattuglia che reagiscono solo ed esclusivamente ai crimini (furto, omicidio di PG innocenti etc) ma che restano assolutamente immobili in tutti gli altri casi. Ad esempio mentre un drago assaltava una città le guardie cittadine erano assolutamente immobili.

Anche il resto dei cittadini ha continuato le sue attività quotidiane come se il drago, semplicemente, non ci fosse. Anche gli unici animali utilizzabili dal pg (cavalli) hanno una serie di difetti abbastanza marcati come quello di lanciarsi al galoppo contro chi vi attacca morendo spesso in maniera gratuita ed evitabile. Anche i pochi NPC che vi potranno accompagnare nelle vostre quests non sono esattamente dei geni.

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Spesso e volentieri resteranno bloccati in passaggi stretti o negli ingressi costringendovi a ricaricare per evitare di rimanere bloccati con loro in qualche dungeon. Gli abitanti delle città seguono una routine abbastanza stretta ed è sempre possibile prevdere cosa stiano facendo e dove si trovino semplicemente basandosi sull’ora del giorno.

Gli avversari attaccano, boss compresi, secondo pattern di comportamento molto prevedibili e anche le boss fight nelle sezioni più avanzate del gioco (compresa l’ultima) si esauriscono in poche decine di minuti, quelle più impegantive non necessitano di più di un paio di tentativi per essere completate con successo abbassando notevolmente il livello di sfida.

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