Assassin’s Creed Origins, guida alternativa al gioco

Nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere per affrontare al massimo il nuovo titolo targato Ubisoft.

Da poco più di un mese Assassin’s Creed Origins è disponibile all’acquisto, e molti fan non hanno resistito nel tornare a vestire i panni dell’iconico personaggio Made in Ubisoft.

Tendo subito a precisare che questa non è e non vuole essere una recensione del titolo, ma semplicemente una guida sul come affrontare lo stesso.

Dopo due anni di attesa, finalmente siamo pronti a rientrare nell’Animus, inconsapevoli di cosa troveremo ad attenderci. Assassin’s Creed Origins è ambientato in un Egitto vastissimo, variopinto e colorato; tuttavia, sebbene alcune zone e strutture siano riprodotte in scala 1:1, lo stesso non può dirsi della maggior parte della mappa.

Il sistema di combattimento e di esplorazione è invece cambiato profondamente, strizzando molto l’occhio a produzioni del calibro di Dark Souls e The Witcher. Nonostante io non provi molta simpatia verso coloro che paragonano il titolo FromSoftware a tutto ciò che richiede un minimo di studio della situazione affrontata, non posso esimermi dal paragonare il combat system del nuovo Assassin’s Creed a quello della produzione di Myazaki. Dall’altro campo, l’esplorazione è praticamente una versione 2.0 del capolavoro dei ragazzi di CDProjektRED.

Fatte queste premesse, buttiamoci a capofitto nella guida.

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La ridente Siwa.

Doveroso dire che – come ogni gioco degno di nota – Assassin’s Creed Origins ha un prologo, ed anche abbastanza lungo. Questo serve, oltre ad introdurre alcuni personaggi e a caratterizzare il nostro Bayek, per far prendere confidenza all’utente con i comandi di gioco. Personalmente, la prima cosa che ho fatto, da fissato quale sono, è stata esplorare la regione in lungo e largo, cercando di lasciare nulla al caso. E qui sta il primo tip: in questa fase, potremmo archiviare ben due trofei: il primo è quello relativo all’esplorare una tomba, che si trova nella parte occidentale della mappa, facilmente raggiungibile se si decide, come il sottoscritto ha fatto, a completare tutte le missioni secondarie; il secondo è quello relativo al distruggere 100 oggetti, in quanto nella mappa ne saranno presenti almeno, ALMENO, il triplo.

Per il resto si possono iniziare a notare gli “insane details”, come a molte persone piace chiamarli: ad esempio, entrando in una fitta vegetazione o in una coltivazione, Bayek allargherà il palmo della mano destra in stile Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore. Inoltre, il vestiario del medjay oscillerà in base alla direzione del vento. Ancora, se il nostro protagonista si dovesse accovacciare in prossimità di gatti, inizierà ad accarezzarli. Per ultimo, ma non per importanza, la voce del protagonista risulterà ovattata se si indossa un equipaggiamento che prevede baveri o comunque coperture per la bocca.

Il mondo di gioco.

Terminato il prologo, del quale non vi darò anticipazioni, inizierà il gioco vero e proprio. Partendo  da appena fuori dalla Depressione del Qattara, il nostro Assassino potrà esplorare il mondo in lungo e in largo a suo piacimento, livello permettendo. Emblematico è stato, almeno per me, un post di un utente su di un gruppo che, tronfio di postare il suo salvataggio con 66 ore di gioco registrare, asseriva al fatto di poter iniziare la main quest. Il tutto per far comprendere la varietà di approccio che il titolo offre. Primo dettaglio tecnico: da qui, se si decide di utilizzare Senu, sarà possibile esplorare l’intera mappa utilizzando l’aquila come vettore, sbloccando il relativo trofeo; tra le altre cose, si sbloccherà anche il trofeo di rimanere in volo per 30 minuti con l’aquila, in quanto ci si impiega molto più tempo per esplorare il tutto.

A livello di trama non ho molto da dire, e nemmeno da consigliare; godetevi il gioco come meglio credete, perché sicuramente il vostro giudizio è la scelta migliore.

Il sistema di combattimento.

Non è un dato nuovo che Assassin’s Creed è stato sempre aspramente criticato per il combat system; nonostante fosse un qualcosa di innovativo nel 2007, fungendo da ispirazione per altre produzioni, sentiva negli ultimi episodi il peso degli anni. Per questo Ubisoft propone un sistema di combattimento che, insieme alla difficoltà scalabile e ai tre rami di abilità, è del tutto diverso rispetto ai suoi predecessori.

Si potrà giocare furtivo, con ingenti skill basate sul tiro con l’arco e applicate ai vari archi o applicate a bombe e supporti non convenzionali, o diretto, facendo di Bayek  una perfetta macchina da morte. Parlando qui di “insane details”, il medjay impugnerà ogni tipo di arco in modo diverso in base al peso e alla tecnica di tiro dello stesso. Inoltre, lo stesso discorso è applicabile alle armi sia di categorie diverse sia della stessa categoria.

I nemici, inoltre, non attaccheranno più uno alla volta, bensì in gruppo, ed il rischio morte, specie a difficoltà elevata, non è più una recondita opzione: bisognerà valutare precisamente ogni mossa prima di attaccare. Il consiglio che mi sento di darvi, da veterano dei Souls, è il seguente: in primis eliminate ogni arciere o combattente a distanza, dopodiché concentratevi sui nemici ordinari, prestando attenzione agli élite armati di armi pesanti; questi ultimi saranno da eliminare perfezionando ogni tecnica di dash possibile, continuando a scivolare sotto i loro fendenti e menando un colpo massimo due. Quando schivate un colpo, inoltre, non direzionate mai lontano ma sempre verso il nemico. Per esempio: se un èlite mena un fendente da destra verso sinistra, dato ordine di schivare verso destra; così facendo, scivolerete sotto l’arma del nemico.

Gli elefanti, aiuto!

Punto cruciale del combat system: gli elefanti da guerra. Il sottoscritto li ha affrontati intorno al livello 37, e confermo che sono semplici nei loro movimenti. Se avrete sbloccato l’abilità che vi dona un attacco ultra a inizio combattimento usatela subito contro le gambe posteriori del pachiderma.

Completata questa fase, opzionale, concentratevi sull’indebolire il più possibile la bestia.

Se prediligete un combattimento corpo a corpo, continuate a colpire le gambe posteriori schivando verso l’altra gamba il pestone che di tanto in tanto il gigante rifila. Le rare volte in cui il nemico si volta, cercate il più possibile di tornare dietro a lui. Quando invece carica, scartate di lato e fatelo scorrere, cercando poi di avvicinarvi nuovamente a lui.

Se preferite invece un approccio a distanza, mettetevi di fronte a lui, preferibilmente con arco da caccia e arco di precisione. Notate che non sono obbligatori, solamente son quelli con il più elevato dpa nel genere, a scapito di una più veloce esecuzione. Tornando a noi, posizionatevi di fronte alla bestia e colpite solamente le gambe, al massimo il mento quando solleva la proboscide; quest’ultima, purtroppo, è coperta dall’armatura e quindi invulnerabile. Quando vi carica, anche qui scartate di lato e poi colpite con più mezzi che potete al fondoschiena dell’elefante. Le rare volte che avete l’abilità ultra, sentitevi liberi di avvicinarvi alla bestia e colpirlo con l’arma primaria.

In seconda fase strutturalmente dovrete fare lo stesso, facendo però attenzione alle frecce e bombe tirate da chi governa l’animale, comunque facilmente distinguibili dato l’indicatore che comparirà a terra.

Per quanto riguarda gli elefanti del nomo di Uab, che approfittano della formula 2×1, seguite sempre questa guida facendo solamente attenzione a non dare le spalle a uno dei due, in modo da avere sempre la situazione sotto controllo.

Esplorazione.

Per quanto riguarda l’esplorazione, segnalo giusto qualche easter egg del titolo. Vagando per l’Egitto, infatti, potremo trovare un geroglifico raffigurante Noctis, direttamente da Final Fantasy XV, o uno scheletro di balena esplorando il fondale di una pozza d’acqua.

Conclusione.

Assassin’s Creed Origins è un titolo che merita di essere giocato, anche solo per poter vagare per la mappa ed ammirare la bellezza artistica dell’ambiente. Combat system, sistema GDR e mondo aperto lasciano ampio respiro ad un giocatore che può essere soverchiato da tanta magnificenza. Il mio consiglio è di giocarvelo e godervelo per quel che è, per poi concentrarvi su tutto il resto che offre.

Assassin’s Creed Origins è disponibile per Playstation 4, Xbox One e PC dal 27 Ottobre 2017.

Cristian Cantalamessa
Cristian Cantalamessa
Laureato in amministrazione aziendale, collaboro per passione. Cerco sempre di portare e far usufruire di contenuti interessanti, spero di riuscirci. Buona lettura, per chi vorrà!

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