Death Stranding Director’s Cut, anche Kojima ritiene errata la definizione

L’annuncio di Death Stranding Director’s Cut ha generato molte polemiche a causa della definizione erronea. La versione originale, infatti, può già considerarsi una Director’s Cut dal momento che Kojima, con il suo studio indipendente, ha avuto il pieno controllo creativo sullo sviluppo.

Per chi non fosse familiare con la terminologia, la Director’s Cut è una versione prevalentemente utilizzata nel cinema. Molti registi devono lasciare il montaggio delle proprie opere ad altri professionisti che, in alcuni casi, stravolgono totalmente quelle che erano le intenzioni del direttore creativo. Questa particolare versione, invece, lascia pieni poteri al regista anche in fase di montaggio e assicura che la sua visione non sia alterata prima della distribuzione.

A quanto pare, anche lo stesso Kojima pensa che definire l’upgrade per PS5 di Death Stranding come taglio del regista sia errato. In un paio di tweet pubblicati di recente, Kojima ha sottolineato che nel cinema la versione si caratterizza per l’aggiunta di scene rimosse contro il volere del regista. Dal momento che Death Stranding Director’s Cut non prevede l’aggiunta di contenuti rimossi dalla versione standard ma l’implementazione di materiale creato appositamente per questo upgrade, la definizione risulta errata.

Un discorso analogo si potrebbe fare anche per la Directror’s Cut di Ghost of Tsushima annunciata di recente. Anche in questo caso, sembra che la scelta del nome sia prevalentemente una questione di marketing e non di contenuti.

Death Stranding Director’s Cut uscirà per PS5 il 24 settembre e potrebbe essere esclusiva per la nuova console di casa Sony.

Antonio Rodofile
Antonio Rodofile
Già da prima di imparare a scrivere, i miei genitori mi hanno messo un pad tra le mani. Quel pad, nel corso degli anni, ha cambiato forma, dimensioni, peso ma la passione è rimasta invariata. Dopo tanti anni di studi tra media, cinema e videogiochi, sono sbarcato un po' per caso e un po' per destino nella critica videoludica che concilia le mie due più grandi passioni: scrivere e giocare.

Rispondi

Ultimi Articoli