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Indiana Jones e l’antico Cerchio si mostra in un nuovo ed esteso trailer di gameplay

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Bethesda e MachineGames, in collaborazione con Lucasfilm Games, hanno condiviso un corposo video di approfondimento dedicato al gameplay di Indiana Jones e l’antico Cerchio.

Il trailer permette al pubblico di assaporare le atmosfere dell’archeologo più famoso dell’immaginario collettivo, alle prese con una nuova avventura che lo porterà ancora una volta in giro per il mondo.

Di seguito vi proponiamo il trailer ufficiale condiviso da BethesdaSoftworksIT, seguito dal relativo comunicato stampa.

Calati nell’avventura di Indiana Jones e l’antico Cerchio con un nuovo ed esteso video di approfondimento sul gameplay. Esplorare antiche tombe piene di trappole, adottare un travestimento per infiltrarsi in un accampamento nemico, usare la frusta per superare baratri mozzafiato… ogni momento del viaggio di Indiana è una nuova scoperta.

Ideato da MachineGames in collaborazione con Lucasfilm Games, e ambientato tra gli eventi di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta e Indiana Jones e l’Ultima Crociata, Indiana Jones e l’antico Cerchio immerge i giocatori in una nuovissima avventura narrativa per giocatore singolo.

Con un mix di scene di stampo cinematografico, risoluzione di enigmi e combattimenti corpo a corpo, i giocatori vivranno un’autentica esperienza alla Indiana Jones in giro per il mondo per cercare di sconfiggere le forze sinistre che tentano di ostacolarli.

Le edizioni fisiche e digitali per Xbox Series X|S e PC sono ora disponibili per il preordine.

Indiana Jones e l’antico Cerchio sarà disponibile su Xbox Series X|S, PC e Game Pass dal 9 dicembre e arriverà su PlayStation 5 nella primavera del 2025.

Ethan Hunt torna in azione: ecco il primo trailer italiano di Mission: Impossible – The Final Reckoning

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Paramount Pictures ha finalmente condiviso il primo teaser trailer per Mission: Impossible – The Final Reckoning, nuovo capitolo della celebre saga action.

L’ottavo film della serie, sequel di Dead Reckoning, dovrebbe segnare anche l’uscita di scena di Tom Cruise con l’ultima missione dedicata all’iconico Ethan Hunt.

Di seguito trovate il trailer in questione, condiviso da Paramount Pictures Italia.

La pellicola è diretta da Christopher McQuarrie su una sceneggiatura scritta assieme ad Erik Jendresen. Nel cast troveremo Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Angela Bassett ed Henry Czerny.

Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 23 Maggio 2025. La data per l’Italia sarà ufficializzata prossimamente.

Tecnologia e innovazione nelle Slot Machine: realtà virtuale, Slot 3D e oltre 

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I giochi online sono tra i luoghi d’elezione per l’applicazione degli sviluppi della tecnologia che ora può avvalersi anche del contributo dell’intelligenza artificiale. Realtà virtuale, visualizzazione in 3D danno una prospettiva nuova allo sviluppo dei giochi, ma forse il segmento che più ne beneficia è quello delle slot machine online. 

La realtà virtuale è una tecnologia che permette al giocatore di immergersi in un mondo da favola con un ambiente tridimensionale generato dal Personal Computer. Con l’ausilio di appositi visori il giocatore può calarsi in quel mondo percependolo come se fosse reale, vivendo ogni dettaglio e sfumatura in un ambiente immersivo. Nel caso delle slot l’utente si troverebbe catapultato nella ricostruzione tridimensionale di un casinò dove poter scegliere tra diverse slot machine disponibili.

Quando hanno cominciato a diffondersi le prime attività online, giochi online ma non solo, si è sempre sottolineata la comodità di potere operare da casa o dall’ufficio dotandosi di un dispositivo quali il Personal Computer o lo Smartphone. Questa è oramai accademia, operare online ci è diventato così familiare da farcelo avvertire come un’operazione di ordinaria routine. La realtà virtuale ha spostato l’asticella della meraviglia e dello stupore di fronte ai prodigi della tecnologia un po’ più in avanti, facendoci assaporare stati d’animo propri delle novità avvertite come prodigiose.

Non solo VR

Tuttavia, la realtà virtuale rappresenta la prima di una serie di innovazioni che mirano a far interagire realtà e virtualità. Parliamo infatti di realtà aumentata quando la tecnologia, più che sostituire la realtà con la virtualità usa l’approccio virtuale per aumentare la percezione reale. Un esempio di realtà aumentata e quella market-based dove nel momento in cui un dato oggetto viene inquadrato con un apposito visore si evidenziano ulteriori contenuti virtuali in aggiunta a quelli reali.

Un ulteriore tecnologia che si va sviluppando è quella della realtà mista. Non troppo dissimile dalla realtà aumentata quella mista permette di creare ambienti in cui persole reali, oggetti fisici e virtuali interagiscono e coesistono.  Forse ci siamo spinti un po’ troppo avanti con il desiderio di novità poiché i problemi non mancano. Tornando alla realtà virtuale, un problema che non è stato interamente risolto è la fruizione dell’ambiente 3D su tutti i dispositivi disponibili.

Le prestazioni, in termini di fruizione della virtualità, di dispositivi quali tablet e smartphone, non sono ancora paragonabili a quelle di un personal computer. Lo sforzo degli addetti ai lavori è in parte focalizzato per una soddisfacente soluzione di questo problema. Potere beneficiare in modo soddisfacente della realtà virtuale solo da PC limita indubbiamente le potenzialità della VR e le sue possibilità di diffusione non solo nel mondo dei giochi ma di tutte le possibili applicazioni in genere.

Eroi improbabili si uniscono nel nuovo trailer italiano di Thunderbolts*

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In occasione del D23 Brazil è stato condiviso da Marvel uno Special Look dedicato a Thunderbolts*, in cui gli eroi vengono presentati e si uniscono in un improbabile team.

Vi proponiamo di seguito il relativo trailer nella nostra lingua, condiviso da Marvel Italia.

Nella pellicola, l’ambigua Contessa Valentina Allegra de Fontaine riunirà un gruppo di antieroi per fronteggiare una minaccia sconosciuta. Tra questi Yelena Belova (la nuova Vedova Nera interpretata da Florence Pugh), Bucky Barnes (Sebastian Stan), Red Guardian (David Harbour), John Walker (lo U.S. Agent di Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Ghost (Hannah John-Kamen) e Robert “Bob” Reynolds (Sentry, interpretato da Lewis Pullman).

L’uscita di Thunderbolts* nelle sale italiane è prevista per il 30 Aprile 2025, a distanza di circa due mesi da Captain America: Brave New World.

L’Hulk Rosso si scatena nel nuovo trailer italiano di Captain America: Brave New World

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In occasione del D23 Brazil è stato convidiso un nuovo trailer per Captain America: Brave New World in cui è possibile ammirare tutta la furia dell’Hulk Rosso.

Di seguito vi proponiamo il filmato nella nostra lingua, condiviso da Marvel Italia dopo il primo trailer ufficiale di Luglio.

Dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier, Sam Wilson incontra il neoeletto presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross, e si ritrova nel bel mezzo di un incidente internazionale. Dovrà scoprire le ragioni di un efferato complotto globale.

Si tratta della prima pellicola con protagonista il Captain America interpretato da Anthony Mackie. Nel cast sono presenti anche Danny Ramirez (il nuovo Falcon), Shira Haas, Xosha Roquemore, Carl Lumbly, Giancarlo Esposito (nel ruolo del mercenario Sidewinder), Liv Tyler, Tim Blake Nelson (il supervillain Capo) e Harrison Ford (nei panni del recastato Thunderbolt Ross, aka Hulk Rosso).

Brave New World uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 12 Febbraio 2025, mentre negli Stati Uniti il 14 Febbraio.

Recensione Starship Troopers: Extermination, l’unico insetto buono è un insetto morto!

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In controtendenza con quanto titoli blasonati come Fortnite, Call of Duty, o i più recenti extraction shooters come Hunt: Showdown 1896, e il reboot di Delta Force ci vogliono far pensare, il PvP -Giocatore contro giocatore- non è l’unica modalità che i videogiocatori apprezzano in modo collettivo. Il genere dei PvE -Giocatore contro computer- negli ultimi anni sta vivendo un gradito ritorno tra gli appassionati -e non- spinto da titoli come Deep Rock Galactic, Lethal Company, e forse il più noto Helldivers 2, per citarne alcuni.

Con la sua release in versione 1.0, Starship Troopers: Extermination si aggiunge quindi alla lista dei videogiochi che ci vedono affrontare grandi orde di nemici assieme ad altri giocatori, e come il nome fa intendere, questa volta il setting è l’amatissimo universo cinematico ideato partendo dal libro omonimo di Robert A. Heinlein.

L’uscita dall’Early Access del titolo –e l’approdo sulle Console– sono rappresentative di un pacchetto completo al lancio, o forse le fanfare del rilascio questa volta suonano per un festeggiamento precoce?

Gli aracnidi avanzano, e nessuno vuole vivere per sempre, quindi armiamoci di fucili e granate, e scopriamo assieme cosa cela realmente Starship Troopers: Extermination tra i suoi pianeti dispersi e le mille tane scavate dai suoi giganteschi alieni insetto!

Starship Troopers: Extermination è disponibile dall’11 ottobre 2024 su Playstation 5, Xbox Series X/S, e su PC tramite Steam ed Epic Game Store.


Versione testata: PC (tramite Steam)


Benvenuti fra i Leoni di Rasczak

Starship Troopers: Extermination è l’ultima fatica del team indipendente canadese Offworld Industries – noti per l’eccellente sim-war Squad – che ci getta nelle violente battaglie multiplayer PvE in prima persona, per la sopravvivenza contro i feroci, e agguerritissimi, alieni Aracnidi, che infestano l’universo narrativo transmediale della serie Starship Troopers.

Poco altro servirebbe per descrivere l’intera esperienza del gioco, che dalle sue prime fasi in Early Access alla sua poi eventuale release, ha visto in realtà pochi cambiamenti nel suo core design, e delle aggiunte, appositamente pensate per costruire una sorta di modalità singleplayer in costante espansione, che non sono risultate del tutto convincenti.

La release completa di Starship Troopers: Extermination ha portato con se un reset delle statistiche e dei progressi per tutti i giocatori, introducendo come cambiamenti considerevoli una nuova suddivisione per le classi dei nostri fanti spaziali, passate da 3 a 6 categorie, una nuova modalità ad eventi globali chiamata Fronte Galattico, simile a quanto abbiamo già visto con Helldivers 2, e la sopra citata modalità singleplayer denominata Gruppo Operazioni Speciali, dove guidati da un navigato Generale Rico dovremo compiere una serie di 25 missioni. Il cuore dell’intera produzione risiede però nella modalità Missioni, un insieme di mappe PvE multiplayer fino a 16 giocatori ambientate su diversi pianeti, con diversi obbiettivi e differenti difficoltà, che ruotano ciclicamente, ofrendo sempre sfide adeguate per ogni tipo di giocatore.

Al primo avvio il gioco ci introduce alle sua struttura con un tutorial, forse troppo superficiale, e basato solamente su una delle varie modalità multiplayer. Veniamo così a conoscenza che in Starship Troopers: Extermination, oltre a compiere un ecatombe aliena, nel fervore delle battaglie ci verrà richiesto anche di collezionare delle risorse da portare in un collettore per conseguire dei punti. Questi punti, condivisi con tutti i membri dello squadrone, vengono utilizzati durante la partita per costruire i nostri avamposti – grazie a uno strumento di costruzione richiamabile con un tasto -, e innalzare così grandi muri, paratie elettriche, oppure torrette automatiche e postazioni di guardia sopra elevati, per difendere il Quartier Generale.

Spetterà al giocatore comprendere appieno come portare a termine al meglio gli obbiettivi tra le varie modalità multigiocatore. Caccia al Nido è l’ultima modalità introdotta con la release del gioco, e vede 4 giocatori cimentarsi nella pulizia di un labirintico nido di Aracnidi completando differenti obbiettivi durante l’avanzata, ma con lo scopo ultimo di eradicare la minaccia dalla sua tana.

Caccia al Nido riveste anche l’unica modalità singleplayer disponibile al lancio, chiamata Tutorial Gioco in Solitaria, che come accennato in precedenza, si tratta di una semplice serie di 25 missioni lineari, dove dovremo guidare una squadra di 4 soldati – noi e 3 intelligenze artificiali – attraverso i labirintici cunicoli degli Aracnidi, e radere qualsiasi cosa al suolo. A introdurre le missioni troveremo il Generale Rico, personaggio il cui attore Casper Van Dien presta la voce in lingua originale, ma tolta questa gradita sorpresa per i fan della pellicola, non abbiamo trovato altri pregi per questa modalità a giocatore singolo.

L’intero gruppo di missioni non è altro che una ripetizione costante degli stessi obbiettivi, con qualche piccola modifica agli scontri, e ambientate attraverso le varie mappe di gioco che incontreremo nelle modalità multiplayer. La presenza di altri 3 soldati nel nostro team, non aiuta l’intera esperienza. L’ IA alleata è costantemente vittima dei cadaveri delle giganti Aracnidi Tigri, incapace di navigare correttamente il terreno intorno al nemico caduto, rimanendo quindi bloccata tra le gambe dei parassiti o terminando per scalare le pareti dei tunnel in maniera infinita. Questo comportamento potrebbe risultare frustrante nelle prime missioni, ma con l’arrivo delle ultime 5 battaglie richieste dal Generale, la mancanza di IA alleati al nostro fianco vorrà dire che una volta caduti in battaglia non avremo modi di ritornare in vita, costringendoci a tediose sessioni di die and retry.

Potremo completare tutte le sfide singleplayer nell’arco di circa 3 ore, intelligenza artificiale permettendo, e l’unico incentivo per terminare queste missioni è quello d’ottenere punti per migliorare rapidamente una delle classi disponibili nel gioco prima di entrare nelle battaglie online.

Tutti combattono, nessuno molla

Superate le fasi di tutorial in solitaria, Starship Troopers: Extermination ci consiglia d’imbarcarci insieme ad altri 15 giocatori per provare le restanti modalità multiplayer – ma anche di vivere un esperienza meno frustrante e ripetitiva riprovando con giocatori umani le sfide di Caccia al Nido -. Siamo lieti di constatare che il gioco offre il crossplay tra tutte le sue piattaforme, consentendo a quanti più giocatori possibili di commettere atrocità interplanetarie contro razze aliene ostili.

In Avanza e Proteggi la dinamica di costruzione e distruzione viene gestita da una costante richiesta di mobilità da parte del gruppo di soldati, che deve ripulire progressivamente alcune aree delle vaste mappe. Orda invece segmenta in maniera chiara l’alternanza tra pianificazione e azione, richiedendo grande coordinazione per tenere alte le difese di un punto statico lungo tutto il suo perimetro, con l’obbiettivo di resistere a diverse ondate di nemici. Difesa CAA pone l’attenzione sul concetto di Divide et Impera, richiedendo ai giocatori di separarsi in gruppi di difesa per il quartier generale, e altri in avanscoperta a collezionare informazioni e risorse tra le linee nemiche aliene.

Ogni missione può essere svolta su una delle 4 vastissime mappe, che rappresentano altrettanti pianeti dell’universo di Starship Troopers. Ci ritroveremo a combattere sul pianeta desertico di Valaka, quello ricco di vegetazione e zone vulcaniche su Agni Prime, visiteremo il pianeta minerario X-11, e potremo prendere parte agli assalti sulla superficie ghiacciata di Boreas. Ogni operazione ha anche dei modificatori che ci catapulteranno in scontro completamente al buio, dove le uniche fonti di luce saranno le torce delle nostre bocche da fuoco, e le esplosioni sul campo di battaglia, e degli aumenti del numero di minaccia aliena presente sul territorio, rendendo l’intera esperienza multigiocatore sempre imprevedibile e divertente.

Bisogna notare che l’ultima mappa proposta, Boreas, non è accessibile nella rotazione delle missioni. Per accedervi, bisognerà creare una Compagnia, una sorta di gilda al quale possono accedere altri giocatori, con la quale iniziare a raccogliere punti spendibili per lanciare le operazioni sul nuovo pianeta di ghiaccio. Completare le missioni su Boreas farà guadagnare punti ai terrestri per l’avanzamento nel Fronte Galattico, al termine del quale si riceveranno dei premi cosmetici. Per guadagnare ulteriori punti per avviare le campagne su Boreas basterà completare una missione qualsiasi sulle altre mappe.

Scelte le regole d’ingaggio, ci viene quindi chiesto di selezionare una tra le 6 classi disponibili. Durante l’Early Access, i fanti dell’Avanguardia dello Spazio Profondo – il nome del gruppo d’operatori speciali di cui facciamo parte – erano suddivisi in 3 macro gruppi, ora suddivisi in sottocategorie con differenti arsenali e abilità speciali.

La Fanteria Pesante ora vede il Guardiano, un possente soldato particolarmente resistente a scontri corpo a corpo contro gli Aracnidi e capace d’entrare in modalità assedio, convertendolo in una torretta umana, e il Demolitore, esperto di esplosivi, che utilizza lanciagranate e può richiamare un raffica di missili grazie a un equipaggiamento balistico che trasporta sulla schiena.

La Fanteria d’Assalto è suddivisa ora tra lo specialista Cecchino, dall’elevata mobilità e con armi dalla lunga gittata e potenza, con un Boost Jet che gli consente grandi elevazioni in salto, e il Ranger, un soldato dalle competenze survivaliste, capace di riprendersi rapidamente da urti e cadute, e con un Boost Jet per l’aumento della velocità in corsa.

La Fanteria di Supporto è invece ora composta dall’Ingegnere, operativo capace di costruire difese nelle zone designate indipendentemente dalle regole d’ingaggio in corso, e di trasportare rapidamente risorse per accumulare Punti Costruzione; e conclude il battaglione il Medico, dalle grandi doti di resilienza una volta caduto, e con un fidato Drone Medico capace di prestare supporto agli alleati in difficoltà.

Ogni soldato può equipaggiarsi con una arma primaria che può essere scelta tra una limitata schiera e legata alla propria classe, una pistola secondaria, e una granata – anche questa selezionabile – e che si ricarica dopo l’utilizzo. Con l’avanzamento di livello del militare si sbloccheranno anche importanti Utilità che renderanno la classe più efficace in battaglia, come il Dardo stimolante di primo soccorso del Medico o la Torretta di guardia portatile del Guardiano, oltre che sbloccare delle Competenze da equipaggiare fino a 3 alla volta. Seppur in forma minore, anche le armi offrono un livello di progressione, ma il loro sviluppo nel giocato è risultato essere secondario, e una bocca di fuoco senza particolari gadgets non ci è parsa meno devastante di altre completamente modificate. Con un level cap dei fanti settato a 15, massimizzare la vostra unità preferita non richiederà molto tempo.

Mirate ai centri nervosi

Gettati nel cuore della battaglia multiplayer, Starship Troopers: Extermination non lascia alcun dubbio sulla sua natura di titolo pensato principalmente per rendere felici i fan. Dopo un introduzione sotto forma del notiziario della Fed Net, veniamo lasciati dalla nostra nave da trasporto assieme ai nostri compagni, iniziando così a muoverci per completare uno degli obbiettivi designati.

L’HUD di gioco ci fornirà tutte le informazioni di cui avremo bisogno per sopravvivere, anche se la mancanza di una mappa a schermo potrebbe risultare scomoda per alcuni. A sopperire a questo, ci pensa in maniera parziale una bussola che indica sempre la direzione degli obbiettivi più importanti. Stranamente il nome sulla testa dei nostri compagni, anche quelli nello stesso gruppo, tendono a scomparire a una certa distanza in maniera inconsistente, e questo a volte a reso le interazioni con dei completi estranei delle buffe chiacchierate in lingue a noi del tutto ignote.

A seconda della mappa, i modificatori scelti, e il nostro armamentario, inizieremo a farci strada tra sciami di alieni assetati del nostro sangue. Potremo affrontare piccoli Aracnidi Drone che cadono con un singolo colpo di pistola, così come pericolosissime Aracnidi Reali contro i quali sarà consigliato utilizzare i Detonatori nucleari portatili per avere una chance d’abbatterli. Aracnidi Guerrieri di Fuoco e di Ghiaccio, i fastidiosi Bersaglieri, i giganteschi bombardieri Plasma o gli ancora più pericolosi Scorpioni, sono le minacce che incontreremo in questa versione post-lancio del gioco, ma in futuro sono previsti ulteriori nemici che abbiamo già avuto modo di vedere durante la fase di Early Access come la l’Aracnide Cavalletta, capace di volare e sollevare soldati dal suolo per poi farli precipitare.

Ogni minaccia presenta anche dei punti deboli, e nel caso dei nemici più imponenti, anche delle corazze penetrabili solo da esplosivi. Diviene quindi imperativo riuscire a leggere correttamente il tipo d’alieno che ci attacca; a volte basteranno pochi colpi ben assestati da un cecchino per avere la meglio, mentre altre bisognerà ricorrere a diverse granate e abilità per interrompere agguerriti gruppi in avvicinamento.

L’utilizzo delle armi, che presentano sia un fuoco libero che l’aim down sight, unito a un corretto ausilio delle peculiari abilità del nostro soldato, ci consentiranno di tenere a basa le orde dei Aracnidi che ci si avvicineranno, ma potremo fare veramente poco senza il supporto dei nostri compagni. La collaborazione è alla base dell’intera esperienza di gioco, e nessun guerriero è un eroe senza i suoi commilitoni. Trovare la giusta sinergia sul campo di battaglia non è mai difficile vista la struttura PvE. Richiamando la mappa potremo sempre tenere sott’occhio il posizionamento delle nostre unità, e in caso di missioni di difesa, è sempre bene scegliere una postazione e mantenerla. Anche durante le partite rapide – le cui missioni offerte variano a rotazione – non abbiamo mai avuto problemi a trovare dei compagni affiatati e sempre disposti a correre in nostro soccorso o aiutarci a portare a termine un obbiettivo primario.

Il benestare della community non è di certo un caso. La possibilità di comunicare con tutti i membri della fanteria crea un atmosfera di cameratismo molto affiatante, e la cura riposta nella rappresentazione del caos nel fronte spaziale, non fa altro che immergere ulteriormente il giocatore nel vivo delle battaglie contro la feccia aliena a più zampe. Per apprezzare ancora di più il gioco, il nostro consiglio è quello d’entrare in uno dei tanti servers gestiti dai membri della comunità, e cercare di prendere parte nei loro scontri, così da tastare con mano l’aspetto più ruolistico dell’intera produzione.

Seppure alcune unità potrebbero sembrare meno importanti di altre, avere il giusto mix di specialisti in squadra aiuterà considerevolmente tutte le unità. Individuare oltre le colline l’avanzata di diversi nemici da parte dei Cecchini, può facilitare il dispiegamento di torrette difensive per gli Ingegneri. I Guardiani possono avanzare assieme ai Ranger e attirare i nemici verso di se, mentre i compagni fuggono rapidamente utilizzando i loro Boost Jet. Si creano così intensi momenti di pressione da dissipare a suon di pallottole ed esplosioni, ma in compagnia non più di estranei ma di nuovi fratelli d’armi.

L’unico elemento cardine del gioco che ci ha lasciato un poco confusi nelle prime battute è stato quello della costruzione. Avendo un numero di punti spendibili condiviso con tutti i soldati, ci siamo ritrovati più volte a non riuscire a costruire un importante muro difensivo, rimanendo scoperti e costringendoci ad abbandonare momentaneamente la zona. Manca quindi un sistema per coordinare la costruzione delle difese lungo il perimetro del Quartier Generale Mobile,

Portare a termine le missioni, o anche fallirle, ci farà guadagnare punti esperienza che andranno a migliorare il livello del nostro soldato e delle armi utilizzate durante la caccia spaziale. In aggiunta è presente anche un sistema di progressione legato a un Season Pass, che è però collegato a un altra modalità, e le cui ricompense si limitano a essere degli oggetti cosmetici dalla dubbia utilità.

Se non siete amanti dell’universo di Starship Troopers, bisogna riconoscere che la ripetitività di fondo dell’esperienza si farà viva molto presto. Completare il range di missioni, anche con diverse modifiche attive, non richiederà molto tempo, e se non si ha un gruppo d’amici con il quale tornare sui vari pianeti a dare guerra agli Aracnidi, affrontare le campagne più difficili diviene più un gioco di sorte prima che di coordinazione con degli estranei.

Tutti gli uomini pronti per il lancio!

L’intera esperienza di gioco è sorretta dall’Unreal Engine 5, e si presenta in maniera discreta per la quantità di unità nemiche a schermo. Purtroppo la feature di persistenza dei corpi dei nemici è risultata alquanto acerba e poco interessante – oltre che problematica da navigare per l’IA, come detto in precedenza -, non riuscendo a creare un reale impatto nelle fasi di guerriglia e andando forse invece a peggiorare le prestazioni generali del gioco. Per fortuna vengono in nostro soccorso le integrazioni dei sistemi di ricostruzioni d’immagini, come il DLSS e l’FSR, che ci hanno permesso ugualmente d’avere un esperienza godibile, e un frame in medio oltre i 60fps a 1080p anche con una modesta RTX 4060.

Il caos a schermo, se dal punto di vista di gameplay potrebbe risultare forse illeggibile, è stato rappresentato in maniera interessante, sfruttando al meglio i forti colori saturi degli alieni insetto, e dando molta enfasi alle loro caratteristiche zone luminescenti. Gli effetti particellari durante gli scontri sono sempre risultati incalzanti, anche se a volte abbiamo notato qualche sbavatura nella risoluzione secondo le distanze. Un problema simile è riscontrabile anche per quanto riguarda il pop-up di alcune textures, specialmente con l’accumularsi del sangue dei cadaveri nemici.

Le animazioni che muovono, non solo i nemici ma i nostri operatori, sono convincenti e fluide, anche se alcune volte per via del netcoding, abbiamo riscontrato diversi problemi di sincronizzazioni tra quanto fatto dai nostri compagni, facendo apparire soldati pattinare lungo il terreno, o facendoli sembrare fermi in un punto.

A seconda della situazione si sono presentati inspiegabili cali di framerate, e le vastissime mappe hanno mostrato dei punti, anche nei tunnels o in zone chiuse, dove la presenza di qualche nemico rendeva impossibile proteggere l’area. Per via del sistema di costruzione abbiamo anche assistito alla compenetrazione di diverse strutture, con torrette irraggiungibili perché costruite nel mezzo di pareti elettriche, o postazioni di guardia le cui scale venivano assorbite dai muri difensivi. Fortunatamente questo è risultato essere solo un problema minore, avendo la possibilità di smantellare le costruzioni.

Le 4 mappe proposte al lancio da Starship Troopers: Extermination sono caratterizzate in maniera stupenda, presentando grandi elevazioni, con strutture ricche di dettagli e di fanservice per chi ha visto i film. La rappresentazione dei terreni risulta anche essere legata a degli aspetti di gameplay, presentando su alcuni pianeti letali lingue di lava, insenature che nascondono nidi di nemici, o postazioni militari dalle quali poter iniziare a costruire le nostre basi.

Potremmo continuare a lodare la cura nei dettagli delle trasposizioni 3D – sicuramente possibili grazie anche alla collaborazione diretta con TriStar Pictures – citando le armi e i gadget che potremo usare in gioco, ma uno dei punti più forti della presentazione del gioco risiede anche nell’uso incredibile dell’audio e delle fantastiche musiche presi direttamente dalle opere filmiche del brand. Ogni arma risuona con fedeltà mentre scarichiamo tonnellate di proiettili contro la minaccia alinea, così come le esplosioni generate dagli ordigni bellici riecheggiano in maniera credibile anche a diverse distanze; e tra urla di sofferenza e stridii alieni, la colonna sonora non fa altro che immergere ulteriormente il giocatore nell’universo spaziale fatto di battaglie per la sopravvivenza.

Commento finale

Starship Troopers: Extermination è l’evoluzione in termini di gameplay di quanto fatto dai defunti Empire Interactive con il loro Starship Troopers nel 2005. Paradossalmente però, la nuova fatica di Offworld Industries al lancio non è stata capace d’offrire una componente singleplayer altrettanto solida quanto il vecchio lavoro di circa vent’anni addietro.

La community però non si deve disperare, il lavori sul gioco non sono terminati, e il team canadese sta attivamente seguendo una roadmap che arriva a coprire il secondo quadrimestre del 2025, e che dovrebbe risolvere gran parte dei problemi, e mancanze, riscontrate in fase di review.

Nonostante la scelta di precludere una mappa dietro una modalità che richiede una squadra, la grande ripetitività delle missioni, e qualche promessa che forse è risultata contro-producente sul campo di battaglia, Starship Troopers: Extermination è un titolo che riesce a incapsulare in maniera autentica l’universo d’appartenenza, omaggiando in maniera costante le pellicole dai quali riprende i suoi personaggi, gadgets, e mondi.

Purtroppo dovrà passare ancora del tempo prima di comprendere appieno il valore dell’opera, e per questo motivo il prezzo di circa 50 euro per buttarci tra le fauci delle Aracnidi, è forse esagerato a paragone con l’omogenia dell’offerta proposta. Se non siete fan della serie potete comodamente aspettare uno sconto, mentre se amate Starship Troopers o grandi combattimenti contro gruppi virtualmente infiniti di nemici, allora considerate l’aquisto senza remore. Distruggiamoli!

Recensione Call of Duty: Black Ops 6, il ritorno in grande spolvero della serie Activision

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CoD BLACK OPS 6 wallpaper

Black Ops 6 è forse il capitolo di Call of Duty circondato dal maggiore ed eterogeneo interesse degli ultimi anni. Il ritorno di Treyarch alle redini della saga (coadiuvata da Raven Software) è motivo di grande attrattiva per fan ed addetti ai lavori, per quella che viene considerata da molti la vera alternativa ad Infinity Ward. Soprattutto dopo il contraddittorio risultato segnato da Sledgehammer Games col frettoloso Modern Warfare III dello scorso anno, reo di aver deluso profondamente il pubblico. Il sesto episodio dedicato alle operazioni segrete è tuttavia anche e soprattutto un banco di prova fondamentale per le strategie Microsoft, dopo la controversa acquisizione di Activision Blizzard e la coraggiosa mossa di includere il nuovo Call of Duty nell’abbonamento Premium del Game Pass.

Tralasciando quest’ultimo aspetto che potrà essere analizzato nel futuro prossimo, quello che oggi abbiamo in mano è probabilmente il miglior Call of Duty degli ultimi anni capace di distinguersi con evidente personalità rispetto ai suoi predecessori. Un risultato tutt’altro che scontato dopo le recenti release, contraddistinte a volte da un eccesso di atteggiamenti conservativi ed altre da risultati lodevoli ma non graziati da un positivo riscontro dei fan. Un successo figlio di un periodo di sviluppo di più ampio respiro, in grado di far muovere il progetto lungo tre direttrici fondamentali: una nuova avvincente campagna, il rilancio dell’intrigante modalità Zombie e la conferma del multiplayer shooter più amato al mondo.

Call of Duty: Black Ops 6 è disponibile dal 25 Ottobre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series. Come citato, il titolo è altresi presente dal D1 nel catalogo proposto dall’Xbox Game Pass Premium.


Versione testata: Xbox Series


Il sale della vita è la varietà?

Vogliamo essere audaci. La campagna di Black Ops 6 è, con molta probabilità, non solo una delle migliori proposte dalla saga ultraventennale. Altresì può essere considerata quella più vicina ai fasti mai eguagliati della leggendaria esperienza single player proposta nel 2007 da Call of Duty 4: Modern Warfare.

Nel 1991, durante l’inizio dell’Operazione Desert Storm, gli agenti della CIA Troy Marshall e William “Case” Calderon, insieme alla responsabile Jane Harrow, vengono inviati al confine tra Iraq e Kuwait per prelevare il Ministro della Difesa iracheno Saeed Alawi. La situazione tuttavia sfugge di mano: nel corso dell’estrazione, interviene una misteriosa forza paramilitare chiamata “Pantheon” ed Alawi viene inaspettatamente giustiziato da Russell Adler, un agente corrotto fuggito dalla CIA dopo essere stato incastrato anni prima. Il vicedirettore dell’agenzia, Daniel Livingstone, ordina la reclusione di Adler, che si lascia alle spalle un enigmativo messaggio da recapitare al collega Frank Woods: “Bishop prende Rook”. Sospettando qualcosa di losco all’interno della stessa Langley, il team composto da Marshall, Case e Woods inizierà a muoversi nelle ombre per venire a capo della nuova minaccia.

La trama narrata affonda le proprie radici nei precedenti episodi della serie Black Ops, recuperando personaggi ed eventi all’interno della fitta timeline tratteggiata nel corso degli anni. Nonostante questo, le vicende non solo sono pienamente comprensibili anche per chi non ha un adeguato background, ma soprattutto si presentano ben scritte ed ottimamente ritmate. L’incedere degli eventi è infatti assolutamente perfetto, grazie ad una sceneggiatura che mescola periodi storici ben delinati ad oscuri intrighi cospirativi.

In questo periodo storico, Bill Clinton si imponeva tra le fila dei democratici prima di correre per la Casa Bianca.

Il risultato ottenuto da Raven Software è dunque uno spy thriller solido ed avvincente, merito di un’attenzione alla caratterizzazione dei personaggi (forse mai così piacevoli nella storia della saga) nonché di una valanga di idee ben calibrate. Non solo gli intermezzi tra le missioni beneficiano di un hub esplorabile che ospita NPC coi quali interagire per approndire la sceneggiatura, ma è la varietà delle situazioni di gameplay che ci ha lasciato a bocca aperta. Nel corso delle circa dieci ore richieste per raggiungere i titoli di coda, Black Ops 6 si diletta offrendo missioni altamente eterogenee che, pur preservando il caratteristico gameplay della saga, lo esaltano grazie ad un level design brillante.

Si passa da una classica caccia all’uomo in un mercato cittadino all’infiltrarsi ad un congresso del partito democratico vestendo i panni di un reporter a caccia di uno scoop, da un approccio free roam con missioni aperte in una zona di guerra ad alcune delle sequenze più inquietanti mai viste in Call of Duty. Una varietà semplicemente esplosiva, graziata da una qualità di pari livello e da una libertà di approccio finalmente concreta. Bisogna essere sinceri: nei capitoli precedenti l’idea di servirsi di diverse linee di azione sfociava spesso in una autonomia solo apparente, che si scontrava spesso con limiti di level design. In Black Ops 6 finalmente quasi ogni missione include la possibilità di scegliere l’approccio preferito o di optare tra diverse ipotesi di approccio agli obiettivi. Innovazione assoluta? Certamente no. Ma finalmente funziona ed è una sensazione liberatoria dopo tanti anni.

Tutto bellissimo dunque? Si, ma con una piccola sbavatura. A livello grafico il titolo appare meno impattante rispetto a quanto avevamo vissuto, ad esempio, con i primi due episodi del remake di Modern Warfare. Chiariamoci, Black Ops 6 è bellissimo da vedere. Ma la sensazione è che Treyarch riesca ad ottimizzare meno il comparto visivo rispetto agli altri studi al lavoro su Call of Duty.

Come da tradizione, non mancano sequenze eccessive ed altamente cinematografiche.

Return to Castle Terminus

Se la campagna è una sorpresa assoluta, la modalità Zombie non è da meno. Ci troviamo infatti di fronte allla sua migliore incarnazione, al pari della sua età dell’oro.

Narrativamente ambientata dopo gli eventi visti in Black Ops Cold War, fino a quattro giocatori si troveranno ad affrontare le classiche ondate di non morti, che aumentano in dimensioni e difficoltà ad ogni round completato. Torna (da Black Ops II) la struttura con una missione principale da risolvere ed una miriade di missioni secondarie a fare da contorno. Il giocatore potrà mettere le mani su diverse risorse che potranno sbloccare nuove aree, potenziamenti inediti e modifiche tattiche alle munizioni delle armi.

La modalità Zombie continua ad essere il trionfo del B movie… e meno male!

Il flow è esattamento quello caratteristico delle migliori iterazioni del passato. Con il progredire delle ondate, il giocatore potrà “costruire” e guidare il miglioramento del proprio alter ego, ricorrendo anche a speciali effetti ed abilità. Presente infatti anche un sistema di progressione interno legato a quanto è ottenibile grazie ai Perk-A-Cola, alle modifiche munizioni e ai potenziamenti da campo. Pur se non particolarmente complesso, il sistema funziona e permette di costruire build diverse regalando una buona dose di strategia ad ogni partita.

Complessivamente la modalità appare ricca e variegata come non mai, capace di regalare centinaia di ore di divertimento. Gran parte del merito viene dalle mappe di lancio. Sia Terminus sia Liberty Falls sono sinceramente stupende, ben caratterizzate e davvero evocative nonché stracolme di segreti da scovare. Treyarch si è superata nel rendere splendenti tutte le migliori caratteristiche della modalità che ha fatto nascere con World at War del lontano 2008. Se poi pensiamo che il supporto è garantito e che questo è solo l’inizio, beh, gli amanti degli zombie avranno molto di che gioire.

Entrambe le mappe di lancio sono entusiasmanti.

Confort (omni)zone

Ultimo, ma non come importanza, è il comparto più squisitamente multiplayer di Call of Duty: Black Ops 6. Qui assistiamo a due intenti diametrali che cercano una sintesi ideale. Da un lato la voglia di introdurre una novità sostanziale, dall’altro la necessità di mantenere inalterate le caratteristiche amate da milioni di fan.

Espressione della prima esigenza è l’introduzione del Movimento Assoluto. Apprezzabile soprattutto nel contesto multiplayer, si tratta di un nuovo sistema di movimento. Esso permette al giocatore di correre, tuffarsi e buttarsi in scivolata in ogni direzione. Un’idea che da vita ad un gameplay decisamente fluido e rapido, senza la necessità di ricorrere agli accessori tecnologici di alcuni capitoli futuristici della saga. Riuscirà ad imporsi come un elemento portante delle future iterazioni di Call of Duty? Difficile saperlo allo stato attuale, ma la prima sensazione è di rinnovato controllo sull’azione, pur mantenendo ogni elemento fondamentale del gameplay (compreso un TTK con un equilibrio leggermente diverso rispetto agli ultimi capitoli curati da Infinity Ward e Sledgehammer Games).

Il ritmo online è sempre elevato.

Ulteriore glorioso ritorno dal passato è il tradizionale sistema di prestigi. Se siete tra coloro che non lo hanno mai provato, si tratta di un sistema di progressione a livelli. Arrivati al livello massimo è possibile resettere la scalata ricevendo premi esclusivi al costo di dover riaffrontare lo sblocco di armi ed abilità. Ad ogni reset sarà possibile tuttavia sbloccare permanentemente solo un elemento, che vi tornerà utile nel proseguo della scalata al prossimo prestigio. Un ritorno che abbiamo salutato con gioia nel cuore e non solo perché siamo inguaribili nostalgici. Riteniamo che il sistema di prestigi, infatti, consenta al multiplayer di Black Ops 6 di garantire una valanga di ore di divertimento grazie ad un inesauribile stimolo a sbloccare ogni personalizzazione estetica.

Viceversa ci è dispiaciuto constatare che la necessità di restare ancorati alla tradizione ha condotto Black Ops 6 a lesinare sull’assortimento delle modalità presenti. Troviamo infatti la solita selezione di deathmatch e partite ad obiettivi, con le varianti legate alle modalità Veterano e Faccia a Faccia. Rappresenta una novità, allo stato attuale, solo Esecuzione che mette davanti i giocatori alla necessità di far fuori un obiettivo oppurtanamente potenziato. Allo stesso modo, le mappe di lancio del multiplayer ci sono apparse piuttosto contraddittorie. Accanto a soluzioni tradizionali e sempre affascinanti, altre mappe appaiono poco ispirate e forse fin troppo articolate. Il quadro complessivo delle sedici mappe presenti al lancio è comunque apprezzabile e crediamo che nei prossimi mesi la situazione migliorerà. Tuttavia ci aspettavamo forse qualcosa in più da Treyarch, da questo punto di vista.

L’esperienza online, alla stato attuale, è sicuramente pulita e senza particolari intoppi. Segnaliamo tuttavia un atavico problema di spawn in alcune mappe (dove a volte la mattanza è davvero evidente, complice il comportamento malizioso di alcuni giocatori). Bene il netcode che si dimostra discretamente solido, soprattutto considerando che si tratta delle prime settimane dopo il lancio.

Alcune mappe di lancio sono alquanto deludenti.

Commento finale

Call of Duty: Black Ops 6 riesce in un colpo solo a cancellare l’amaro in bocca lasciato dagli ultimi capitoli della serie. Un risultato tutt’altro che banale, ottenuto grazie ad una campagna sorprendente (in senso positivo, per fortuna), ad una modalità Zombie di ampio respiro ed un pacchetto multiplayer di solida affidabilità. Forse proprio quest’ultima parte mostra qualche insofferenza, complice un’offerta di lancio non proprio esaltante sul versante delle modalità disponibili nonché delle mappe iniziali stranamente meno ispirate rispetto a quanto proposto storicamente da Treyarch. Per tutti i fan della serie nonchè soprattutto per coloro che l’hanno messa da parte negli anni o non l’hanno mai approcciata, state tranquilli. Le operazioni segrete di Activision hanno fatto centro.

Prime Gaming, disponibili i giochi gratis per novembre 2024!

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prime gaming image cover

Il servizio Prime Gaming -in Italia incluso nell’abbonamento Prime di Amazon– per tutto il mese di novembre, offrirà nuovi titoli per il vostro PC. I giochi potranno essere riscattati ogni nuovo giovedì del mese corrente al loro sblocco secondo le date prestabilite.

Già disponibili:

  • Marvel’s Guardians of the Galaxy
  • Mafia: Definitive Edition
  • Dishonored – Definitive Edition
  • Duck Paradox
  • Close To The Sun
  • Disney Pixar Cars
  • Bang Bang Racing
  • Snakebird Complete

14 novembre:

  • Ms. Holmes: The Case of the Dancing Men Collector’s Edition
  • Chasm: The Rift
  • House of Golf 2
  • Tomb Raider: Anniversary
  • Blade of Darkness

21 novembre:

  • Max: The Curse of Brotherhood
  • Overcooked: Gourmet Edition
  • Gloomy Tales: One-Way Ticket Collector’s Edition
  • Super Meat Boy
  • Moonscars
  • RIOT – Civil Unrest

28 novembre:

  • Elite Dangerous
  • Sir Whoopass – Immortal Death
  • Jurassic World Evolution
  • Mystery Case Files: The Dalimar Legacy Collector’s Edition
  • Shogun Showdown

Anche nel mese di novembre Amazon Luna, il servizio di gioco in streaming di Amazon, offre agli abbonati Prime una selezione di titoli da giocare direttamente sui nostri browser.

  • Jackbox Party Pack 7
  • Saints Row: The Third – Remastered
  • Moving Out
  • Endling – Extinction is Forever
  • Infinite Minigolf

Se siete in possesso di un abbonamento Prime, potrete riscattare i vostri giochi e ricompense esclusive di Prime Gaming recandovi al seguente link e seguendo le indicazioni offerte dal team di Amazon. Per usufruire della maggior parte del catalogo gratuito di titoli Prime Gaming è necessario scaricare e installare il launcher Amazon Games.

Armi ed equipaggiamenti nel nuovo trailer di S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl

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A pochi giorni dalla release date ufficiale, GSC Game World ha convidiso un nuovo trailer per S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl dedicato alle armi ed equipaggiamenti.

Il titolo si avvicina a grandi passi al 20 Novembre, quando sarà finalmente disponibile su PC (via Steam) ed Xbox Series. Vi ricordiamo che sarà altresì a disposizione dal D1 per tutti gli abbonati ad Xbox Game Pass Premium.

La Zona di alienazione di Chornobyl è cambiata drasticamente dopo che la seconda esplosione nel 2006. Violenti mutanti, anomalie letali e fazioni in guerra hanno reso la Zona un luogo assai duro in cui sopravvivere. Nonostante il pericolo, i preziosissimi manufatti disseminati in quest’area hanno richiamato persone chiamate “stalker”, che si sono introdotte a proprio rischio nella Zona sperando di fare fortuna o addirittura di trovare la Verità nascosta nel Cuore di Chornobyl.

Assumi il ruolo di uno stalker solitario e esplora un vastissimo, fotorealistico open world di 64 km² in una zona radioattiva con tanti ambienti diversi, in grado di svelare le varie sfaccettature dell’atmosfera post-apocalittica. Fatti strada nella Zona per trovare il tuo destino e plasmare il fato dell’umanità, scegliendo il tuo percorso in un’epica narrazione ramificata.

Incontra membri di diverse fazioni e decidi chi di loro merita la tua amicizia e chi, invece, merita una pallottola. Lanciati in intense sparatorie con una grande varietà di nemici che seguono tattiche diverse per superarti in astuzia. Scegli le armi da fuoco che preferisci tra più di 30 tipologie, con numerose modifiche che ti permetteranno di creare centinaia di combinazioni letali.

Preparati a incontrare orribili creature mutanti che cercheranno di ucciderti seguendo modelli comportamentali diversi. Esistono diversi sottotipi di mutanti: questo renderà meno prevedibili le loro azioni. Ma il vero pericolo sono le aree vicine ai covi, dove potrai trovare grandi gruppi di mutanti a caccia.

I manufatti e i segreti più preziosi della Zona sono nascosti nei luoghi più pericolosi. Mentre cerchi i preziosi manufatti disseminati nella Zona, ricorda di fare attenzione alle anomalie e alle rare, devastanti arci-anomalie. Avrai il coraggio di svelare i misteri della Zona, che sono costati la vita ai tanti stalker che ti hanno preceduto?

  • Un gameplay unico basato su un mix tra FPS, horror e simulazione immersiva
  • Una storia non lineare con una varietà di diramazioni che conducono a finali diversi
  • Una grafica rivoluzionaria, sviluppata con innovative tecniche di fotogrammetria e scansione
  • Sistemi avanzati di intelligenza artificiale che daranno filo da torcere anche ai giocatori più esperti
  • Sistema di life simulation “A-life 2.0” che rende vivo il mondo di gioco come mai prima d’ora
  • Immersive dinamiche di gioco survival come fame, sonno, sanguinamento ed effetti delle radiazioni, per un gameplay molto più ricco
  • Ciclo notte/giorno e meteo dinamico per aggiungere ancora più realismo
  • Supporto per mod, così da dare ai giocatori più creativi la libertà di espandere e arricchire l’esperienza di gioco

Con Endorfy è Black Friday in anticipo: Il mouse LIV Plus Wireless è in Offerta su Amazon

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Endorfy (precedentemente nota come SPC Gear) per chi non lo conoscesse è uno dei brand europei di accessori per il gaming più interessanti sul mercato. Il produttore ha infatti nel proprio catalogo una serie di prodotti dal rapporto qualità prezzo davvero eccezionale che vi abbiamo più volte raccomandato su queste pagine. E uno di questi, il mouse ultra leggero Endorfy LIV Plus Wireless, sarà in sconto su Amazon per un anticipo di black friday già da oggi 8 novembre.

Caratteristiche Principali dell’Endorfy LIV Plus Wireless

Endorfy LIV Plus Wireless ha dalla sua una spec sheet davvero interessante

  • Sensore PixArt PAW3395 da 26.000 DPI e velocità di tracciamento di 650 IPS
  • Struttura ultraleggera ottimizzata per l’eSport
  • Tripla connettività: USB, wireless 2.4GHz e Bluetooth
  • Autonomia fino a 160 ore di utilizzo continuo
  • Base di ricarica wireless inclusa

Prestazioni Premium per il Gaming

Il mouse, che stiamo provando proprio in queste ore, si distingue dai competitor nella stessa fascia di prezzo proprio grazie al sensore PixArt PAW3395 che garantisce una precisione eccezionale con una velocità di tracciamento di 16,51 m/s, ideale per gli FPS e i giochi competitivi. Questo sensore, inoltre a differenza di altri sensori Pixart (il marchio di riferimento per tutti i big player del settore, come Razer, che fino a poco tempo fa aveva questo sensore in esclusiva) è il MotionSync, che sincronizza le letture del sensore con i polling events, rendendo il movimento più fluido e consistente

Inoltre, il mouse è di tipo “aperto” e quindi decisamente molto leggero (solo 69g) e arriva completo di una comoda base di ricarica.

Compatibile con PC, console e dispositivi mobile, l’Endorfy LIV Plus Wireless offre completa personalizzazione tramite software dedicato: dalle macro all’illuminazione RGB, passando per sensibilità e LOD.

Se siete in cerca di un nuovo mouse ad altre prestazioni, quindi, vi conviene approfittarne subito. Il mouse è disponibile ad un prezzo di soli 59 euro su Amazon, con uno sconto del 40% rispetto al listino di 99 euro.

Il Black Friday di Creative, tanti prodotti in sconto fino al 45%

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Creative è entusiasta di annunciare incredibili offerte per il Black Friday, anticipato quindi l’atteso evento che si terrà a fine mese, con sconti imperdibili sui suoi prodotti audio premium. Nello specifico, il periodo di sconto sarà attivo da oggi, 8 novembre, e fino al 2 dicembre 2024. È il momento perfetto per fare regali a voi stessi o ai vostri cari in previsione delle imminenti festività natalizie!

Scoprite i fantastici sconti per:

  • Aurvana Ace 2: Sconto del 49%! Prezzo normale: 179.99 EUR, ora solo 90.99 EUR.
  • Zen Hybrid SXFI: Sconto del 20%! Prezzo normale: 99.99 EUR, ora solo 79.99 EUR.
  • X5: Sconto del 10%! Prezzo normale: 299.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
  • Katana SE: Sconto di 50 EUR! Prezzo normale: 329.99 EUR, ora solo 279.99 EUR.
  • Pebble Pro: Sconto del 30%! Prezzo normale: 79.99 EUR, ora solo 55.99 EUR.
  • GS3: Sconto del 20%! Prezzo normale: 54.99 EUR, ora solo 43.99 EUR.

Non perdete l’occasione di amplificare la vostra esperienza audio con i migliori prodotti di Creative e di immergervi nella tecnologia audio olografica e immersiva SXFI. Visitate il sito per approfittare delle incredibili offerte: Creative.com/blackfriday.

Fallout, Macaulay Culkin entra nel cast della seconda stagione della serie Prime Video

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Novità in vista per la seconda stagione di Fallout: sembra infatti che Macaulay Culkin entrerà nel cast in un ruolo ricorrente.

Secondo Deadline, la serie Prime Video vedrebbe dunque l’ingresso nel cast dell’ex bambino prodigio reso famoso dall’interpretazione di Kevin McCallister nei film Mamma, ho perso l’aereo (1990) e Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1992). Culkin ha già collaborato con Amazon. Di recente ha doppiato un personaggio della serie animata The Second Best Hospital in the Galaxy. Ha avuto anche un ruolo importante in American Horror Story: Double Feature di FX e ha recitato in un arco della serie The Righteous Gemstones della HBO.

Prodotto da Jonathan Nolan, Lisa Joy, Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner, Fallout è basato sulla serie di videogiochi di Bethesda Game Studios. Duecento anni dopo l’apocalisse, alcuni abitanti dei rifugi antiatomici sono costretti a tornare nella degradata superficie, trovandosi davanti una nuova societ altamente violenta.

La serie è interpretata da Ella Purnell nel ruolo di Lucy, Aaron Moten in quello di Maximus, Walton Goggins nel ruolo del Ghoul, oltre a Kyle MacLachlan, Moisés Arias, Sarita Choudhury, Michael Emerson, Leslie Uggams, Frances Turner, Dave Register, Zach Cherry, Johnny Pemberton, Rodrigo Luzzi, Annabel O’Hagan e Xelia Mendes-Jones.

Fallout ha debuttato nella Top 3 dei titoli più visti di Prime Video e ha ottenuto 16 nomination agli Emmy per la sua prima stagione, tra cui Outstanding Drama Series.

Dopo The Penguin, in arrivo anche la serie dedicata al Joker di Barry Keoghan?

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Il rumor è di quelli tremendamente affascinanti: sembrerebbe che sia in arrivo una nuova serie spin-off del Batman di Matt Reeves, stavolta dedicata al Joker interpretato da Barry Keoghan.

La notizia, condivisa dal podcast di Devin Faraci (Marvelvision) e confermata dall’insider Jeffrey Sneider, riguarda un vasto progetto previsto per la nemesi di Batman, vista di sfuggita al termine del primo film.

Keoghan sarà la star di una serie TV posta tra gli eventi di The Batman Part II e The Batman Part III, nel quale rivestirà il ruolo di villain principale. Si tratterebbe dunque di una scelta simile a quella che ha visto coinvolo The Penguin in funzione di ponte tra primo e secondo film, contestualmente dando al personaggio di Joker uno spazio di primaria importanza. Non è chiaro invece se la serie verrà sviluppata per HBO o Max.

Nel frattempo, The Penguin sta registrando un clamoroso successo record di critica e pubblico, che stanno unanimamente promuovendo il progetto grazie ad una sceneggiatura efficace ed affascinante nonché per le interpretazioni di Colin Farrell e Cristin Milioti.

Star Wars, la nuova trilogia sarà affidata a Simon Kinberg?

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Stando a quanto riportato nelle ultime ore, Lucasfilm avrebbe stretto un accordo con Simon Kinberg per lo sviluppo di una nuova trilogia dedicata a Star Wars. Kinberg si occuperebbe della sceneggiatura dei tre film ed altresì curerebbe la produzione assieme a Kathleen Kennedy di Lucasfilm.

La notizia condivisa in esclusiva da Deadline si spinge oltre con i dettagli. La trilogia coinciderebbe infatti con gli Episodi X, XI e XII ponendoli in continuità con la Skywalker Saga. Su questo punto tuttavia il report non sarebbe assolutamente certo, permanendo dubbi sulla effettiva continuazione della storyline classica oppure se si tratterà di una storia completamente inedita in linea con gli altri progetti che coinvolgono James Mangold, Sharmeen Obaid-Chinoy, Taika Waititi e Donald Glover.

Un compito molto complesso per Kinberg, alla luce dei contraddittori risultati ottenuti non solo dalle pellicole cinematografiche (soprattutto dopo Epidosio IX) ma anche alla luce delle polemiche per la gestione delle serie TV (come nel caso del recente The Acolyte, cancellato senza troppi fronzoli dopo prestazioni non esaltanti).

La scelta di Kinberg è stata probabilmente caldeggiata dal suo ruolo in passato come sceneggiatore di Star Wars Rebels, col quale ha collaborato con Dave Filoni. Inoltre, ha lavorato assieme a J.J. Abrams, come consulente per Episodio VII. Tuttavia nel suo palmares spiccano i lavori svolti nella serie di film sugli X-Men nonché per il ruolo sceneggiatore e/o produttore di pellicole come Mr. & Mrs. Smith, Sherlock Holmes ed Elysium.

I fan non sembrano aver accolto con molta fiducia la notizia, complici anche i clamorosi scivoloni dello sceneggiatore e produttore nel corso degli anni. A lui infatti dobbiamo anche prodotti ben poco esaltanti come X-Men: The Last Stand e Dark Phoenix, nonché il reboot di The Fantastic Four.

Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.

Warhammer 40,000: Darktide è in arrivo su PS5, ecco quando!

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Fatshark ha annunciato l’apertura dei preordini per Warhammer 40.000: Darktide, che arriverà in formato digitale – dopo il lancio nel 2022 su PC e nel 2023 su Xbox Series X/S – anche per PlayStation 5 il 3 dicembre 2024. Chi preordina l’Imperial Edition potrà giocare con sei giorni di anticipo.

I giocatori potranno acquistare l’edizione standard di Warhammer 40.000: Darktide sul PlayStation Store al prezzo di 39,99 dollari/39,99 euro. Inoltre, gli abbonati a PlayStation Plus avranno uno sconto del 10% sulla Standard Edition e del 15% sulla Imperial Edition.

La versione per PlayStation 5 conterrà tutti i contenuti e i miglioramenti apportati dal lancio su PC e sarà denominata PlayStation 5 Pro Enhanced. Il gioco supporterà:

  • Feedback aptico del DualSense;
  • Frame rate a 60 FPS e su una risoluzione 4K per PlayStation 5 Pro;
  • Modalità Performance (60 FPS con una risoluzione di 1440p) e Quality Mode (30 FPS con una risoluzione in 4K) per PlayStation 5.

Mass Effect, annunciato ufficialmente l’adattamento tv Amazon

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Come riportato da Variety, è in fase di sviluppo presso gli Amazon MGM Studios, una serie tv dedicata a “Mass Effect” – l’icona videoludica action-RPG di Bioware – pubblicata da Electronic Arts a partire dal 2007. In precedenza, nel 2021, era stato già anticipato che Amazon era in trattative per sviluppare una serie televisiva di “Mass Effect”, ma fino ad oggi non c’erano stati stati aggiornamenti sul progetto. Ci sono stati anche vari tentativi di sviluppare un lungometraggio basato sui giochi, ma il progetto non si è mai concretizzato.

mass effect

Daniel Casey scriverà e produrrà l’adattamento. Karim Zreik sarà il produttore esecutivo con la sua Cedar Tree Productions (che ha attualmente un accordo globale con Amazon MGM Studios), mentre Ari Arad e Michael Gamble di EA saranno anche produttori esecutivi. Casey ha recentemente lavorato alla sceneggiatura di “F9: The Fast Saga”. È noto anche per aver lavorato a film come il dramma fantascientifico “Kin” e per aver riscritto “10 Cloverfield Lane”. Zreik – invece – è stato in precedenza un dirigente dell’unità Marvel Television, ora defunta, sotto la guida di Jeph Loeb. Durante il periodo trascorso alla Marvel, è stato produttore esecutivo di serie di successo come “Daredevil”, “Jessica Jones”, “Luke Cage”, “The Punisher” e “Legion”. Arad ha già prodotto gli adattamenti dei giochi “Borderlands”, “Uncharted” e “Ghost in the Shell”. È stato anche produttore esecutivo di “Iron Man”, “Ghost Rider” e della serie televisiva “Blade” del 2006.

I dettagli esatti della trama non sono stati resi noti.

Per chi non conoscesse la saga: Il primo gioco di “Mass Effect” è stato lanciato ricevendo recensioni entusiastiche nel 2007. Da allora sono usciti altri tre giochi della serie principale, l’ultimo, “Mass Effect: Andromeda”, che ha debuttato nel 2017. Sono stati realizzati anche diversi giochi per mobile, oltre ad un film d’animazione, romanzi, fumetti e altri media. La storia dei primi tre giochi di “Mass Effect” ruota attorno al comandante Shepard, un soldato umano del 22° secolo che cerca di salvare l’umanità da una razza di alieni noti come i Razziatori. “Andromeda” ha spostato i giochi molto più in là nel futuro con un nuovo protagonista, mentre è in lavorazione anche un quinto capitolo.

Sorpresa Death Stranding, il titolo è disponibile da oggi su Xbox: l’IP è passata interamente in mano a Kojima

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Colpo di scena nella giornata odierna: Death Stranding Director’s Cut arriva ufficialmente su Xbox Series X/S ed è già disponibile per la vendita in partnership con 505 Games. Ma le sorprese non terminano qui: l’IP è infatti passata interamente in mano a Kojima Productions.

Si tratta di uno sviluppo totalmente inatteso, comunicato direttamente da Hideo Kojima ai microfoni di IGN USA. La proprietà intellettuale passa così dalla cooperazione con Sony direttamente al team del game designer giapponese. La conferma è stata inoltre accompagnata dall’annuncio dell’uscita del titolo anche su Amazon Luna.

Death Stranding Mikkelsen

Sullo store digitale Xbox è possibile acquistare Death Stranding Director’s Cut (del quale potete leggere qui la nostra recensione) ad un prezzo scontato del 50% per i prossimi 14 giorni, per un totale di 19,99 euro. Il titolovanta il supporto agli Obiettivi, al servizio Xbox Play Anywhere nonché alla possibilità di effettuare salvataggi in cloud.

Kojima Productions ha inoltre comunicato che, nei suoi cinque anni complessivi di commercializzazione, Death Stranding ha raggiunto un totale di 19 milioni di giocatori. Per la serie si aprono dunque le porte di una maggiore diffusione su più piattaforme, con Death Stranding 2 On the Beach verosimilmente in arrivo anche su PC ed Xbox Series in tempi più brevi rispetto a quanto visto per il primo capitolo.

Epic Games Store, questa settimana in regalo Deceive Inc. e bonus per Apex Legends!

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Come ogni giovedì Epic Games Store regala uno o più giochi gratuiti per il nostro PC, questa settimana armiamoci di tutto punto e mettiamo all’opera le nostre doti da spie in Deceive Inc. e riscattiamo dei bonus per il popolare battle royale Apex Legends!

Deceive Inc. è un FPS multiplayer di stampo exctraction ambientato in universo cartoon fatto di spie e gadget futuristici. Agiamo in gruppo con altri agenti o in solitaria, e cerchiamo di prelevare il bottino dalle intricate mappe ispirate a diverse località del globo, pullulanti di segreti da scoprire.

Scegliamo il travestimento e mascheriamoci da uno qualsiasi degli NPC. Selezioniamo gli strumenti migliori per il nostro arsenale e adoperiamo con intelligenza le abilità uniche del nostro agente, ma stiamo attenti alle guardie, sempre vigili e nascoste dietro ogni angolo!

E in più, questa settimana possiamo riscattare il Bundle sblocco gratuito di Ash per il F2P multiplayer Apex Legends, che ci da accesso all’eroe Ash e alla sua skin epica “Cyberspazio“.

Potete fare vostri Deceive Inc. e i bonus per Apex Legends solo sull’ Epic Game Store, creando un account -in caso non l’aveste ancora fatto- e seguendo i corrispettivi link ai giochi. Non fatevi sfuggire quest’offerta, che scadrà alle ore 17:00 di giovedì 14 novembre.

E non perdetevi le live sul nostro canale ufficiale Twitch di 4News.it, in onda ogni giovedì alle 18:30, per scoprire assieme a Edoardo “SamaelBecks” Bechis cosa ci propongono questi, e altri titoli gratuiti nella rubrica #GiochiXPovery.

Recensione Shadows of the Damned: Hella Remastered, il ritorno un po’ pigro di Garcia Hotspur

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Shadows of the Damned, sviluppato da Grasshopper Manufacture è stato pubblicato nel lontano 2011 per PlayStation 3 e Xbox 360. Alla sua realizzazione hanno collaborato personalità del calibro di Shinji Mikami (creatore di creatori della serie Resident Evil), Akira Yamaoka (compositore delle colonne sonore di Silent Hill) e Gōichi Suda, noto anche con lo pseudonimo di Suda51, autore dell’irriverente e scanzonato, No More Heroes. La direzione – invece – fu affidata al nostro connazionale Massimo Guarini (Last Day of June). Il gioco, non fu universalmente ben accolto, vuoi per la vena folle (e sopra le righe) alla sua base, vuoi per alcune idee non sfruttate pienamente, ma riuscì comunque a portarsi un ottimo score Metacritic di 77 su PS3 e 76 su Xbox 360. Ora, a distanza di poco più di dieci anni, Grasshopper Manufacture ha deciso, seguendo un po’ la moda del momento, di pubblicare Shadows of the Damned: Hella Remastered, versione rimasterizzata di Garcia Hotspur e le sue gesta negli inferi.

Il gioco è attualmente disponibile per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch.


Versione testata: PlayStation 5


Si farebbe di tutto per amore!

Come anticipato, indossiamo i panni di Garcia “fucking” Hotspur, un focoso motociclista con le braccia ricoperte di tatuaggi e i capelli ingelatati. Una notte tranquilla in hotel, si trasforma nel peggiore degli incubi. La sua ragazza Paula viene rapita e trascinata negli inferi. L’amore di Garcia per Paula è talmente profondo che decide di lanciarsi nel portale aperto dal Signore dell’Inferno, Fleming (che ha deciso di rapire la donzella per vendicarsi dei demoni trucidati da Hotspur) con un solo obiettivo in mente: salvarla. Fortunatamente ha dalla sua una pistola magica chiamata … Johnson. Johnson è un teschio tanto elegante quanto spiritoso che funge da guida attraverso l’inferno, che di per sé sono più di semplici pozze di lava o un fiume fiancheggiato da fantasmi. È un viaggio attraverso strade gotiche, una foresta opprimente, una dimensione infernale, alcune squallide biblioteche, fogne sporche e altro ancora. Insomma, ci ritroviamo dinanzi ad una rappresentazione piuttosto caratteristica di un regno demoniaco, in stile B movie e che trae grande ispirazione dagli horror a basso budget. Quello che ne segue è uno sparatutto in terza persona ad alto numero di ottani con progressione lineare e puzzle basati sulla luce.

A caccia di demoni

Shadows of the Damned è uno sparatutto in terza persona caratterizzato dalla telecamera “over the shoulder” e questo stile di gioco non è stato modificato o raffinato nella rimasterizzazione. Da un lato è una buona cosa in termini di fedeltà all’originale, ma dall’altro, si percepisce chiaramente l’avanzare inesorabile del tempo e certamente non è all’altezza di titoli come Resident Evil 4 Remake e non presenta neanche un aggiornamento dei controlli ad uno schema più moderno. Garcia occupa una parte considerevole dello schermo e i controlli sono davvero goffi (anche se ci si abitua). Il gioco non richiede particolare velocità in termini di reazioni e schivate, ma un paio di sequenze, specialmente quelle in cui il nostro protagonista viene inseguito dai demoni mentre deve tentare di “riaccendere la luce” non sono state proprio semplici da portare a compimento.

Il gunplay è il fulcro principale della produzione ed è qui che entra in gioco il fedele Johnson. Questo demone inizialmente assume la forma di una solida pistola che infligge una discreta quantità di danni, ma man mano che si avanza nel gioco è possibile sbloccare forme di pistola differenti e potenziamenti per ciascuna di esse. Nello specifico: una pistola, una mitragliatrice e un fucile da caccia. Alla fine Johnson diventerà un’arma a dir poco devastante utilissima (complice anche l’abbondante disponibilità di proiettili) per affrontare demoni corazzati, grandi bruti e boss bizzarri caratterizzati da gemme rosse sui loro corpi. Oltre alle munizioni letali sparate da Johnson, è necessario anche sparare colpi di luce (ad una lampada o ad una testa di capra) per illuminare le aree più buie e scure, rimuovere le nubi letali di oscurità demoniaca e stordendo i nemici.

Questa è una meccanica ricorrente in quanto fondamentale per la risoluzione degli enigmi del gioco. Se non si attiva la luce, gradualmente l’oscurità andrà a ridurre la barra della salute del protagonista. Così come la necessità di dover sbloccare i cancelli caratterizzati da una faccia da bambino che deve mangiare qualcosa prima di poter essere sbloccato. E se vi preoccupate della varietà, potete star tranquilli. La varietà c’è ed impedisce che le cose diventino noiose in scenari uniti insieme alla buona. A volte hanno poca coesione, ma in virtù della follia del gioco finiscono per funzionare praticamente alla perfezione. Un punto culminante di Hella Remaster in particolare è un livello simile al cubo di Rubik in cui il giocatore è chiamato a riorganizzare le piattaforme per trovare l’uscita, un livello non dissimile nel recente remake di Bloober Team, Silent Hill 2.

Grafica e tecnica

Graficamente, Hella Remaster cambia solo in termini di risoluzione, passando al 4K, si possono rivelare e apprezzare così tanti dettagli, aiutando davvero a far risaltare il design visivo distintivo. I 60 fps rendono il gameplay più sanguinoso e fluido. L’estetica ha un’atmosfera in stile fumetto con linee audaci e ambienti malinconici, mentre la luce e l’oscurità svolgono un ruolo enorme non solo in termini di meccaniche di gioco ma anche in termini di tono. Il doppiaggio originale è ancora presente con battute piuttosto mature e dal doppio senso, talvolta un po’ troppo estremo con una tendenza grossolana verso la misoginia. Musicalmente c’è una bella atmosfera spettrale che aumenta ulteriormente l’immersività durante l’azione e per questo dobbiamo fare un plauso ad Akira Yamaoka. In termini prestazionali, invece, da segnalare la presenza di alcune animazioni rigide e di diversi bug minori.

Commento finale

Shadows of the Damned: Hella Remastered è ancora anticonformista e accattivante quanto lo era quando uscì originariamente 13 anni fa. La storia funziona proprio perché non ha paura di essere divertente, disgustosa e maliziosa (forse troppo) che potrebbe dar fastidio ad alcuni. Il gameplay è ancora oggi piuttosto buono e variegato. La risoluzione in 4K e i 60 fps, è l’unica vera differenza rispetto all’originale, il che non giustificherebbe l’acquisto di questa versione. Considerando però il prezzo, 24,99 €, se volete vivere un’esperienza sopra le righe ed insolita negli inferi, dategli una chance, non ve ne pentirete!


SEGA, annuncio ufficiale: Virtua Fighter sta per tornare!

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Nel corso di un’intervista, il vicepresidente esecutivo e capo del Global Transmedia Group di SEGA Justin Scarpone ha confermato che un nuovo capitolo della serie Virtua Fighter è attualmente in sviluppo.

Le dichiarazioni, rilasciate a Video Games Chronicle, si inseriscono all’interno del progetto di rilancio di molteplici IP storiche dell’azienda giapponese. “Abbiamo una serie di titoli in sviluppo in questo momento che rientrano in quel segmento legacy che abbiamo annunciato l’anno scorso ai The Game Awards. Crazy Taxi, Jet Set Radio, Streets of Rage, Golden Axe, Shinobi e abbiamo un altro Virtua Fighter in fase di sviluppo. E quindi tutto ciò è molto eccitante. E poi, in alcuni casi, stiamo anche realizzando serie di animazione o film live-action per ampliare il tutto ed essere parte di quelle tabelle di marcia.”

Prosegue dunque l’ambizioso progetto SEGA, che vedrà nel corso dei prossimi anni rilanci delle proprie IP storiche con una moltitudine di progetti non limitati al solo mondo videoludico, come abbiamo visto per la recente conferma di una pellicola dedicata a Shinobi.

Per quanto riguarda Virtua Fighter, si tratta di una notizia assolutamente positiva per tutti i fan del genere. La serie sviluppata da Sega AM R&D No.2 e da Yu Suzuki, tradizionalmente considerata una delle più profonde e tecniche, manca dal mercato dal 2006, anno di release di Virtua Fighter 5. Il titolo ha poi ricevuto un primo aggiornamento del 2010 con Final Showdown, al quale è seguito recentemente un porting nel 2021 con Ultimate Showdown per PlayStation 4.

Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.

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