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Recensione Until Dawn remake, è ancora il miglior horror di Supermassive Games?

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Altro giro, altro remake … stavolta tocca ad Until Dawn il titolo interattivo di Supermassive Games originariamente pubblicato nel 2015 e che ad oggi viene annoverato fra i migliori giochi horror per PS4. Da allora l’azienda inglese con sede nella città di Guildford, ne ha fatta di strada. The Dark Pictures Anthology, serie composta da ben quattro capitoli: Man of Medan, Little Hope, House of Ashes e The Devil in Me, ha avuto un buon successo; così come The Quarry. Insomma, è chiaro che lo sviluppatore ci sa fare con le avventure interattive. In attesa di Little Nightmares III, ereditato dai ragazzi di Tarsier Studios, abbiamo la possibilità di rivivere l’opera prima di Supermassive Games. Senza porci particolari domande sul fatto che un gioco abbia o meno bisogno di una remastered o di un remake (a proposito, state giocando a quello di Silent Hill 2?), vi diciamo se vale o meno la pena l’acquisto di questa nuova versione.

Until Dawn è ora disponibile per PC e PS5.


Versione testata: PlayStation 5


Più che un remake sembra una director’s cut

Questo remake di Until Dawn, curato da Ballistic Moon, in realtà non cambia granché le carte in tavola rispetto al materiale originale del 2015. Ciò sta a significare che l’esplorazione in terza persona, gli eventi in QTE, la narrazione non lineare e la risoluzione degli enigmi sono praticamente gli stessi. A nostro giudizio, per capire appieno del perché sia stata pubblicata questa “nuova” versione, bisognerebbe approcciarsi ad Until Dawn come una sorta di director’s cut, piuttosto che ad una vera e propria rivisitazione. Proprio per questo motivo, la recensione originale del nostro Simone Rinaldi, è ancora validissima ed efficace in termini di analisi del plot narrativo, della caratterizzazione dei personaggi, dei sistemi di scelta del gioco e dell’atmosfera. Si tratta di elementi che caratterizzano anche Until Dawn del 2024.

Un gruppo di giovani ragazzi, uno chalet in montagna … cosa può mai andare storto?

L’obiettivo della produzione è stato ed è quello di proporre un prodotto dalle chiare tematiche teen slasher che tanto caratterizzavano le produzioni cinematografiche degli anni ’90/2000. Un gruppo di otto giovani ragazzi (Ashley, Sam, Chris, Josh, Mike, Jessica, Matt ed Emily) si ritrova nel gelido e innevato chalet di Blackwood Mountain. Un luogo apparentemente tranquillo, si trasforma nel peggiore degli incubi. Un pericolo serial killer è in agguato e i ragazzi – ben presto – cadranno vittima di un terrore senza nome al quale dovranno cercare di sopravvivere. Insomma, di base la storia ripropone tutti i cliché dei classici film horror triti e ritriti.

The Butterfly Effect

Utilizzando il più classico degli incipit come linea guida per la progressione non lineare della storia, in cui tutte le decisioni prese contano (con una interattività a dir poco memorabile e unica) non solo perché aprono nuovi percorsi narrativi (con un livello di scrittura di altissimo livello), scenari e aree, ma soprattutto determineranno quali dei personaggi sopravvivrà o morirà (in modi davvero orripilanti). Ai giocatori – quindi – viene dato il controllo diretto del cast dei personaggi e saranno costretti a fare scelte complesse e difficili atte ad avere quella piccolissima possibilità di farli uscire tutti vivi dall’incubo. È affascinante come una scelta apparentemente piccola e insignificante possa avere conseguenze molto più grandi e di vasta portata e su come cambi e si svolga la narrazione in base alle preferenze fatte durante il gioco. In gergo viene definitivo effetto farfalla, ed è il tema portante di Until Dawn. Naturalmente, aiuta il fatto che la storia di Until Dawn – come anticipato – sia incredibilmente ben scritta (e funzioni benissimo ancora oggi) e magistralmente interpretata da celebrità come Hayden Panettiere (Heroes, Nashville) e Rami Malek ((Bohemian Rhapsody, No Time To Die). Un vero e proprio omaggio ai classici film slasher (ritornati in auge negli ultimi anni) con colpi di scena scioccanti e roboanti che lasceranno i giocatori a bocca aperta.

Cosa cambia nella versione PlayStation 5?

Quando raccontato finora è sostanzialmente una copia carbone del predecessore. Ma allora, cosa cambia? L’opening è stato esteso per contestualizzare meglio gli inizi della storia così come è stato aggiunto un finale completamente inedito e a dir poco emozionante che potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro del franchise. L’altro grande cambiamento di questa versione, a parte la grafica (della quale vi parleremo a breve), riguarda la telecamera, sebbene persistano alcune riprese fisse del titolo originale, questa, ora è collocata sopra le spalle (in simil Resident Evil 4) e risulta essere più vicina ai vari personaggi. Si tratta di una modifica gradita ma purtroppo non supportata dai controlli, troppo lenti e legnosi. In termini di collezionabili, anche qui c’è stata una lieve rivisitazione; sono stati aggiunti nuovi totem da collezionare mentre si esplora Blackwood Mountain, i quali, naturalmente aiutano a dare corpo alla narrazione. Non solo, presentano anche un elemento puzzle in quanto i giocatori sono chiamati a ruotarli per individuare il punto perfetto per innescare le loro premonizioni. Detto questo, si tratta sicuramente di una buona aggiunta, anche piuttosto utile per alcune delle difficili decisioni che i giocatori devono necessariamente prendere durante la campagna.

Il vero punto di forza di questa edizione? La grafica!

Graficamente – sebbene l’originale offra ancora un bel colpo d’occhio, sono comunque passati 9 anni – c’è un bel passo in avanti. Grazie all’Unreal Engine 5, i modelli dei personaggi e l’illuminazione sono incredibili e dettagliatissimi, anche se il motion capture (al netto di espressioni facciali molto realistiche) dell’epoca non è più attualissimo. Inoltre, Ballistic Moon ha apportato alcune piccole modifiche di art design: la tonalità blu dell’originale è stata rimossa in favore di una gradazione del colore più naturale, mentre l’illuminazione delle scene iniziali è stata modificata per trasmettere un senso di progressione più graduale verso la notte.

Ma non è tutto oro quel che luccica; l’originale raggiungeva – seppur con qualche calo sporadico – i 60 fps (grazie alla retrocompatibilità con PS5), mentre il remake fa un netto passo indietro, girando a soli 30 fps (neanche troppo stabili). Ed è incredibile, considerando che non ci troviamo dinanzi ad un gioco con centinaia di elementi a schermo; si tratta di un’avventura in salsa cinematografica con scelte ed eventi QTE. Considerando anche il prezzo, parliamo di 69,99 € a fronte di meno di 20 € della versione PS4, veramente non sappiamo cosa dire a riguardo.

Almeno il DualSense di PlayStation 5 è supportato. Il feedback aptico è stato ben implementato e aggiunge ulteriore tensione ai momenti più tesi e drammatici, mentre i grilletti adattivi possono essere utilizzati per dimostrare indecisione nei momenti difficili; premere L2 o R2 per fare una scelta richiederà un certo sforzo fisico e altrettanto impegno. Tutte queste funzionalità possono essere attivate e disattivate nelle impostazioni a proprio piacimento, insieme a una serie di altre opzioni di accessibilità che rendono, ad esempio, i QTE più facili da completare.

Da segnalare che la colonna sonora ha perso un pezzo fondamentale. Infatti, manca “O Death” dell’intro, canzone folk american  rivisitata dell’originale di Dock Boggs. Sebbene sia stata “rimpiazzata” da una nuova canzone: “Out of the Shadows” di Mae Stephens, si sente e come se si sente, l’assenza di “O Death“. Infine, il titolo è interamente doppiato in italiano (fra le voci più note troviamo: Alice Bongiorni/Ashley Brown, Gianluca Iacono/Jack Fiddler, Alessandro Capra/Christopher Hartley, Federico Viola/Matthew Taylor e Beatrice Caggiula/Emily Davis).

Commento finale

Anche se è passato quasi un decennio da quando Until Dawn è arrivato per la prima volta su console PlayStation 4, il suo plot narrativo slasher adolescenziale, le interpretazioni superbe dei doppiatori e la narrazione non lineare così come l’ambientazione, sono incredibilmente attuali e accattivanti, dimostrando senza alcuna ombra di dubbio – sebbene i quattro capitoli della The Dark Pictures Anthology e The Quarry siano comunque stati giochi di buon livello, che il punto più alto per Supermassive Games è e resterà, almeno fino all’uscita di Little Nightmares III (in cui confidiamo tantissimo), proprio Until Dawn. Un classico con una grafica notevolmente migliorata e piccole modifiche al gameplay che offre un’esperienza ancora più rifinita. Il problema è che questa edizione costa ben 69,99 € e misteriosamente non raggiunge i 60 fps ottenibili a mezzo della retrocompatibilità della versione PS4 su PS5. Insomma, sebbene si tratti di uno dei titoli horror più belli mai pubblicati in forma videoludica, fatichiamo a consigliarvelo. La qualità c’è ma il prezzo – a nostro giudizio – è davvero troppo alto per quello che offre.

Alarmo è l’ultimo di una serie di hardware Nintendo, ma quali sono quelli più strani mai lanciati?

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Nintendo è strana e la adoriamo anche per questo. Oltre a pubblicare capolavori videoludici del calibro di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e Super Mario Odyssey, la società nipponica non ha paura di fare delle lievi deviazioni rilasciando hardware che nessuno avrebbe mai potuto prevedere prima.

L’ultimo di questi prodotti “fuori dal comune” è il Orologio sonoro Nintendo: Alarmo, la sveglia da ben 100 $ presentata da Nintendo questa settimana che vi sveglierà deliziandovi con suoni e motivetti di Breath of the Wild, Mario Odyssey, Splatoon 3, Ring Fit Adventure e Pikmin 4. Non è quello che ci saremmo aspettati (anche se Nintendo aveva accennato ad Alarmo ben 10 anni fa ), ma è sicuramente un’aggiunta divertente e strampalata.

La rivelazione di Alarmo ci ha dato l’idea di tornare un po’ indietro nel tempo, raccontandovi quali sono i dispositivi, aggeggi e gadget, più strani che Nintendo abbia mai prodotto (ci riferiremo soltanto a quelli sviluppati internamente da colosso) nel corso degli anni.

Virtual Boy

Nintendo ha provato a lanciare un visore per la realtà virtuale decenni prima che la tecnologia fosse matura. Il Virtual Boy è stato lanciato nel 1995 ed è di gran lunga il più grande flop nella storia di Nintendo, non riuscendo a superare il milione di unità vendute nel corso della sua vita. Il famigerato display rosso e nero è noto per indurre dolorosi mal di testa dopo solo pochi minuti di gioco e la console ha ricevuto solo 22 giochi prima che Nintendo smettesse di supportarlo. Attualmente, Nintendo sta usando Switch per emulare i giochi Virtual Boy nel suo nuovo museo (recentemente inaugurato) a Kyoto, in Giappone, quindi forse un giorno vedremo una libreria di dei giochi pubblicati per Virtual Boy direttamente su Nintendo Switch Online.

R.O.B. (Robotic Operating Buddy)

Molto prima che avessimo compagni di squadra AI che ci supportassero sul campo di battaglia, Nintendo creò un vero amico con cui si poteva giocare. Nel 1985, il Robotic Operating Buddy, o ROB come era affettuosamente chiamato, uscì per NES ed era di fatto il giocatore numero due in un gioco. Ma per quanto possa sembrare grandioso, ROB funzionava solo con due giochi, Gyromite e Stack-Up, e sfortunatamente la tecnologia non era all’altezza dell’ambizione; era difficile da configurare correttamente e, secondo i dirigenti Nintendo dell’epoca, ROB si muoveva così lentamente che era come “guardare l’erba crescere”. Finì nel dimenticatoio, silenziosamente, un paio di anni dopo, ma ROB vive ancora come personaggio giocabile in Smash Bros.

Fotocamera/Stampante Game Boy

Prima che tutti noi avessimo sempre in tasca delle fotocamere ad alta risoluzione grazie agli smartphone, Nintendo provò a creare una fotocamera portatile: la Game Boy Camera. Questo accessorio si collegava al Game Boy (e alle sue varie iterazioni hardware) per scattare foto a bassa risoluzione ed era progettato per essere utilizzato insieme alla Game Boy Printer, che permetteva di stampare le proprie foto.

e-Reader

Restando in tema portatile, il Game Boy Advance era compatibile con il Nintendo e-Reader, che scansionava i codici a barre sulle schede e-Reader compatibili per sbloccare contenuti nei giochi GBA. È una prima versione di un concetto che Nintendo avrebbe ripreso un decennio dopo con gli amiibo, che se scansionati sbloccano contenuti all’interno dei giochi. L’e-Reader non mai uscito in Europa e la produzione è stata dismessa in America circa due anni dopo il lancio. Ci sono però alcuni usi interessanti della tecnologia. In particolare, il port GBA di Super Mario Bros. 3 aveva livelli esclusivi per e-Reader che sono stati conservati nella versione Nintendo Switch Online del gioco.

Circle Pad Pro

Il 3DS originale è stato lanciato con un solo circle pad, quindi la soluzione più semplice ed immediata di Nintendo per il supporto del controllo a due levette è stata il goffo e spassosamente grande Circle Pad Pro. Spesso descritto come una barca su cui far “riposare” il 3DS, il Circle Pad Pro ha reso il 3DS molto più grande da tenere in mano, aggiungendo insieme al circle pad anche un paio di pulsanti dorsali aggiuntivi. È stato progettato per rendere più comodi i giochi in terza persona come Monster Hunter e Metal Gear Solid: Snake Eater, ma è stato rapidamente migliorato quando Nintendo ha lanciato il New 3DS con un secondo stick analogico incorporato direttamente nella console.

Delicious amiibo

Mentre la maggior parte degli amiibo sono carini e sono rappresentati come figure o carte, l’amiibo più strano mai rilasciato da Nintendo è stato l’amiibo Delicious. Nintendo ha stretto una partnership con Kellogg’s per produrre Super Mario Cereal: un cereale simile ai Lucky Charms con forme ispirate al Regno dei Funghi. Il colpo di scena? La scatola di cereali stessa conteneva funzionalità NFC e poteva essere utilizzata come amiibo in tutti i giochi Nintendo compatibili. È un bizzarro amiibo unico nel suo genere che probabilmente non vedremo mai più.

Microfono GameCube

I sistemi Nintendo come DS, 3DS e Wii U hanno microfoni incorporati, ma non era così ai tempi del GameCube. Quindi cosa ha fatto Nintendo quando ha voluto creare minigiochi a comando vocale per Mario Party? Ha incluso un vero microfono nel gioco! Il microfono del GameCube è stato utilizzato principalmente con Mario Party 6 e Mario Party 7, e può essere collegato alla console tramite lo slot secondario per memory card. I minigiochi con microfono a volte potevano essere molto poco reattivi, ma non possiamo negare che il grande pulsante sul microfono del GameCube fosse estremamente soddisfacente da premere.

Attrezzatura per palestra domestica

Nintendo ha fatto fortuna con i suoi giochi a tema fitness e ogni iterazione è stata lanciata con un diverso pezzo iconico di hardware. Wii Fit è responsabile dell’introduzione nel mondo della Wii Balance Board, che è finita per essere supportata da oltre 100 giochi diversi. Più recentemente, Ring Fit Adventure ha introdotto Ring Con, che purtroppo non ha ricevuto la accoglienza come accaduto per altri software. Tuttavia, entrambi i giochi di home fitness sono stati un grande successo per Nintendo.

Nintendo Labo

Non avremmo mai pensato che fosse possibile far acquistare ai fan un cofanetto di cartone da circa 70 €, ma come sappiamo, Nintendo è in grado di fare di tutto. Stiamo parlando di Nintendo Labo, arrivato sulla scena nel 2018. Nintendo ha sviluppato quattro diversi set Labo per Switch, tra cui creazioni di cartone raffiguranti una canna da pesca, un robot gigante, un volante, un pianoforte e altro ancora. Sebbene costruire i Toy-Con a tema Labo, sia piuttosto soddisfacente, giocare effettivamente con i Labo non è affatto la stessa cosa. Un set Nintendo Labo era persino un visore per realtà virtuale in cartone, e Nintendo ha aggiornato diversi giochi Switch in modo tale che supportassero la funzionalità VR limitata ma che sicuramente è ben lungi dall’essere il peggior tentativo di Virtual Reality che l’azienda abbia mai fatto.

Mario Kart Live: Home Circuit

Chiudiamo questo elenco con Mario Kart Live: Home Circuit. Lanciato nel 2020, rimane uno dei prodotti più strani che l’azienda abbia mai lanciato per Switch. Home Circuit include un kart telecomandato con Mario o Luigi e una manciata di cancelli di cartone da installare nel proprio soggiorno, utili per giocare a una versione in realtà mista di Mario Kart. È divertente, almeno inizialmente … ma siamo interdetti dal fatto che Nintendo abbia portato uno dei suoi più grandi franchise della storia a prendere una direzione così strana e divergente.

Qual è l’hardware più strano che apprezzate più di Nintendo? State pensando di acquistare il nuovo Orologio sonoro Nintendo: Alarmo? Fatecelo sapere nei commenti!

Recensione Sky Oceans: Wings for Hire, tre metri sopra il cielo?

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Sky Oceans: Wings for Hire non nasconde una certa ambizione nel rievocare esplicitamente il ricordo di Skies of Arcadia. L’RPG nato per Dreamcast nel lontano 2000 è passato alla storia non solo come uno dei migliori titoli destinati alla sfortunata console SEGA, ma altresì uno dei più apprezzati giochi di ruolo di sempre. Un prodotto sontuoso, ancora oggi amato da molti nostalgici, anche per le sue caratteristiche più particolari, come il focus incentrato sull’esplorazione e sulla navigazione di aeronavi in ambienti tridimensionali.

Octeto Studios, con la sua seconda produzione originale dopo il trascurabile Cyber Ops: Tactical Hacking Support, intende omaggiare apertamente non solo il classico SEGA ma anche l’intera tradizione dei JRPG classici. Lo fa proponendo una storia commovente, un gameplay ispirato agli scontri aerei nonché una direzione artistica di stampo orientale. Ma la reverenza verso i grandi capolavori del passato sarà bastata per permettere a Sky Oceans di volare alto?

Wings for Hire è disponibile da oggi per PlayStatio 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC (via Steam).


Versione testata: PlayStation 5


Skywalker? No, Windwalker

Glenn Windwalker fa parte di una famiglia dalla lunga tradizione di avventurieri volanti. Grandi storie vengono raccontate sui suoi avi, capaci di compiere imprese leggendarie a bordo delle loro fidate aeronavi. Purtroppo, in tenera età il piccolo Glenn assiste alla misteriosa scomparsa del padre nel corso di una missione. Dopo un’infanzia difficile passata tra il desiderio di seguire le orme di famiglia ed il trauma del tragico evento condiviso con la madre, il giovane Windwalker si ritrova nel mezzo di eventi rocamboleschi che lo porteranno ad abbandonare la sua isola. Divenuto un pirata dei cieli, si ritroverà a combattere la spietata Alleanza e, soprattutto, a tentare di comprendere il proprio scopo di vita.

La storia di Sky Oceans: Wings for Hire, pur non brillando per particolare originalità, affronta tematiche interessanti e significative, tra cui il tema della formazione riflettendo su cosa siamo disposti a fare per trovare il nostro posto nel mondo… ed a quale prezzo. Un viaggio che si rivela piacevole ed a tratti affascinante, anche a fronte di qualche prevedibile cliché.

I meriti vanno condivisi anche dalla scrittura del cast, ben caratterizzato e diversificato, dalla direzione artistica che omaggia lo stile illustrativo dello Studio Ghibli ed una colonna sonora originale incantevole. Il colpo d’occhio tuttavia non risulta granché stabile. Lo stile grafico, infatti, è perlopiù essenziale e nelle ambientazioni aperte si possono evidenziare texture a bassa risoluzione, modelli poligonali rudimentali e molte altre sbavature. Un peccato, perché i personaggi, dal canto loro, rispecchiano le ispirazioni artistiche della migliore scuola giapponese.

Un cortocircuito reso ancora più spiacevole dal comparto tecnico. Wings for Hire presenta non solo problemi sonori (con effettistica che va e viene), ma anche bug visivi, incertezze nella rilevazione dei controlli ed una telecamera nelle fasi a piedi tutt’altro che incoraggiante. Son tutti fattori che possono essere migliorati a colpi di patch, ma spiace vedere come qualche settimana in più avrebbe sicuramente giovato alla stabilità complessiva.

Nel blu dipinto di blu

Se le parti a piedi costituiscono la componente più ordinaria di Sky Oceans, laddove il titolo vuole diversificarsi (e richiamare il passato) è nella propensione al gameplay nei cieli.

Wings for Hire vi permetterà di navigare in cieli aperti, nonché di affrontare combattimenti strategici a turni in cui sarà fondamentale pianificare la propria tattica. Gestire il proprio gruppo di pirati comporterà migliorare le aeromobili, con nuove abilità speciali e dipartimenti di espansione. Tutto intrigante, vero? Peccato che ci siano molti elementi che non ci hanno convinto.

Partendo dalle fasi esplorative, queste si rivelano in realtà molto meno libere di quanto auspicato, limitandosi ad essere meri corridoi da punto A a punto B. Le traversate stesse inoltre sono caratterizzate da una velocità di movimento eccessivamente lenta, soprattutto nell’ambito delle virate. Il risultato sono sezioni maldestre e tediose, che separano il giocatore tra l’esplorazione a terra ed i combattimenti aerei.

Proprio le battaglie aeree vogliono essere il fulcro ludico della produzione, con un sistema di combattimento a turni che fornisce un feeling completamente diverso rispetto a quello che ci si potrebbe attendere dai duelli ad alta quota. Niente decisioni istintive e riflessi d’acciaio, bensì tattiche studiate a puntino per avere la meglio in ogni situazione. Si tratta di un approccio divertente e valido, semplice nell’impostazione ma efficace nell’esecuzione. Forse anche troppo.

Combattere gli avversari nei cieli diventa infatti presto una pratica ripetitiva, sia per la curva di difficoltà, sia per la regia degli scontri che colma ogni attacco di brevi filmati rendendo ogni battaglia eccessivamente lunga. Anche il bilanciamento non ci ha convinto tantissimo. Gli attacchi standard sono quasi sempre la scelta migliore, gestendoli accuratamente con alternanze di schivate e ripristino della salute. Molto meno incisivi, paradossalmente, gli attacchi speciali. Inoltre, alcune meccaniche sono spiegate poco, al punto da non capire mai realmente il loro funzionamento (soprattutto dell’HUD).

Mal d’aria

Arrivati a questo punto, avrete capito che Sky Oceans: Wings for Hire non è esattamente quello che avevamo sperato.

Da un lato, abbiamo una grande ambizione da parte del team di sviluppo cileno, che punta al rievocare il ricordo di titoli immortali riproponendo alcune suggestioni e idee. Lo fa con passione evidente, che traspare dalla direzione artistica ispirata, dalla trama toccante e dall’idea di mettere il gameplay aereo al centro del progetto. Tanta è la voglia di celebrare titoli come Skies of Arcadia ed il pantheon dei grandi RPG a cavallo del terzo millennio. E talvolta, lo riconosciamo, gli omaggi ci hanno scaldato il cuore trasmettendoci tutto l’amore degli sviluppatori per questo genere.

Dall’altro lato, vengono a galla evidenti limiti tecnici ed alcune scelte che fatichiamo a comprendere. Quello che probabilmente potrebbe pesare maggiormente al pubblico è la lentezza con cui Sky Oceans entra nel vivo. Non solo sul versante della narrazione, che si prende fin troppo tempo soprattutto all’inizio, ma anche a causa delle lungaggini dei combattimenti. Anche le incertezze tecniche e la telecamera imprecisa potrebbe concorrere a rendere complicato il tempo in compagnia del prodotto Octeto Studios.

In un panorama odierno in cui i JRPG di qualità non mancano (meno che meno questo mese…), difficilmente possiamo immaginare di consigliare Wings for Hire se non ai fan più stakanovisti del genere nonché agli aficionados dei classici del passato. Per loro, al netto delle problematiche ad oggi presenti (che speriamo possano essere arginate dal lavoro degli sviluppatori), l’esperienza con Windwalker potrebbe riservare qualche soddisfazione.

Commento finale

Sky Oceans: Wings for Hire ci ha lasciato con un pò di amaro in bocca, dobbiamo ammetterlo. Da un lato, la voglia di omaggiare i grandi classici degli RPG è palpabile, con omaggi ed ispirazioni che i fan del genere sapranno apprezzare a corredo di un prodotto con diverse idee intriganti. Dall’altro lato, tuttavia, la realizzazione tecnica claudicante, i problemi di ritmo ed un combat system che presta il fianco (anzi, la fusoliera) a troppe critiche, rendono l’esperienza a tratti eccessivamente snervante. Un prodotto che probabilmente aveva bisogno di un pò di tempo extra per essere migliorato e che sfortunatamente, allo stato attuale, può essere consigliato solo allo zoccolo più duro di nostalgici ed appassionati… complice anche la tremenda concorrenza diretta di ottobre.

Dispositivi condivisi con i bambini: ecco 5 consigli Cisco da seguire

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  • Un recente sondaggio di Cisco tra i genitori lavoratori mostra che, nonostante i rischi per la sicurezza, la condivisione dei dispositivi è una pratica diffusa
  • In Italia, un bambino su tre ha accesso ai dispositivi lavorativi dei genitori senza supervisione e conosce i codici di accesso
  • Nonostante le implicazioni per la sicurezza, la protezione dei dispositivi è insufficiente: con solo il 24% degli utenti adotta l’autenticazione a più fattori

Milano, 7 ottobre 2024 – Numeri alla mano: 1 bambino su 3 ha accesso ai dispositivi lavorativi dei propri genitori senza la dovuta supervisione da parte degli stessi, e dunque conosce i codici di accesso, mentre solo il 24% degli utenti adotta l’autenticazione a più fattori per i dispositivi condivisi in casa. Non solo: secondo i risultati di un sondaggio condotto da Cisco, il 43% dei genitori (32% in Italia) consente ai propri figli di utilizzare i dispositivi dedicati allo svolgimento della loro professione senza supervisione e con accesso completo ai codici, mentre restano comunque senza alcuna supervisione il 56 dei bambini che non hanno accesso ai codici ma che comunque mettono le mani sui dispositivi dei genitori.

young girl using a smartphone
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Qualsiasi accesso non autorizzato a dati riservati costituisce una potenziale violazione, e l’accesso senza controllo da parte dei bambini introduce ulteriori rischi come, ad esempio, la possibilità di inviare o cancellare involontariamente dei dati o di commettere errori nella gestione della posta elettronica,” ha dichiarato Martin Lee, Cisco Talos EMEA Lead. “La diffusione della condivisione dei dispositivi è sorprendente e sembra destinata a continuare. I responsabili IT devono affrontare questa realtà implementando pratiche di sicurezza zero trust, gestendo il time-out delle sessioni inattive e tenendo conto delle esigenze degli utenti.

In Italia, l’80% dei genitori lavoratori intervistati ha riconosciuto di aver condiviso un dispositivo da lavoro con un figlio negli ultimi sei mesi, e dunque resta evidente che i team IT devono considerare più rischi associati alla sicurezza: serve una maggiore visione d’insieme per affrontare le nuove problematiche che derivano dagli ambienti domestici, dove la sostituzione della sicurezza con la comodità rappresenta una continua minaccia.

Tra coloro che condividono i dispositivi con i figli, l’indagine evidenzia anche un uso limitato di misure di sicurezza efficaci. In Italia, soltanto il 17% degli intervistati adotta l’autenticazione a più fattori (MFA) per le attività lavorative critiche, meno della metà (40%) utilizza una VPN, mentre il 38% si limita a fare affidamento su password considerate “forti”.

In un’epoca in cui oltre due terzi dei dispositivi connessi in casa sono condivisi tra i membri della famiglia (75% rispetto al 65% di due anni fa), è fondamentale perfezionare le best practice e monitorare l’attività sui dispositivi – sia gestiti che non gestiti, fissi o mobili – per assicurarsi che nulla vada perduto.

Ecco alcuni suggerimenti di Martin Lee, responsabile Cisco Talos EMEA, per ridurre i rischi di sicurezza che derivano dalla condivisione dei dispositivi

  • Collaborate con gli utenti anziché opporsi. Create account guest sui dispositivi in modo da consentire ai familiari di utilizzarli in modo limitato senza accesso ai sistemi aziendali, ma beneficiando comunque della protezione informatica dell’azienda. Sebbene non sia la soluzione ideale, è sicuramente preferibile rispetto a dare accesso completo a utenti non autorizzati.
  • Implementate l’autenticazione a più fattori (MFA) o l’autenticazione a due fattori (2FA). Quando un utente accede a una nuova applicazione o sistema, assicuratevi di confermare l’accesso tramite un ping MFA/2FA o attraverso il riconoscimento biometrico. Un semplice passaggio che può contribuire a impedire l’accesso ai sistemi sensibili da parte di bambini curiosi.
  • Proteggete i dati sensibili con una VPN. Non tutti i dati richiedono lo stesso livello di sicurezza; assicuratevi di proteggere i dati sensibili in modo che possano essere accessibili solo tramite VPN. Richiedete agli utenti di inserire il proprio nome utente e password, oltre a completare la verifica tramite MFA/2FA.
  • Effettuate regolarmente il backup. L’ambiente domestico può essere rischioso per i dispositivi elettronici: liquidi e cadute possono danneggiarli facilmente. È fondamentale essere sicuri che i dati non vengano persi e che possano essere facilmente ripristinati grazie al backup.
  • Educare gli utenti sulla sicurezza informatica. È fondamentale assicurarsi che gli utenti comprendano l’importanza della sicurezza, le conseguenze di un errore e le minacce e gli attacchi più comuni. Politiche chiare, accompagnate da sanzioni per eventuali violazioni, possono aiutare gli utenti a capire cosa sia consentito fare con i dispositivi aziendali e cosa no.

Cisco protegge il 100% delle aziende Fortune 100. Per saperne di più, visita il sito cisco.com/go/security.

A proposito del sondaggio

Il sondaggio Cisco è stato condotto tramite Censuswide con 6116 genitori lavoratori di età superiore ai 18 anni in Regno Unito, Francia, Spagna, Svizzera, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Svezia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Germania tra il 30.07.2024 e l’08.08.2024. Censuswide aderisce e impiega membri della Market Research Society, basata sui principi ESOMAR. Censuswide è anche membro del British Polling Council.

Universal Pictures e SEGA portano Shinobi sul grande schermo

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Universal Pictures e SEGA hanno annunciato ufficialmente una collaborazione per lo sviluppo di un film basato sul franchise di Shinobi.

Il film sarà diretto da Sam Hargrave (Extraction) su sceneggiatura firmata da Ken Kobayashi (Sunny, Move On). Sul versante produttivo, concorreranno Marc Platt ed Adam Siegel con Marc Platt Productions; Dmitri M. Johnson con Story Kitchen; Toru Nakahara per SEGA; Mike Goldberg con Timothy I. Stevenson in veste di produzione esecutiva.

Shinobi ha debuttato per la prima volta nel 1987 nelle sale giochi. Il protagonista Joe Musashi è un ninja moderno che affronta le forze del male. Il franchise comprende quattordici giochi, inclusi spin-off e port, con oltre cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Un nuovo titolo della serie è stata rivelata alla fine del 2023, nell’ambito del programma di rilancio di molte IP iconiche SEGA.

Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.

Goat Simulator Remastered, il nuovo trailer conferma la data di uscita

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Coffee Stain Publishing ha confermato che Goat Simulator Remastered arriverà per PlayStation 5, Xbox Series e PC via Steam, Epic Games Store ed Microsoft Store il prossimo 7 Novembre.

Sviluppato da Coffee Stain Studios, Coffee Stain North e Deep Silver FISHLABS, il titolo ha inoltre ricevuto un dissacrante ed esagerato trailer per festeggiare la notizia. Goat Simulator Remastered è una rivisitazione aggiornata del predecessore del divertente Goat Simulator 3 (qui la nostra recensione)… E se ve lo state chiedendo, non ci sono refusi: non esiste Goat Simulator 2.

Vi proponiamo di seguito il trailer di gameplay.

Goat Simulator Remastered presenta la migliore tecnologia di simulazione di capre. Il tuo gioco sandbox caotico preferito è tornato più bello che mai con una grafica aggiornata, tutti i DLC e tanti nuovi bug con cui affrontare le capre. Usa i comandi WASD per riscrivere la storia.

Il tuo obiettivo? Il caos! La tua musa? Pilgor la capra! Se hai tenuto la testa, e le corna, sotto la sabbia per gli ultimi 10 anni, forse non saprai che Goat Simulator è un gioco in cui il tuo scopo è arrecare più danni possibili, il tutto nelle vesti di una capra. Dai testate e fai capriole in avanti e indietro nei vari livelli per segnare punti e trova modi nuovi e innovativi per rovinare la giornata ai PNG.

Goat Simulator Remastered è la versione rimasterizza del gioco che nessuno ha mai chiesto. Contiene tutto ciò che adoravi del gioco originale e tanto altro ancora: una nuova veste grafica migliorata, texture aggiornate, un’illuminazione abbagliante e tante foglie nuove per sfoggiare il massimo della tecnologia di simulazione di capre. Abbiamo anche rielaborato da zero i Mutatori, permettendoti di scegliere qualsiasi “”capra”” desideri da un comodo menu nel gioco. Dovrai solo acchiapparli prima di poterli usare.

La versione rimasterizzata include anche tutti i DLC della versione per PC e uno dei nostri preferiti della versione per dispositivi mobili, tra cui: Goat City Bay, Goat MMO, Goat Z, PAYDAY, Waste Of Space, (Dispositivi mobili) Buck to School.

Ci sono anche novità un po’ meno entusiasmanti, come un’ottimizzazione generale del gioco e la risoluzione di alcuni bug, ma non temete: abbiamo risolto solo quelli noiosi.

Funzionalità principali:
Puoi essere una capra… di nuovo
No, sul serio, questa è ancora l’attrazione principale
Un nuovo menu di mutatori grazie al quale scegliere e abbinare qualsiasi capra, e che ti permette di soddisfare tutti i tuoi desideri… sempre che includano degli abomini.
Tutti i bug che hai sempre adorato: solo perché è una versione rimasterizzata, non significa che abbiamo rimosso i bug antigravità che tanto ci hanno fatto divertire.
Tutti i DLC sono inclusi: non potevamo certo venderveli di nuovo, anche se, a dirla tutta, vi stiamo rivendendo il gioco.
Nuova grafica e illuminazione, e nuovi effetti e animazioni. Abbiamo anche rinnovato e abbellito le foglie. Ora sono le più belle di tutte… a eccezione di quelle di Goat Simulator 3.

Avvertenza:
Goat Simulator Remastered è un gioco assolutamente stupido e lo è sempre stato, fin dal primo Goat Simulator programmato oltre 10 anni fa. Te lo abbiamo già detto, ma vogliamo ripeterlo: spendi altrove i tuoi soldi. Magari acquista un bel cappello, un paio di mattoni o fai una colletta con gli amici e compra una capra vera.

Silent Hill 2 Remake – Guida: come sbloccare tutti i finali

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Il remake di Silent Hill 2 è oramai tra noi e con esso l’interrogativo sul come sbloccare tutti i finali.

Il titolo, disponibile dall’8 Ottobre per PC (via Steam) e PlayStation 5, prevede infatti otto finali. Sei di questi erano presenti anche nel titolo originario, mentre due sono completamente nuovi. Mentre questi ultimi due non sono necessari ai fini di trofei ed achievements, gli altri sei sbloccano ben sette riconoscimenti.

Qui trovate il nostro coverage del titolo:

Con questa guida vi indicheremo come ottenerli tutti, con qualche consiglio di massima sul come gestire al meglio le run multiple.

Si ringrazia PowerPyx per il contributo.

Come ottenere tutti i finali in due partite

I finali Abbandono, Maria ed In Acqua sono i finali classici che possono essere sbloccati sia nelle partite regolari sia in Nuova partita +. Rinascita, Cane ed UFO sono invece i finali classici che possono essere sbloccati solo giocando in Nuova partita +. Infine, i finali Bliss e Stilness sono altresì vincolati alla Nuova partita + dietro specifici requisiti.

Per ridurre al minimo le run, è possibile utilizzare i salvataggi manuali per manipolare il finale da ottenere. Si può influenzare l’esito conclusivo fino a raggiungere la stanza del boss finale. Poiché i finali completati vengono salvati su un file di “salvataggio profilo” generale e non su un file specifico di “salvataggio manuale”, è possibile completare un finale, ricaricare un salvataggio e ottenere un altro finale. Il gioco ne terrà traccia. Proprio per questo motivo è virtualmente possibile ottenere tutti i finali in sole 2 partite: una normale ed una Nuova partita +.

Nello specifico, ecco cosa vi consigliamo:

  • Durante la prima walkthrough, soddisfatte i requisiti per il finale Maria. Fate un file di salvataggio prima di raggiungere il boss finale. Ottenere il finale Maria e ricaricate.
  • A questo punto, soddisfate le richieste per sbloccare i finali Abbandono ed In acqua. Per quest’ultimo, vi consigliamo di tenere la salute sul rosso fino alla fine del combattimento finale.
  • Per la run a Nuova partita +, collezionate tutti gli oggetti necessari per sbloccare i finali Cane, Ufo, Rinascita, Bliss e Stillness.
  • Il punto di riferimento sarà raggiungere la stanza 312 dell’hotel Lakeview. Ottenete per primi i finali Cane, UFO e Bliss. Solo a questo punto, recuperate l’oggetto Libro dei Ricordi Perduti. Dopo aver ottenuto anche il trofeo Rinascita, ricaricate ed analizzate la cartolina di Toluca per poi accedere al finale Stillness.

Finale: Abbandono

Per ottenere questo finale, ecco i requisiti da soddisfare:

  • Mantenete sempre James in salute
  • Ispezionare spesso la Foto di Mary e la Lettera di Mary nel tuo inventario
  • Non guardate mai il coltello di Angela
  • Ascoltate l’intero dialogo del letto dell’ospedale nel corridoio, durante la fine del gioco.

Finale: Maria

Per ottenere questo finale, dovrete porre in essere diversi comportamenti nei confronti di Maria. Per questo motivo, si tratta di una conclusione che non potete ottenere con una decisione all’ultimo momento, bensì dovrete prestare attenzione lungo tutta la run.

  • Quando raggiungete Maria per la prima volta a South Vale (Ovest), intrattenete con lei quante più conversazioni facoltative possibili, ad esempio cercando di entrare nella Silent Hill Historical Society, parlando con lei al piano di sopra nella Jack’s Inn e quando è in piedi davanti a Palazzo Baldwin
  • Quando siete all’ospedale Brookhaven ed al Labirinto, controllate regolarmente Maria man mano che avanza (è possibile vedere due filmati con Maria all’ospedale, uno dopo aver raccolto il tuo primo braccialetto e un altro dopo aver raccolto la chiave del tetto)
  • Non lasciare che Maria subisca troppi danni quando è con te
  • Non ispezionare la Foto di Maria, la Lettera di Maria o il Coltello di Angela nel tuo inventario
  • Non ascoltare l’intera conversazione nel lungo corridoio prima dello scontro finale con il boss

Finale: In acqua

Si tratta di uno dei finali classici di Silent Hill 2 ma nel remake svolge una funzione extra. Ottenerlo infatti è un prerequisito per accedere al nuovo finale Stillness.

  • Mantenete la salute bassa (cercando di tenerla in rosso il più possibile)
  • Ispezionate più volte il coltello di Angela nell’inventario
  • Non esaminate la Foto di Maria o la Lettera di Maria
  • Ascoltate la conversazione completa nel lungo corridoio prima dello scontro finale con il boss

Finale: Rinascita

Questo finale si può ottenere solo nel contesto di una Nuova partita +. Per sbloccarlo è necessario finire il gioco custodendo, nell’inventario, quattro oggetti specifici esclusivi della Nuova partita +.

  • Libro della Cerimonia Cremisi. Nel cimitero dove si trova Angela la prima volta, sulla destra dell’area
  • Crisma Bianco. Su una tomba davanti al Palazzo Baldwin, accessibile solo dopo essere usciti dal Jack’s Inn con Maria
  • Calice d’Ossidiana. All’interno della Silent Hill Historical Society, in una nicchia vicino al dipinto di Pyramid Head
  • Libro dei Ricordi Perduti. Nella stanza degli oggetti smarriti, al primo piano dell’Hotel Lake View


Finale: Cane

Si tratta di uno dei finali burla presenti fin dall’originale Silent Hill 2 ed è accessibile solo in Nuova partita +. Per sbloccarlo dovrete recuperare due oggetti per creare la chiave del cane, per poi usarla nella stanza dell’osservazione all’Hotel Lakeview, accanto alla stanza 312. Per questo motivo, non occorre neanche completare il gioco ed affrontare il boss finale.

  • La prima Parte di Chiave Rotta nella stanza sul retro del negozio di animali a nord di Big Jay’s, nell’East South Vale, ad inizio gioco
  • La seconda Parte di Chiave Rotta si trova vicino al Palazzo Baldwin nella zona Est di Katz Street, nel West South Vale, accessibile esclusivamente dopo essere usciti con Maria dal Jack’s Inn

Finale: UFO

Assieme a Cane, si tratta di uno dei finali burla presenti fin dall’originale Silent Hill 2 ed è accessibile solo in Nuova partita +. Per sbloccarlo dovrete recuperare la Gemma Blu a South Vale (Est) ed usarla in quattro ambientazioni specifiche. Dopo ciascun utilizzo, la pietra brillerà con maggiore intensità. Arrivati al quarto posto, il finale partirà automaticamente. Per questo motivo, non occorre neanche completare il gioco ed affrontare il boss finale.

  • La Gemma Blu si trova a South Vale (Est), direttamente nei pressi del negozio di animali a nord di Big Jay’s. Rompete la finestra della gioielleria e prendete la gemma dal portagioie
  • La prima location è sempre a South Vale (Est), sul tetto degli appartamenti Saul Street, davanti ai graffiti dell’occhio
  • La seconda location è al parco Rosevater, nel punto dove incontrate Maria
  • La terza location è nel corso della traversata del lago Toluca
  • La quarta location è all’interno della stanza 312 dell’hotel Lakeview

Finale: Bliss

Si tratta di uno dei due finali inediti di Silent Hill 2 Remake e può essere ottenuto solo nel corso di una Nuova partita +. Per sbloccarlo dovrete ottenere una bottiglia di White Claudia ed usarla nella stanza 312 dell’hotel Lakeview prima di visualizzare la registrazione. Per ottenere la White Claudia, dovrete:

  • Ottenere la chiave arrugginita dalla cassaforte presente presso la pista da bowling di Pete a South Vale (Est). La combinazione è 1887
  • Aprire il piccolo scrigno nel gazebo del giardino dell’ospedale Brookhaven: lì ci sarà la White Claudia

Finale: Stillness

Si tratta di uno dei due finali inediti di Silent Hill 2 Remake e può essere ottenuto solo nel corso di una Nuova partita +. Per sbloccarlo dovrete prima aver ottenuto il finale In acqua. Vi servirà inoltre la Chiave della Tristezza ed un codice di tre cifre per sblocccare una cassaforte nella versione dell’Altro mondo dell’hotel Lakeview. Il codice lo potrete trovare suddiviso in tre zone distinte (non è strettamente necessario trovarle, basta conoscerlo).

  • La Chiave della Tristezza si trova all’interno di una macchina verde su Wiltse Road subito dopo aver attraversato il cancello di metallo all’inizio del gioco. Vi occorrerà la motosega per rompere il finestrino.
  • Aprite la cassaforte presente all’interno dell’ufficio del direttore presso l’hotel Lakeview dell’Altro Mondo. La Chiave sblocca il lucchetto, mentre per la combinazione potete usare il codice 314. All’interno ci sarà la cartolina di Toluca.

Per sbloccare il finale, dovrete esaminare la cartoline di Toluca e poi completare il gioco.

ENDORFY conferma la compatibilità dei suoi dissipatori CPU con il nuovo socket Intel LGA 1851

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ENDORFY, il produttore europeo di dissipatori CPU, alimentatori, case per PC e prodotti lifestyle, ha annunciato una notizia importante per gli appassionati di tecnologia. Secondo le ultime informazioni fornite da Intel, l’attuale gamma di dissipatori CPU di ENDORFY sarà compatibile con il prossimo socket Intel LGA 1851, progettato per i processori Core Ultra 200.

Questa compatibilità riguarda le popolari serie di dissipatori ENDORFY, tra cui Spartan 5, Fera 5, Fortis 5 e le soluzioni di raffreddamento a liquido Navis F. La notizia è particolarmente rilevante per i clienti che intendono aggiornare i propri sistemi, poiché potranno continuare a utilizzare i dissipatori ENDORFY esistenti, beneficiando delle loro eccellenti prestazioni termiche e della riduzione del rumore, senza la necessità di sostituirli.

NAVIS F 350

Il nuovo socket LGA 1851 presenta un numero maggiore di pin rispetto al suo predecessore (1851 contro 1700), pur mantenendo le stesse dimensioni di montaggio del LGA 1700. Questa cross-compatibilità permette ai dissipatori ENDORFY di integrarsi perfettamente con l’hardware Intel di ultima generazione.

Con l’arrivo dei processori Arrow Lake, previsti per offrire significativi miglioramenti delle prestazioni, i dissipatori ENDORFY sono pronti a gestire le maggiori esigenze termiche, garantendo prestazioni e stabilità ottimali del sistema.

Endorfy Fortis 5 ARGB

Che si tratti dello Spartan 5 per build compatte, del versatile Fera 5, o del dissipatore ad alte prestazioni Fortis 5 o delle potenti soluzioni di raffreddamento a liquido Navis F, i clienti ENDORFY possono stare tranquilli: i loro sistemi continueranno a funzionare in modo efficiente e fresco, anche con i più recenti avanzamenti in campo CPU.

Questa mossa di ENDORFY dimostra l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni durevoli e future-proof, permettendo agli utenti di aggiornare i propri sistemi senza preoccupazioni e costi aggiuntivi per il raffreddamento.

Red Dead Redemption arriva finalmente su PC, ecco quando!

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Rockstar Games pubblicherà l’originale Red Dead Redemption (sarà inclusa anche l’espansione Undead Nightmare) per PC tramite piattaforme Steam, Epic Games Store e Rockstar Store il prossimo 29 ottobre.

Red Dead Redemption originariamente è stato lanciato per PlayStation 3 e Xbox 360 il 18 maggio 2010, seguito dalle versioni PlayStation 4 e Switch pubblicate il 17 agosto 2023.

Ecco tutti i dettagli:

Per la prima volta nella sua leggendaria tradizione, l’amato viaggio di John Marston potrà essere vissuto su PC con nuovi sorprendenti dettagli. Red Dead Redemption ed il suo iconico DLC horror-zombie, “Undead Nightmare”, saranno disponibili per PC il 29 ottobre 2024.

In collaborazione con Double Eleven, questa nuova versione vanterà miglioramenti specifici per PC, tra cui la risoluzione nativa 4K fino a 144 Hz su hardware compatibile, supporto monitor sia Ultrawide (21:9) che Super Ultrawide (32:9), supporto HDR10 e funzionalità complete di supporto tastiera e mouse. Saranno inoltre supportate le tecnologie di upscaling NVIDIA DLSS 3.7 e AMD FSR 3.0, NVIDIA DLSS Frame Generation, distanze di visualizzazione regolabili, impostazioni della qualità delle ombre e molto altro ancora.

Qui di seguito il trailer di annuncio:

Silent Hill 2 Remake – Guida ai trofei

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Il remake di Silent Hill 2 è finalmente disponibile, dopo un cammino tutt’altro che facile.

Rifare Silent Hill 2 sembrava un compito ingrato ed impossibile, e immaginiamo che non sia stato affatto facile, ma Bloober Team ce l’ha fatta a modernizzare un classico del genere senza stravolgere, anzi, facendolo brillare di luce propria, ciò che lo rendeva così speciale e amato dai fan. Queste la parole del buon Riccardo nella nostra recensione di Silent Hill 2, folgorato dalla qualità di questo remake.

Se i fan dei survival horror possono gioire, i completisti avranno pane per i loro denti per portare a casa lo scalpo di Silent Hill 2. La nostra guida ovviamente vale non solo per i trofei dalle versione PlayStation, ma altresì anche per gli achievements per Xbox e gli obiettivi Steam.

Informazioni preliminari

  • Difficoltà stimata per il Platino: 3/10
  • Tempo stimato per il Platino:  30 ore
  • Trofei offline: 44
  • Trofei online: 0
  • Trofei missabili: Si, 20
  • Trofei glitchati: 0
  • La difficoltà influisce sui trofei? No
  • Run minime: Due, con salvataggi ad hoc per sbloccare tutti i trofei.

Road map

Premessa
Step 1: Silent Hill 2 è un grandioso remake dell’originale titolo PlayStation 2. Bloober Team è riuscito in un’impresa quasi impossibile. Per questo motivo, il nostro consiglio è di godervi il titolo senza anticipazioni. Soprattutto se non avete giocato il titolo del 2001. Ricordatevi di fare un salvataggio prima della fase finale, vi servirà.
Step 2: Completata la prima run ed ottenuto uno dei finali possibili, dovrete adesso organizzarvi visto che il Platino richiede di sbloccare tutti i finali (tra i due inediti inseriti nel remake) e completare il gioco con diversi requisiti. Inoltre, molti collezionabili non possono essere raccolti in Nuova partita +, così come non possono “cumularsi” tra le varie walk. Potete sfruttare il salvataggio dello Step 1 per raccogliere i tre finali base.
Step 3: Fatto questo, occupatevi dei finali esclusivi di Nuova partita +, mettendo insieme altri requisiti come il terminare il titolo in meno di dieci ore, non usare la radio o le armi da fuoco.
Step 4: Una volta raccolti tutti i finali, potrete sbloccare i trofei rimasti indietro. Nel caso dei collezionabili, vi suggeriamo una run al passo con la nostra guida, per prenderli tutti in poco tempo.

Se avete bisogno di un aiuto extra, guardate qui:

Silent Hill 2 è disponibile dall’8 Ottobre per PC (via Steam) e PlayStation 5.

Si ringraziano PowerPyx e 100% Guides.

Mi hai reso felice
Colleziona tutti gli altri trofei nel gioco.

Completate tutti i trofei di Silent Hill 2 per ottenere il trofeo di platino.

Eco
Assisti a tutti gli scorci del passato in una sola partita.

Nel remake sono presenti 26 scorci del passato che fanno riferimento al Silent Hill 2 originario del 2001. Purtroppo non è possibile sapere quali scorci sono stati avvistati e quali no, pertanto vi occorrerà seguire il video che segue passo passo. Nota bene: dovrete trovarli tutti in una singola run.


Throwback al 2001
Vedi tutti i finali classici (Abbandono, Maria, In acqua, Rinascita, Cane).

Per ottenere questo trofeo, dovrete vedere cinque dei finali classici già presenti nel Silent Hill 2 originario. Si tratta di Abbandono, Maria, In acqua, Rinascita e Cane. Trovate i dettagli nei trofei relativi.


Vicini vicini
Finisci il gioco senza uccidere nemici usando armi a distanza.

La descrizione dice tutto, occorre finire il gioco senza usare le armi da fuoco. L’ipotesi migliore è farlo nell’ambito della Nuova partita +, sfruttando la potenza della motosega.

Più veloce della nebbia
Finisci il gioco in meno di 10 ore.

Il tipico trofeo legato alla velocità di completamento. Non vi consigliamo di rushare la vostra prima run. Visto che dovrete recuperare diversi finali nella strada al Platino e considerando anche la Nuova partita +, lo otterrete naturalmente giocando.


Archivista
Trova tutti gli appunti in una sola partita.

Sono presenti 68 appunti nel gioco. Dovrete raccoglierli necessariamente in una singola run che non sia Nuova partita +. Infatti in quest’ultima ipotesi, uno degli appunti non comparirà e verrà sostituito da un’altro oggetto.


Pezzi in disordine
Trova tutte le Strane foto in una sola partita.

Ci sono 26 Strane foto nel gioco. Per ottenere il trofeo, dovrete trovarle tutte in una sola partita.


James il tuttofare
Uccidi almeno un nemico con l’asse di legno, il tubo di ferro, la pistola, il fucile a pompa e la carabina in una sola partita.

Si tratta di un trofeo missabile. Ci sono cinque armi che è possibile trovare nel gioco e per il trofeo dovrete uccidere almeno un nemici con ciascuna di esse. L’asse di legno si trova all’inizio della storia, la pistola agli Appartamenti Wood Side, il tubo di ferro a South Vale (rimpiazzerà l’asse di legno), il fucile a pompa all’Ospedale Brookhaven e la carabina alla Prigione di Toluca.


Silenzio radio
Completa il gioco senza usare la radio.

Trofeo missabile. La radio è un oggetto che otterrete naturalmente nel gioco e serve ad avvisarvi dei nemici in prossimità. Dovrete completare il gioco senza usarla ma attenzione: per farlo dovrete entrare subito nell’inventario non appena la troverete e spegnerlo immediatamente. Questo perché poco dopo incontrerete un nemico, rendendo impossibile sbloccare il trofeo.


Ho visto quella città
Completa la Nuova partita + a qualsiasi difficoltà.

Un trofeo che otterrete naturalmente giocando e collezionando i finali. Completate una Nuova partita + a qualsiasi difficoltà ed il gioco è fatto.


Cospirazionista
Arriva al finale “UFO”.

Il finale “UFO” si può ottenere solo nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.


Lo vuoi un bell’osso?
Arriva al finale “Cane”.

Il finale “Cane” si può ottenere solo nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.


Sconfiggi persino la morte
Arriva al finale “Rinascita”.

Il finale “Rinascita” si può ottenere solo nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.


L’unica via d’uscita
Arriva al finale “In acqua”.

Il finale “In acqua” si può ottenere sia nel corso della prima partita, sia nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.


Circolo vizioso
Arriva al finale “Maria”.

Il finale “Maria” si può ottenere sia nel corso della prima partita, sia nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.


Facciamo pace
Arriva al finale “Abbandono”.

Il finale “Abbandono” si può ottenere sia nel corso della prima partita, sia nel contesto di una Nuova partita +. Qui trovate indicazioni su come raggiungerlo.

In frantumi
Distruggi 50 finestre.

Dopo aver ottenuto l’asse di legno, avrete l’abilità di rompere le finestre colpendole. Ai fini del trofeo valgono le finestre dei negozi, così come i finestrini delle auto. Continuate a rompere tutte quelle che incontrate e non avrete problemi a raggiungere quota 50. Nota bene: il trofeo tiene il conto anche su run successive, pertanto non avrete problemi nella corsa al Platino.


Non si sa mai…
Prova ad aprire stanze chiuse a chiave 50 volte.

Nel corso del gioco vi ritroverete a molte stanze chiuse, tra negozi ed edifici vari. Per ottenere il trofeo dovrete provare ad aprirne almeno 50. Nota bene: il trofeo tiene il conto anche su run successive, pertanto non avrete problemi nella corsa al Platino.


Trauma da corpo contundente
Uccidi 75 nemici con armi da mischia.

Uno dei trofei che non avrete problemi a prendere. Uccidete almeno 75 nemici con le armi da mischia (asse di legno, tubo di ferro e motosega) per sbloccare il requisito. Nota bene: il trofeo tiene il conto anche su run successive, pertanto non avrete problemi nella corsa al Platino.


Niente di che
Uccidi 75 nemici con armi a distanza.

Uno dei trofei che non avrete problemi a prendere. Uccidete almeno 75 nemici con le armi da fuoco (pistola, fucile a pompa, carabina) per sbloccare il requisito. Nota bene: il trofeo tiene il conto anche su run successive, pertanto non avrete problemi nella corsa al Platino.


Senza pietà
Fai fuori 50 nemici con un pestone.

A volte, premendo il tasto di attacco James tirerà un pestone ai nemici a terra. Dovrete far fuori almeno 50 nemici con questa mossa. Si tratta di una eventualità casuale, che capita solo se avete equipaggiato il tubo di ferro o l’asse di legno. Nota bene: il trofeo tiene il conto anche su run successive, pertanto non avrete problemi nella corsa al Platino.


Taglialegna
Trova la motosega.

Nel corso di una Nuova partita +, subito dopo il cimitero all’inizio del gioco, sentirete il suono di una motosega nei pressi del ranch. Recuperatela ed avrete un’arma formidabile per velocizzare le vostre run.


Quella parte di me
Sconfiggi lei.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Obsolescenza
Distruggi quello che non ti serve.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


È pane
Interagisci con il pane.

Si tratta di un trofeo missabile. Dopo aver usato l’ascensore per i dipendenti del Lakeview Hotel, entrate nella cucina ed interagite con il pane. Tutto qui.


Davvero speciale
Raggiungi la camera 312.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Il flagello del Lago di Toluca
Passa 10 minuti sul Lago di Toluca.

Trofeo missabile. Subito dopo il combattimento con Eddie, potrete raggiungere il Lakeview Hotel in barca. Anziché raggiungerlo immediatamente, restate a bordo almeno 10 minuti nel lago.


Barlume di speranza
Raggiungi l’Hotel Lakeview.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Un essere umano
Uccidi Eddie.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Sancta sanctorum
Trova la stanza di lui.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Imperdonabile
Sconfiggi il Papà astratto.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Nell’abisso
Raggiungi la fine della lunga scala.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Di nuovo solitudine
Sopravvivi all’inseguimento nell’Ospedale di Brookhaven.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Incubi a gogo
Sconfiggi il Labbra di carne.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Ricovero
Raggiungi l’Ospedale di Brookhaven.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Avanzi
Trova la pizza nel Bowling di Pete.

Un trofeo missabile, ma che otterrete obbligatoriamente soddisfando i requisiti di Pezzi in disordine.


Sembra tutto in ordine
Scopri il segreto della camera 106.

Trofeo missabile. Dopo aver attraversato l’Ospedale Brookhaven, arriverete al Parco Rosewater. Dirigetevi al Jack’s Inn ed entrate nella stanza 106. Ispezionate il muro danneggiato per ottenere il trofeo. Non è possibile ottenere il trofeo la prima volta che si visita questo posto, ma dovrete ritornarci.


Sconcertante
Incontra Maria.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Passaggio riuscito
Esci dagli Appartamenti Blue Creek.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Altro mondo
Entra per la prima volta nell’Altro mondo.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Niente feste qui!
Spara a tutti i palloncini negli Appartamenti Wood Side.

Trofeo missabile. Per ottenerlo, dovrete sparare a tutti i pallocini presenti negli Appartamenti Wood Side. Di seguito trovate un comodo video.


Carini e accoglienti
Raggiungi gli Appartamenti Wood Side.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Buona permanenza
Raggiungi Silent Hill.

Trofeo legato allo svolgimento della storia di Silent Hill 2, impossibile da mancare.


Non si torna più indietro
Prova ad andare via da Silent Hill nell’area del punto di osservazione.

All’inizio del gioco, provate ad allontanarvi da Silent Hill per ottenere questo curioso trofeo.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO, ecco l’esplosivo opening movie

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Bandai Namco festeggia l’arrivo di DRABON BALL: Sparking! ZERO in Accesso Anticipato condividendone l’adrenalinica sequenza di apertura.

Sparking! ZERO segna il prorompente ritorno della serie Budokai Tenkaichi ed è stato accolto in maniera assolutamente positiva dalla stampa internazionale. L’uscita (non early access) del titolo è prevista per il prossimo l’11 Ottobre per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC (via Steam).

Vi proponiamo di seguito l’opening movie, seguito dal relativo comunicato stampa.

Dai uno sguardo all’opening movie di DRAGON BALL: Sparking! ZERO e unisciti alla battaglia già oggi grazie all’early access disponibile per i possessori della Deluxe e Ultimate Edition.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO, segna il ritorno della leggendaria serie Budokai Tenkaichi dopo oltre 15 anni. Sfruttando le console di ultima generazione, il gioco combina veloci battaglie omnidirezionali con ambienti distruttibili e condizioni in continuo cambiamento.

Con i suoi 182 personaggi, il gioco offre il più grande roster in un Dragon Ball Budokai Tenkaichi, permettendo ai giocatori di scegliere il personaggio preferito e scatenare potenti e spettacolari attacchi.

L’uscita (non early access) di DRAGON BALL: Sparking! ZERO sarà l’11 ottobre 2024 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. I pre-ordini del gioco ricevono anche un nuovo personaggio giocabile, Goku (Mini) dall’imminente anime DRAGON BALL DAIMA.

Trailer di lancio per il remake di Silent Hill 2

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Konami festeggia l’uscita di SILENT HILL 2, l’atteso remake dell’horror psicologico originariamente pubblicato nel 2001, con un nuovo trailer di lancio.

Il titolo, disponibile da oggi su PlayStation 5 e PC via STEAM, è sviluppato da Bloober Team, con il supporto del compositore Akira Yamaoka e del concept artist Masahiro Ito.

Dopo aver ricevuto una lettera dalla moglie defunta,
James si dirige dove un tempo avevano condiviso tanti ricordi,
nella speranza di rivederla un’ultima volta: Silent Hill.
Giunto nei pressi del lago, James incontra una donna stranamente simile a lei…

“Il mio nome… è Maria”, dice la donna con un sorriso. Il suo viso, la sua voce… È identica a lei.

Tuffati nel psicologico horror più acclamato su hardware di ultima generazione. Vivi un’esperienza psicologica unica grazie a immagini da brivido ed effetti sonori agghiaccianti.

  • Grafica e audio di alta qualità
    Grazie al ray tracing e ad altri miglioramenti tecnici all’avanguardia, il mondo di SILENT HILL e la sua atmosfera inquietante sono ancora più reali di prima. In più, con l’aggiunta di nuovi suoni immersivi, ti sembrerà di essere al centro dell’azione.
  • Ambienti più grandi
    Esplora luoghi ed edifici che un tempo non erano accessibili o che sono stati aggiunti nel remake. Goditi la stessa celebre storia mentre visiti la città di Silent Hill con una nuova prospettiva e in una mappa ampliata.
  • Telecamera dietro la spalla
    Il remake si distacca dai punti di vista fissi della telecamera dell’originale, spostandola dietro la spalla del personaggio e permettendoti di avvicinarti maggiormente a ciò che vede James, per un’esperienza più immersiva ed emozionante durante l’esplorazione della città e gli incontri con i mostri.
  • Gameplay di combattimento evoluto
    Armi familiari come il tubo d’acciaio e la pistola fanno il loro ritorno, ma con un sistema di combattimento aggiornato. Evita attacchi schivando al momento giusto, sfrutta la modalità mirino e molto altro: gli incontri con i mostri non sono mai stati così avvincenti e spaventosi.

Silent Hill 2, guida alle risposte dell’enigma “Scatola Dolcetto o Scherzetto” nel Brookhaven Hospital

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Fra gli enigmi più inquietanti del remake di Silent Hill 2, c’è un quiz radiofonico denominato “Dolcetto o Scherzetto” (Premio o Penitenza) in cui una voce riecheggia nell’ascensore dopo che il nostro James ha quasi terminato gli ingrati compiti nel Brookhaven Hospital.

Nello specifico, la voce vi farà ben tre domande e dovrete trovare una Scatola Decorativa (assolutamente perdibile), ed inserire sul coperchio le risposte giuste per aprirla (in caso di errore, verrete puniti!). Per aiutarvi a ottenere risorse extra (questo è quello che otterrete), vi diremo innanzitutto dove è posizionata la scatola e quali sono le risposte corrette per l’enigma “Dolcetto o Scherzetto“.

Si prega di notare che questa è una guida relativa al remake di Silent Hill 2, quindi le risposte, i codici e le ricompense sono differenti rispetto alla versione originale. Tuttavia, possiamo confermare che le risposte/codici sono le stesse a qualsiasi livello di difficoltà selezionata nel remake.

Posizione della scatola decorativa di Silent Hill 2

La scatola si trova nella stanza della farmacia al 1F, di fronte all’ascensore, ci dovrete necessariamente accedere per proseguire la storia dopo aver incontrato di nuovo Maria.

Risposte per risolvere l’enigma

Dolcetto o scherzetto Risposta 1

Domanda: Quante anime sono andate perse nel corso dell’epidemia?

Risposta: 67 ( 2 ).

Dolcetto o scherzetto risposta 2

Domanda: Qual è il nome di quella strada?

Risposta: Wiltse Road ( 3 ).

Dolcetto o scherzetto Risposta 3

Domanda: Qual era il nome dell’altra vittima, la sorella di Billy?

Risposta: Miriam ( 1 ).

Per aprire la scatola, inserite il codice 231. Dall’alto verso il basso, selezionate ‘2’ nella riga superiore, poi ‘3’ nella riga centrale e infine ‘1’ in quella inferiore.

Se sbagliate anche solo una risposta verrete feriti in maniera critica e non potrete più rispondere.

Ricompense della scatola decorativa in Silent Hill 2

Le ricompense potrebbero variare a seconda della difficoltà, ma giocando al livello di difficoltà “Standard” sia per i puzzle che per il combattimento, ecco cosa abbiamo ottenuto dalle nostre ricompense:

  • x5 cartucce per fucile
  • x2 Siringa

Non è esattamente “un premio che va oltre i vostri sogni più sfrenati“, come afferma il conduttore radiofonico, ma lo accettiamo lo stesso.

Recensione Silent Hill 2, un remake fedele e a dir poco spaventoso del classico per PS2

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Silent Hill 2 è un videogioco survival horror del 2001 sviluppato da Team Silent e pubblicato da Konami per PlayStation 2. Si tratta di uno dei più grandi successi del genere, se non addirittura uno dei migliori videogiochi mai realizzati. Considerata la sua reputazione, lo sviluppatore di videogiochi polacco con sede a Cracovia, Bloober Team, noto per titoli come ObserverLayers of Fear e The Medium, è stato decisamente impavido nel tentare di riproporre un remake di Silent Hill 2. Chiunque si preoccupasse che Bloober Team non sarebbe stato in grado di rendere giustizia a Silent Hill 2 può stare tranquillo. Silent Hill 2 Remake non è solo un reboot superbo (sebbene da apripista ci siano stati gli incredibili Resident Evil 2 Remake prima e Resident Evil 3 Remake poi di Capcom) ma una vera e propria lettera d’amore al genere orrifico e soprattutto quello che i fan hanno da sempre sognato e che soprattutto meritano. Silent Hill 2 Remake è – altresì – non soltanto fedelissimo al materiale originale ma è anche un prodotto che ha la sua identità. Un’identità fortissima e travolgente che fa sì che una storia di quasi 25 anni fa (purtroppo in gran parte distrutta dagli scellerati capitoli successivi), rappresenti il trampolino di lancio perfetto per una nuova e fresca generazione di giocatori che non han mai sperimentato prima l’orrore di Silent Hill ma anche una succulente occasione per i fan del brand di tornare – pad alla mano – a vestire i panni di James.

Vi ricordiamo che Silent Hill 2 sarà disponibile a partire dall’8 ottobre per PC e PlayStation 5.


Versione testata: PlayStation 5


Mia cara Mary!

A differenza di titoli come il già citato Resident Evil o di Until Dawn (quest’ultimo ha recentemente ricevuto una versione rivista), Silent Hill ci catapulta precipuamente nell’horror psicologico. Sebbene siano presenti immagini agghiaccianti e creature fra le più mostruose e memorabili che si siano mai viste, ciò che distingue davvero Silent Hill 2, è il modo in cui intreccia traumi e psiche dei personaggi con la città che sembra quasi prendere vita e farsi beffa del giocatore. Silent Hill è un luogo che manifesta l’oscurità interiore delle persone, costringendole a confrontarsi con le loro paure più recondite e i loro dolorosi passati, con conseguenti cambiamenti e percezioni differenti della città. Il gioco, racconta il viaggio emotivo del nostro protagonista, James Sunderland, il quale è arrivato nella tenebrosa città dopo aver ricevuto una lettera misteriosa da parte di sua moglie, Mary Shepherd-Sunderland, morta ormai da tre anni. Una lettera in cui dichiara che lo sta aspettando nel loro “posto speciale” da qualche parte proprio a Silent Hill. Una volta arrivato, il buon James, si ritrova – suo malgrado – ad affrontare una serie di impensabili orribili eventi che lo costringono addirittura a mettere in discussione la sua sanità mentale e la sua stessa vita.

Cosa diamine sta succedendo?

Sin dalle prime battute di gioco, siamo rimasti sbalorditi da quanto fosse immersivo il remake di Bloober Team. Ci si sente davvero come se stessimo indossando i panni di James, mentre è chiamato ad esplorare una città avvolta nella nebbia e nel mistero. Il tutto ponendoci domande sul perché di quella lettera, sul fatto che Mary possa essere effettivamente ancora viva e con James stesso – quasi in balia degli eventi – che non sa più a cosa credere. Ma il desiderio di capire cosa sta accadendo in un luogo nel quale aveva promesso che un giorno avrebbe portato sua moglie, è più forte di qualsiasi pensiero razionale. E naturalmente, l’atmosfera gioca un ruolo cardine nell’esperienza complessiva di gioco. Un’atmosfera sublime sorretta da una plot narrativo meravigliosamente tragico, emotivo e al cardiopalma. Grazie al lavoro certosino dello sviluppatore, la storia ne esce addirittura migliorata. Invece di alterare i punti più importanti della trama, ha scelto (sapientemente) di aggiungere maggiore profondità alla trama originaria arricchendola ulteriormente e migliorando ampiamente il rapporto e la comprensione di James in primis (che ha una calma apparente ed inquietante, un chiaro indizio del suo disagio mentale e in quello che sembra essere un disfacimento della sua mente) ma anche di bizzarri personaggi come Eddie, Angela e soprattutto dell’avvenente Maria, tutti caratterizzati da una maggiore profondità (eccellente il lavoro di doppiaggio, motion capture e di revisione in stile cinematografico).

Per amore si fa di tutto

Ad aver ricevuto – al pari della narrativa – un bel lavoro di polishing, è anche il gameplay. Sebbene i ritmi di gioco siano pressoché similari a quelli dell’IP originale, ogni ambientazione è più grande e di impatto rispetto a prima, con un maggiore quantitativo di enigmi da portare a compimento (liberamente settabili dal giocatore in termini di difficoltà complessiva e decisamente ispiratissimi e mai banali) e nemici da affrontare. Ma andiamo con ordine. L’esplorazione ambientale, era già un punto di forza di Silent Hill del 2001. Nel remake, è stata migliorata. E’ infatti possibile esplorare diversi negozi in strada ed un maggior numero di stanze, ricercando munizioni, medikit, documenti, fotografie, giornali, promemoria e oggetti (alcuni fondamentali per il prosieguo della storia), ammirando – al contempo – ambienti finemente modellati e caratterizzati. Il backtracking richiesto per risolvere gli enigmi è piuttosto importante (talvolta un po’ tedioso); infatti, bisogna esplorare minuziosamente gli edifici (e non solo) per trovare quanto richiesto per progredire, andando avanti e indietro, e ritornando in luoghi già visitati (in alcune occasioni, inutilmente).

Al di là, di una maggiore componente esplorativa, scontri decisamente più impegnativi, la durata decisamente superiore del remake, è dovuta soprattutto al backtracking richiesto, il cui peso si fa sentire specialmente a partire dalla metà del gioco. Non aiuta il fatto che i giocatori siano chiamati a completare ogni area due volte a causa dell'”Otherworld” (letteralmente l’altro mondo). Questo trasporta i giocatori in versioni alternative di aree, in tinta “ruggine” che hanno già visto, ma caratterizzate da nuovi e interessanti enigmi, sfide da portare a termine ed un maggior numero di villain (alcuni decisamente più forti). Sebbene siano fatte benissimo tanto da non sembrare mai un riempitivo, anzi le abbiamo davvero apprezzate, unite alla eccessiva lunghezza del gioco (circa 15/17 ore), potrebbero portare ad una leggera noia. Ci sarà un motivo per cui la maggioranza dei giochi survival-horror è piuttosto breve (parliamo di 8/10 ore), no?

Detto questo, ogni corridoio, anfratto, stanza e senza dimenticare strade e istallazioni come pompe di benzina e garage, “pullula” di nemici. Nemici orripilanti, non propriamente agevoli da affrontare, complice un sistema di combattimento un pochino “pesante” (seppur grintosissimo) e non sempre immediato, che fa capire come il core pulsante del prodotto non sia quello di un action dinamico e fluidissimo ma bensì di un puro survival horror che costringe anche (non è da codardi, tranquilli!) a darsela a gambe quando possibile. James, fortunatamente, ha dalla sua nuovi fantastici assi nella manica utili per affrontare le varie mostruosità della città annebbiata e tetra. Innanzitutto, la comoda schivata (affidata al tasto cerchio) è fondamentale per sopravvivere più agevolmente ai combattimenti corpo a corpo. Ogni mostro nel remake dispone di uno specifico schema di attacco ed è fondamentale carpirlo e ricordarlo in modo tale da scansare (andando in avanti, indietro o muovendosi lateralmente) i poderosi attacchi e contrattaccare a suon di legnate e/o utilizzando una delle bocche da fuoco a disposizione.

Proprio con riferimento alle armi, come ogni survival che si rispetti, le munizioni (così come gli oggetti curativi, abbiamo a disposizione una boccetta per curare le ferite più lievi e una siringa per quelle più profonde) sono limitate. Ogni pallottola conta (soprattutto nella parte centrale del gioco), così come i curativi, quest’ultimi praticamente centellinati durante le prime 4 ore di gioco, più generosi in quelle successive. Questo sistema, ad ogni modo, conferisce una certa verve ansiogena durante gli incontri. Scontri, per la cronaca, non frequentissimi come ci si aspetterebbe, anzi, ma collocati in modo incredibile (e con il jump scare assicurato) negli scenari di gioco. Ad avvisare il giocatore che uno o più nemici sono nelle vicinanze, una sorta di sibilo statico proveniente dall’altoparlante del DualSense (che va un po’ ad evolvere quella che era la radio originaria). Una trovata geniale che vi garantiamo – e ne abbiamo giocati a titoli horror – vi farà accapponare la pelle. Da segnalare che quando uno o più nemici sono in prossimità del giocatore, James estrarrà automaticamente l’arma. Premendo L2, si può mirare con l’arma che avete selezionato (è possibile switchare utilizzando i pulsanti del d-pad), mentre premendo soltanto R2, andrete ad infierire un colpo corpo a corpo. Un sistema davvero ben fatto e comodo da utilizzare che evita di dover premere altri tasti per passare dall’arma da fuoco e quella corpo a corpo.

Sebbene il gioco sia meno “buio” rispetto all’originale, si fa comunque tanta fatica a capire, in svariate circostanze, dove il nemico sia “nascosto” o posizionato. Da premettere che le mostruosità incarnano paure e ansie di un determinato personaggio. Come non citare le Lying Figure (una sorta di paziente ospedaliero malato di mente che si dimena dal dolore in quella che sembra essere una camicia di forza fatta della sua stessa carne). Queste, sono piuttosto lente in posizione eretta, anche abbastanza semplici da individuare anche in condizioni di luce scarsa, ma possono diventare un problema quando si muovono strisciando sul pavimento. Infatti, riescono a nascondersi agevolmente, confondendosi con l’ambiente circostante, balzando all’improvviso e ferendo (talvolta gravemente) il protagonista. E va ancora peggio con i raccapriccianti Mannequin, mostri senza testa e braccia (sostituite da un altro paio di gambe prive di piedi) in grado di rimanere immobili come statue, dietro colonne, bidoni dell’immondizia e altri luoghi celati, e fulminei – attratti dalla luce della torcia – a colpire James. Complice anche il fatto di rimanere ferme, hanno il vantaggio di attaccare per primi visto che la radio non emetterà statico se non si muovono. Infine, anche se ci sono altre creature nauseabonde e pronte a farci la pelle che meriterebbero una menzione, preferiamo chiudere il paragrafo menzionando le infermiere che impersonano la degenza ospedaliera, la morte e la follia e che al primo incontro (ma anche in quelli successivi a dire il vero) vi faranno rimanere a dir poco di sasso per quanto siano inquietanti.

Ovviamente ogni nemico richiede attenzione, come anticipato, è necessario individuarlo, comprenderne gli attacchi di cui dispone e contrattaccare. Alcuni, come le Lying Figure, necessitano di poche randellate per finire al tappetto (paradossalmente sono più difficili da uccidere con la pistola in quanto è necessario utilizzare non meno di 3/4 proiettili), altri – invece – come i Mannequin, è preferibile, spararli, in quanto i rapidi movimenti possono spaesare il giocatore e portarlo a cannare il colpo ravvicinato. Per le infermiere, bè, un colpo di fucile a pompa seguito da qualche colpo corpo a corpo, basta e avanza. E non mancano situazioni in cui dovrete dare sfoggio delle abilità acquisite, in quanto vi troverete dinanzi a più nemici, ognuno da affrontare ponderatamente. Se si fa attenzione, almeno a livello normale, seppur l’esperienza è piuttosto impegnativa, ci andrete moooolto vicini, ma vi garantiamo che difficilmente morirete.

Ad aiutarvi negli scontri, c’è un’altra graditissima aggiunta, ovvero la telecamera in terza persona bloccata e ravvicinata sulle spalle del protagonista. Questa non solo migliora l’immersione e il coinvolgimento generale, ma rende anche il gameplay più gratificante e soddisfacente. Una scelta del genere però ha portato diverse aree a diventare un po’ più claustrofobiche e paurose. Detto questo, abbiamo apprezzato tantissimo che James possa annotare ogni indizio e punto di interesse (tra cui gli slot di salvataggio) sulla mappa cartacea (che si ottiene agevolmente quando si arriva in un determinato luogo); questa può essere consultata o premendo il touchpad o pigiando il tasto in alto del d-pad. L’idea di base è di non far girare il giocatore a vuoto, infatti, non ci si ritrova quasi mai a camminare alla cieca o senza uno scopo ben preciso. Molti dei luoghi indicati sulla mappa, devono necessariamente essere esplorati, pochissimi sono quelli opzionali o simil tali. Non si tratta di un’esperienza linearissima, ma comunque non aspettatevi di poter girare ovunque liberamente.

Grafica e tecnica

In termini grafici, non siamo dinanzi ad un prodotto super realistico ma ci va piuttosto vicino. I modelli poligonali dei personaggi sono a dir poco incredibili, ricchi di dettagli così come le tantissime espressioni che fanno trasparire i disagi, le emozioni, le paure e le difficoltà di ognuno di essi. Buoni anche i modelli poligonali dei nemici, Pyramid Head su tutti, è ancora più caratteristico e terrificante. Silent Hill stessa non è mai stata così tetra, ignota, ansiogena, come in questo remake, e la nebbia densa e minacciosa è perfetta per accrescere la paura dell’ignoto e il disagio mentale di James mentre si addentra nella città. Una città che sembra viva e che fa del terrore (sobbalzerete ve lo assicuriamo) e dei personaggi sinistri il suo punto di forza. Eppure non sarete in grado di staccarvi dallo schermo. Ogni momento ci ha tenuto in bilico, immersi nella bellezza inquietante di un incubo solo lontanamente immaginabile.

In termini tecnici, non abbiamo rilevato particolari problematiche; qualche lieve calo di frame rate ed incertezze con la telecamera nei luoghi più stretti (specialmente quando ci siamo trovati braccati da qualche nemico). Da segnalare un glitch esilarante che ci ha quasi portato a passare a miglior vita. Infatti, lo schema di attacco del nemico si era inceppato, impedendoci quasi di colpirlo data la forza dei suoi ininterrotti colpi. Fortunatamente siamo riusciti ad avere la meglio ma vi garantiamo che siamo sopravvissuti per un soffio. In termini di audio, il sound design – da infarto – è di primordine così come la colonna sonora che riesce a bilanciare perfettamente paura ed emotività. Mettiamoci anche un doppiaggio fenomenale (soprattutto di Luke Roberts che ha dato la propria voce a James), ed il gioco è fatto. Noi abbiamo optato per un home theatre a 5.1 canali, con effetti a dir poco roboanti che ci hanno fatto arrivare il cuore in gola. Per un’esperienza definitiva, è consigliabile utilizzare un buon set di cuffie.

Commento finale

Rifare Silent Hill 2 sembrava un compito ingrato ed impossibile, e immaginiamo che non sia stato affatto facile, ma Bloober Team ce l’ha fatta a modernizzare un classico del genere senza stravolgere, anzi, facendolo brillare di luce propria, ciò che lo rendeva così speciale e amato dai fan. Il combattimento – seppur un pochino “pesante” e non sempre immediato – funziona alla grande, il plot narrativo già eccellente è stato ampliato e risulta essere ancora più straziante ed emotivo, i puzzle ambientali sono gratificanti e non diventano mai ridondanti o frustranti, il tutto sorretto da un’atmosfera orrifica, claustrofobica, terrificante e incredibilmente immersiva, impreziosito ulteriormente da un doppiaggio fenomenale e da una veste grafica straordinariamente realistica. Vi spaventerete e avrete la pelle d’oca, ve lo garantiamo, ma ne vorrete sempre di più (anche se il backtracking talvolta è un po’ frustrante e noioso) fino ad arrivare ai titoli di coda di questo capolavoro psicologico inquietante e profondo, senza alcuna ombra di dubbio, fra i migliori dell’ultimo decennio. Grazie Bloober Team per aver riportato fra noi questo classico del 2001!

Recensione FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0: potenza affidabile e accessibile per sistemi High-End

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L’arrivo di nuove GPU sempre più esigenti in termini di energia ha spinto negli ultimi anni i produttori di PSU a rinnovare completamente la loro gamma di prodotti e, a partire dal 2022, con l’arrivo dello standard ATX 3.0, sono arrivati sul mercato prodotti molto interessanti, ma spesso a prezzo davvero proibitivi anche per configurazioni high end.

L’FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0 si presenta come la prima soluzione di alimentazione solida e conveniente per sistemi desktop di fascia alta. In questa recensione analizzeremo le sue caratteristiche, prestazioni e qualità costruttiva per determinare se vale l’investimento per il vostro prossimo PC gaming o workstation ad alte prestazioni.

Il nuovo standard ATX 3.0

Come abbiamo già detto all’inizio, questo FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0 è probabilmente uno degli alimentatori ATX 3.0 più interessanti dal punto di vista del rapporto prezzo prestazioni. Fino ad ora infatti, le soluzioni ATX 3.0 con questo wattaggio – oramai diventato sempre più comune viste le specifiche richieste dalle più recenti GPU (la nuova 5090 probabilmente avrà un TDP di 600w) – appartenenti a quelli che comunemente vengono definitivi alimentatori Tier1, ovvero il grado più alto di qualità e affidabilità, avevano un prezzo di listino che superava abbondantemente le 200 euro. FSP con questa versione della sua linea Hydro G, abbatte questa soglia psicologica offrendo il suo Hydro G PRO 1000W a 199 euro su Amazon.

ATX 3.0 ((Advanced Technology eXtended) è uno standard introdotto nel 2022 che definisce le specifiche per gli alimentatori dei PC moderni, in particolare per supportare le crescenti richieste energetiche delle GPU di ultima generazione.

Tra le principali caratteristiche di ATX 3.0 vi è il supporto per carichi transitori elevati, poichè gli alimentatori con questa certificazione devono essere in grado di gestire picchi di potenza fino al 300% del TDP nominale della GPU per brevi periodi (fino a 100 microsecondi). Inoltre, possono gestire picchi fino al 200% del TDP per periodi più lunghi (fino a 1 millisecondo). Devono quindi essere in grado di superare test molto più rigorosi rispetto al passato e sono in grado di fornire una migliore gestione dell’energia ottimizzando la distribuzione di energia tra CPU e GPU, migliorando in ultima analisi l’efficienza del sistema. La novità più evidente però è l’introduzione del nuovo connettore 12VHPWR a 16 pin capace di fornire fino a 600W di potenza e che sostituisce i connettori multipli PCIe a 6+2 pin.

FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0 Specifiche tecniche

CaratteristicaDettaglio
Potenza nominale1000W
Certificazione efficienza80 PLUS Gold, Cybenetics Gold (87-89%)
Certificazione rumorositàCybenetics A- (25-30 dB[A])
StandardATX 3.0
Dimensioni150 x 150 x 86 mm
Ventola120mm FDB Protechnic Electric
ModularitàCompletamente modulare
Connettore PCIe 5.01x 12VHPWR
Garanzia10 anni
Prezzo consigliato199€
FSP HYDRO G PRO 1000w

Potenza Massima Combinata e Corrente per Linea

LineaPotenza MassimaCorrente Massima
+3.3V120W combinati con +5V20A
+5V120W combinati con +3.3V20A
+12V1000W83.3A
-12V3.6W0.3A
+5VSB15W3A

Design e Qualità Costruttiva

FSP ha optato per un approccio conservativo ma efficace con l’Hydro G Pro 1000W. Il design esterno è sobrio ma elegante, con una finitura nera opaca che si adatta bene a qualsiasi build. Le dimensioni compatte (150 mm di profondità) lo rendono compatibile con la maggior parte dei case ATX moderni.

La qualità costruttiva è eccellente, con materiali robusti e una sensazione di solidità al tatto. FSP ha incluso anche adesivi colorati intercambiabili per personalizzare l’aspetto dell’alimentatore, anche se in molti casi rimarrà nascosto dal copri-alimentatore del case.

Il cablaggio modulare è ben realizzato, con cavi neri piatti che facilitano la gestione all’interno del case. Il nuovo connettore 12VHPWR per schede grafiche PCIe 5.0 è incluso e utilizza un cavo intrecciato più tradizionale.

Cavi e Connettori

L’FSP Hydro G Pro 1000W viene fornito con i seguenti cavi:

Tipo di CavoQuantitàLunghezza
ATX 24-pin1600 mm
EPS/ATX12V 8-pin2650 mm
PCIe 5.0 12VHPWR1750 mm
PCIe 6+2-pin3550 mm + 150 mm
SATA3550 mm + 150 mm + 150 mm
Molex 4-pin2550 mm + 150 mm

Tutti i cavi sono piatti e neri per un migliore cable management, ad eccezione del cavo 12VHPWR che è intrecciato per garantire una maggiore resistenza alle alte correnti.

Componenti Interni e Topologia

La costruzione di questo alimentatore è davvero eccellente. Le lamiere sono solide e resistenti e in generale ogni componente sembra assemblato con cura. A partire dalla ventola il cui cavetto è incollato per evitare che un movimento dell’alimentatore possa spostare il cavo provocando rumorosità o peggio ancora surriscaldamenti. Anche l’accesso alla componentistica interna è decisamente molto semplice e rende possibile un facile accesso a condensatori e mosfet.

Internamente, FSP ha utilizzato componenti di qualità e una topologia collaudata:

  • Condensatori giapponesi Nippon Chemi-Con e Rubycon
  • Topologia half-bridge sul lato primario
  • Conversione DC-DC per le linee secondarie 3.3V e 5V
  • 6 MOSFET Infineon per la generazione della linea 12V
  • Controller LLC Champion

La disposizione dei componenti interni è ordinata e ben studiata per favorire un ottimale flusso d’aria, contribuendo all’efficienza termica e alla longevità dell’unità.

Questa configurazione è tipica per un alimentatore 80 PLUS Gold e offre un buon equilibrio tra efficienza, affidabilità e costi.

Prestazioni Efficienza

L’Hydro G Pro 1000W si comporta bene in termini di efficienza, in linea con la sua certificazione 80 PLUS Gold e Cybenetics Gold:

CaricoEfficienza (115V)Efficienza (230V)
10%86.5%87.5%
20%89.5%90.5%
50%91.2%92.2%
100%89.1%90.1%

Il picco di efficienza si raggiunge intorno al 50% del carico, rendendo questo alimentatore ideale per sistemi che consumano mediamente 400-600W. Va notato che l’efficienza ai bassi carichi (sotto il 10%) potrebbe essere migliorata, ma rimane comunque entro i parametri della certificazione Gold.

Regolazione del Voltaggio

La regolazione del voltaggio è eccellente su tutte le linee principali:

LineaVariazione Massima
+3.3V±1%
+5V±1%
+12V±1.5%

Questi valori indicano una stabilità di tensione molto buona, fondamentale per l’affidabilità del sistema a lungo termine.

Ripple

Il controllo del ripple è generalmente buono, con valori ben al di sotto dei limiti ATX:

LineaRipple Massimo
+3.3V15mV
+5V20mV
+12V30mV

Questi risultati contribuiscono alla longevità dei componenti del PC e alla stabilità generale del sistema.

Prestazioni con Carichi Transitori

L’Hydro G Pro 1000W gestisce bene i carichi transitori, caratteristica importante per le moderne GPU ad alto consumo che possono avere rapidi picchi di assorbimento. La linea 12V rimane stabile anche durante variazioni di carico repentine, superando i test di risposta ai transitori previsti dalle specifiche ATX 3.0.

Rumorosità e Raffreddamento

FSP ha equipaggiato l’Hydro G Pro con una ventola da 120mm Protechnic Electric con cuscinetti fluido-dinamici (FDB). La modalità semi-passiva (ECO) permette alla ventola di rimanere ferma fino a circa 300W di carico.

Il profilo acustico è generalmente buono:

CaricoRumorosità
0-30%0 dBA (ventola ferma)
50%25 dBA
75%30 dBA
100%35 dBA

L’alimentatore rimane silenzioso nella maggior parte degli scenari d’uso, diventando udibile solo sotto carichi elevati o in ambienti molto silenziosi. La ventola raggiunge i 35 dBA solo con carichi superiori agli 830W, confermando la certificazione Cybenetics A- per la rumorosità.

Funzionalità ATX 3.0 e Compatibilità GPU

Come alimentatore ATX 3.0, l’Hydro G Pro 1000W supporta le ultime specifiche per GPU ad alte prestazioni:

  • Connettore 12VHPWR per GPU PCIe 5.0
  • Gestione dei picchi di potenza fino a 200% del TDP nominale
  • Supporto per GPU fino a 600W di consumo

Queste caratteristiche lo rendono compatibile con le attuali schede grafiche high-end come la NVIDIA RTX 4090 con la quale lo abbiamo testato, e pronto per le future generazioni di GPU, come la prossima 5090 che avrà stando ai rumors emersi in queste ore, ben 600W di TDP.

Protezioni e Sicurezza

FSP ha implementato tutte le protezioni elettriche standard:

  • OVP (Over Voltage Protection)
  • UVP (Under Voltage Protection)
  • OCP (Over Current Protection)
  • OPP (Over Power Protection)
  • SCP (Short Circuit Protection)
  • OTP (Over Temperature Protection)

Confronto con la Concorrenza

Ecco come si posiziona l’FSP Hydro G Pro 1000W rispetto ad alcuni concorrenti diretti:

ModelloEfficienzaRumorositàPrezzo
FSP Hydro G Pro 1000W80 PLUS GoldBuona199€
Corsair RM1000x80 PLUS GoldMolto buona219€
be quiet! Straight Power 11 1000W80 PLUS PlatinumEccellente239€
Seasonic Focus GX-100080 PLUS GoldBuona209€

L’Hydro G Pro si posiziona come una delle opzioni più convenienti nella sua categoria, offrendo un buon rapporto qualità-prezzo.

Commento finale

L’FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0 si rivela un alimentatore capace e ben progettato, ideale per sistemi gaming di fascia alta e workstation. Offre tutte le caratteristiche essenziali di un alimentatore moderno, incluso il supporto per le ultime GPU, a un prezzo competitivo.

La qualità costruttiva, le prestazioni elettriche e la garanzia decennale ispirano fiducia nella longevità del prodotto. Mentre non raggiunge i picchi di efficienza o silenziosità di alcuni concorrenti più costosi, offre un equilibrio eccellente tra prestazioni e convenienza.

L’unità eccelle nella regolazione del voltaggio e nel controllo del ripple, garantendo una fornitura di energia stabile e pulita. La gestione dei carichi transitori è all’altezza delle specifiche ATX 3.0, rendendo l’alimentatore pronto per le GPU di nuova generazione. La modalità semi-passiva e il profilo acustico generalmente basso lo rendono adatto anche per configurazioni orientate alla silenziosità.

Alcuni aspetti potrebbero essere migliorati, come l’efficienza ai carichi molto bassi e la sezione dei cavi principali. Tuttavia, questi punti non compromettono le prestazioni complessive dell’unità e sono compensati dal prezzo competitivo.

Consigliamo vivamente l’FSP Hydro G Pro 1000W a chi cerca un alimentatore affidabile e pronto per il futuro, senza spendere una fortuna. È particolarmente adatto per build con CPU high-end e GPU di fascia alta come RTX 4080 o 4090, garantendo ampio margine per overclock e futuri aggiornamenti.

L’FSP Hydro G Pro 1000W ATX 3.0 si guadagna la nostra raccomandazione per la sua solida performance, caratteristiche moderne e prezzo competitivo. Rappresenta una scelta eccellente per enthusiast e gamer che vogliono un alimentatore di qualità senza compromessi significativi, offrendo un equilibrio ottimale tra prestazioni, affidabilità e convenienza nel segmento degli alimentatori da 1000W.

BAKERU, annunciata l’edizione fisica per l’Europa

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Spike Chunsoft ha confermato oggi che BAKERU riceverà una edizione fisica per Nintendo Switch in Nord America ed in Europa.

La versione retail arriverà precisamente il prossimo 25 Febbraio, al prezzo di 39.99 euro. Sviluppato da Good-Feel, BAKERU vede Etsunobu Ebisu in veste di producer e Tadanori Tsukawaki come director.

Il titolo è già disponibile in formato digitale dallo scorso 3 Settembre per Switch e PC via Steam.

l disastro colpisce il Giappone! Oracle Saitaro e le sue truppe stanno usando un bizzarro festival per conquistare il Giappone. Bakeru viaggia in 47 prefetture giapponesi per liberare il Giappone dalla morsa degli spiriti maligni!

Il titolo è ambientato in “Fairy Tale Japan”, un mix di Giappone moderno e drammi d’epoca, diviso in più di 50 fasi.

Continua a combattere con il tamburo di Bakeru! Un tesoro segreto tramandato dal clan Tanuki. Si dice che sia in grado di purificare gli spiriti maligni. Combatti attraverso nemici e trappole con controlli semplici!

Trasformatevi in ​​eroi delle fiabe! Ottenendo una licenza Henge, Bakeru può trasformarsi in chiunque gli abbia dato la licenza. Trasformati in famosi eroi giapponesi come Kintaro e Momotaro per usare le loro abilità e abilità.

Creative Assembly sgancia la bomba: ufficiale Alien Isolation 2!

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Con un annuncio totalmente inaspettato e sorpredente, Creative Assembly ha confermato ufficialmente che Alien Isolation 2 è ufficialmente in sviluppo.

La notizia arriva direttamente dalle pagine ufficiali X del team europeo, nonché dall’account ufficiale del primo capitolo.

Nel messaggio, Al Hope, creative director del titolo, ringrazia i fan per il successo duraturo negli anni di Alien Isolation, riconosciuto come non solo un perfetto adattamento del franchise cinematografico ma anche uno dei più terrorizzanti survival horror di sempre.

In occasione del decimo anniversario della release, viene dunque confermato che un sequel si trova nelle prime fasi dello sviluppo. Ulteriori dettagli verranno condivisi non appena possibile.

Si tratta di una notizia incredibile per tutti i fan, che per anni hanno sperato nel miracolo… che adesso è divenuto realtà forse per merito anche del successo di Alien Romulus, chissà. Vi ricordiamo che il primo capitolo è disponibile per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e PC (via Steam).

DRAGON BALL: Sparking! ZERO, la recensione internazionale abbraccia la nuova pietra miliare per i fan di Toriyama

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Quando oramai mancano solo poche ore all’atteso ritorno del successore di Budokai Tenkaichi 3, arrivano le prime recensioni della stampa internazionale per DRAGON BALL: Sparking! ZERO.

L’atteso ritorno del picchiaduro dedicato all’opera del compianto maestro Akira Toriyama raccoglie consensi positivi in giro per il mondo. Ad essere celebrato è sopratuttto l’aspetto contenutistico della produzione, con un numero impressionante di personaggi che copre la maggior parte dell’intero percorso di Dragon Ball. Particolarmente apprezzata anche la cura complessiva, che lo rende di fatto un must have per tutti i fan.

Ecco di seguito alcune delle recensioni finora pubblicate dai maggiori siti internazionali:

  • Game Rant 8/10
  • TheGamer 4,5/5
  • GamePro 67/100
  • Gameblog 9/10
  • TechRaptor 8,5/10
  • Checkpoint Gaming 8/10
  • Press Start 8,5/10
  • WellPlayed 8/10
  • LevelUp 9/10
  • SaudiGamer 9/10
  • PSX Brazil 75/100
  • XboxEra 8/10

Nel momento in cui scriviamo il titolo si attesta su una media delle recensioni di 84 su Opencritic. Si tratta di un risultato provvisorio, in attesa delle altre opinioni in arrivo nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Vi ricordiamo che il titolo è in uscita per PlayStation 5, Xbox Series e PC via Steam il prossimo 11 Ottobre.

Metaphor: ReFantazio, la recensione della stampa internazionale si interroga: è il miglior JRPG dell’anno?

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Quando oramai è questione di pochi giorni prima che il pubblico possa metterci le mani, arrivano le prime recensioni della stampa internazionale su Metaphor: ReFantazio.

La nuova IP dalle menti creative dietro gli ultimi tre capitoli principali della serie Persona conquista il parere dei nostri colleghi in giro per il mondo. ReFantazio viene celebrato come uno dei migliori JRPG dell’anno (forse, anche qualcosa in più), grazie ad uno stile esplosivo, un gameplay roccioso ed una qualità contenutistica incredibile. Le poche critiche nei confronti della produzione citano un carattere derivativo nei confronti delle serie targate Shin Megami Tensei per quello che è un nuovo candidato al gioco dell’anno del 2024.

Ecco di seguito alcune delle recensioni finora pubblicate dai maggiori siti internazionali:

  • PC Gamer 95/100
  • God is a Geek 9,5/10
  • IGN Spagna 9/10
  • TheSixthAxis 9/10
  • TheGamer 5/5
  • VGC 5/5
  • Digital Spy 3,5/5
  • Daily Mirror 4/5
  • Push Square 9/10
  • Dexerto 5/5
  • GamingTrend 100/100
  • TechRaptor 9,5/10
  • Press Start 9/10
  • Checkpoint Gaming 10/10
  • Stevivor 10/10
  • WellPlayed 9/10
  • Siliconera 8/10
  • XboxEra 9,5/10

Nel momento in cui scriviamo il titolo si attesta su una media delle recensioni di 91 su Opencritic. Si tratta di un risultato provvisorio, in attesa delle altre opinioni in arrivo nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Vi ricordiamo che Metaphor: ReFantazio arriverà su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC (via Steam) il prossimo 11 Ottobre.

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