Il gioco dell’anno secondo voi: ecco le nominations!

Il 2022 è stato un anno ricco di piccole e grandi perle. Ma qual è stato il gioco dell’anno per voi, la nostra cara community?

Noi della redazione, dopo attente analisi condivise tra una portata e un’altra, abbiamo deciso di candidare i seguenti sei titoli. Lasciateci fare le presentazioni e poi correte subito a votare!

F1 22

F1 22, la nuova iterazione motoristica targata EA e Codemasters, rappresenta una netta evoluzione rispetto agli ultimi due capitoli della serie. Il sistema di guida è stato rivisto per adattarsi alle nuove regole e sebbene possa sembrare a tratti più complesso da padroneggiare, trovate le giuste misure, vi garantiamo che vi darà enormi soddisfazioni. La modalità carriera e quella scuderia, grazie a piccoli ma significativi miglioramenti, offrono un tasso di sfida e di divertimento incredibile che terranno il giocatore incollato allo schermo per tantissime ore. Ad impreziosire ancora di più il pacchetto, vi sono la modalità in stile PlayStation Home: F1 Life, che rappresenta più un luogo di incontro che altro, Pirelli Hot Lap, prove a tempo, Grand Prix e la modalità online. Insomma F1 22, è un titolo ricco di contenuti che farà felici tanto i fan della Formula 1 quanto i novizi che per la prima volta si avvicinano alla serie.

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God of War Ragnarok

God of War Ragnarok è un serio candidato a gioco dell’anno. L’ultima fatica di Sony Santa Monica eleva alla massima potenza quello che era il già “capolavorico” God of War del 2018, andando ad eliminarne tutte le piccole imperfezioni. Ed il risultato ottenuto è impreziosito da una mole contenutistica mastodontica ed un comparto audio-visivo fuori parametro, soprattutto grazie all’eccellente direzione artistica, nonostante i compromessi di uno sviluppo totalmente orientato alla old-gen, che tuttavia, ribadiamo, non ci ha mai fatto pensare che il gioco possa aver subito qualche “taglio” proprio per tale scelta. God of War Ragnarok, dunque, è la massima espressione di un lavoro iniziato ormai qualche anno fa con il capitolo arrivato nelle nostre case nel 2018, nonché uno dei migliori giochi dell’anno, e non solo. In definitiva, parliamo di un titolo praticamente inattaccabile, oseremo dire quasi perfetto. Mantiene completamente fede al suo nome, “è la fine del mondo”.

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Elden Ring

Elden Ring è il titolo definitivo (lo definiremmo quasi “glorioso”) di FromSoftware. Grazie ad un sistema di combattimento raffinato che racchiude nuove idee e un open world a dir poco perfetto per l’esplorazione, l’opera di Miyazaki stabilisce un nuovo punto di riferimento per i titoli di questo genere. Sebbene si avverta la natura cross-gen, Elden Ring è un titolo essenziale da non lasciarsi assolutamente sfuggire; che siate fan o meno dei Soulslike vi garantiamo che Elden Ring vi immergerà in mondi sublimi dai quali non vorrete più uscirne.

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Horizon Forbidden West

Horizon Forbidden West rappresenta il definitivo raggiungimento di maturità da parte di Guerrilla Games negli Action Rpg open world. Aloy, orami divenuta iconica figura di dominio globale, è protagonista di un impianto narrativo di tutto rispetto. Esclusiva ottimizzata con dovizia su PS4, raggiunge il suo apice creativo su PS5, dove può tirarne al massimo le potenzialità hardware. Un secondo capitolo, arrivato a distanza di 5 anni, tuttavia piuttosto parco sotto il punto di vista del coraggio nelle scelte e nell’innovazione del gameplay. Un combattimento corpo a corpo ormai da rivedere, una gestione dell’arco macchinosa e inutilmente sovraccaricata di elementi, unitamente ad un controllo dell’inventario non del tutto convincente, impediscono al titolo di posizionarsi come nuova vetta nel genere.

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A Plague Tale: Requiem

A Plague Tale: Requiem è un gioco che ci ha colpito moltissimo tramortendoci nella parte iniziale, lasciandoci assaporare la storia nei minimi dettagli per poi sferrare il colpo definitivo nella parte finale quando oramai il legame con i protagonisti è diventato così intenso da sentirli quasi vicini. Sebbene rispetto ad Innocence il tono sia sicuramente meno cupo così come le ambientazioni provenzali ricche di colori e di luce, in questo ultimo capitolo Asobo è riuscita nell’intento di trasmettere la rabbia e la tristezza di Amicia, la gioia per la scoperta, e soprattutto a regalarci un altro eccezionale racconto.

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Sifu

Sifu è una perla del media. I ragazzi di Sloclap ci hanno regalato un gioco di una raffinatezza ludico-visiva come non se ne vedevano da anni. Non è un gioco da giocare a cervello spento, ma è bilanciato in maniera certosina e con un minimo di impegno e pazienza potreste ritrovarvi davanti ad una delle esperienze ludiche più soddisfacenti degli ultimi anni. In un mondo videoludico ormai saturo di produzioni mastodontiche, le opere come Sifu, più contenute, ma così precise e raffinate sono ormai essenziali, sia per il settore, che soprattutto per noi videogiocatori.

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Vincenzo D'Alcantara
Vincenzo D'Alcantara
Il mio amore per i videogiochi nasce grazie a mamma Sony e al folle marsupiale creato da Naughty Dog verso la fine degli anni 90. A distanza di più di venti anni i platform continuano ad essere la mia passione che tuttavia si è estesa, naturalmente e masochisticamente, a tutti i giochi impegnativi e "tosti", di qualsiasi genere essi siano.

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