Nel panorama sempre più affollato delle cuffie wireless con cancellazione attiva del rumore, l’emergere di brand cinesi come Kiwi Ears rappresenta una ventata di aria fresca che sta ridefinendo il rapporto qualità-prezzo nel settore audio. Le Kiwi Ears Ardor, proposte a circa 120€ su Amazon, ma disponibili addirittura a 70 euro sul sito del produttore Linsoul, si presentano come una sfida diretta ai colossi Sony, Audio-Technica e JBL, promettendo prestazioni audiofile in un pacchetto tecnologicamente avanzato ma economicamente accessibile.
Kiwi Ears, brand del gruppo Linsoul specializzato in monitor in-ear professionali per musicisti ed audiofili, ha recentemente diversificato la propria offerta entrando nel mercato delle cuffie over-ear. Questa transizione non è casuale: l’azienda ha applicato la propria esperienza nella progettazione di trasduttori multipli e nel tuning audiofilo per creare un prodotto che punta a ridefinire le aspettative nella fascia budget.
Unboxing e design
La confezione di vendita è decisamente curata, con il box a cassetto che si apre a svelare un bel case per il trasporto in tessuto di colore grigio brandizzato, al cui interno sono custodite le cuffie, un cavo USB-C per la ricarica ma che come vedremo serve anche a collegare le cuffie al PC, il cavo Jack da 3,5mm e un piccolo manuale di istruzioni.




Le cuffie sono costruite in una plastica di ottima fattura in colorazione canna di fucile, mentre l’anima dell’archetto è in metallo. I padiglioni sono caratterizzati da inserti in pelle sintetica di colore grigio sui quali è impresso il logo della compagnia. L’imbottitura in memory foam nella parte superiore dell’archetto così come sui padiglioni è anch’essa rivestita in pelle sintetica di colore nero, ma l’imbottitura è un po’ scarna sui padiglioni.
I padiglioni sono forse un po’ piccoli per le orecchie più grandi ma la vestibilità è in generale buona.
Il padiglioni possono essere piegati verso l’interno dell’archetto per il trasporto (e questo le spegne) o ruotati per poggiarli sulle spalle quando non in uso. Considerando la possibilità di ripiegare i padiglioni forse la custodia avrebbe potuto essere un po’ più compatta.
In generale l’impressione è quella di cuffie ben costruite e anche se leggerine dall’impressione un po’ fragili per via dell’utilizzo della plastica, la costruzione è solida e senza scricchiolii strani neanche se maltrattate.




I pulsanti sono ben distribuiti: sul padiglione destro sono presenti il bilanciere del volume e il tasto accensione, una spia led di stato oltre all’ingresso jack da 3,5mm. Sul padiglione sinistro il pulsante ANC e la connessione USBC. Tutto è facilmente accessibile e bastano pochi minuti per acquisire la memoria della loro posizione.
Connessioni in quantità
Dal punto di vista delle connessioni, queste Kiwi Ears Ardor sono estremamente versatili. Oltre alla connessione in BT 5.4, le cuffie possono essere connesse con il cavo USB-C (quello in dotazione è un po’ corto per questo uso a dir la verità) e con il cavo Jack 3,5mm.
Specifiche Tecniche: Innovazione Sotto la Scocca
Parametro | Valore | Note Tecniche |
---|---|---|
Driver Configuration | 40mm + 10mm Coassiale | Configurazione dual-driver dinamica |
Risposta in Frequenza | 10Hz – 40kHz | Estensione superiore alle specifiche audio CD |
Impedenza | 32Ω ± 10% | Ottimizzata per dispositivi mobili |
Sensibilità | 100dB ± 3dB @1kHz 1mW | Efficienza elevata |
Bluetooth | 5.4 (Bluetrum) | Codec SBC, AAC |
ANC | Ibrido, -32dB ± 3dB | Array di 5 microfoni |
Batteria | 1100mAh Li-Po | 140h (ANC off), 72h (ANC on) |
Peso | 286g | Categoria lightweight |
Ricarica Rapida | 10min = 8h playback | Tecnologia fast-charge |
Suono Coassiale
Il cuore pulsante delle Ardor risiede nella loro configurazione dual-driver dinamica coassiale mutuata direttamente dalle migliori IEM del produttore. Questa configurazione prevede un driver principale da 40mm affiancato da un’unità da 10mm posizionata coassialmente. Questa soluzione ingegneristica, comune nel mondo degli IEM ma inusuale nelle cuffie over-ear economiche, mira a ottimizzare la risposta in frequenza e ridurre la distorsione armonica.

Analisi Sonora: signature quasi perfetta.
Le Kiwi Ears Ardor adottano un tuning ispirato alla Harman Curve, il riferimento scientifico sviluppato da Harman International attraverso studi psicoacustici su migliaia di ascoltatori. Questa curva di riferimento simula la risposta naturale dell’orecchio umano quando ascolta altoparlanti di alta qualità in un ambiente acusticamente trattato. Il riferimento alla curva è d’obbligo poichè, come vedremo, non essendo dotate di app proprietaria, non è possibile effettuare una equalizzaizone ad hoc o cambiarne il sound secondo le proprie preferenze. Ciò nonostante la signature di queste cuffie ci è decisamente molto molto piaciuta.
A sorprendere sono i bassi (20Hz-250Hz)che presentano una estensione Estensione profonda e controllata, con enfasi sulla regione 30-60Hz, una presenza misurata che evita la coloration tipica delle cuffie consumer nei mid bass e un ottimo controllo grazie ad un decadimento rapido che preserva la definiione nelle basse frequenze.

Nei medi (250hz – 4khz) le cuffie presentano un bilanciamento naturale che preserva il calore vocale delle voci maschili, con una leggera enfasi nella regione 2-4khz che si traduce in una eccellente chiarezza. La risposta è neutrale come si addice a delle cuffie monitor o IEM.
Gli alti (4kHz – 20khz) sono ariosi fino a 40khz, mai sibilanti con una presenza controllata nella regione 10-15kHz il che le rende particolarmente brillanti.
Tutto questo si traduce in una resa eccezionale sia con le voci calde maschili che con quelle femminili. “Hotel California” degli Eagles nella versione rimasterizzata del 2013, acquista nuova vita offrendo una timbrica e dettagli che abbiamo ascoltato solo con cuffie dal prezzo quasi triplicato. In “Walk on the wild Side” di Lou Reed, vi sembrerà di avere il contrabbasso di Herbie Flowers direttamente di fianco a voi.

Soundstage e Imaging
A sorprendere di queste cuffie “economiche” è la spazialità. Le cuffie offrono un soundstage incredibilmente ampio, che supera qualsiasi altra cosa nella stessa fascia di prezzo e forse tanti prodotti high-end solo nel prezzo. Il senso di profondità e di immersione tridimensionale è forse paragonabile a sistemi open-back magnetoplanari, come le Hifiman He400se. Ottima anche la definizione degli strumenti nello spazio e l’imaging, ovvero la precisione nella localizzazione delle sorgenti sonore. Questo le rende cuffie molto competenti anche in ambito gaming, sebbene la latenza in BT non sia paragonabile ad altre soluzioni gaming wireless.
Assenti i codec hi-def, gli assistenti vocali e qualche problema di compatibilità
Il vero limite nell’ascolto musicale di queste cuffie è l’assenza in BT del supporto ai codec ad alta definizione come LDAC o aptX HD, e in un DAC limitato a 24 bit/ 96kHz contro quello a 32 bit/96 kHz di soluzioni concorrenti. Quanto questi codec siano importanti, dipende fondamentalmente dall’utilizzo che farete di queste cuffie. LDAC è infatti disponibile nativamente solo su Android, mentre non è disponibile nè su MacOS nè su iOS, ed è attivabile (a pagamento) su Windows tramite software come Alternative A2DP Driver (di cui vi abbiamo già mostrato il funzionamento qui).
Abbiamo inoltre riscontrato un problema di compatibilità con alcuni PC. Attivando la connessione BT il suono era impastato, confuso. Su questi stessi PC in cui il BT sembrava funzionare così male inoltre, collegando le cuffie via USB o Jack, avvertivamo un rumore di fondo abbastanza fastidioso. Nessuno di questi problemi si è verificato con altri due PC utilizzati, nè con un Macbook Air M4 che pure abbiamo utilizzato per la prova, il che ci ha fatto concludere che deve trattarsi di una qualche forma strana di incompatibilità con alcune schede audio.
E in Gaming?
Le Kiwi Ears Ardor non sono sicuramente cuffie pensate per il gaming, ma come abbiamo visto le ottime capacità di Imaging e l’ampio soundstage le rendono perfette per questo compito a patto di scegliere come modaltià di connessione USB o Jack. In giochi in cui l’input lag è tutto, infatti, il ritardo introdotto dalla connessione BT potrebbe essere irritante per alcuni giocatori. Il problema scompare se collegate via Jack ma se si sceglie la connessione USB, la posizione della porta sul padiglione sinistro potrebbe esservi di intralcio soprattutto utilizzando il cavo in dotazione. Meglio dotarsi di un cavo USB C- USB C più lungo.
Su smartphone il ritardo BT è presente ma del tutto accettabile: in iOS < 40ms e tra i 60-80ms su Android.
Cancellazione attiva del rumore ibrida
Se a quanto detto in termini di qualità sonora e prezzo, aggiungete che queste cuffie dispongono anche di un sistema di cancellazione attiva del rumore capirete il perchè abbiamo definito queste cuffie impressionanti.
Le Ardor implementano un sistema di cancellazione attiva ibrida che combina una serie di microfoni esterni che captano il rumore ambientale prima che raggiunga l’orecchio più una serie di microfoni interni che monitorano il rumore residuo all’interno della coppa. Successivamente un algoritmo di fusione basato su un processore DSP combina i segnali per una cancellazione ottimale
Questo approccio, supportato da un array di 5 microfoni, promette una riduzione del rumore fino a 35dB, valore competitivo anche confrontato ad esempio con le Sony WH-CH720N, cuffie nella stessa fascia di prezzo, ma di un brand che ha fatto scuola in fatto di cancellazione attiva del rumore.
- Basse frequenze (100-500Hz): -25dB (rumori di trasporto, ventilatori)
- Medie frequenze (500Hz-2kHz): -30dB (conversazioni, traffico urbano)
- Isolamento passivo: -15dB aggiuntivi nella regione media e alta
Autonomia: Stress Test Reali
I test di durata effettuati confermano le dichiarazioni del produttore, con circa 140 ore di autonomia senza ANC attivo che si riducono alle metà attivando l’ANC. Le cuffie dispongono anche di un sistema di carica rapida che permette di aumentare l’autonomia di 8 ore con appena 10 minuti di ricarica.
Qualità dei microfoni
Purtroppo la qualità dei driver non è pareggiata dalla qualità dei microfoni, e conseguentemente nella qualità delle registrazioni microfoniche. L’audio in studio pur se molto chiaro, appare un po’ spento, privo delle tonalità medie mentre l’audio registrato con il sottofondo della stazione di Milano, appare un po’ troppo compresso, e i rumori di fondo comunque restano presenti. Potete farvi un’idea come sempre, nel nostro classico test dei microfoni con il monologo di Andrew Ryan che trovate qui sotto e su Soundcloud (come reference per la mia voce potete utilizzare come sempre la registrazione con Rode Procast)
Commento finale
Le Kiwi Ears Ardor ci hanno letteralmente entusiasmato. Bassi presenti e secchi, alti cristallini, medi corposi e piacioni, il tutto offerto in un pacchetto piacevole dal punto di vista estetico che non fa piangere il portafoglio. Un vero cambio di paradigma che aspettavamo dai tempi dell’arrivo dei primi amplificatori in classe T di Tripath, che al loro arrivo sul mercato avevano dimostrato come l’innovazione tecnologica possa democratizzare esperienze audio precedentemente riservate a fasce di prezzo superiori. Con una signature sonora matura, ANC competitivo e autonomia record, le Ardor ridefiniscono cosa sia ragionevole aspettarsi da cuffie sotto i 100 euro. Non sono perfette – l’assenza di codec avanzati e di personalizzazione software, l’uso di sole plastiche, i padiglioni non molto grandi e soprattutto la parte microfonica non all’altezza, rappresentano compromessi tangibili che potrebbero essere determinanti se questi elementi sono essenziali per voi, ma il pacchetto complessivo possiamo garantirvi che supera significativamente la somma delle sue parti.
Per gli appassionati di audio che cercano il massimo valore senza compromettere la qualità sonora, per chi viaggia spesso e ha bisogno di una ottima cancellazione del rumore e di una autonomia prolungata, le Kiwi Ears Ardor non sono solo una scelta consigliabile: potrebbero essere il nuovo standard di riferimento per l’intera categoria soprattutto se si riesce a portarle a casa al prezzo di 75 euro in offerta sul loro sito.