Recensione Call of the Sea

Call of the Sea (qui la recensione della versione VR) è un puzzle game misterioso e emotivamente travolgente. È stato sviluppato da Out of the Blue, uno studio indipendente con sede in Spagna e Grecia formato da undici membri i quali hanno lavorato individualmente a titoli come Red Matter, Metroid Samus Returns, Deadlight, Gylt e Space Lords.

La missione condivisa del team è stata quella di creare una storia immersiva con ambienti vivaci, coinvolgendo il giocatore e permettendogli di esplorare il mondo che lo circonda con un senso di stupore e meraviglia. Ed è così che è nato Call of the Sea, titolo di debutto dello sviluppatore che altro non è che una lettera d’amore alle più grandi passioni del team: avventura, puzzle ambientali e trama.

Versione testata: PC

Storia

Se la persona che amate fosse malata, andreste fino ai confini della Terra per cercare di salvarla?

Il marito di Norah, Harry, lo farebbe. La donna soffre di una grave quanto non meglio identificata malattia e, determinato a trovare una cura, Harry è partito per una spedizione nel cuore del Pacifico meridionale. C’è un piccolo problema … non è mai ritornato a casa. Ma Norah ha ricevuto alcuni misteriosi indizi su dove potesse trovarsi. Così seguendo le tracce della spedizione del marito scomparso si ritrova su un’isola all’apparenza paradisiaca e lussureggiante – un luogo senza nome e dimenticato, caratterizzato dai resti di una civiltà perduta. Che strani segreti cela, e cosa potrebbe portare alla luce Norah nella sua ricerca della verità? Inizia così l’avventura rompicapo in prima persona di Call of the Sea.

Fra realtà e sogno

La prima cosa che balza immediatamente all’occhio di Call of the Sea è quanto sia bello. C’è un senso di forte realismo, ma grazie alla tavolozza di colori usata dal team di sviluppo per riprodurre i dettagli degli ambienti dell’isola misteriosa, sembra di vivere un vero e proprio sogno. Una dicotomia incredibile che dà al gioco un senso di unicità. Quando vi ritroverete per la prima volta sulla misteriosa isola, rimarrete sbalorditi da quanti dettagli ci sono nel fogliame che vi circonda. È un vero spettacolo, il mondo di gioco sembra vibrare ad ogni nostra mossa e ciò lo rende davvero piacevole da esplorare.

Una sfida sopra la media

I progressi in Call of the Sea dipendono dalla risoluzione di una serie di enigmi. Alcuni sono più semplici di altri, ma la maggior parte richiede un certo grado di logica e, occasionalmente, un po’ di pensiero trasversale e fuori dagli schemi. Fortunatamente, Norah annota tutto ciò che è importante per il prosieguo del suo viaggio nel suo diario, a cui è possibile accedere in qualsiasi momento con il semplice tocco di un pulsante. Se siete riusciti ad esplorare a fondo un’area e con tutto ciò con cui è possibile interagire, avrete a disposizione tutte le informazioni necessarie per risolvere “qualsiasi” enigma.

Un paio richiederanno davvero tanto tempo, complici anche informazioni non sempre chiarissime e che in più di una occasione ci hanno fatto letteralmente perdere la testa, fra ragionamenti complicatissimi e risoluzioni che erano troppo per un gioco del genere.

Proprio per questo, un sistema di suggerimenti integrato non sarebbe stato affatto male per i momenti più difficili. Rimanere bloccati per troppo tempo può interrompere il flusso di gioco, anche se post lancio ci saranno senza dubbio una miriade di video e di guide dettagliate alla risoluzione degli enigmi. Tuttavia, quando si arriva da soli alla risoluzione di un puzzle particolarmente faticoso, si viene pervasi da un grande senso di realizzazione.

Attenzione ai dettagli

L’isola in cui si svolge ​​Call of the Sea è piena di piccoli dettagli da scoprire. Troverete documenti da leggere, ritagli di giornale, scarabocchi, appunti, fotografie e registrazioni, che aggiungono davvero tanta profondità alla narrativa di gioco. Molti di questi includono anche indizi per i numerosi enigmi proposti dalla produzione. Ma trovare tutto quello che è possibile ripagherà anche sotto un altro aspetto, quello narrativo. Infatti, soltanto in questo modo sarà possibile conoscere i retroscena della spedizione e su ciò che è accaduto sull’isola prima dell’arrivo di Norah. E per quanto inverosimile possa diventare la storia, sarete coinvolti fin dall’inizio.

Ispirato ai racconti di Lovecraft, si percepisce un forte senso di disagio a partire già dalle prime battute di gioco. Un mostro simile a Cthulhu vi salterà addosso in un dato momento? Il gioco a volte si inclina sicuramente in momenti più bui, poiché il tempo soleggiato cede il passo a una tempesta oscura e minacciosa, e la posizione idilliaca sulla spiaggia lascia il posto a un enorme e minaccioso naufragio.

Quei momenti di atteso orrore non arrivano mai, anche se gli elementi soprannaturali di Call of the Sea si rivelano maggiormente negli ultimi tre capitoli. Probabilmente non è quello che vi aspettereste, ma è comunque avvincente. Altrettanto avvincente è la storia d’amore tra Norah e Harry che è alla base dell’intera esperienza. Anche se vediamo Harry solo attraverso gli appunti e le lettere che lascia per Norah, è chiaro che i due hanno un legame molto forte. È toccante e aiuta a radicare nella realtà gli elementi fantasiosi del gioco.

Performance

Giocando su PC, abbiamo riscontrato alcuni lievi problemi con Call of the Sea. In un paio di occasioni, siamo rimasti bloccati durante l’interazione con un oggetto e sebbene il consiglio sia stato quello di passare da tastiera e mouse a controller per sbloccare la scena, abbiamo dovuto ricominciare daccapo l’intero capitolo. In un’altra occasione, abbiamo risolto un enigma ma l’effetto risultante non si è attivato. Si spera che questi siano soltanto problemi iniziali che verranno risolti con una patch. In generale il gioco non richiede risorse particolari per essere giocato. Con una GPU Nvidia GTX 1080, un processore Ryzen 5 3600 e 16 GB di RAM abbiamo raggiunto agevolmente prestazioni fra i 120 e i 160 fps.

Commento finale

Se non siete grandi fan degli enigmi, potreste trovare il gameplay di Call of the Sea più frustrante che soddisfacente. Ma se siete avvezzi alla risoluzione di problemi di logica, la creatura di Out of the Blue è ciò che fa per voi. Il gioco è stupefacente così come l’isola in cui è ambientato, ricca di fascino e di misteri da scoprire e da risolvere e per farlo richiede di essere esplorata da cima in fondo. A parte i pochi bug riscontrati, Call of the Sea è un’avventura soddisfacente che vi terrà incollati sullo schermo dall’inizio alla fine.

8.0

Avvincente


Se non siete un grande fan degli enigmi, potreste trovare il gameplay di Call of the Sea più frustrante che soddisfacente. Ma se siete avvezzi alla risoluzione di problemi di logica, la creatura di Out of the Blue è ciò che fa per voi. Il gioco è stupefacente così come l’isola in cui è ambientato, ricca di fascino e di misteri da scoprire e da risolvere e per farlo richiede di essere esplorata da cima in fondo. A parte i pochi bug riscontrati, Call of the Sea è un'avventura soddisfacente che vi terrà incollati sullo schermo dall'inizio alla fine.

PRO

    - Storia ed esplorazione avvincenti
    - L'isola misteriosa è una vera e propria delizia per gli occhi
    - Tanti puzzle rompicapo ...

CONTRO

    - ... non sempre semplicissimi da portare a compimento
    - Diversi bug
    - Sicuramente non è consigliabile ai giocatori che non amano gli enigmi ambientali

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