Recensione Dragon Ball Xenoverse

Nel futuro comincia una dura battaglia contro il passato.

Versione testata: PlayStation 4.

Il mondo dei videogiochi e della cultura nipponica vivono a contatto da parecchio tempo ormai. Negli ultimi anni i titoli videoludici dedicati a questo o quel manga, conosciuto o meno che fosse, si sono moltiplicati. Che l’esito sia stato di volta in volta positivo o negativo non toglie nulla all’intensità del fenomeno. La regola vale innanzitutto per quello conosciuto forse come uno dei più famosi manga (ed anime) a livello mondiale: Dragon Ball. Il manga di Akira Toriyama sembra destinato a interesse e successo costanti: conclusosi ufficialmente nel 1995, continua a portare avanti la sua storia (o meglio, le sue storie) ancora oggi, incamminandosi per numerosi sentieri narrativi cinematografici. Guardandosi indietro, non bastano le dita di una mano per contare i numerosi videogiochi che hanno per protagonisti i guerrieri Saiyan. L’ultimo è Dragon Ball Xenoverse, pubblicato in Europa lo scorso 25 Febbraio, con il quale Bandai Namco sceglie di tentare qualcosa di nuovo. Totalmente nuovo. Non è un caso che Xenoverse in greco voglia dire “territorio inesplorato”. Resta da stabilire se, una volta esplorato, il territorio si riveli adatto per costruire qualcosa di interessante.

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Non c’è più molto tempo

Vi siete mai chiesti cosa sarebbe accaduto se all’arrivo dei Saiyan sulla Terra, Goku non fosse stato in grado di sconfiggerli? E se Freezer su Namecc fosse passato direttamente al suo corpo perfetto tralasciando gli stati intermedi, come avrebbero fatto Gohan e Crilin a rimanere in vita fino alla fine? Ora potete scoprirlo. Perchè Dragon Ball Xenoverse fa esattamente questo: rompe la storia come l’avete sempre conosciuta, e ne costruisce una nuova, in cui tra i potragonisti (oltre a Goku e compagnia) ci siete anche voi. Il problema è che la storia nuova va a favore dei cattivi. Tutto comincia quando Trunks nel futuro scopre che il tessuto temporale si sta alterando. Il passato si sta modificando e questo rischia di cancellare il mondo conosciuto, mettendo in pericolo contemporaneamente anche il presente e il futuro. Decide quindi di intervenire in ogni singolo nodo temporale alterato, aiutato da una sorta di ordine conosciuto come quello dei “pattugliatori temporali”. Ma per farlo ha bisogno di un aiuto: voi. Quando chiede al drago Shenron di donargli un compagno di viaggio in grado di affrontare i nemici, lui gli manda noi. Sì, proprio così: l’eroe è letteralmente chi gioca, chiamato su due piedi a modellare un proprio avatar scegliendo razza, colore dei capelli, muscolatura e quant’altro. Starà a voi aiutare Trunks e il Kaioshin del Tempo a riportare l’ordine nella Storia (quella con la S maiuscola), fermando le alterazioni e impedendo che i singoli cattivi (Vegeta, Freezer, Cell e molti altri) vincano sui buoni. E dovrete anche scoprire chi si cela dietro il disordine. Non avrete pensato che la Storia abbia deciso così, sue due piedi, di modificarsi da sola? Come ogni buon racconto di Dragon Ball, c’è sempre un cattivone di turno dietro l’angolo. Qualcuno è interessato a scombussolare le carte in tavola per ottenere nuovi incredibili poteri e dominare il mondo: sarete in grado di sconfiggerlo? 

Quanto c’è di nuovo, quanto c’è di buono

Dragon Ball Xenoverse è un progetto molto ambizioso: non solo rompe con la storia che avete sempre conosciuto, ma rompe anche con il modo in cui l’avete sempre conosciuto. Come avrete intuito dalla trama, che è più un accostamento di episodi a sé stanti che una vera e propria storia consequenziale, di Dragon Ball ritroverete le situazioni e i personaggi, ma non gli stessi eventi: non c’è più in sostanza, il classico gioco che vi propone di ripercorrere dall’inizio alla fine la saga Z, dall’arrivo di Radish alla sconfitta di Majin Bu, con quache sporadico salto nelle saghe extra. Il titolo vi mette a confronto con determinati episodi, anche avulsi dal loro contesto: sarete proiettati immediatamente nelle battaglie. Scordatevi di vedere Napa e Vegeta che arrivano sulla Terra: dovrete menare le mani direttamente contro i Saibamen (che tra l’altro sono piuttosto più energici del dovuto). Scordatevi di vedere Goku contro Napa: si passa direttamente a Vegeta. E da qui a Ginew, su Namecc. Poi Freezer, direttamente nella sua forma perfetta, e via dicendo. Insomma, se volete accostarvi al gioco per conoscere di cosa parla Dragon Ball, non fatelo, perchè non gusterete nulla del manga di Toriyama: è necessario per godere appieno il gioco conoscere già almeno in generale la trama, o vi ritroverete completamente spaesati.

Questo è ciò che vuole trasmettere il gioco: vi toglie i punti fermi, perchè il tempo sta andando allo sbaraglio. Vi disorienta. Dovrete raccapezzarvi tra gli episodi, combattere nemici più potenti di quanto li ricordavate, salvare Goku in più di un’occasione. Ecco una delle novità portanti: voi non siete Goku. Mettetevelo in testa, non impersonerete i vostri eroi. Sarete la loro spalla, una spalla fondamentale, perchè se non fosse per voi sarebbero già morti tutti. Serve una persona in più questa volta per fermare i cattivi: quella persona siete voi. Si pongono così le premesse per un nuovo capitolo nella storia videoludica di Dragon Ball, si rompe con il passato proprio in occasione del primo titolo pubblicato anche su console Next Gen, e ci si proietta verso il futuro. Ci sono le idee, ci sono i buoni propositi. C’è il nuovo meccanismo del gioco di ruolo: più che un picchiaduro questo Dragon Ball sembra un GdR. Se tra una missione e l’altra non vi potenziate, non avrete alcuna speranza di farcela. Il vostro avatar guadagnerà punti esperienza alla fine di ogni capitolo della trama e completando le missioni parallele, l’altra vera e propria novità di tutto lo spettacolo. Le missioni parallele sono missioni secondarie: dovrete svolgere determinati compiti, picchiare qualche cattivo, affrontare i buoni, trovare alcune sfere del drago e riportarle alla base, rinvenire dei materiali. Come le missioni principali, vi daranno anche loro dei punti esperienza, che vi permetteranno di salire di livello. Ad ogni passaggio di livello avrete tre punti da spendere per potenziare le vostre abilità: salute, vigore, aura, colpi standard, colpi potenti e via dicendo. E dovrete spenderli bene, perchè il personaggio va bilanciato in un certo modo se vorrete resistere non tanto alle missioni principali, quanto ai duri avversari umani del gioco online. Oltre ai punti abilità, l’altra grande innovazione è negli strumenti, negli accessori e negli abiti: il vostro personaggio sarà unico perchè starà a voi equipaggiarlo a dovere, anche esteticamente. Se vi piace il turbante di Piccolo (meglio conosciuto come Junior) allora compratelo al negozio e fateglielo indossare. Le monete, come la gran parte degli accessori che potrete usare in battaglia (recupero salute, aumenti monentanei di aura e vigore), le guadagnerete assieme all’esperienza in ogni missione principale e secondaria. Anche il vostro stile di combattimento può essere del tutto personale: gli attacchi speciali, secondari e di base possono essere comprati o guadagnati. Se la Kamehameha vi ha stancati, passate alla Masenko, o al Cannone Garlick di Vegeta. Sta a voi scegliere, ogni personaggio può apprendere teoricamente qualsiasi tipo di attacco (le limitazioni della razza si applicano all’equipaggiamento e al vestiario).

Se tutto questo può all’inizio scombussolarvi, state tranquilli: in Dragon Ball Xenoverse ci sono tante cose, molte nuovissime, ma non sono buttate lì in modo disordinato. Quando non sarete impegnati in una missione, vi ritroverete nella TokiToki Plaza, l’hub principale del gioco. Divisa in tre settori (la mappa vi sarà molto utile finchè non prenderete confidenza con la zona), qui troverete tutti i negozi necessari ad equipaggiarvi, il quartier generale di Trunks dal quale intraprendere le missioni principale, la stazione della polizia temporale per cominciare una missione parallela. Disseminati qui e lì ci saranno anche vari personaggi storici che potranno, all’occasione e soddisfacendo determinati requisiti, diventare i vostri maestri: vi alleveranno, vi daranno delle dritte, vi doneranno oggetti e mosse speciali, se sarete in grado di soddisfare determinate condizioni e missioni. Insomma, questo nuovo Dragon Ball ha carisma da vendere e un sacco di interessanti potenzialità. Non tutte vanno però per il verso giusto. Nessun nuovo esperimento riesce perfetto al primo colpo: neanche Dragon Ball Xenoverse è perfetto, e si avverte tutta la fatica di svincolarsi da quello che per anni è stato un picchiaduro nudo e crudo. La trama principale è adattata alla necessità di presentarsi come episodica solo a prezzo di necessarie e costanti forzature. Lascia un senso di incertezza, non permette di capire davvero per chi o cosa stiamo combattendo. Chiaramente avviene per non far addormentare i fan di Dragon Ball di fronte all’ennesima riproposizione dell’intera saga, ma i novizi non potranno che storcere il naso. Non si tratta però solo di questo: talvolta la stessa scelta effettuata nel “nuovo passato” risulta estremamente poco credibile. Giusto per fare un esempio, un Mr Satan che picchia un saiyan risulta poco credibile, quel dislivello di energia risulta saltato a piè pari troppo grossolanamente. Le forzature tornano come una costante. Anche una delle novità principali, le missioni parallele, alla lunga risultano alquanto ridondanti (se non proprio niose). Gira e rigira ci si ritrova bene o male a fare sempre la stessa cosa, anche se il livello di difficoltà sale progressivamente. Gli accessori e gli equipaggiamenti, infine, non sembrano fare una gran differenza nel bilanciamento finale: limitati sono i vantaggi che garantiscono, e tutto è basato principalmente sui punti abilità che ci si ritrova a spendere tra un livello e l’altro. Disdicevole inoltre l’assenza di tante fasi intermedie dei vari personaggi: passi che nella storia vengono saltate, dove sono le trasformazioni e i vari stadi di Freezer, Cell e Majin Bu durante i combattimenti? Re Kaioh, il maestro Muten, Jaozi e altri perchè non sono tra i personaggi giocabili? Queste e altre lacune non possono che far storcere il naso agli appassionati, anche sapendo che ulteriori aggiunte verranno rilasciate con i dlc a pagamento. Tante novità quindi, ma pur sempre con un’opinabile qualità.

Son Goku nell’era dei social

Nella componente online il nuovo Dragon Ball dà il meglio di sè, ampliando il divertimento di quanto ha di innovativo e consolidando la classica modalità Versus per la quale è conosciuto ormai da anni. Caratterizzare il proprio personaggio può essere qualcosa di molto carino ma fino a se stesso finchè si gioca da soli, ma le cose cambiano quando ci si ritrova la TokiToki Plaza piena di personaggi appartenenti a persone con le quali abbiamo giocato online, e soprattutto negli stessi combattimenti che avvengono tra sconosciuti o amici tramite internet. Più di ogni altra cosa, Dragon Ball Xenoverse tenta di aprirsi al mondo delle connessioni e della multimedialità, abbandonando la semplice componente multiplayer locale (o online appena abbozzata) che l’ha caratterizzato negli ultimi tempi. La personalizzazione è qui una componente non fondamentale come la avremmo voluta, ma sicuramente importante, e soprattutto nuova: qualcosa che non c’era mai stato. Siamo diversi dalle persone che combattono con noi (o contro di noi) perchè ci siamo modellati per apparire unici e inimitabili, comprando questo o quell’accessorio, colorando i nostri capelli rossi o viola. Online è possibile sia svolgere le missioni parallele (giocabili anche offline di contorno alla trama principale) fino ad un massimo di tre amici contemporaneamente, che dedicarsi alle vere e proprie battaglie singole o di gruppo. Il titolo si prodiga di modalità: 1 vs 1, 2 vs 2, 3 vs 3 e la “battglia infinita” che procede ad oltranza (rischiando talvolta qualche sbadiglio di troppo). Ci si può aggangiare a una partita in corso, creare una stanza, mettersi d’accordo con i propri amici, sfruttare la chat vocale o un sistema di comunicazione scritto preimpostato: le cose da fare sono tante e sufficientemente varie, anche se dopo abbastanza ore di gioco cominciano a diventare ripetitive. Al momento in cui scriviamo i server risultano spesso piuttosto instabili, ma nulla che impedisca un sano divertimento, e comunque gli sviluppatori hanno promesso numerosi fix in arrivo che miglioreranno la componente online nei prossimi mesi fino ad assicurare il miglior servizio possibile. Tra le piccole cose di contorno che fanno sempre piacere c’è la possibilità di inviare e ricevere regali dalle persone che abbiamo incontrato in rete, scambiarsi informazioni e dettagli circa il proprio profilo, e aiutarsi a salire di livello rapidamente. La longevità di tutta la struttura si regge per tre terzi buoni sulla connessione ad internet: senza sarà difficile mantenere desta l’attenzione per più di una decina di ore.

 

Bello da vedere, un po’ meno da giocare

Abbiamo già detto che gli scricchiolii di Dragon Ball Xenoverse cominciano analizzando la qualità delle nuove strade che si sono scelte di percorrere: la relativa profondità della componente ruolistica, il ristretto numero di personaggi giocabili, una certa ripetitività di fondo. Pareri oscillanti restano anche per quanto riguarda gli aspetti meramente tecnici. Il titolo si presenta fresco, vivido, colorato, luminoso, ma la grafica non è tale da strapparsi i capelli. Si vede bene, ma non così tanto bene. Ad essere onesti, avendo provato la versione per PlayStation 4, non sapremmo dire quanto è cambiato dall’ultimo Dragon Ball uscito sulla scorsa console: bene o male siamo ancora lì. Gli scenari sono ancora una volta quelli che abbiamo imparato a conoscere negli anni, con qualcosa di meno (sì tranquilli, c’è il pianeta Namecc e dei Kaioshin), ma la distruttibilità degli ambienti è stata ridotta ai minimi termini. Passi che per non rendere ancora più confusionario del dovuto le battaglie tra numerosi guerrieri gli sviluppatori abbiano scelto di ridurre gli oggetti presenti: quei pochi che ci sono, non donano alcun senso di spettacolarità. Molto spesso ci siamo ritrovati a distruggerli non tanto per sbaglio (come invece dovrebbe essere in un sano picchiaduro Dragon Ball) quanto per trovare degli oggetti necessari a concludere una determinata missione. Scordatevi i terreni che si fratturano cadendoci sopra, o i palazzi che vanno in pezzi se caricate troppo la vostra aura. Si è scelto palesemente di non rendere confusionaria l’ambientazione. E a buon ragione forse, perchè il sistema di combattimento non è che sia esente da difetti. Molto spesso “confusionario” è proprio l’aggetivo adatto per descrivere un determinato combattimento, soprattutto nelle battaglie singole contro più nemici o negli scontri 3 vs 3. Quando a schermo iniziano ad esserci cinque o sei avversari non è facile tenerli tutti sotto controllo, e il sistema di aggangiamento dei nemici a volte decide da sè contro chi dobbiamo combattere (premettendo che non è solido anche nel tenere agganciato quello che abbiamo scelto di picchiare). Le meccaniche di combattimento non hanno dunque avuto miglioramenti dall’ultimo Dragon Ball Battle of Z, e ce ne sarebbe un gran bisogno. Questo non significa che si tratti di un titolo ingiocabile: Dragon Ball Xenoverse si lascia giocare tranquillamente e nelle fasi più complesse risulta anche appagante, ma si potrebbe fare di meglio nel rendere determinate situazioni meno frustranti e determinati passaggi decisamente più funzionali. Buono l’accompagnamento sonoro complessivo, con musiche non troppo invadenti e neanche eccessivamente anonime, che ben si prestano allo scopo. Probabilmente vi ritroverete nella schermata del titolo più del dovuto per gustare appieno la rimasterizzazione della sigla giapponese di Dragon Ball Z. Pessimo invece il doppiaggio inglese: dal momento che il titolo è completamente sottotitolato in italiano, come prima cosa impostate le voci nell’originale lingua nipponica. Trunks che parla come un maggiordomo anglofono non si può proprio sentire.

Commento finale

Dragon Ball Xenoverse è e deve essere preso innanzitutto come un esperimento: con lui si chiude un’epoca di giochi targati Dragon Ball e ne comincia una nuova. Le premesse per qualcosa di davvero valido ci sono tutte, e i sentieri intrapresi potrebbero convincere anche gli scettici e i nostalgici, ma solo affrontando un necessario lavoro di consolidamento: grafico, narrativo, combattentistico. Questo primo tentativo vince la sfida solo parzialmente, lasciando molti dubbi ma anche donando tante novità da apprezzare. Le potranno apprezzare sia i vecchi fan che le nuove generazioni, perchè è un gioco che diverte e si affronta con piacere, anche e soprattutto se in compagnia di un amico (sarete voi a scegliere tra il vicino di casa o un giocatore dall’altra parte del mondo). Vogliamo quindi premiarlo dandogli più della sufficienza: un incentivo a fare ancora di meglio e ad evitare qualsiasi ripensamento, sperando che il prossimo Dragon Ball si prenda il tempo che gli serve e sia ancora migliore.

Pro Contro 
– Tante, tante novità
– Buon livello di personalizzazione
– Online dà il meglio di sè
– Alla lunga decisamente ripetitivo
– Sistema di combattimento da rivedere
– Grafica e ambientazioni migliorabili
  Voto Globale: 75  
 
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