Recensione Ghost of Tsushima Director’s Cut PC: Nixxes fa ancora centro

Ghost of Tsushima è stato uno dei successi più clamorosi della scorsa generazione di console, acclamato da critica e pubblico al momento dell’uscita su PS4 nel 2020. L’anno successivo, con il lancio di PS5, è arrivato Ghost of Tsushima Director’s Cut che ha introdotto diverse migliorie e contenuti aggiuntivi che hanno reso l’opera decisamente più completa e complessa dal punto di vista contenutistico tanto da fargli guadagnare nella nostra recensione un intero punto di valutazione in più. Ora, a distanza di quasi 4 anni dalla release originale, questo straordinario action-adventure open world arriva finalmente anche su PC, per la gioia di tutti i giocatori che non hanno avuto ancora modo di cimentarsi con le gesta di Jin Sakai su console.


Versione testata: PC


Ambientazione, trama e gameplay

Per chi non avesse familiarità con il titolo, Ghost of Tsushima è ambientato nel Giappone feudale del 1274, sull’isola di Tsushima, durante l’invasione mongola. Nel gioco vestiamo i panni di Jin Sakai – uno degli ultimi samurai rimasti in vita dopo la strage compiuta dai mongoli – che, sconfitto nel suo orgoglio, smetterà almeno parzialmente i panni dell’eroe senza macchia e senza paura pronto ad affrontare tutti i nemici faccia a faccia in nome di un codice d’onore a cui tutti i samurai sono vincolati, per abbracciare progressivamente modalità di combattimento e tattiche più subdole e letali. Un approccio, questo, dettato dalla consapevolezza che solo trasformandosi in un “Fantasma” potrà portare a termine l’obiettivo di liberare l’isola dal giogo degli invasori.

Il gioco offre un’ampia libertà esplorativa in un mondo aperto meraviglioso che omaggia l’estetica e l’immaginario dei film di samurai, in particolare quelli di Akira Kurosawa a cui il gioco si ispira in modo dichiarato (tant’è che è addirittura possibile anche scegliere di giocare il titolo in bianco e nero, palese omaggio a quel capolavoro assoluto de “I Sette Samurai” del regista premio oscar nipponico).

Jin può lanciarsi in combattimenti all’arma bianca contro orde di nemici, sfruttare un variegato arsenale di gadget e strumenti, muoversi furtivamente eliminando i nemici uno ad uno, o optare per un mix di questi approcci. Trama, personaggi memorabili, colonna sonora evocativa e meccaniche di gameplay stratificate e appaganti rendono l’esperienza indimenticabile e se volete saperne di più su questi specifici aspetti, vi consigliamo di dare uno sguardo alle nostre recensioni delle versioni PS4 e PS5 e alla nutrita serie di guide che trovate di seguito:

Novità e migliorie della Director’s Cut PC

Ma quali sono le novità introdotte dalla Director’s Cut che arriva ora su PC? Innanzitutto, come nel pacchetto comparso su PS5, troviamo l’accesso all’Isola di Iki, un’espansione corposa e ben integrata con la storia principale che offre una nuova mappa da esplorare, nuove missioni, attività, nemici e segreti da scoprire. L’isola di Iki porta Jin Sakai ad affrontare un nuovo temibile nemico e al contempo a fare i conti con eventi tragici legati al suo passato.

La versione PC, inoltre, porta con sé tutta una serie di feature esclusive e migliorie tecniche. Supporto per risoluzioni ultrawide (21:9), super ultrawide (32:9) e triplo monitor (48:9), framerate sbloccato con la possibilità di spingersi ben oltre i 60 fps della versione PS5 sulle configurazioni più performanti e numerose opzioni grafiche per scalare al meglio l’esperienza visiva in base al proprio hardware.

Notevole anche il lavoro svolto per quanto riguarda le cutscene, renderizzate in tempo reale per supportare il lip-sync con ogni lingua, un’opzione molto apprezzabile soprattutto se si opta per il doppiaggio giapponese che garantisce un’esperienza ancor più cinematografica e autentica. Lodevole anche il pieno supporto per mouse e tastiera con comandi e tasti completamente rimappabili. Naturalmente come per tutti i giochi Sony, non manca il supporto al DualSense e al suo feedback aptico, sempre però solo via USB.

Integrazione con PlayStation Network

Un elemento controverso e molto discusso riguarda la scelta di richiedere necessariamente il collegamento ad un account PlayStation Network anche per la versione PC, la cui assenza limita la possibilità di godere dell’interessante modalità multiplayer. Questo segue quanto già accaduto con il lancio di Helldivers 2, anch’esso con lo stesso requisito.

In quel caso, la decisione ha generato non poche polemiche, dato che ha di fatto reso il gioco totalmente inaccessibile in oltre 100 paesi in cui il PlayStation Network non è disponibile e che ha portato poi ad un retrofront da parte di Sony.

Per Ghost of Tsushima dubitiamo che Sony sia disposta a fare ancora una volta un passo indietro e questo sta già causando qualche grattacapo alla compagnia nipponica. In primo luogo, il gioco a pochi minuti dal lancio è stato vittima di un tentativo di review bombing su Steam, fortunatamente fallito per le tante veritiere recensioni positive dei giocatori che hanno riequilibrato lo score. In secondo luogo, probabilmente a causa del grande afflusso di giocatori in contemporanea – Ghost of Tsushima con oltre 50.000 concurrent players su Steam è già il quarto più grande lancio di sempre per Sony (Helldivers 2 che è un successo inarrivabile per vendite e giocatori contemporanei gioca in un diverso campionato, con oltre 200.000 player in contemporanea) – ha portato ad alcuni problemi di accesso per molti giocatori, noi compresi. In particolare nel nostro caso l’errore visualizzato è stato “Unable to link to PSN with error:18.96901002.1715873015.86830ec6” superabile però effettuando preventivamente l’accesso al Playstation network tramite il browser di default e poi entrando in game.

Insomma questa di Sony si sta rivelando ancora una volta una scelta discutibile che sta facendo storcere il naso a molti utenti PC abituati ad un ecosistema aperto e privo di restrizioni legate a specifici servizi. Speriamo che PlayStation e Sony valutino un ripensamento di questa politica in futuro.

Analisi tecnica e performance

Durante il nostro gameplay in più di una occasione ci siamo ritrovati a posare il nostro pad DualSense e a fermarci ad osservare il paesaggio, il vento che accarezza il fogliame e i fiori di Susuki (il nome italiano, se ve lo state chiedendo è Miscanthus), ad ascoltare il cinguettio degli uccelli e il frusciare delle foglie. In questo senso Ghost of Tsushima è davvero un’opera d’arte che merita di essere assaporata lentamente, perdendosi nel suo vasto open world, mettendo da parte di tanto in tanto la frenetica ricerca della prossima quest. Il gioco sembra favorire questo approccio, rinunciando ad un hud invasivo, facendo a meno della classica minimappa e dell’indicatore di luoghi di interesse e preferendo, invece, un sistema che sfrutta la direzione del vento per indicarvi la direzione da seguire e il volo degli uccelli per indicarvi la presenza di punti di interesse, oggetti da collezione, missioni secondarie, sorgenti termali, luoghi dove comporre i vostri haiku e persino semplici viste panoramiche.

Il merito di tanta bellezza va sicuramente ad una direzione artistica ispirata come poche e che raramente vi capiterà di incontrare in un videogioco “action” e “commerciale” come questo.

Passiamo ora ad analizzare l’aspetto tecnico di Ghost of Tsushima Director’s Cut su PC. Il gioco presenta una vasta gamma di opzioni grafiche per regolare al meglio dettagli, qualità di texture e ombre, effetti di post-processing e molto altro, così da adattarsi ad una ampia varietà di configurazioni.

Per giocare con dettagli minimi a 720p e 30fps fissi i requisiti sono alla portata di molti: basta una CPU come Intel Core i3-7100 o AMD Ryzen 3 1200, 8 GB di RAM e una GPU come NVIDIA GeForce GTX 960 o AMD Radeon RX 5500 XT. Per un’esperienza ottimale a dettagli alti, 1080p e 60fps, le impostazioni consigliate prevedono almeno una CPU Intel Core i5-8600 o AMD Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, e una GPU come NVIDIA GeForce RTX 2060 o AMD Radeon RX 5600 XT.

Il gioco tuttavia supporta tutte le principali tecniche di upscaling e antialiasing, come NVIDIA DLSS, AMD FSR 3, Intel XeSS, oltre a SMAA, TAA e DLAA e questo consente di ottenere un boost prestazionale notevole su quasi ogni configurazione, senza rinunciare alla qualità dell’immagine. Da segnalare anche il supporto per NVIDIA Reflex per ridurre al minimo la latenza negli input.

Abbiamo testato il gioco su 4 configurazioni molto diverse tra loro:

Config 1 (entry level)Specifiche
CPURyzen 5600X
RAM16GB DDR4
GPUNVIDIA GeForce RTX 2080
MotherboardGigabyte X570 Aorus Elite
StorageNVME PCIE Gen 3 870 EVO
Power SupplyCorsair RX650 W
CasePhanteks XT Pro Ultra
Config 2 (fascia media)Specifiche
CPUAMD Ryzen 5 5800X
RAM32GB DDR4
GPUNVIDIA RTX 3080
MotherboardGigabyte X570 Aorus Elite
StorageNVME PCIE Gen 3 870 EVO
Power SupplyNZXT C850
CaseNZXT H510 Elite
Config 3 (high-end)Specifiche
CPUAMD Ryzen 9 5800X3D
RAM32GB DDR4 4000mhz
GPUNVIDIA GeForce RTX 4070 Super
MotherboardX570 I AORUS PRO WIFI
StorageNVME PCIE Gen 4 2TB Kingston KT300
Power Supply1000w BeQuiet PowerZone
CaseSilentiumPC Armis AR7X TG RGB – Recensione su 4News.it
Config 4 (ultra high-end)Specifiche
CPUAMD Ryzen 9 7900
RAM32GB DDR5 6000mhz
GPUGeForce RTX 4090
MotherboardB650 Gaming X AX ICE
StorageNVME PCIE Gen 4 2TB Samsung 990 Pro
Power Supply1000w HYDRA FSP
CaseHyte Y60

Con la configurazione Ultra high end equipaggiata con processore AMD Ryzen 9 7900x e RTX 4090, le prestazioni sono ovviamente ultra maxate in 4K (Preset Super) e il frame rate si mantiene costante tra i 70 e gli 80 FPS senza alcun ausilio nè di DLSS nè di Frame Generation, restituendo una pulizia dell’immagine che in alcuni frangenti lascia letteralmente senza fiato. Ovviamente con questa configurazione, abilitando alcuni ausili come appunto il frame generation si può facilmente arrivare a maxare il refresh rate del vostro monitor.

Per la nostra configurazione high end, con processore AMD Ryzen 9 5800X3D e la recente 4070Super abbinata ad un monitor ultrawide con risoluzione 3440×1440 (2K 21:9) abbiamo ottenuto un frame rate tra i 110 e i 120 FPS che raramente è sceso sotto i 100, con preset maxati su Super. Anche in questo caso, abbiamo preferito rinunciare al Frame Generation e alla risoluzione dinamica per una maggiore pulizia dell’immagine, ma abbiamo utilizzato l’upscaler DLSS su Qualità. Rinunciando a qualcosina, ad esempio per quanto riguarda la nebbia volumetrica e le ombre e impostando il DLSS su Bilanciato, siamo arrivati sfiorare i limiti di refresh rate del nostro Samsung Oled G8 (175hz)

Ghost of Tsushima Director's Cut su 4070super
Ghost of Tsushima Director’s Cut su 4070super. Res: 3440×1440; Details: Super

Con la configurazione di fascia media equipaggiata con una RTX 3080 ed un mix di preset tra super e max (come sempre qualità delle ombre, riflessi screen space e nebbia volumetrica sembrano essere i preset che incidono maggiormente sul frame rate)con DLSS su bilanciato e senza frame generationin, ad una risoluzione di 2560×1440 è possibile ottenere un frame rate che oscilla tra gli 85-100 Fps, con i 120 raggiunti in alcune zone al chiuso.

La configurazione entry level equipaggiata con una GPU RTX 2080 è una bella sorpresa perchè, senza l’utilizzo di upscaling e con risoluzione 1080p, è possibile ottenere 55-60FPS stabili con settings su Max, mentre applicando DLSS su Quality si può arrivare anche a 70-80 FPS. In 2K con gli stessi preset su Max si possono ottenere 40-47 FPS senza upscaling e circa 50-55 con Upscaling DSLL su Quality. La cosa interessante è che è possibile attivare Frame generation anche su gpu AMD ed ottenere un interessantissimo boost nel frame rate e così provare ad alzare i dettagli grafici.

Come gira su Steam Deck e gli altri Handheld Windows?

Ghost of Tsushima Director’s Cut è classificato come “Non supportato” su Steam Deck. Sebbene infatti il gioco sia giocabile senza problemi tecnici evidenti sulla console portatile di Valve, a causa della mancanza di supporto al collegamento dell’account PlayStation Network su Linux non è possibile accedere alle funzionalità online come il multiplayer e pertanto Valve applica tale dicitura.

Sulla console di Valve, comunque, come dicevamo il gioco gira egregiamente utilizzando i preset bassi e utilizzando l’upscaler FSR e la risoluzione dinamica si raggiungono con facilità i 45 fps costanti, con una qualità dell’immagine piuttosto buona. Non è possibile tuttavia utilizzare l’FSR 3 che risulta bloccato nelle impostazioni.

Su Legion Go e Rog Ally le stesse impostazioni utilizzate per Steam Deck portano facilmente il gioco intorno ai 60fps, ma questa volta con risoluzione 1920×1200 , mentre portando il livello dei dettagli su Med, si scende intorno ai 40-45 FPS.

Abbiamo poi provato ad utilizzare Lossless scaling, l’ottima applicazione a pagamento che vi permette di utilizzare una serie di strumenti per migliorare il frame dei vostri giochi su handheld, come l’integer scaling o il frame generation su giochi che non lo supportano nativamente, riuscendo ad ottenere 60Fps stabili con dettagli medi e alti, scalando il gioco a 800p, e raddoppiando la risoluzione con l’integer scaling.

Commento finale

In conclusione, Ghost of Tsushima Director’s Cut si conferma un capolavoro imperdibile anche su PC. Lo straordinario lavoro di Sucker Punch Productions è stato ulteriormente impreziosito e arricchito per questa release dal porting di altissima qualità ad opera di Nixxes Software.

Al netto della discutibile scelta di legare il gioco a PlayStation Network limitando l’accesso ad alcuni contenuti, il titolo si presenta come uno dei migliori porting Sony di sempre, con un comparto tecnico eccellente, un ampio ventaglio di opzioni e ottimizzazioni e un gameplay che si adatta a meraviglia a mouse, tastiera e ai controller più avanzati come il DualSense di PS5.

Che scopriate per la prima volta l’opera di SP o siate appassionati desiderosi di riscoprirlo al massimo del suo splendore, Ghost of Tsushima Director’s Cut per PC è un acquisto caldamente consigliato che vi terrà incollati allo schermo per decine e decine di ore. Un viaggio indimenticabile in una delle epoche più affascinanti della storia, tra samurai, onore e tradimenti, reso con una cura per i dettagli e un rispetto per il materiale originale che trasudano amore e passione da ogni pixel. Un gioco, insomma, da avere assolutamente nella vostra collezione.

9.0

Ghost of Tsushima Director's Cut (PC)


In conclusione, Ghost of Tsushima Director's Cut si conferma un capolavoro imperdibile anche su PC. Lo straordinario lavoro di Sucker Punch Productions è stato ulteriormente impreziosito e arricchito per questa release dal porting di altissima qualità ad opera di Nixxes Software. Al netto della discutibile scelta di legare il gioco a PlayStation Network limitando l'accesso ad alcuni contenuti, il titolo si presenta come uno dei migliori porting di sempre, con un comparto tecnico eccellente, un ampio ventaglio di opzioni e ottimizzazioni e un gameplay che si adatta a meraviglia a mouse, tastiera e ai controller più avanzati come il DualSense di PS5. Che scopriate per la prima volta l'opera di SP o appassionati desiderosi di riscoprirlo al massimo del suo splendore, Ghost of Tsushima Director's Cut per PC è un acquisto caldamente consigliato che vi terrà incollati allo schermo per decine e decine di ore. Un viaggio indimenticabile in una delle epoche più affascinanti della storia, tra samurai, onore e tradimenti, reso con una cura per i dettagli e un rispetto per il materiale originale che trasudano amore e passione da ogni pixel. Da avere assolutamente.

PRO

Direzione artistica esagerata | Comparto grafico brillante | Longevità

CONTRO

PlayStation Network obbligatorio per il multiplayer

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