Recensione in pillole: Foreclosed

Con l’impatto sempre maggiore che i social hanno sulle nostre vite, siamo ormai abituati al fatto che i nostri dati sensibili siano esposti ad hacker o alle aziende che li utilizzano per personalizzare la nostra navigazione online. Tuttavia, cosa succederebbe se non solo i nostri dati sensibili ma anche l’interezza della nostra identità fosse di proprietà del governo? Foreclosed, sviluppato dal team indipendente italiano Antab Studio, parte proprio da questi presupposti.

Versione testata: PlayStation 4


Che gioco è?

Foreclosed è un gioco d’azione in terza persona che sfrutta uno stile visivo da graphic novel per raccontare una storia cyberpunk. Nei panni di Evan Kapnos, ci ritroviamo a fuggire dopo che la nostra identità è stata confiscata. Evan è privato del suo lavoro e dei suoi impianti prima di ricevere una comunicazione con la quale viene convocato in tribunale per difendersi dalle accuse.

Con una serie di colpi di scena, Evan si trova ad affrontare diversi scenari colmi di nemici, intermezzati da filmati in cui è evidente l’influenza del fumetto sugli sviluppatori. In molti casi, il giocatore potrà scegliere diverse strategie per superare gli ostacoli. Non sempre, infatti, lanciarsi a capofitto contro decine di nemici è una scelta saggia. A volte risulta più produttivo strisciare nei condotti di areazione e aggirare gli ostacoli.

Alle dinamiche action, il gioco aggiunge anche un sistema di potenziamenti basato sull’esperienza accumulata e sui punti abilità spendibili in un menu che ci consente di migliorare impianti ed equipaggiamento. Si tratta di una scelta decisamente interessante perché consente al giocatore di variare le proprie azioni in combattimento. Nonostante alcuni potenziamenti risultino apparentemente poco efficaci, altri ci conferiscono nuovi poteri che possono stordire o eliminare diversi nemici in situazioni di difficoltà.


Perché giocarlo?

Foreclosed ha dalla sua una scelta brillante del design. Lo stile da graphic novel rende l’impatto visivo del titolo eccezionale fin dal primo momento. Il tutto migliora minuto dopo minuto, quando arriviamo alle prime scene di intermezzo e alle sezioni di gioco in cui lo schermo viene diviso come una striscia fumettistica.

In alcuni casi, infatti, quando entriamo in nuovi scenari lo schermo si divide in sezioni simili alle pagine di un fumetto. Esse si attivano man mano che ci spostiamo all’interno della mappa e vanno a comporre un mosaico animato che ha un meraviglioso impatto visivo.

Anche la storia di Foreclosed è decisamente interessante. I colpi di scena non mancano e il poter scegliere tra diverse opzioni di dialogo ci illude di avere il controllo sulle informazioni che riceviamo. Finiamo presto a dubitare anche di chi afferma di aiutarci e incontriamo diversi personaggi dalle molteplici sfaccettature. Il personaggio di Evan è ben scritto e viene mosso dal semplice desiderio di risolvere il problema dell’identità confiscata, trovandosi però immerso in un conflitto molto più grande di lui.


Perché no?

Purtroppo, le tante cose belle che il team di Antab Studio ha fatto nel design e nella narrazione di Foreclosed non sono accompagnate da un comparto tecnico all’altezza.

I problemi più fastidiosi sono sicuramente quelli legati agli scontri a fuoco. Ci ritroviamo a dover affrontare molti nemici simultaneamente, dotati di una discreta intelligenza artificiale che li porta a colpirci ai fianchi quando possibile, senza poterci riparare dietro gli oggetti in maniera convincente. Quando proviamo ad abbassarci per nasconderci dietro un muretto o un bancone, infatti, possiamo sparare solamente a patto che il nostro personaggio torni in piedi nel momento in cui prendiamo la mira. Così facendo, però, ci esponiamo ai colpi dei nemici che, ricaricando in momenti diversi, si trovano costantemente a tenerci sotto tiro.

La soluzione migliore che abbiamo trovato è quella di nasconderci dietro dei muri, in modo che non sporga nessuna parte del nostro corpo, e sparare letteralmente attraverso i muri sfruttando la telecamera leggermente spostata rispetto all’asse del personaggio per colpire i nemici senza che essi possano fare altrettanto.

Anche in questo caso, tuttavia, le hit dei colpi ci lasciano perplessi. In alcuni casi si finisce per sparare in faccia agli avversari diversi colpi ravvicinati senza che essi muoiano. In altri, con la stessa arma, ci troviamo a uccidere con un singolo colpo ben piazzato dei nemici posizionati all’altro capo della stanza. Questo vale anche per i nemici che in alcuni casi ci potranno eliminare con un colpo solo anche dalla lunga distanza.

Un ultima nota è da fare sulla stabilità della versione da noi provata. Su PlayStation4 pro, infatti, abbiamo riscontrato diversi cali di frame abbastanza fastidiosi, soprattutto durante gli scontri. Niente che una bella patch non possa risolvere, ma sicuramente questa instabilità va a penalizzare la nostra esperienza di gioco.


Commento finale

La passione che i ragazzi di Antab Studio hanno messo nello sviluppo di Foreclosed è evidente ed innegabile. Dalla costruzione del mondo di gioco al comparto narrativo, il titolo offre una bella esperienza ricca di ritmo. L’utilizzo della struttura in stile graphic novel contribuisce a rendere memorabile il design del gioco, dominato da colori accesi a forti tinte viola. Purtroppo, però, i problemi tecnici sono troppi per poter dare a questo bel titolo un voto alto. Le hit dei colpi fin troppo imprecise rendono difficoltoso affrontare i nemici e capire se un colpo sarà effettivamente letale o meno. Così come l’impossibilità di sfruttare a dovere le coperture ci spinge a trovare soluzioni che infrangono la credibilità del mondo di gioco e ci portano essenzialmente a barare per sopravvivere. Anche il frame rate ballerino soprattutto negli scontri a fuoco non aiuta a dare all’esperienza di gioco l’impatto che potrebbe avere.

6.5

Una graphic novel con qualche difetto di troppo


La passione che i ragazzi di Antab Studio hanno messo nello sviluppo di Foreclosed è evidente ed innegabile. Dalla costruzione del mondo di gioco al comparto narrativo, il titolo offre una bella esperienza ricca di ritmo. L’utilizzo della struttura in stile graphic novel contribuisce a rendere memorabile il design del gioco, dominato da colori accesi a forti tinte viola. Purtroppo, però, i problemi tecnici sono troppi per poter dare a questo bel titolo un voto alto. Le hit dei colpi fin troppo imprecise rendono difficoltoso affrontare i nemici e capire se un colpo sarà effettivamente letale o meno. Così come l’impossibilità di sfruttare a dovere le coperture ci spinge a trovare soluzioni che infrangono la credibilità del mondo di gioco e ci portano essenzialmente a barare per sopravvivere. Anche il frame rate ballerino soprattutto negli scontri a fuoco non aiuta a dare all’esperienza di gioco l’impatto che potrebbe avere.

PRO


CONTRO

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