Recensione Saints Row

Saints Row è uno di quei titoli che non ha bisogno di presentazioni. Collocandosi nello stesso genere di un rivale potente come GTA, il titolo di Volition ha sempre saputo distinguersi per il suo gameplay portato all’eccesso e per la sua narrazione al limite dell’assurdo. L’ultimo capitolo, appena arrivato sul mercato, è un’ennesima conferma di queste caratteristiche nonostante inevitabili alti e bassi. Il nostro provato tiene conto anche delle prime patch che hanno risolto alcuni dei problemi iniziali che il titolo ha avuto.


Versione testata: Xbox One


The Saints are coming

Come già accaduto in altri capitoli della serie, anche in questo nuovo Saints Row la storia parte dalle origini dell’organizzazione criminale. Proprio quando crediamo di aver finalmente trovato la nostra strada e di poter prendere a calci una quantità smodata di criminali per lavoro, infatti, ci ritroviamo catapultati nell’ennesima delusione della nostra vita. A questo punto, non ci resta che deprimerci senza ritegno e senza uscire dal letto. Il passaggio immediatamente successivo e perfettamente logico è, ovviamente, quello di fondare un impero criminale.

Se volessimo riassumere la trama di Saints Row basterebbero le righe appena lette. Il gioco ci butta nella mischia con un’immediata escalation di eventi che, in un primo momento, gettano il nostro personaggio nell’abisso. Da qui, però, parte la scalata verso il successo. Sfruttando meccaniche consolidate come quella della creazione di un nostro impero criminale, la trama del titolo di Volition scorre leggera e senza intoppi. Non mancano le componenti satiriche e di critica sociale, oltre ad una sana dose di violenza gratuita e brutali omicidi.

Il titolo, inoltre, si apre con un interessante flash forward che ci catapulta dritti all’apice della nostra scalata. In questo modo, gli eventi che gli sviluppatori ci mostrano non fanno altro che accrescere la nostra curiosità sullo sviluppo della trama.

Ciò che porta ad un livello superiore la trama di Saints Row, tuttavia, è la presenza di un gruppo di personaggi secondari perfettamente amalgamati. Pur basandosi su alcuni stereotipi, i personaggi di Neenah, Kevin e Eli sanno fare alla perfezione da spalla al protagonista, offrendo linee di dialogo spesso esilaranti. Attorno alla loro figura saranno gettate le basi per la creazione del nostro impero criminale.

Croce e delizia

Le classiche dinamiche della saga, in Saints Row si mescolano ad alcune chicche che riescono a svecchiare la serie. Un esempio è legato all’espansione del nostro impero criminale. Esso avviene sia avanzando nella trama che attraverso l’acquisto di attività commerciali tramite le quali riciclare denaro e aumentare i nostri introiti. Grazie ad una vera e propria mappa su un tavolo, infatti, potremo acquistare e costruire edifici che ci aiuteranno a controllare la città.

Inoltre, questa nuova meccanica ci porta a sbloccare alcune sfide iconiche della serie. Stiamo parlando, ad esempio, delle frodi assicurative che, in questo capitolo, si ottengono solo dopo aver acquistato la clinica e parlato con la sua proprietaria. Queste si affiancano a un paio di novità interessanti come le taglie da ricercato e il sistema di progressione delle abilità. La prima è una novità assoluta che ci consente di arrotondare qualche soldo in più con delle missioni secondarie.

Per quanto riguarda le abilità, invece, esse sono subordinate al completamento di alcune sfide o al superamento di un certo livello. Abbiamo infatti delle skill che si sbloccano ad ogni livello e possiamo attivare con una combinazioni di pulsanti, alle quali si affiancano altri perk secondari. Questi si sbloccano completando alcune sfide che possono essere di guida, di combattimento o di varia natura. Una volta sbloccate, le abilità saranno inserite all’interno di alcuni slot che dovremo sbloccare pagando la somma corrispettiva.

Dal comparto gameplay, tuttavia, arrivano anche tutte le note dolenti di questo Saints Row. Nonostante alcune patch già rilasciate, infatti, i comandi risultano ancora macchinosi e poco soddisfacenti. In particolare, il sistema di mira si rivela piuttosto impreciso e rende gli scontri a fuoco, in alcuni casi, piuttosto frustranti. Non mancano alcuni piccoli glitch grafici che, tuttavia, non vanno a rovinare l’esperienza di gioco e qualche crash che, al contrario, ci ha portati a dover ripetere alcune missioni.

Face/Off

Uno degli aspetti migliori del titolo è la sua personalizzazione. Abbiamo già accennato le possibilità offerte nella costruzione del nostro impero con l’acquisto di attività e altri miglioramenti puramente estetici alla nostra base. Tuttavia, uno dei punti in cui il gioco offre il suo meglio è quello della creazione del personaggio.

L’editor di Saints Row è stato diffuso come demo già prima del lancio del gioco e, nella sua versione finale, conferma le belle impressioni dei primi momenti. Le possibilità di personalizzare il nostro criminale sono enormi e, in questo nuovo capitolo, portano anche ad una maggiore inclusività.

Potremo infatti scegliere ogni aspetto legato alla sessualità del nostro personaggio, dal genere in cui ci si identifica, fino alle dimensioni dei nostri genitali. Potremo anche decidere di utilizzare una voce femminile su un personaggio maschile e viceversa. L’editor include, inoltre, una sfilza di modifiche estetiche che vanno da bruciature, cicatrici e abrasioni a forme più lineari di tatuaggi e trucco. Creare il nostro protagonista è uno dei momenti più soddisfacenti che il gioco è in grado di offrirci e, che lo vogliate o meno, vi catturerà per molto tempo.

Commento finale

Saints Row è esattamente quello che i fan della serie si aspettano. La trama sa coinvolgere per i suoi protagonisti eccentrici, anche senza colpi di scena eclatanti ma con un sapiente uso di satira e ironia. La parte gestionale offerta dalla possibilità di personalizzare il nostro impero criminale, seppur piuttosto semplice nelle dinamiche, riesce a coinvolgerci e spingerci ad acquistare sempre nuove attività. Infine, l’editor dei personaggi è curato in modo scrupoloso e fino all’ultimo dettaglio, fornendoci un ventaglio pressoché infinito di possibili risultati finali per il nostro protagonista.

Le note dolenti arrivano dal gameplay di Saints Row che, purtroppo, non riesce a dare una svecchiata alla serie. Il sistema di mira è generalmente poco preciso e le sessioni di guida non offrono nulla di sconvolgente. Allo stesso modo, alcuni glitch non gravi come personaggi che rimangono bloccati mentre ci sparano addosso o vestiti che scompaiono ci fanno storcere il naso. Segnaliamo in oltre un paio di crash che ci hanno portato a  dover ripetere alcune missioni.

Se questo articolo vi è piaciuto, supportateci iscrivendovi ai nostri social:
YouTube | Telegram | Facebook | Gruppo FB | Twitch | Twitter | Instagram

Seguici sui nostri social media

7.6

Ritorno alle origini, con una spruzzatina di nuovo


Saints Row è esattamente quello che i fan della serie si aspettano. La trama sa coinvolgere per i suoi protagonisti eccentrici, anche senza colpi di scena eclatanti ma con un sapiente uso di satira e ironia. La parte gestionale offerta dalla possibilità di personalizzare il nostro impero criminale, seppur piuttosto semplice nelle dinamiche, riesce a coinvolgerci e spingerci ad acquistare sempre nuove attività. Infine, l’editor dei personaggi è curato in modo scrupoloso e fino all’ultimo dettaglio, fornendoci un ventaglio pressoché infinito di possibili risultati finali per il nostro protagonista.

Le note dolenti arrivano dal gameplay di Saints Row che, purtroppo, non riesce a dare una svecchiata alla serie. Il sistema di mira è generalmente poco preciso e le sessioni di guida non offrono nulla di sconvolgente. Allo stesso modo, alcuni glitch non gravi come personaggi che rimangono bloccati mentre ci sparano addosso o vestiti che scompaiono ci fanno storcere il naso. Segnaliamo in oltre un paio di crash che ci hanno portato a  dover ripetere alcune missioni.


PRO

Editor dei personaggi eccellente - Trama ben raccontata - Ottima gestione dell'impero criminale

CONTRO

Gameplay imperfetto - Qualche glitch di troppo - Crash occasionali
Antonio Rodofile
Antonio Rodofile
Già da prima di imparare a scrivere, i miei genitori mi hanno messo un pad tra le mani. Quel pad, nel corso degli anni, ha cambiato forma, dimensioni, peso ma la passione è rimasta invariata. Dopo tanti anni di studi tra media, cinema e videogiochi, sono sbarcato un po' per caso e un po' per destino nella critica videoludica che concilia le mie due più grandi passioni: scrivere e giocare.

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles

Follow us on Social Media