Ricerca Jabra: la tecnologia aumenta l’inclusione dei dipendenti nel lavoro in modalità ibrida

  • Solo il 32% dei dipendenti trova che la propria azienda fornisca loro la tecnologia necessaria per collaborare in modo equo e inclusivo da qualsiasi luogo
  • Il 37% dei dipendenti a livello globale afferma di sentirsi spesso escluso dalla conversazione nelle riunioni in modalità ibrida
  • Il 61% dei dipendenti afferma di sentirsi più coinvolto e presente nelle riunioni quando tutti i partecipanti hanno una videocamera accesa

Milano, 16 giugno 2022 – In un mondo in cui il 63% dei dipendenti afferma che il lavoro ibrido rappresenta la modalità ideale, solo tre su dieci concordano con decisione sul fatto che l’azienda dove svolgono la propria attività fornisca loro la tecnologia necessaria per collaborare in modo equo e inclusivo da qualsiasi luogo. Questo è quanto emerge dall’edizione 2022 dell’Hybrid Ways of Working Global Report di Jabra, condotto tra 2.800 professionisti in sei paesi del mondo.

Il futuro del lavoro è virtuale. Con centinaia di milioni di persone che collaborano ogni giorno su Teams, Zoom e altre piattaforme di comunicazione unificate, gli ambienti digitali sono il nuovo standard per i contatti. Di fatto, molti dipendenti hanno incontrato alcuni dei loro colleghi solo su queste piattaforme. Per questo motivo, è fondamentale che i leader facciano tutto il possibile per ottenere il massimo dallo spazio di lavoro virtuale, in modo che i dipendenti possano creare relazioni più umane e autentiche con i loro colleghi.

La tecnologia audio professionale ha un impatto sull’inclusività delle riunioni

Secondo la ricerca di Jabra, gli utenti di dispositivi audio professionali hanno dichiarato di sentirsi più coinvolti nelle riunioni virtuali rispetto a quelli che utilizzano dispositivi audio di consumo o i microfoni e gli altoparlanti integrati nei loro computer portatili. In effetti, gli utenti di cuffie professionali avevano l’11% in meno di probabilità di sentirsi esclusi dalla conversazione nelle riunioni virtuali rispetto agli utenti di dispositivi consumer o di audio integrato. Allo stesso modo, gli utenti dotati di cuffie professionali avevano il 14% in meno di probabilità di non riuscire a sentire ciò che viene detto durante la riunione rispetto agli utenti di dispositivi integrati e il 12% in meno rispetto agli utenti di dispositivi consumer.

Attualmente, solo il 30% dei lavoratori a livello globale utilizza dispositivi audio professionali. Poiché l’80% di tutte le riunioni – globalmente – è in modalità virtuale o ibrida, e solo il 20% si svolge di persona, è fondamentale che i dipendenti siano in grado di affrontarle al meglio con tecnologie ad hoc. La mancanza di una tecnologia adeguata può rendere la creazione di relazioni in questi ambienti virtuali più difficile del necessario.

Le aziende che danno priorità all’equità delle riunioni ottengono un maggiore coinvolgimento nei meeting in modalità ibrida

Dall’inizio della pandemia, e parallelamente all’aumento del lavoro ibrido, il termine “equità delle riunioni” è entrato nel dibattito per esplorare i tentativi da parte delle imprese di creare ambienti virtuali equi. In una sala riunioni tradizionale, ogni partecipante ha un posto al tavolo e ha le stesse opportunità di contribuire alla riunione. Un ambiente di riunione ibrido è invece composto da partecipanti sia fisici che virtuali, quindi, è più difficile ottenere una vera equità nella riunione.

L’indagine di Jabra ha riscontrato che le società che adottano misure attive per ottenere una maggiore equità nelle riunioni hanno la probabilità di aumentare il coinvolgimento nelle riunioni ibride. Infatti, il 56% dei lavoratori in modalità ibrida afferma che la propria organizzazione dà priorità all’equità delle riunioni, e il 64% dichiara di essere altrettanto impegnato nelle riunioni ibride, che in quelle in presenza.

Questo dato si confronta con il 36% dei lavoratori in ufficio a tempo pieno che affermano che il loro livello di impegno nelle riunioni ibride è pari a quello delle riunioni in presenza; tra i lavoratori in ufficio, solo tre su dieci ritengono che la loro organizzazione dia priorità all’equità delle riunioni.

Il video aumenta l’inclusione e la produttività negli ambienti virtuali

Quasi la metà dei dipendenti (55%) considera il proprio ufficio esclusivamente come un luogo in cui operare con un computer, con le cuffie e possibilmente con una soddisfacente connessione Internet. Ma la ricerca Jabra ha individuato una chiave fondamentale, indipendente dal luogo, per impattare positivamente sul benessere e sui livelli di produttività dei dipendenti: il videoIl 61% dei dipendenti a livello globale afferma di sentirsi più coinvolto e presente nelle riunioni quando tutti i partecipanti hanno la videocamera accesa.

Allo stesso modo, il 54% ritiene di poter collaborare in modo più produttivo durante le videochiamate rispetto alle semplici audio call. Questo è probabilmente il motivo per cui il 70% dei dipendenti afferma che l’uso di videocamere professionali standardizzate aiuterebbe tutti a partecipare equamente alle riunioni in modalità ibrida. In prospettiva, i leader hanno l’urgente necessità di studiare la tecnologia migliore per collegare in modo inclusivo tutti i dipendenti e i partner aziendali, indipendentemente dal luogo in cui costoro lavorano. Questo sarà un elemento essenziale per raggiungere una maggiore equità nelle riunioni e avere successo in un futuro che, per quanto concerne il lavoro, sarà sempre più caratterizzato dalla modalità ibrida.

Holger Reisinger, SVP di Jabra, ha così commentato: “Il modo in cui lavoriamo è cambiato per sempre e l’odierno contesto richiede l’accesso a piattaforme e tecnologie digitali per avere successo. Per questo motivo, i leader devono dare la priorità all’esperienza dei dipendenti e garantire che questi possano essere presenti numerosi nelle riunioni virtuali, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. Si deve iniziare con l’identificazione di tecnologie che consentano ai dipendenti in ufficio e a quelli da remoto di collaborare su un piano di parità, in modo che i medesimi possano spostarsi senza problemi da un luogo all’altro senza sentirsi esclusi, non ascoltati o distratti. Solo così i dipendenti saranno davvero in grado di lavorare in modo flessibile, alle loro condizioni, e svilupperanno un legame emotivo più forte con i propri spazi di lavoro, digitali e fisici”.

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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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