Videogames, boom di vendite e micro-transazioni: con Big Time arriva l’innovazione

Il 2020 è stato senza ombra di dubbio un anno d’oro per i videogiochi, sebbene il contesto storico non sia stato esattamente il migliore per la popolazione mondiale. I videogames hanno infatti aiutato molte persone a staccare la spina soprattutto nel periodo del lockdown, rappresentando di fatto uno dei pochi intrattenimenti concessi.

Il periodo aureo del gaming

Il mercato dei videogames ha vissuto un periodo davvero favorevole, arrivando a raggiungere un giro d’affari superiore ai 2 miliardi di euro durante il lockdown del 2020, tra videogames venduti e micro-transazioni. Parallelamente, anche le vendite delle console da gaming sono aumentate in maniera notevole, facendo registrare un +67% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In forte crescita anche gli accessori per console: +24% a valore per i gamepad (controller per videogiochi), +478% per i gaming seats (sedie e poltrone per il Gaming) e +104% per i volanti (stearing wheel). Molto positiva anche la tendenza dei pc per il gaming, con una crescita delle vendite pari al +20%.

Big Time: il gioco ideato dagli ex sviluppatori di Fortnite e Call of Duty

Detto questo, è il caso di passare a un piccolo approfondimento su Big Time, un gioco che già per diritto di nascita meriterebbe grandi attenzioni. Si tratta infatti di un videogame realizzato dagli ex sviluppatori di due must come Fortnite e Call of Duty, ma con uno spirito innovativo, dato che sfrutterà NFT un token basato su Ethereum, che rientra tra le migliori criptovalute del momento. Ci si trova sostanzialmente di fronte a un action multiplayer basato sulla collaborazione dei giocatori, che potranno poi ottenere vari bottini, contenenti oggetti con un certo valore in token NFT che andranno a sostituire le classiche micro-transazioni. I token NFT potranno essere scambiati poi dai giocatori, anche attraverso piattaforme di Exchange come Binance, per acquistare oggetti di gioco e quindi rappresenteranno la vera e propria valuta di gioco.

La dinamica del videogioco in sé è tutto fuorché innovativa, dato che le squadre combatteranno nei vari dungeon per sconfiggere nemici e per fare incetta di loot, proprio come avverrebbe in qualsiasi gioco di ruolo. Al tempo stesso, però, i loot stessi rappresentano la vera chicca, dato che – avendo un valore in NFT – permetteranno a tutti di collezionare token senza per questo avere esperienza in tecnologie come la blockchain. Si tratta di un MMO somigliante ad un classico gioco di ruolo, dunque con uno spirito più action rispetto ai tradizionali GDR.

Tutti i loot collezionati consentiranno ai giocatori di arricchire il proprio budget in token, così da poter spendere questi ultimi per comprare i vari extra presenti, come nel caso delle skin speciali. In questo modo viene rivoluzionato il sistema delle micro-transazioni, un meccanismo che ha reso celebri alcuni titoli diventati poi famosissimi come Fortnite. Se questa innovazione dovesse prendere piede anche per altri celebri videogames, come Call of Duty, si potrebbe infatti andare verso un futuro del gaming in cui verrebbe annullata del tutto la necessità del giocatore di spendere dei soldi su un videogioco per ottenere oggetti altrimenti irraggiungibili.  

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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