Recensione Diablo III


Gameplay

Rendiamo merito a Blizzard di una cosa: La giocabilità di Diablo 3 è assolutamente eccelsa e, pur partendo da un titolo con 2 lustri e mezzo di età, non risente per nulla del tempo passato grazie agli adeguamenti adottati durante lo sviluppo.

Quello che a prima vista è un action che prevede il clicking più furioso si rivela piano piano come un gioco profondo e ricco di variabili. Le combinazioni di abilità (ed i loro potenziamenti attraverso le rune) sono son troppo varie e ci vuole molto impegno e molta atteznione nello scoprire quelle più efficaci per le 5 classi giocabili. Se pure è ravvisabile un cedimento al mondo dei casual gamers soprattutto nella gestione delle skills e degli attributi il “cuore” del gioco è rimasto sostanzialmente invariato.

Da quello che ho notato anche i “ruoli” affidabili alle varie classi tendono a dissolversi durante il levelling permettendo un certo grado di customizzazione dello stile di gioco che, ad esempio in WoW, permette di uscire dalla logica tank-dps-healer.

Con il crescere dell’esperienza ogni giocatore potrà affinare le due tecniche di attacco principali (gestite con il tasto dx e sx del mouse) e assegnare ai tasti numerici alcune abilità speciali che spaziano da azioni di C.C. (controllo delle “folle” di nemici) a quelle di danno o guarigione ad area di effetto. A mio modesto parere le classi caster hanno un piccolo vantaggio su quelle melee ma nulla di particolarmente significativo. E’ disponibile anche un set di “professioni” che permettono al vostro PG di accedere a sezioni di crafting con cui personalizzare, potenziare o creare speciali pezzi di equipaggiamento.

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Come concetto il craft di diablo è molto simile a quello visto in SC 2… basato cioè su raccolta e potenziamenti legati al progredire di ricerche svolte da NPC alleati. La Blizzard ha inoltre curato con molta attenzione la gestione della moneta virtuale. Evitando la “tirchieria” in termini di oro droppato dai mostri la SW ha permesso anche ai giocatori alle primissime armi di non rimanere mai al verde e di provvedere serenamente alle spese di fornitura e riparazione degli equipaggiamenti.

Come nei capitoli perecedenti il Multiplayer è uno dei fiori all’occhiello del prodotto. Avete la possibilità di giocare una nuova campagna in cooperativa oppure di “aprire” la campagna di uno dei vostri PG al pubblico in modo che altri giocatori possano inserirsi ed aiutarvi (o no…).

Onde evitare il PvP selvaggio i combattimenti tra PG sono stati confinati a specifiche arene, la cosa ha fatto alzare più di una voce di protesta ma questo accorgimento è stato necessario per evitare torme di PK che si lanciano all’assalto delle varie campagne aperte al solo scopo di stendere al suolo qualche nuovo giocatore in cerca di una mano per il levelling.

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