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Aperta a Parigi la conferenza sul clima

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La conferenza parigina si è aperta con la lettura sconvolgente del rapporto sul clima del Ipcc: alla fine del secolo scomparirà Venezia

Un cambiamento epocale

Il summit internazionale di Parigi si è aperto con la lettura del rapporto aggiornato dell’ IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu, il rapporto che da anni monitora i cambiamenti climatici del pianeta. Il rapporto punta il dito contro l’innalzamento sempre più rapido della temperatura e contro il riscaldamento globale che viaggia ad un ritmo di 0,23 gradi centigradi per decennio contro gli 0,06 del settantennio 1905/1975.

Il riscaldamento globale determinato dall’aumento delle emissioni di Co2, determina l’aumento dell’effetto serra, i raggi del sole restano cioè intrappolati all’interno dell’atmosfera terrestre: questo fenomeno determina il riscaldamento delle acque dei mari e un aumento del vapore acqueo presente in atmosfera, anch’esso determinante per l’effetto serra, in un processo che si autoalimenta.

Acque più calde significa anche aumento della violenza dei fenomeni atmosferici; non è un caso che il 2005 verrà ricordato come l’anno con il più alto numero di uragani forza 3 e 4 che la storia ricordi: l’uragano Katrina che ha completamente distrutto New Orleans, una delle città più belle del mondo, era tra questi.


Il processo di surriscaldamento globale ha quindi assunto oramai i caratteri di una vera e propria emergenza planetaria tanto che gli scienzati stimano che per la fine del secolo si potrebbero avere temperature medie superiori di circa 4,5 / 6 gradi centigradi; temperature in grado di provocare uno scioglimento definitivo del pack artico e il conseguente innalzamento del livello di mari anche di 60 m, sufficiente quidni ad annientare per esempre non soltanto piccole isole del pacifico, ma città come Venezia, Livorno, e persino l’intera Olanda.


Ma non solo; lo scioglimento dei ghiacchiai artici determinerebbe un blocco della corrente del golfo,la corrente oceanica calda, proveniente dal golfo del messico, di vitale importanza per la mitigazione del clima nei paesi europei che si affacciano sull’Oceano Atlantico come Portogallo, Spagna, Francia,Intghilterra , Irlanda e persino Paesi Scandinavi. Lo scioglimento dei ghiacchiai infatti aumenterebbe in maniera considerevole la quantita di acqua fredda negli oceani. Quest’acqua diluisce nel tempo il sale della Corrente del Golfo, diminuendo la velocità e la consistenza della corrente calda, che arriverebbe ad arrestarsi all’altezza delle canarie.


Il fenomeno avrebbe effetti catastrofici, estati terribilmente calde e inverni glaciali con conseguenze disatrose per l’agricoltura e l’economia .

Di fronte alla catastroficità degli ultimi eventi atmosferici e ai dati presentati, persino la comunità di esperti più scettica rispetto all’influenza dell’uomo sul cambiamento climatico sembra ammutolire. Sono necessari provvedimenti rapidi, sofferti, ma decisi, o dovremmo rassegnarci al fatto che molto probabilmente i nostri figli non vedranno mai Venezia.

Finalmente ci siamo: Windows ‘in Vista’ sugli scaffali

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Tra qualche ora sarà ufficialmente possibile acquistare il nuovo sistema operativo di Microsoft, l’attesissimo Windows Vista: 4News propone uno speciale dedicato allo storico evento.

Nuovo Windows finalmente ‘in’ Vista

Finalmente ci siamo, finalmente lo avremo, finalmente sapremo, finalmente Windows Vista. Microsoft ha mantenuto la sua promessa, oggi è il 30 Gennaio e tra poche ore sugli scaffali dei negozi di informatica del vecchio continente sarà posto in vendita il nuovo Windows di Microsoft. A partire da oggi in molti godranno del futuro e da un momento all’altro (computer permettendo) si troveranno di fronte ad una esperienza unica fatta di colori trasparenze e cose….già viste. Si, assieme all’attesa è finito il trionfalismo, per i pochi che sono arrivati fino a questo punto la smetteremo di essere mielosi verso il lavoro di Microsoft e cercheremo di capire un pò di più sul prossimo sistemo operativo più usato al mondo.

Era il lontano 2001 quando Microsoft, dopo il lancio di Windows XP, promise una nuova realease di Windows dopo circa due anni, di lì è stato un continuo ridimensionare il grande progetto originario e un inarrestabile gioco al rinvio per problemi legati agli errori e alle difficoltà di programmazione. Trascorsi cinque anni, l’azienda di Redmond ha iniziato a rilasciare versioni di prova del nuovo sistema operativo fino a svelare, a ridosso della Beta 1, il nome in codice del nuovo Windows: Longhorn, poi definitivamente tramutato in Windows Vista. Dopo quella importante release se ne sono avute diverse altre: Beta 2, RC1, RTM tutte destinate alla comunità dei “testers” e tutte puntualmente a disposizione del mondo grazie a questo o quel programma di peer to peer.

ll progetto originario era ambizioso, Microsoft contava di produrre il migliore sitema operativo esistente: la migliore interfaccia utente possibile, effetti grafici mozziafato, una protezione sicura contro i malware, virus e spyware, un nuovo file system che avrebbe rivoluzionato il modo in cui i dati sono memorizzati e ricercati, un sistema di perfetta compatibilità con le periferiche e molto altro ancora.


Ottimi gli intenti peccato per i risultati, non fosse altro perchè l’unica idea seriamente rivoluzionaria, il nuovo file system (WinFS) non è stato integrato nella versione attuale di Windows Vista (sarà probabilmente disponibile quale service-pack in futuro), mentre per quanto riguarda tutte le altre innovazioni sembra che alla Microsoft non si siano accorti di essere arrivati un pò tardi in quanto per la maggior parte di essi esiste una “dignitosissima” applicazione in Mac OS X.


In vero, lungi dall’essere un completo successo e pur emergendo numerosi problemi riguardanti la privacy e l’uso eccessivo della tecnologia DRM, Windows Vista rappresenta comunque un notevole passo avanti per i sistemi operativi targati Microsoft (e non potrebbe essere altrimenti visto che per il suo sviluppo, secondo “The Economist”, sono stati impiegate 8 mila persone e si sono spesi circa 6 miliardi di dollari).

Intel svela Penryn, il processore a 45 nanometri

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Intel scrive un’ ipoteca sul futuro dei microprocessori e lo fa con una nuova generazione di chip a 45NM, un mix di transistor con gate metallici e nuovi materiali isolanti high-k

Intel svela Penryn il processore a 45Nm

Quella dei transistor è una corsa che dura da più di quarant’anni e mai corsa “a chi ce l’ha più piccolo” fu più agguerrita ed appassionante. Nel 1965 Gordon Moore, cofondatore di Intel assieme a Robert Noyce, suppose che “il numero di componenti elettronici che formano un chip raddoppiasse ogni anno”, di lì a poco quella che sarebbe diventata la legge di Moore fu in qualche modo “aggiornata” e da un anno, si passò a circa 18 mesi, fermo restando l’assunto principale. La legge di Moore è rimasta quasi invariata negli anni tanto che fino ai giorni nostri è possibile verificare come l’evoluzione dei processori abbia seguito questa legge, tanto che si ci chiede se siano i processori a potersi evolverve “solamente” a questa frequenza, oppure siano le aziende produttrici di microprocessori ad attenersi meticolosamente a questa “regola”.

La vita degli attuali processori, seguendo la legge di Moore, è giunta al termine: quindi anche le innovative Cpu in commercio devono essere soppiantate dal “nuovo”. Intel ha dato il via al “ricambio” svelando una rivoluzione epocale sotto diversi aspetti.

Giovedì scorso infatti, l’azienda di Santa Clara, prima delle dirette concorrenti (AMD e IBM innanzitutto), ha prodotto Chip a 45 nanometri utilizzando la nuova piattaforma Nehalem e innovando nell’uso dei materiali. I Penryn nome in codice dei nuovi processori, sono i primi figli di una svolta epocale che prende le mosse dallo straordinario processo di miniaturizzazione a cui si è arrivati e dall’introduzione di materiali diversi, oltre al classico silicio, per la costruzione di transistor.

I nuovi Penryn (destinati nelle diverse versioni al mercato desktop, notebook e server) saranno in produzione dalla metà del 2007 e saranno costruiti utilizzando transistor con gate metallici al posto dei “silicon gate transistor” e un materiale “High-k Isolante” al posto del SiO2 (biossido di silicio) quale materiale isolante.


Le modifiche al processo di costruzione dei nuovi processori porterà almeno tre benefici: la riduzione delle dimensioni dei transistor, con la conseguente possibilità di aumentarne in maniera considerevole il numero sul singolo chip;grazie l’alta densità del materiale High-k, il notevole risparmio energetico nell’ordine del 30 %, la riduzione vertiginosa della dispersione di calore e di energia elettrica grazie, anche in questo caso, al materiale High-k.

Per quel che riguarda il processo di costruzione a 45NM poi, Intel riuscirà a costruire Cpu con oltre 410 milioni di transistor a fronte dei circa 300 milioni degli avanzatissimi Core 2 Duo e contestualmente riuscirà ad elevare la dimensione della cache fino a 16mb integrando altresì nei nuovi processori un set di istruzioni SSE4. Le istruzioni SSE4 (Streaming SIMD Extensions) sono delle istruzioni, presentate da Intel nel Settembre 2006, che permettono di ottenere un incremento della velocità di eleborazione di operazioni di tipo multimediale.


Intanto AMD ed IBM, ormai partner nella costruzione del Cell di Sony, fanno sapere che hanno intrapreso lo stesso processo di innovazione nel campo dei processori e che sono giunti a risultati sostanzialmente analoghi a quelli di Intel. In particolare IBM prevede di iniziare a produrre i nuovi processori a 45NM all’inizio del 2008, mentre AMD sarebbe orientata, apportando ulteriori innovazioni nel processo di produzione, verso la metà del 2008.

Guai in vista per Vista

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Secondo il report di Threar Research di Webroot, società specializzata in sicurezza, il tallone di achille di Windows Vista è ancora la sicurezza

Guai in

Webroot Software, società specializzata nello sviluppo di software antispyware per aziende, utenti individuali e PMI, ha messo in evidenza la potenziale inefficacia delle funzionalità di blocco di Windows Defender, la lentezza negli aggiornamenti delle definizioni e le deboli capacità antivirus nelle componenti anti-spyware e antivirus di default del sistema operativo Microsoft Windows Vista e della suite Live OneCare.

“Apprezziamo Microsoft per i sostanziali miglioramenti e le eccellenti nuove funzionalità offerte da Windows Vista. Le differenti applicazioni integrate, i miglioramenti a livello di networking ed il più avanzato supporto grafico lo rendono un prodotto degno di nota”, ha detto Gerhard Eschelbeck, CTO e SVP of engineering di Webroot Software. “Detto questo, vogliamo che gli utenti abbiano chiare le limitazioni del sistema operativo Vista, e siano consapevoli del fatto che le applicazioni di blocco del malware ed i programmi antivirus di default di Microsoft potrebbero non proteggerli completamente. Con la sempre maggiore ingegnosità e ostinazione dei cyber criminali e dei creatori di malware, è fondamentale che gli utenti adottino un’ulteriore e provata soluzione di sicurezza in grado di proteggerli in tempo reale da ogni forma di spyware e virus.

Deboli capacità di blocco dello spyware
Durante i test realizzati dal team Threat Research di Webroot è emerso che Windows Defender non è stato in grado di bloccare l’84% di un campione che comprendeva 15 tra le più comuni varianti di spyware e malware esistenti. Esaminandone la capacità di bloccare spyware e malware prima che abbia infettato la macchina dell’utente, il team Threat Research di Webroot ha scoperto che le prestazioni di Windows Defender non sono state al livello di molte applicazioni di sicurezza di terze parti, compreso lo stesso programma anti-spyware di Webroot, Spy Sweeper. Minacce di vario tipo – tra cui adware, programmi potenzialmente indesiderati (PUP, o Potentially Unwanted Programs), system monitor, keylogger e trojan – sono rimaste nell’ambiente di test senza che fossero trovate da Windows Vista. Uno dei PUP testati è stato in grado di installarsi con i privilegi di administrator, avviarsi e catturare dati immessi dalla tastiera senza alcuna reazione dell’ambiente operativo Windows XP, e senza che Defender lo identificasse come applicazione in esecuzione.


La lentezza negli aggiornamenti delle definizioni crea vulnerabilità
Le inefficienze nel sistema di sicurezza di Windows Vista vanno oltre i problemi nel blocco degli spyware. Attualmente Microsoft pubblica aggiornamenti alle definizioni dello spyware per il suo prodotto Windows Defender ogni sette-dieci giorni. Se questo può sembrare un ritmo adeguato, il team Threat Research di Webroot identifica in media ogni mese 3.000 nuove tracce di spyware ed altre applicazioni indesiderate, e rilascia ogni ora o ogni giorno, sulla base delle necessità, aggiornamenti alle definizioni dello spyware.

Un antivirus potenzialmente sensibile a costi aggiuntivi
Webroot segnala che le debolezze di sicurezza nel sistema operativo Windows Vista non si limitano allo spyware, ma potrebbero esporre l’utente anche a pericoli derivanti da virus e da altre forme di malware. Secondo una ricerca eseguita da analisti ed aziende leader nel settore degli antivirus, il sistema operativo Microsoft Windows Vista è potenzialmente sensibile ad alcune delle più comuni minacce virus e malware a causa di problemi legati al controllo dell’accesso degli utenti e all’incapacità di identificare alcuni virus comuni. Inoltre, la protezione antivirus per gli utenti di Microsoft Vista non è gratuita. Per ottenere protezione antivirus, devono infatti acquistare la suite Microsoft Live OneCare al prezzo di 49,95 dollari.


“Comprendiamo che l’obiettivo principale di Microsoft sia quello di realizzare un nuovo sistema operativo in grado di migliorare in generale l’ambiente di elaborazione a disposizione degli utenti, e crediamo che Windows Vista sia in questo senso un ottimo risultato”, aggiunge Eschelbeck. “Ma, come azienda in prima fila nella battaglia contro lo spyware ed il crimine informatico, crediamo fortemente che per offrire agli utenti di Internet la migliore protezione, la sicurezza debba essere la priorità assoluta. Contiamo sul fatto che, comunicando queste possibili debolezze nella sicurezza del sistema operativo Windows Vista, gli utenti siano in grado di prendere decisioni maggiormente informate sulle proprie necessità di sicurezza.”

Paris Hilton exposed

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Ancora una volta la vita intima della “povera” ereditiera finisce sotto i riflettori

Paris Hilton

Per Paris Hilton i guai sembrano non finire mai, prima il suo cellulare viene hackato e il suo contenuto, compresi numeri dei vip suoi amici, resi pubblici. Poi il suo ex fidanzato rende pubblici i filmati “intimi” della coppia. Ancora l’arresto qualche mese fa per guida in stato d’ebbrezza. Infine la pubblica esposizione di tutti i suoi beni personali online in un sito a pagamento.

L’ultima delle sventure della “povera” ereditiera ha davvero dell’incredibile. Sembra infatti che la Hilton conservasse gran parte dei suoi affetti personali in un garage affittato a Los Angeles. Presa com’è dai suoi mille impegni, la starlet avrebbe dimenticato di pagare il conto,circa 287$ e per questo come prevede la legge dello stato della California, tutti i suoi beni sono stati messi all’asta.

I beni sono stati poi acquistati da un interprete, Bardia Persa, che ha pensato bene di ricavarci qualcosa e inviato il container in Svizzera ha aperto un sito, www.Parisexposed.com, nel quale è possibile,dopo aver pagato 39 $, entrare a fare un giro nella vita intima della star.


Tra i beni, tutti classificati per periodo di vita: diari personali,foto,lettere d’amore, foto della sua famiglia,video molti intimi. Come potete bene immaginarvi il sito è stato letteralmente preso d’assalto e in pochi giorni ha totalizzato più di due milioni di accessi.

Tralasciando il giudizio sulla integrità della persona, ci sembra ci si trovi di fronte ad una persecuzione, violazioni gravissime della privacy e dell’intimità di una persona e in un paese come gli Stati Uniti dove tanto è cocente il problema della libertà di espressione e della privacy ci sembra ancor di più sconvolgente; ma dov’è il garante della Privacy in America?

Il DRM di Apple è illegale

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Secondo una decisione dell’Obudsman Norvegese, FairPlay di Apple va contro gli interessi dei cittadini

FairPlay

Secondo una pronuncia dell Ombudsman norvegese, figura che potrebbe essere paragonata a quella di un nostro difensore civico, ma con poteri molto più pregnanti, il FairPlay di Apple va contro gli interessi dei cittadini norvegesi e pertanto va eliminato.

FairPlay è il sistema DRM di Apple con il quale sono vendute le canzoni su iTunes Store; Il sistema che fino ad ora ha sventato diversi tentativi di attacco, si è rivelato molto più solido del previsto, impedendo a coloro che acquistavano regolarmente la musica sullo store di Apple di utilizzarla su altri dispositivi non Apple.

Secondo Apple, Fairplay è il sistema che ha permesso l’effetto traino dell’iPod con l’iTunes Store e distruggerlo significherebbe soltanto aumentare la pirateria. Secondo il garante però, che era stato interpellato da una associazione dei consumatori, il sistema impedirebbe ai cittadini di disporre liberamente di un prodotto acquistato limitando inoltre in maniera eccessiva la libera concorrenza.


Per Apple si prospetterebbero quindi tre strade, abbandonare il mercato Norvegese e non aprire il suo FairPlay: questo però significherebbe perdite economiche ingenti non tanto per la perdita del mercato norvegese, ma perchè altri paesi con una legislazione del tutto simile come Svezia Finlandia e Danimarca potrebbero seguire a ruota la scelta della Norvegia.

Ancora Apple potrebbe pensare di abbandonare lo standard chiuso per dirigersi verso uno aperto o ancora decidere di concedere in licenza a chiunque lo richiedesse lo standard FairPlay. Proprio verso quest’ultima soluzione sembra si stia dirigendo Apple , l’unica che garantirebbe anche un discreto vantaggio economico.


In ogni caso Apple ha fatto sapere di stare lavorando con le autorità per risolvere al più presto la questione.

Lo stile è di scena a Milano nella Collezione Uomo 2007/2008

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Nella caleidoscopica Milano i guru della moda mondiale presentano l’uomo del 2007: pratico ed elegante.

Milano Uomo Inverno 2007/2008

Materiali high-tech e tagli sartoriali, richiami a St.Moritz e dettagli chic: ai dèfilè milanesi per il prossimo inverno, gli stilisti hanno giocato con gli opposti. Unica certezza : la virilità. In opposizione alle attuali tendenze diffuse tra i giovani teenagers finalmente ritorna il fascino della nobile eleganza maschile: l’arte nobilita la moda. Ma oggi la moda, più che altro, è diventato business mentre l’eleganza, si sa, è una nobile attitudine che si acquisisce dalla nascita e si può solo perferzionare lungo gli anni.

Si possono trovare “certezze” in un vestito? Un pò difficile…come trovare un ago in un pagliaio! I disorientati uomini, al più, possono trovare sicurezze alle loro incertezze di stile, in un abito firmato da uno stilista per il quale l’eleganza è attitudine.

Con sapiente ironia, niente è quello che appare in questa collezione 2007-2008. La pelliccia sembra tessuto, il montone un cardigan a trecce, la giacca un clergyman, il blazer un piumino: il tutto condito dal desiderio di invertire l’uso dei capi da giorno e da sera.

Prendiamo, ad esempio, la collezione di Giorgio Armani Uomo: quasi perfetta nella sua immancabile noncuranza caratterizzata da scherzose trovate come le scarpe di vernice bluette sotto lo smoking fatto a mano.

Playstation 3: finalmente l’arrivo in Europa

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Pubblicate nella notte le ultime informazioni sul lancio della console in Europa e nel resto del mondo

PS3

23 Marzo, questa la fatidica data. Il giorno in cui supermercati, grandi catene di elettronica, piccoli rivenditori di videogiochi di tutta Europa verranno letteralmente assaltati dalle centinaia di migliaia di fan della console di Sony.

Nella nottata di ieri Sony ha rivelato le ultime informazioni sul lancio europeo della PS3: il 23 marzo appunto saranno rese disponibili in Europa circa un milione di console, ben poca cosa considerando i numeri del mercato americano e giapponese,con un prezzo fissato in 599? per la versione da 60gb; non ci sarà una versione più economica.

In Inghilterra la console costerà 425£, mentre i poveri Neozelandesi dovranno sborsare circa NZ$ 1,199.95 (643?) per portarsela a casa.

Trust Wireless Optical Multimedia Deskset DS-3250

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Una nuova tastiera Wireless da Trust: tecnologia e design alla portata di tutti.

Wireless Optical Multimedia Deskset DS-3250

La crescente popolarità dei PC Windows Media Center e l’introduzione di Windows Vista hanno fatto aumentare enormemente il fabbisogno di periferiche che consentano un accesso diretto alle funzioni multimediali. Pertanto Trust ha introdotto il Trust Wireless Optical Multimedia Deskset DS-3250. Questa tastiera wireless avanzata, con un mouse ottico multimediale e un ricevitore USB in dotazione, è ideale per ogni genere di applicazioni multimediali. Inoltre, grazie al colore delicato e al design moderno, questo deskset diventa anche un pezzo da arredamento per le vostre scrivanie.

La tastiera piatta è dotata di una rotellina di scorrimento, 19 pulsanti multimediali, un pulsante per il controllo del volume e quattro pulsanti supplementari per Windows Media Center Edition. Il mouse ottico wireless a 9 pulsanti, dal design ergonomico, possiede anche un gran numero di funzioni da utilizzare con il Windows Media Player e con altre funzioni Media Center, come ad esempio i pulsanti riproduzione/pausa, stop e traccia precedente/successiva, che rendono il deskset adatto per controllare agevolmente varie applicazioni multimedia.


Il Trust Wireless Optical Multimedia Deskset DS-3250 è stato sviluppato per funzionare in modalità “Plug & Play”. Il prodotto è pienamente compatibile con il Windows Media Player in Windows Vista, Windows XP Media Center e Windows XP senza che sia necessario installare driver aggiuntivi.


Il prodotto è già disponibile sul mercato italiano ad un prezzo consigliato di 29,95 euro.

Ulteriori informazioni al sito del produttore: Trust Wireless Optical Multimedia Deskset DS-3250

HD: per l’industria del porno è un problema

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Secondo alcuni professionisti del settore, l’HD potrebbe essere un problema per l’industria del sesso

Alta definizione

Spesso quando si parla di nuovi formati HD-Dvd, Bluray, Total DVD ( il nuovo formato ibrido HD-DVD/BluRay ndr) e della lotta fra questi per l’affermazione come formato dominante, si fa riferimento al passato ed in particolare allo scontro tra Betamax e VHS.

Come tutti sappiamo lo scontro fu vinto dal VHS che anche se qualitativamente inferiore al formato di Sony era molto più economico. Non tutti sanno però che secondo molti a contribuire in maniera decisiva all’affermazione del formato VHS fu la scelta fatta dalle industrie del porno, più o meno concordata, di pubblicare il loro materiale quasi esclusivamente nel formato di JVC

Il mercato dei video erotici e porno vale qualcosa come 100 miliardi di euro, con introiti in continua crescita, il che la dice lunga sulla sua diffusione e sul ruolo determinante che ebbe appunto nell’affermazione di quella tecnologia.
Si capisce inoltre il perchè la notizia secondo la quale l’industria del porno starebbe rivedendo il suo appoggio incondizionato e tempestivo all’HD, ha scosso non pochi.

Sembra infatti che il maggior dettaglio delle scena riveli anche quello che i registi, i truccatori, gli scenografi tentano di nascondere a tutti i costi, ovvero le imperfezioni dei protagonisti. Le preoccupazioni sono state rese note da alcuni celebri produttori del mondo della pornografia, che temono che questo fatto possa rompere “l’incanto” di un mondo fatto di assoluta perfezione corporea. Alla base ci sono motivazioni tecniche ed economiche, le tecniche di ritocco fotografico e video sarebbero infatti molto più complicate su video ad alta definizione richiedendo l’utilizzo di macchine molto più complesse. Il tutto si tradurrebbe quindi in maggiori costi per la realizzazione di video di qualità.

Tra le più preoccupate per l’utilizzo delle nuove tecnologie ci sarebbero anche le stesse attrici, tra queste Jesse Jane, nota attrice di film hard, che avrebbe già prenotato un intervento dal chirurgo dopo essersi accorta che le piccole cicatrici, risultato di un intervento al seno, erano ben visibili nella versione HD del suo ultimo film.

L’Antitrust indaga su un presunto cartello tra le compagnie petrolifere

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Nove compagnie petrolifere nel mirino dell’Antitrust per un presunto cartello sulle tariffe

Presunto cartello tra le compagnie petrolifere

Nove compagnie petrolifere sarebbero sotto inchiesta da parte dell’Antitrust per presunti accordi sul prezzo dei carburanti. I militari della Guardia di Finanza, infatti, nella giornata di ieri hanno compiuto diverse perquisizioni nelle sedi amministrative delle società segnalate loro dall’Antitrust. Le nove compagnie che farebbero parte di questo cartello sono: Eni, Esso Italia, Kuwait Petroleum Italia, Shell Italia, Tamoil Italia, Total Italia, Erg, Ip e Api.

Di continuo si sente dire che il prezzo dei carburanti seguirebbe un doppio binario: uno per i rincari (veloce e ben lubrificato), l’altro per i ribassi (lento e in “disuso”), ma per troppo tempo si è rimasti con le mani in mano senza far nulla. Stavolta invece il garante della Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricalà, a capo dell’Antitrust, sembra aver afferrato il toro per le corna e ha disposto indagini volte ad accertare se le compagnie petrolifere hanno “posto in essere meccanismi collusivi nella determinazione del prezzo consigliato dei carburanti alla distribuzione, attraverso continui scambi di informazioni”.

L’indagine sarebbe stata avviata il 18 Gennaio in seguito alla pressione delle associazioni dei consumatori e degli automomobilisti che hanno da sempre denunciato il fatto che in Italia ci sono prezzi dei carburanti tra i più alti d’Europa e soprattutto un pò troppo “allineati” tra i diversi distributori. Dalle prime indagini che si concluderanno purtroppo a lungo termine, nel Marzo 2008, l’Antitrust ha rivelato una serie di pratiche che avrebbero creato un mercato “caratterizzato da un equilibrio non concorrenziale, con rilevanti barriere all’ingresso che occorre rimuovere”.

Ma l’Antitrust sarebbe andata più in là nelle dichiarazioni, precisando che tra le diverse compagnie si sarebbe riscontrata una certa gerarchia con un “punto di riferimento” che fissa i prezzi e gli altri che si adeguerebbeto a tali prezzi, adeguamenti verificabili attraverso un efficiente sistema di controllo interno (che permetterebbe di verificare se il cartello viene rispettato da tutti). E in vero secondo l’Autorità Garante “l’Eni rappresenta il price-leader, al quale si adeguano i concorrenti”, a sostegno di tale tesi l’Antitrust avrebbe citato un’atto posto in essere nell’ottobre 2004 dall’Eni, quando quest’ultima ha deciso di cambiare il metodo di fissazione del prezzo dei carburanti, per sceglierne uno meno legato al costo della materia prima ed è stata seguita a ruota dalle diverse compagnie petrolifere.


Il presunto cartello attuato dalle compagnie, però, non sarebbe l’unico responsabile di questo problema: l’Authorità Garante, infatti, punta il dito anche contro il Ministero per lo Sviluppo Economico, che avrebbe “la colpa” di pubblicare i prezzi consigliati dalle singole società sul proprio sito Internet, garantendo “una certa trasparenza dei prezzi consigliati che favorisce la collusione” tra gli operatori .

Le Associazioni dei Consumatori chiedono che gli le anomalie vengano segnalate alla Procura della Repubblica, mentre le Associazioni dei Distributori sottolineano come anche in passato si sia proceduto in questa direzione e a sostegno della loro estraneità ai fatti hanno ricordato come le salatissime multe già comminate siano state poi annullate dal Consiglio di Stato.

Speriamo non si risolva tutto nella solita bolla di sapone….

Microsoft già pensa ad un Service Pack per Vista

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microsoftlogo

Microsoft starebbe già pensando al primo massiccio aggiornamento di sicurezza per il suo non ancora uscito Vista

Nome in codice Fiji

Secono Apc.com Microsoft avrebbe già pronto il primo service pack per il suo Windows Vista. L’aggiornamento di sistema, che conterrà numerosissimi aggiustamenti in particolare sotto il profilo della sicurezza, si sarebbe reso necessario in seguito alla scoperta di “falle di un certo impatto” come le definisce lo stesso Apc.com; la notizia se dovesse rivelarsi vera, confermerebbe quello che in molti temevano ovvero che Microsoft pur di accelerare i tempi di rilascio del os avrebbe accorciato la fase di testing e debug.

L’aggiornamento il cui nome in codice sarebbe Fiji è previsto per la metà del 2007

Vista 7 giorni prima: le foto

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La prima galleria di Vista unboxed

Vista in anteprima

Perchè aspettare quando si può ottenere in anticipo di ben 7 giorni rispetto alla data ufficiale di uscita sul mercato una copia di Windows Home Premium (upgrade).

Basta ordinare su Newegg e la copia arriva “puntuale” ad oggi con ben 4 giorni di anticipo sulla data di uscita ufficiale. Un modo per far “schiattare” i vostri amici e colleghi d’ufficio… dimenticavo… sempre che lavoriate negli States…

Nel frattempo ecco a voi le foto



Eizo presenta i monitor LCD Widescreen S2111W e S2411W

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Eizo Nanao Corporation introduce due ottimi schermi LCD Widescreen da 21 e 24 pollici, ideali per qualsiasi lavoro di editing.

Eizo LCD Widescreen S2111W e S2411W

Eizo ha appena annunciato l’introduzione dei monitors Widescreen S2111W (21″) e S2411W (24″). Entrambi i modelli hanno incorporata la tecnologia sviluppata da EIZO per i TV, che produce immagini in movimento più chiare e nitide. Questa capacità di riprodurre le immagini in movimento, combinata con le notevoli dimensioni dello schermo ed il formato Widescreen, rendono questi modelli ideali per video editing , DTP e CAD-3D.

Il formato Widescreen prevede un aspect ratio pari a 16:10 (risoluzione nativa pari a 1680 x 1050 e 1920 x 1200 rispettivamente per S2111W e S2411W) per uno spazio orizzontale superiore rispetto ai 4:3 dei monitors con la stessa dimensione dello schermo. La luminosità è pari a 450cd/mq e gli angoli di visualizzazione sia orizzontali che verticali misurano 178°. Questi modelli offrono inoltre caratteristiche differenziali per migliorare il playback delle immagini in movimento.

Le prime due caratteristiche – “Contrast Enhancer” e “Outline Enhancer”- derivano da un ASIC (application specific integrated circuit), originariamente sviluppato per i Tv EIZO. Nelle immagini scure, il “Contrast Enhancer” diminuisce la luminosità della backlight per eliminare la sovra-saturazione dei bianchi e successivamente aumenta i livelli del guadagno per ripristinare la luminosità. Nelle immagini luminose il “Contrast Enhancer” corregge invece i livelli gamma diminuendo la luminosità in basse tonalità del grigio. Aumenta inoltre il contrasto del pannello LCD da 1000:1 a 3000:1 per permettere neri più intensi ed immagini più verosimili.

L’ “Outline Enhancer” è un filtro per rendere le aree sfuocate dell’immagine più vivide ed è dotato di sette livelli possibili di aggiustamento per l’utente. Dato che la resa vivida delle immagini è resa possibile direttamente sul monitor invece che sul software, ha effetto sia sulle immagini ferme che su quelle in movimento.

I tempi medi di risposta pari a 8 ms per il Flexscan S2111W e 6 ms per il Flexscan S2411W permettono inoltre la riproduzione fluida delle immagini in movimento.

Il monitor S2411W supporta anche il segnale ad alta definizione di 1080p e può quindi riprodurre una risoluzione di 1920×1080 (aspect ratio 16:9 ) senza allargare orizzontalmente i pixel nell’immagine (i margini neri si trovano al margine superiore ed inferiore dell’immagine). Entrambi i modelli offrono color processing a 14-bit per l’ accurata resa della scala dei grigi, specialmente nelle aree scure e nelle zone di ombra dell’immagine.

Il menu OSD include aggiustamenti di gamma, saturazione, tinta, guadagno e temperatura del colore. Per il fine-tuning di ogni singolo colore, la tinta e la saturazione del rosso, verde, ciano, magenta e giallo può essere aggiustata indipendentemente. Gli utilizzatori che cercano un setting appropriato per tutti i tipi di contenuto possono scegliere da 1 a 5 modalità dell’immagine -Text, Picture, Movie, Custom e sRGB. Lo spostamento dall’una all’altra è possibile semplicemente utilizzando lo switch sul pannello frontale. Per ulteriore comodità, ogni modalità può essere assegnata alla singola applicazione attraverso l’ Utility Software Screen Manager Pro per LCD. Quando l’applicazione è aperta, lo schermo cambia automaticamente alla modalità assegnata.


Il design incorpora molte caratteristiche per rendere conveniente e semplice l’utilizzo. L’Arcswing 2 – brevettato EIZO – offre una vasta gamma di movimenti basculanti per permettere allo schermo di essere alzato al livello degli occhi oppure abbassato come fosse un libro per permettere una posizione di lettura più naturale. La base ruota di 344°, permettendo così di visionare lo schermo anche stando ai lati. Il colori del cabinet sono i seguenti: bianco, nero o argento.

Le porte di connessione includono input dual DVI-I che supporta entrambi segnali digitale ed analogico dal PC e USB hub 2.0 ad alta velocità. USB hub include due downstream collocati a sinistra del pannello per una connessione veloce alle periferiche.

La scelta di schemi colore che possano essere riconosciuti da persone con differenti tipi di visione o “Color Universal Design” è d’importanza sempre maggiore per i designers. Il Flexscan S2411W può simulare due tipi di problemi di visione del colore -protanopia e deuteranopia- permettendo così ai designers di controllare la resa cromatica per coloro che hanno problemi di vista. Con il Flexscan S2411W la completa simulazione è fatta in tempo reale sia per immagini ferme che in movimento, rendendola quindi un’alternativa pratica e veloce all’utilizzo dei software.

Il passaggio dalla modalità normale a quella per difetti visivi è possibile tramite il Software fornito in bundle: “Unicolor Pro Software”( supportato solo da Windows XP/2000).

Entrambi i monitor sono immediatamente disponibili in Italia.

Sun e Intel nuovamente insieme

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Tornano anche sulle macchine di Sun Microsystem i processori di Intel

Sun e Intel: pace fatta

Dopo un distacco durato due anni e mezzo, tornano sulle macchine Sun i processori Xeon di Intel. Ad annunciarlo ufficialmente in una conferenza stampa congiunta Jonathan Schwartz CEO di Sun Microsistem e Paul Otellini CEO di Intel.

Sun Microsistem che sul finire del 2004 aveva abbandonato le macchine Intel, concedendo un esclusiva di fatto ai processori x86 di AMD, ha motivato la scelta con la sostanziale innovatività dei nuovi processori di Intel, in particolare Woodcrest e Clovertown.

L’alleanza hanno annunciato i due CEO non riguarderà semplicemente la fornitura di processori, ma sarà molto più stretta. Intel infatti lavorerà a stretto contatto con gli ingegneri di Sun per fornire versioni ottimizzate dei suoi processori per il sistema operativo Sun Solaris, permettere a questi di sfruttare al massimo le nuove potenzialità degli Xeon in particolare per quanto riguarda il power management e l’accelerazione di imput/output.. I primi prodotti frutto dell’accordo vedranno la luce già a partire dai primi mesi del 2007 con macchine a doppio processore mentre sul finire dell’anno saranno in vendita le prime macchine a quattro processori.


Amd ha dichiearato di non essere spaventata dal nuovo accordo di Sun con Intel, ma anzi che la concorenza nel campo della tecnologia è sempre positiva e li stimola a fare ancora meglio di quanto non facciano già adesso.

Acciuffato lo spione di ‘marchette’

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Bergamo, un uomo sulla quarantina di Ponte San Pietro è stato arrestato dalla Polizia per aver ricattato i clienti delle prostitute

Ricattava i clienti delle prostitute

Probabilmente affetto dalla “sindrome dell’investigatore privato”, un uomo di Ponte San Pietro in provincia di Bergamo, fotografava le targhe degli ignari clienti che caricavano le prostitute, per poi ricattarli.

L’uomo eseguiva dei veri e propri appostamenti con macchina fotografica e taccuino, poi riusciva a risalire al proprietario dell’autoveicolo e spacciandosi per agente di polizia chiedeva 500 euro per il silenzio. Già l’anno scorso il 42enne era stato denunciato a piede libero per aver ricattato altre quindici persone, che avevano regolarmente pagato per metterlo a tacere, ma non era stato arrestato dalla polizia perchè non si era arrivato a lui.

Questa volta, invece, ha scelto male la sua vittima. L’uomo infatti, ha ricattato un giovane che lo ha denunciato e d’accordo con la polizia ha inscenato un finto pagamento con banconote precedentemente fotocopiate. Il ricattatore ha prelevato le banconote dal luogo prestabilito, ma ha trovato subito dopo i veri agenti della polizia che lo hanno arrestato e hanno recuperato dall’auto anche “l’attrezzatura” che il sedicente poliziotto utilizzava per i suoi appostamenti.

Altro che telecamere quale deterrente per l’esercizio della prostituzione…..

Windows ha bisogno di 2GB di Ram, parola del Ceo di Dell

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Cresce l’attesa per il lancio di Windows Vista e il Ceo di Dell ha qualcosa da dire riguardo ai requisiti di sistema

2 GB di Ram per Windows Vista

Microsoft, che si appresta al lancio del suo nuovo sistema operativo il 30 Gennaio prossimo, raccomanda nei requisiti di sistema per l’installazione di Windows Vista 512 Mb di Ram, ma la maggior parte dei test effettuati con le diverse release di Vista, fin’ora rilasciate, rivelano che 512 Mb di Ram sono sufficienti solamente per far funzionare il vostro Hardware senza ulteriori “fronzoli” (se così possono essere definiti i lettori multimediali aperti in contemporanea ai browser o alla videoconferenza). Mentre per un’esperienza a tutto tondo con Windows Vista sarebbero necessari 2 Gb di Ram.

In vero, 1 Gb di Ram è più che sufficiente in un computer equipaggiato con una CPU di ultima generazione (si pensi ad un Core Duo o ancor di più ad un Core 2 Duo), ma per essere completamente sicuri di avere le migliori performances con Vista, bisognerebbe equipaggiare il proprio hardware con 2Gb di Ram.

A conferma di quanto detto sopra riportiamo le parole di Kevin Rollins, Ceo di Dell, che ha dichiarato: “Tutti desiderano Vista all’uscita” e poi ha aggiunto “Penso che vi dicano che 1 Gb di Ram è ok, ma 2 Gb di Ram sarebbero fantastici”.


La solita “linguaccia” potrebbe ritenere che il Ceo di Dell sarebbe interessato all’incremento della vendita delle memorie, ma nonostante Microsoft abbia consigliato 1 Gb di Ram (non come requisito necessario), anche secondo le nostre prove (effettuate con diverse versioni di Windows Vista rilasciate: Beta 1 – Beta 2 – RC1 – RTM), Windows Vista, per funzionare al cento per cento, in ogni condizione, avrebbe bisogno di 2 Gb di Ram.

Berlusconi, ‘Sondaggi dicono Cdl a 57,2% e Unione a 42,2%

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Il capo dell’opposizione ha dichiarato a Genova che la Cdl è a ben 15 punti di vantaggio rispetto al Centro-Sinistra secondo gli ultimi sondaggi.

Amministrative: Cdl 57,2%, Unione 42,2%

Secondo l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, tra il Centro-Destra e il Centro-Sinistra ci sarebbe una differenza abissale: ben 15 punti percentuali secondo gli ultimi sondaggi.

Berlusconi in visita a Genova, durante la presentazione delle candidature della Cdl per le Amministrative Comunali e Provinciali ha dichiarato: “Le malefatte del governo Prodi hanno portato i liberali a sopravanzare la sinistra di 15 punti….la distanza nella popolarità fra il leader dell’opposizione, che sono ancora io, e il presidente del Consiglio è abissale ed è di 28 punti percentuali” e ancora “Solo il 27 per cento degli italiani giudica positivamente l’operato del governo, ciò vuol dire che per Genova questa è la volta buona”.

E’ un Cavaliere rinvigorito quello che è apparso ai Magazzini del Cotone di Genova, che non lascia spazio agli avversari e che attacca su tutti i fronti il governo presieduto dal nemico di sempre Romano Prodi. In più parti del suo discorso fa riferimento all’ala massimalista che a suo dire tiene in scacco il governo imbrigliando il presidente del consiglio che sarebbe “ancora sotto choc per il fatto che Fausto Bertinotti lo ha fatto cadere, e questo lo porta a ossequiare Bertinotti e la sinistra massimalista. E così il governo rischia di portare avanti le peggiori proposte della sinistra estrema”.

Immediatamente dopo aver affondato il dito nella piaga delle divisioni del Centro-Sinistra, Berlusconi tenta di mettere a tacere i dissidi interni al Centro-Destra dicendo: “il leader dell’opposizione sono ancora io e la federazione del centrodestra è un passo indispensabile, da oggi in poi si deciderà a maggioranza, anche con i due-terzi. E sarà un passo che poi porterà ad unire tutti i partiti liberali”.

Infine, l’ex premier, parlando del suo stato di salute che qualche settimana fa ha tenuto banco su tutti i media e preoccupato il mondo politico italiano, ha dichiarato sarcastico: “Voglio rassicurare tutti, sono andato a Cleveland per esaudire i desideri dei miei figli e per mettere un salvavita. Non ne avevo assolutamente bisogno, ma tutti intorno a me piangevano. Ho un cuore di atleta io, che batte piano, ma hanno pensato che se per caso durante il sonno penso a Prodi, mi vengono le extrasistole e così dai trenta normali battiti al minuto me ne vengono due in meno; poi se per caso sogno anche Bertinotti e Diliberto perdo altri battiti e la pausa diventa troppo lunga, quindi hanno aumentato il ritmo da 30 a 40 battiti”

La metà degli acquirenti Xbox 360 non ha mai avuto una Xbox

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Dopo le statistiche che parlano di 10,4 milioni Xbox 360 arrivano altri dati che testimoniano come qualcosa stia cambiando nel mondo delle console.

Xbox 360 statistiche di vendita

In una recente intervista con Gamesindustry.biz, Chris Satchell di Microsoft ha dichiarato che su 10,4 milioni di console Xbox 360 vendute, almeno la metà è stata acquistata da persone non in possesso della prima Xbox:

“Abbiamo venduto 10,4 milioni di console ma i dati ci dicono che la metà di questi acquisti è stata fatta da persone che non avevano una Xbox. Ciò vuol dire che moltissime persone sono nuove, il che è una cosa sorprendente. Quello che stiamo rilevando attualmente è che la nostra clientela si sta ampliando e pensiamo che questo sia importante”.

Le conseguenze della statistica, che a prima vista potrebbero apparire insignificanti, sono invece un ottimo spunto di riflessione per verificare l’andamento del mercato delle console di prossima generazione. Se la metà degli acquirenti di Xbox 360 non era in possesso di una Xbox vuol dire che si tratta o di persone che si avvicinano per la prima volta al mondo dei videogames (ma altre statistiche rivelano che per costoro è più appetibile il Nintendo Wii) oppure (ed è molto più probabile) stiamo assistendo allo spostamento di una consistente fetta di utenti Playstation.


Ancora, se si incrociano i dati di vendite, si ha una panoramica molto più completa di ciò che sta accadendo nel mondo dei videogames: a fronte delle ottime performances di Nintendo Wii, che sta sbaragliando la concorrenza nel breve periodo, con una base di 1,1 milione di console vendute, c’è Sony Playstation 3 che dopo l’happening iniziale fa fatica a riconcorrere le dirette avversarie a causa dei problemi di distribuzione e per il prezzo ancora troppo elevato; infine c’è Xbox 360 con 10,4 milioni di console vendute, un anno di anticipo rispetto alle altre e un parco titoli di tutto rispetto che sta registrando vendite da capogiro (si pensi alle 3 milioni di copie vendute di Gears of War).

Una cosa è certa, la battaglia per la prossima generazione di console si preannuncia lunga e difficile, qualcuno può tentare delle fughe in avanti, ma contro Sony Playstation la storia ha visto solo sconfitti……staremo a vedere!

La Cassazione: ‘Se non si ricava vantaggio economico la pirateria non è reato’

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La suprema corte di Cassazione ha emesso un’altra sentenza chiarificatrice in materia di diritto d’autore e reati informatici.

La pirateria reato solo se a scopo di lucro.

La Terza Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha stabilito, con la sentenza 9 Gennaio n°149/2007, che scaricare da Internet senza trarne alcun vantaggio di tipo economico non costituisce reato. Con questa sentenza la Cassazione ha quindi annullato la sentenza della Corte d’Appello di Torino datata 29 Marzo 2005 che aveva riconosciuto colpevoli ex art 171 bis e 171 ter della legge 633/41 (e successive modifiche) due giovani torinesi per aver messo a disposizione, presso l’associazione studentesca del Politecnico di Torino, un server FTP “dal quale potevano essere scaricati da utenti abilitati all’accesso tramite un codice identificativo e relativa password”.

Per la Corte d’Appello di Tornino i due ragazzi erano colpevoli ed erano stati condannati ad una pena detentiva commutata in ammenda, ora invece la Cassazione ha annullato “senza rinvio” la sentenza, contribuendo altresì a chiarire la portata normativa delle controverse disposizioni della legge sul diritto d’autore.

L’art. 171 bis prevede che “Chiunque abusivamente duplica, per trarne profitto, programmi per elaboratore o ai medesimi fini importa, distribuisce, vende, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE), è soggetto alla pena della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da lire cinque milioni a lire trenta milioni”, ma per la Cassazione è da escludere nel caso dei due giovani la configurabilità del reato di “duplicazione abusiva” in quanto essa non è attribuibile a chi in origine aveva effettuato il download, ma solo a chi aveva salvato il programma dal server per poi farne dei duplicati escludendo quindi che la duplicazione sia un passaggio obbligato per il download.

Mentre l’ art 171 ter prevede che “E’ punito, se il fatto è commesso per uso non personale, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta milioni di lire chiunque a fini di lucro: abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un’opera dell’ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento; abusivamente riproduce, trasmette o diffonde in pubblico, con qualsiasi procedimento, opere o parti di opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico-musicali, ovvero multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati…”, ma per la Suprema Corte anche in questo caso deve esludersi il reato, in quanto elemento costitutivo della fattispecie è lo scopo di lucro e in questo caso invece “deve essere escluso che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall’accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun vantaggio economico dalla predisposizione del server Ftp”.


Va sottolineato che per fine di lucro “deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto, che non può identificarsi con un qualsiasi vantaggio di genere; né l’incremento patrimoniale può identificarsi con il mero risparmio di spesa derivante dall’uso di copie non autorizzate di programmi o altre opere dell’ingegno, al di fuori dello svolgimento di un’attività economica da parte dell’autore del fatto, anche se di diversa natura, che connoti l’abuso”.